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Energia Alternativa ed Energia Fai Da Te > Applicazioni E Realizzazioni Pratiche

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Caricabatterie desolfatante?
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Morzilla
KiloWatt


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Inviato il: 26/1/2010,17:45

Mi correggo...mi sà che l'unico che può essere un valido sostituto sia l'IRF9540N...sbaglio?

 

Keyosz
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Inviato il: 26/1/2010,18:09

Se trovi un mosfet con tensione e corrente maggiore e resistenza ON minore o uguale rispetto a quello previsto da progetto va benissimo, l'unico inconveniente potrebbe essere il costo maggiore.
Deve essere anche delo stesso canale P o N.

Quindi l'IRF9540N va benissimo come sostituto in quel circuito, mentre l'IRF3205 non va bene in quanto è un canale N e a tè serve un canale P per quel circuito.

Per quanto riguarda il circuito defoltatatore che funge anche da caricabatterie non è nulla di complicato, basta pilotare ad onda quadra una bobina e lasciare che i rilasci induttivi a picco della suddetta bobina vengano radrizzati e riversati nella batteria, se l'energia che energizza la bobina proviene da una fonet esterna (trasformatore) e se mettiamo un controllo che interrompe gli impilsi o ne riduce l'ampiezza quando la batteria raggiunge una tensione di fine carica e hai fatto il caricabatterie desolfatante.

Si potrebbe provare e mettere in piedi un circuito con soli operazionali così che a parte i mosfet e componenti passivi, il circuito integrato sia di facile reperibilità, del resto avevo scelto il regolatore switching LM2576 perchè semplificava il circuito parecchio e integra già tutta la parte logica pwm ed è molto stabile, non richiedendo alcuna regolazione di frequenza e stabilità.

Vedo se trovo un buco di tempo e faccio delle prove, se dovesse venire fuori qualcosa di buono metto un altra discussione con lo schema, ma non sperarci troppo presto faccine/tongue.gif

 

Morzilla
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Inviato il: 26/1/2010,20:34

grazie mille per le spiegazioni Keyosz...un'ulteriore domanda, questa volta sulle induttanze del ciruito...posso usare delle induttanze non avvolte su nucleo in ferrite? Purtroppo non ho gli strumenti per calcolarmi i valori delle induttanze recuperate dai vecchi alimentatori dei pc, e quelle che trovo in vendita sono come queste:
ForumEA/A/7624.3.jpg
possono andare?



Modificato da NonSoloBolleDiAcqua - 18/06/2014, 15:53:40
 

fly1971

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MegaWatt


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Inviato il: 29/1/2010,17:19

ciao morzilla, quello in foto m sembra più un condensatore in poliestere che bobina incapsulata, non sò su che correnti lavora il circuito di keyosz, ma quell'integrato lavoara massimo finoa 3A, se non la trovi al negozio di quella taglia oppure te la fanno pagare cara, puoi usare un toroide di quelli degli aliemntatori dei pc , da un diametro da 2-2,5cm ci fai 40-50 spire con filo da 1mm e sei molto vicino al valore di 100mH, con un carico di 3-4A.

 

Morzilla
KiloWatt


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Inviato il: 29/1/2010,18:20

Ciao Fly, grazie per la risposta. Si, lo sò che assomiglia ad un condensatore, ma è proprio un'induttanza faccine/biggrin.gif

Per ora comunque stò facendo proprio come hai consigliato, cioè utilizzando le induttanze degli alimentatori per PC...stando a questa pagina

http://digilander.libero.it/mircose/elettr...ter/calcind.htm

e a questa

www.pianetaradio.it/tecnica/toroidiamidon.htm

con un toroide T-106-26 (quello che, per ora, ho trovato in due alimentatori), dovrebbero essere necessarie circa 60 spire per ottenere un valore di 220uH e un centinaio per un valore di circa 1mH...purtroppo non ho nessuno strumento per calcolarmi il valore preciso...per ora devo per forza andare a "occhio"... faccine/biggrin.gif

 

Keyosz
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Inviato il: 30/1/2010,12:02

Ciao Morzilla,
la bobina della tua foto può avere il valore di induttanza giusto ma il suo nucleo e il filo con cui è avvolta sono troppo piccoli per le correnti di 3-5A del circuito a regime, come dice Fly puoi benissimo usare i nuclei gialli ad anello che trovi negli alimentatori guasti dei pc, rimuovi gli avvolgimenti esistenti che in genere sono multipli e li riavvolgi con filo smaltato da 1 mm2 di sezione, fai un giro completo e la tua induttanza dovrebbe essere sufficente, stai tranquillo che l'LM2576 è molto stabile e di conseguenza lavora bene anche con elevate tolleranze sul valore dell'induttanza, magari rende un pò meno o eroga meno corrente ma il lavoro di ricarica e desolfatazione dovrebbe essere garantito.

