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Energia Alternativa ed Energia Fai Da Te > Discussioni Ambientali


il fotovoltaico senza incentivi
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Inviato il: 6/3/2013,22:41

Tratto da:

qualenergia.it

Articolo realistico oppure esagerato? Cosa ne pensate?


Il fotovoltaico 'senza incentivi' sarà un boom e farà molto male alle utility

In Italia, Germania e Spagna nei prossimi anni esploderà il mercato del fotovoltaico 'senza incentivi'. Anche grazie alla diffusione dei sistemi di accumulo verrà tagliata decisamente la domanda di elettricità dalla rete e per le utility saranno dolori e margini di profitto ridotti fiino al 50 per cento. Lo prevede uno studio della società di consulenza Ubs.

06 marzo 2013


Il fotovoltaico senza incentivi nei prossimi sette anni decollerà e per le utility saranno dolori, dato che l'energia solare, autoconsumata o immessa in rete, eroderà una quota rilevante del mercato elettrico, soprattutto allorché i sistemi di accumulo saranno economicamente più convenienti, forse nel giro di due anni. È questa la previsione contenuta nello studio appena pubblicato dalla società di consulenza Ubs e non a caso intitolato "The unsubsidised solar revolution” (vedi allegato, pdf).

In Italia, Germania e Spagna si prevede che da qui al 2020 verranno installati 43 GW di fotovoltaico 'non incentivato' con una conseguente riduzione della domanda elettrica e il crollo dei margini di guadagno dei produttori elettrici storici: le aziende più colpite saranno RWE, E.ON, Cez e Verbund, ma anche i bilanci della nostra Enel e della spagnola Iberdrola ne risentiranno.

"Sulla base di mere considerazioni economiche – si legge nel rapporto - siamo convinti che entro la fine del decennio quasi ogni edificio residenziale e commerciale in Germania, Italia e Spagna sarà dotato di un impianto fotovoltaico su tetto”. Secondo le stime Ubs, nel 2020, tagliando la bolletta elettrica del 20-30%, i tempi di ritorno del'investimento di un impianto fotovoltaico su tetto e non incentivato si aggireranno intorno ai 5-6 anni per il commerciale e sui 10-11 per il residenziale. Non sarà ovviamente una crescita lineare, ma concentrata nella seconda metà della decade. Una simile rivoluzione provocherà profonde ripercussioni sulla domanda, via via più marcate con la discesa del prezzo delle batterie, che, secondo la previsione dello studio, cominceranno ad essere convenienti tra il 2014 e il 2015 (vedi grafico sotto, clicca per ingrandire).



Una famiglia dotata di impianto FV da 4 kWp con batteria da 3 kWh ridurrà gli acquisti dalla rete del 50-60% e le attività commerciali di una percentuale ancora maggiore. Di qui al 2020 l'autoproduzione da solare non incentivato, dunque, potrebbe soddisfare fino al 18% del fabbisogno elettrico, tagliando la domanda del 6-9%. In Italia il FV potrebbe coprire fino al 17% del fabbisogno (industria 5%, settore domestico 25%, settore commerciale 28%) grazie ad ulteriori 11 TWh di produzione da FV (equivalente ad una riduzione del 6% della domanda) che andrebbero ad aggiungersi agli 18,3 TWh di produzione annua del 2012.

Importante sarà l'impatto che tutto ciò avrà sui bilanci di chi vende elettricità: un duro colpo che si aggiunge ad una contrazione della domanda dovuta alla maggiore efficienza energetica e alla concorrenza delle rinnovabili incentivate, oltre che alla crisi economica. I sussidi alle rinnovabili inoltre pesano sempre di più sulla bolletta dei consumatori, spingendoli maggiormente all'autoconsumo. Al contrario il contributo dell'energia pulita (prodotta a costi marginali nulli) spinge in basso i prezzi del MWh all'ingrosso: tra meno di 8 anni si prevede che il prezzo dell'elettricità in Borsa scenderà del 10% e con la diffusione degli accumuli il prezzo calerà anche nelle ore del picco serale, durante il quale finora gli operatori delle fossili hanno recuperato gli introiti erosi dal contributo del FV che produce a costo marginale zero (vedi QualEnergia.it).