 

Keyosz
GigaWatt


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Inviato il: 9/2/2010,16:57

Mi ero dimenticato di mettere alcune foto riguardanti questo dispositivo.Forma d'onda in uscita dal dispositivo senza nessuna batteria collegata (solo la resistenza interna da 30W fà da carico):
ForumEA/3/4/0/3/8/1/5/1240294616.jpg

Forma d'onda con una batteria solfatata collegata ai morsetti di uscita:

ForumEA/3/4/0/3/8/1/5/1240294617.jpg

Segnale in uscita con una batteria ripristinata ed in salute connessa:

ForumEA/3/4/0/3/8/1/5/1240294618.jpg

Come potete vedere all'inizio la batteria scarica e piena di solfato assorbe poco gli impulsi proprio a causa della sua elevata resistenza interna, ma poi con il passare dei giorni man mano che il solfato viene riconvertito in materia attiva la resistenza interna scende e gli impulsi vengono livellati dalla batteria.



Modificato da NonSoloBolleDiAcqua - 18/06/2014, 15:55:30
 

Keyosz
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Inviato il: 9/2/2010,17:15

Aggiungo anche un altro esempio di desolfatazione di una batteria da camion che si presentava meccanicamente integra internamente ma completamente bianca di solfato, non teneva accesa nemmeno una lampadina (ho eseguito un fotomontaggio fai-da-te per mettere in sieme le foto di tutte le 6 celle in una sola immagine):

ForumEA/3/4/0/3/8/1/5/1265731862.jpg



Dopo una settimana sotto trattamento, notate il colore rosso che prende il posto al bianco sulle piastre positive, dovrei protrarre il trattamento fino a vedere sparire tutto il bianco e vedere le piastre positive di un bel rosso scuro quasi nero ma poi ho spostato il dispositivo su altri casi:

ForumEA/3/4/0/3/8/1/5/1265731863.jpg



Le batterie in realtà sono due identiche, ma il processo è avvenuto in maniera parallela su entrambe, ora tengono acceso l'inverter a 24V con una stufetta da 400W.



Modificato da NonSoloBolleDiAcqua - 18/06/2014, 15:56:26
 

Morzilla
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Inviato il: 13/2/2010,17:22

Ciao Keyosz! Oggi mi sono dedicato alla costruzione del desolfatatore basato sul timer 555 (aimhè l'LM2576-ADJ o derivati proprio non riesco a trovarli). Questa è una foto del circuito ancora sulla basetta millefori (condivisa con un esperimento di regolatori lineari in basso a destra faccine/biggrin.gif). Purtroppo non ho ne un'oscilloscopio, ne un LC-Meter, quindi non posso sapere se le induttanze hanno un valore esatto o almeno vicino a quello del progetto originale e se il circuito funziona come dovrebbe...comunque quello che posso asserire con sicurezza è che qualche cosa fa, visto che quando l'ho collegato a delle batterie cariche e in buono stato ha iniziato a fischiare con una frequenza abbastanza alta, mentre su una batteria solfatata (ferma da circa una decina di anni, con tensione a vuoto di 5,4V) attaccata al caricabatteria fischia, ma con un suono meno acuto...è normale?