L'effetto sarà che gli impianti convenzionali resteranno sempre più spesso fermi: il fattore di carico delle centrali a carbone tedesche precipiterà dal 47 al 31%, cioè al di sotto di quello della gran parte dei parchi eolici e solari, mentre per le centrali a gas, il load factor già quest'anno scenderà sotto al 20% (vedi grafico sotto). Il margine operativo lordo degli operatori, si avverte nel report Ubs, potrebbe ridursi anche del 50%.



A pagare maggiormente le conseguenze di questa situazione, come detto, saranno RWE, E.ON, Cez e Verbund, le aziende più esposte in Europa centro-settentrionale. Ma nel lungo-termine saranno danneggiati anche i bilanci di Enel e Iberdrola, protagoniste nei mercati dell'Europa meridionale dove il solare senza incentivi conoscerà probabilmente un forte sviluppo se si allenterà la morsa crisi economica e del credit crunch. Quali saranno le loro mosse per ritardare questa evoluzione?

Il report UBS "The unsubsidised solar revolution” (pdf)

 

ElettroshockNow

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Inviato il: 7/3/2013,00:19

Chi ci rimette ?
Per il bene del $ , spengo l'inverter faccine/biggrin.gif
Ciao

 

MarKoZaKKa

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Inviato il: 7/3/2013,11:24

Consiglio la lettura del TUA (Testo Unico Accise) art. 52, dove tratta delle accise sull'elettricità ...
Io, che di burocratese non capisco nulla, ci capisco diverse cose "interessanti"...



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ElettroshockNow

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Inviato il: 7/3/2013,11:48

ART 52 TUA

Comma 1
L’energia elettrica (codice NC 2716) e’ sottoposta ad accisa, con l’applicazione delle aliquote di cui
all’allegato I, al momento della fornitura ai consumatori finali ovvero al momento del consumo per
l’energia elettrica prodotta per uso proprio.
Comma 2
Non e’ sottoposta ad accisa l’energia elettrica:
a) prodotta con impianti azionati da fonti rinnovabili ai sensi della normativa vigente in materia, con
potenza non superiore a 20 kW;
b) impiegata negli aeromobili, nelle navi, negli autoveicoli, purché prodotta a bordo con mezzi propri,
esclusi gli accumulatori, nonché quella prodotta da gruppi elettrogeni mobili in dotazione alle forze
armate dello Stato ed ai corpi ad esse assimilati;
c) prodotta con gruppi elettrogeni azionati da gas metano biologico;
d) prodotta da piccoli impianti generatori comunque azionati, purché la loro potenza disponibile non
sia superiore ad 1 kW, nonché prodotta in officine elettriche costituite da gruppi elettrogeni di
soccorso aventi potenza disponibile complessiva non superiore a 200 kW;
e) utilizzata principalmente per la riduzione chimica e nei processi elettrolitici e metallurgici;
f) impiegata nei processi mineralogici;
g) impiegata per la realizzazione di prodotti sul cui costo finale, calcolato in media per unità, incida
per oltre il 50 per cento.
Comma 3
E’ esente dall’accisa l’energia elettrica:
a) utilizzata per l’attività di produzione di elettricità e per mantenere la capacità di produrre elettricità;
b) prodotta con impianti azionati da fonti rinnovabili ai sensi della normativa vigente in materia, con
potenza disponibile superiore a 20 kW, consumata dalle imprese di autoproduzione in locali e luoghi diversi
dalle abitazioni;
c) utilizzata per l’impianto e l’esercizio delle linee ferroviarie adibite al trasporto di merci e passeggeri;
d) impiegata per l’impianto e l’esercizio delle linee di trasporto urbano ed interurbano;
e) consumata per qualsiasi applicazione nelle abitazioni di residenza anagrafica degli utenti, con
potenza impegnata fino a 3 kW, fino ad un consumo mensile di 150 kWh. Per i consumi superiori ai limiti
di 150 kWh per le utenze fino a 1,5 kW e di 220 kWh per quelle oltre 1,5 e fino a 3 kW, si procede al
recupero dell’accisa secondo i criteri stabiliti nel capitolo I, punto 2, della deliberazione n. 15 del 14
dicembre 1993 del Comitato interministeriale dei prezzi;
f) utilizzata in opifici industriali aventi un consumo mensile superiore a 1.200.000 kWh, per i mesi nei
quali tale consumo si e’ verificato. Ai fini della fruizione dell’agevolazione gli autoproduttori
dovranno trasmettere, al competente Ufficio dell’Agenzia delle dogane, entro il giorno 20 di ogni
mese, i dati relativi al consumo del mese precedente.
Comma 4
Il competente Ufficio dell’Agenzia delle dogane ha facoltà di autorizzare, nel periodo tra la
realizzazione e l’attivazione regolare dell’officina, esperimenti in esenzione da imposta per la prova ed il
collaudo degli apparecchi.