Edit: Ho cambiato l'avvolgimento dell'induttore da 220uH (presunti), l'ho messo un pò più spesso, e ora ronza/fischia di meno...spero sia un buon segno faccine/tongue.gif




Modificato da Morzilla - 13/2/2010, 21:44
 

Morzilla
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Inviato il: 14/2/2010,19:10

Scusami Keyosz, ancora un chiarimento sullo schema del tuo circuito, e più precisamente sul trimmer, visto che non ne ho mai utilizzati: 10Kohm è il valore massimo, giusto? Poi ho visto che hanno 3 pin...due su un lato e uno sull'altro...immagino che il pin "isolato" sia quello di "ingresso", mentre gli altri due mi danno il valore sommato della resistenza in base alla posizione del trimmer (quindi se metto il trimmer a metà, avrò 5Kohm su un piedino e 5 sull'altro, se continuo a girare in un senso avrò 6 e 4 e così via fino a 10k e 0)...è corretto? Il piedino che va messo a massa può essere indipendentemente uno di questi due? (dovrebbe incidere solamente sul senso di rotazione del trimmer per aumentare la resistenza...)

P.S. Alla fine mi toccherà pagarti le lezioni di elettronica, per ora mi sà che ti dovrai accontentare di un grazie faccine/tongue.gif

 

Keyosz
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Inviato il: 15/2/2010,13:54

Ciao Morzilla,
si esatto, il pin isolato sul lato opposto degli altri due corrisponde al cursore che sposti tramite la vite avanti e indietro sulla pisat resistiva tra gli altri due pin, di fatti tra i due pin dello stesso lato avrai sempre 10K metre se prendi indifferentemente uno dei due pin di un lato e quello singolo dall'altro avrai una resistenza che varia da 0 a 10K (o il valore massimo del potenziometro/trimmer), se nello schema uno dei due pin estremi del trimmer è a massa nella pratica è indifferente quale scegli, invertirà semplicemente il senso di rotazione che dovrai seguire per regolare il valore desiderato.

Figurati, siamo qui per questo, l'importante è avere pazienza che sai com'è non lo facciamo di mestiere ma nel poco tempo libero faccine/wink.gif

 

Morzilla
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Inviato il: 15/2/2010,20:41

Allora, oggi mi sento molto ottimista, ora vi spiego perchè:

Ho recuperato una vecchia batteria dalla rimessa dei miei nonni, una batteria della Baren da 60Ah da avviamento...ora, questa batteria è da circa 10 anni che è ferma, e non stò esagerando. L'ultima volta che l'ho vista in uso era stata usata per accendere un "faro di emergenza" durante l'esplorazione di una cava abbandonata quando noi eravamo piccoli e curiosi, e i nostri genitori dovevano accontentare la nostra brama di conoscenza come potevano faccine/tongue.gif , poi è stata abbandonata sotto una pila di taniche vuote...questo fino a 3 giorni fa, quando mi sono deciso di provare il desolfatatore casareccio basato sull'NE555. Prima di collegare il desolfatatore e caricabatteria mi sono assicurato che il livello dell'elettrolita ricoprisse le piastre e che fosse limpido. Stranamente non c'è stato bisogno di rabboccare nessun elemento, e il liquido era bello trasparente. La plastica della batteria è trasparente opaca, quindi l'interno della stessa è molto ben visibile dai tappi anche con l'illuminazione ambientale. Per quello che posso dire, le piastre mi sembravano parecchio solfatate, ma non mostravano segni di rigonfiamento o altri problemi meccanici. La tensione misurata con il multimetro era di circa 4-5V a vuoto, inutile dire che non accendeva un bel niente.

Messa in carica con il desolfatatore per 3 giorni, oggi ho provato ad accenderci una lampadina di posizione da 25W, e la luminescenza della stessa mi ha fatto davvero ben sperare, si accende perfettamente e la luminosità rimane costante nel tempo (ho provato per un paio di minuti). Sulla cresta dell'onda, ho testato la batteria direttamente sull'auto dei miei genitori, una Volvo V40 1.9 Diesel, ma forse questa volta ho corso un pò troppo, al contrario il motorino d'avviamento che non si è spostato di un millimetro. Questa sarà una prova da fare a termine del ciclo di desolfatazione, fra circa una settimana.

Comunque sono veramente contento di aver recuperato quella batteria. Sono convinto che senza desolfatatore non si sarebbe ripresa per niente. Vedremo in futuro, i margini di miglioramento, secondo me, sono davvero ampi.

Bye!

 

Ferrobattuto

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GigaWatt


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Inviato il: 15/2/2010,21:30

La Volvo V40 1,9 diesel con quella batteria da 60Ah costruita almeno 15 anni fa, non credo tu possa mettercela in moto anche dopo desolfatata per bene. Forse neanche da nuova. Il perché è abbastanza semplice, le piastre delle batterie di quei tempi erano più spesse e ce n'erano di meno, La batteria probabilmente pesa di più di quelle più moderne, ma ha meno superficie di piastre attive affacciata tramite l'elettrolito. Mi spiego meglio: la capacità in Ah è determinata dal peso del materiale attivo, la scarica in Ampere invece è determinata dall'estenzione della superficie delle piastre. Per questo le piastre delle batterie moderne sono sottilissime e ce ne sono di più, mentre in passato se ne facevano con piastre più spesse ma in numero minore. Quelle di oggi infatti si sbriciolano prima........
Comunque fai ugualmente i tuoi test, ma forse proprio una messa in moto mi pare troppo.....
Saluti
Ferro

 

Morzilla
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Inviato il: 20/2/2010,11:44

Effettivamente Ferro, come corrente di spunto di targa quella batteria ha circa 300A...non penso siano sufficienti per avviare il motorino di accensione di un motore diesel 1900, anche perchè sicuramente per la corrosione delle piastre interne e la solfatazione, quel valore sarà sceso anche di meno della metà...comunque stamani l'ho provata su una Clio 1200 a benzina, forse un motore più adatto alla prova (io ero già partito in quarta con il diesel 1.9 faccine/biggrin.gif ), ed effettivamente si accende, però si sente che un pò stenta. Ho provato per 4 volte a spegnere e riaccendere l'auto, e ogni volta la "reattività" del motorino migliorava, ma è probabile che il fenomeno sia dovuto al riscaldamento, e quindi alla maggior facilità di partenza, del motore per ogni avvio precedente.

Comunque, anche guardando all'interno della batteria, mi sembra che ancora sia presente molto solfato sulle piastre, meno rispetto ad una settimana fa, ma ancora il troppo...il 70% di quello che vedo in superficie è coperto di un sottile strato bianco con piccole chiazze scure...è probabile che il desolfatatore che ho costruito non sia proprio "ottimizzato" a dovere, visto che ho usato dei pezzi un pò improvvisati...comunque porrò rimedio a breve, visto che ho ordinato i componenti che mi servivano per finire il circuito...




Modificato da Morzilla - 20/2/2010, 14:59
 

Morzilla
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Inviato il: 26/2/2010,21:59

Eccomi tornato!! Finalmente mi sono arrivati i pezzi per fare il desolfatatore caricabatterie (Trademark&Copyright registered by Keyosz). Per costruirlo ho fatto saltare in aria un condensatore per una svista sulla tensione (16V del condensatore contro 24V del trasformatore...ha vinto il trasformatore, e per festeggiare la vittoria ha sparato i fuochi di artificio faccine/biggrin.gif ), per cui ho dovuto economizzare sui due condensatori dopo il ponte di diodi (credo servano solo per livellare la tensione in uscita dai diodi, quindi ne ho messo solo uno da 100uF al posto dei due in parallello da 4400uF e 220nF), e il terzo condensatore da 220nF sulla piedino di feedback l'ho messo da 330uF (qui devo chiedere ai più esperti cosa comporta questo cambio). Per il diodo Schottky, ho usato un MOSPEC S20C40C...anche qui mi devo rifare a chi ne sà più di me faccine/tongue.gif...comunque qualche cosa fa, visto che una volta connesso ad un alimentatore da 24V a 5A in uscita posso regolare la tensione con il trimmer...
Qui una foto del circuito connesso ad un parallelo di due batterie da 7,2Ah...non ho implementato il relè di protezione di scarica della batteria e la resistenza da 15Ohm, al posto della quale userò una lampadina da 25W della macchina...al posto del "modulo" di alimentazione a ponte di diodi e trasformatore ho usato un alimentatore universale da PC, con tensione fino a 24V@5A...
una volta connesso alle batterie, ho regolato il trimmer per portare la tensione a circa 14V...però dopo 5 minuti ho preferito staccare tutto perchè ho notato che la temperatura dell'LM2576 e soprattutto del diodo erano salite parecchio...dovrò usare una ventolina o un piccolo dissipatore in alluminio mi sà...

 
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