Dovè la fregatura ?

 

eliafino

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Inviato il: 7/3/2013,11:58

Comma 3, punto e)
Sembra che per quella consumata, bisogna pagare le accise? Anche da fonti rinnovabili?



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Impianto Fotovoltaico "eliafino" in Tempo Reale.
http://www.eliafino.it:3000/d/solare/impianto-fotovoltaico-eliafino

 

MarKoZaKKa

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Inviato il: 7/3/2013,12:28

Visto che modifichi i tuoi messaggi, quanto segue non ha più senso...Quello che citi parla di consumi... tu produci, hai un conto energia?
Tralasciando commenti su consumi di 14KWh per una abitazione in un forum di spiccato orientamento ambientalista
, a me preoccupano

Qui:

CODICE
1 . L’energia elettrica (codice NC 2716) e’ sottoposta ad accisa, con l’applicazione delle aliquote di cui
all’allegato I, al momento della fornitura ai consumatori finali ovvero al momento del consumo per
l’energia elettrica prodotta per uso proprio.


quella frase "prodotta per uso proprio"...

Qui:
CODICE
2 . Non e’ sottoposta ad accisa l’energia elettrica:  
a) prodotta con impianti azionati da fonti rinnovabili ai sensi della normativa vigente in materia, con
potenza non superiore a 20 kW;
b) impiegata negli aeromobili, nelle navi, negli autoveicoli, purché prodotta a bordo con mezzi propri,  
esclusi gli accumulatori, nonché quella prodotta da gruppi elettrogeni mobili in dotazione alle forze armate
dello Stato ed ai corpi ad esse assimilati;
c) prodotta con gruppi elettrogeni azionati da gas metano biologico;
d) prodotta da piccoli impianti generatori comunque azionati, purché la loro potenza disponibile non  sia
superiore ad 1 kW, nonché prodotta in officine elettriche costituite da gruppi elettrogeni di soccorso aventi
potenza disponibile complessiva non superiore a 200 kW;  
...


i punti D ed A che mi paiono in contrasto (non è sottoposta ad accisa se prodotta da impianto a fonti rinnovabili fino a 20KW, ma poi dice che la potenza disponibile di piccoli impianti, per essere esente, non deve essere superiore ad 1KW... questo includerebbe tutti gli impianti ad isola... come in tutte le cose, finchè sono 4 gatti nessuno se ne cura, ma se il numero di "isolani" crescesse come detto nell'articolo, ed i guadagni delle companies scendessero, credo che qualcuno se ne "curerebbe" alquanto...

Nell'art.53, soggetti obbligati al pagamento, non si citano esplicitamente gli impianti domestici, ma si parla di "officine" di produzione per uso proprio, e nell'art.54 la definizione di officina comprende la qualsiasi...

Il punto B infine mi pare contenga già la prossima tassa sulle vetture elettriche, perchè non esclude dal pagamento dell'accisa l'elettricità prodotta da accumulatori a bordo di autovicoli.

Non capisco... ma ho paura!




Modificato da MarKoZaKKa - 7/3/2013, 23:52


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Inviato il: 7/3/2013,19:43

CITAZIONE (MarKoZaKKa @ 7/3/2013, 12:28)
quella frase "prodotta per uso proprio"...

... come in tutte le cose, finchè sono 4 gatti nessuno se ne cura, ma se il numero di "isolani" crescesse come detto nell'articolo, ed i guadagni delle companies scendessero, credo che qualcuno se ne "curerebbe" alquanto...

Penso che tu abbia colto nel segno, interessante.

 
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