Eolico
generatore in cantiere ,cerco aiuto per le bobine

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Libero51

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Inviato il: 8/10/2008,19:04

CITAZIONE (eneo @ 8/10/2008, 17:24)
c'e' anche il sistema pentafase, oltre a questo se il sistema e' a 12 poli si puo' fare anche un sistema a 11 fasi, oppure 24 poli con 23 fasi, e via di seguito.....

Ciao a tutti , . . . siamo ormai fuori da tutti gli schemi . . . elettrici.

La mia domanda non era buttata lì a caso e ferro "vecchia volpe" che saluto ha colto al volo la sostanza .
Se si aumentano le fasi si diradano i poli sulla circonferenza e quindi . . .
. . . . . .

Nota:
Per poter costruire motori efficienti è necessario che lo statore produca un campo magnetico rotante tale condizioni si verificano per tutti i sistemi polifasici dal bifase in su.
Il sistema monofase produce solo un campo magnetico alternato tanto che gli avvolgimenti dei motori monofasi sono in effetti avvolgimenti bifasi dove la seconda fase viene "malamente" alimentata tramite un condensatore in serie.
E' possibile dimostrare semplicemente che la somma di due campi magnetici rotanti di uguale intensità e frequenza che ruotano in versi opposti producono un campo magnetico alternato e . . . viceversa.
Se alimentate solo la fase principale di un semplice motore asincrono . . . non parte.
Il rotore non gira perchè i due campi magnetici rotanti in versi opposti prodotti dal campo alternato si contrastano a vicenda.
Per un motore piccolo basta una piccola spinta in un qualunque senso per farlo avviare.
Perchè ? Il rotore appena avviato in una direzione continua ad essere spinto nelle due direzioni opposte ma siccome gira in un verso , "sente" la minor frequenza del campo concorde e maggior frequenza del campo discorde. Le correnti rotoriche nella gabbia ( di cui gino33 ha sospettato giustamente l'esistenza e l'interazione) sono più forti per la frequenza minore e tale differenza provoca una coppia positiva nel verso dello spunto.
Nell'alternatore monofase le correnti nello statore provocano, per questi motivi, armoniche che ne sconsigliano l'impiego per grandi macchine. (il parallelo di alternatori è molto delicato)
Dovendo alimentare un ponte di diodi penso proprio che le armoniche vengano "spianate" dalla batteria insieme al ripple.

La domanda non era oziosa e rimane valida . . .

Un saluto a tutti.











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Ferrobattuto

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Inviato il: 8/10/2008,19:11

Salve a tutti.
Un monofase, Gino, ha tante bobine quanti magneti, per cui le bobine possono essere messe tutte in serie (o tutte in parallelo, al limite), come se fosse una sola fase del tuo trifase. Non credo che uno statore del tipo che stai facendo tu si possa trasformare da trifase a monofase, probabilmente ti toccherebbe farne un altro per prova. Con tante bobine (in numero pari) quanti magneti, avvolte alternativamente in un senso e nell'altro. Ma naturalmente se vuoi fare la prova devi ascoltare anche chi ne sa più di me.
Per quel che riguarda i motori, i trifasi hanno maggiore coppia di avviamento in chilogrammetri e maggior resistenza agli sforzi contrari, a causa del campo magnetico rotante interno.
Se vuoi sperimentare buon divertimento.
Ferro

 

Libero51

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Msg:1274

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Inviato il: 8/10/2008,22:34

CITAZIONE (Ferrobattuto @ 8/10/2008, 20:11)
. . . per cui le bobine possono essere messe tutte in serie (o tutte in parallelo, al limite. . .

Ciao a tutti e ciao ferro , è sempre sconsigliabile collegare in parallelo generatori che, per inevitabili difetti costruttivi possono essere anche leggermente diversi. Le bobine sono generatori e piccole d.d.p. tra di loro possono produrre sensibili correnti interne a causa della bassa impedenza provocando un inevitabile diminuizione del rendimento.
Molto più semplice il collegamento in serie che non provoca tale difetto.

Nella discussione "seriale o parallelo" del 20/06/2008 del capitolo "SOLARE FOTOVOLTAICO" troverete un programma veramente utile sull'argomento.

Un saluto a tutti



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eneo

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Msg:2068

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Inviato il: 9/10/2008,08:06

ciao a tutti, ciao libero delle volte seguirti non e' facile.....
ciao ferro, il monofase non mi piace sono sincero perche' oltre ad essere piu' rumoroso rispetto ad un trifase, come il trifase rispetto ad un pentafase, da meno corrente.
avevo realizzato un sistema monofase un po' di tempo fa' da sostituire ad un sistema trifase proprio perche' come te pensavo di migliorare qualcosa.
il trifase era composto da un sistema 12 poli, ogni bobina aveva 110 spire con filo da 1 mm di diametro, per avere la stessa tensione con il monofase dovevo mettere 12 bobine con
110 x 3 x 1.71 x 1.41 /12 =66 avvolgimenti con filo almeno da 1.2 mm di diametro.
la resistenza al metro del filo da 1mm di diametro e' 0.022 ohm e' la resistenza dello statore ra di 2 ohm, mentre con le bobine monofase era 1.2 ohm. a voi le conclusioni...senza contare che il rame costa una fortuna.....

ho dimenticato di dire che con le spire da 66 avvolgimenti la tensione dei 12v non avveniva con lo stesso numero di giri ma con qualcosina in piu', questo perche' lo spessore delle bobine era piu' largo della meta' del magnete.




Modificato da eneo - 9/10/2008, 11:46
 

gino33
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Inviato il: 9/10/2008,14:21

CITAZIONE (Ferrobattuto @ 8/10/2008, 20:11)
Un monofase, Gino, ha tante bobine quanti magneti, per cui le bobine possono essere messe tutte in serie (o tutte in parallelo, al limite), come se fosse una sola fase del tuo trifase. Non credo che uno statore del tipo che stai facendo tu si possa trasformare da trifase a monofase, probabilmente ti toccherebbe farne un altro per prova. Con tante bobine (in numero pari) quanti magneti, avvolte alternativamente in un senso e nell'altro. Ma naturalmente se vuoi fare la prova devi ascoltare anche chi ne sa più di me....

Hai ragione e parrebbe cosa sconsigliata ma non è che siano tanto chiari per chi ne sa poco come me. Inoltre pare non facciano mai un controllo sul rendimeto (watt meccanici immessi / watt elettrici prodotti), capisco che non sono attrezzati per farlo ma secondo me questo è il parametro fondamentale: altrimenti come fai a trovare il traferro giusto?

Comunque da quanto dice Eneo non è vero che il monofase produce più volt (immagino in continua) a parità di materiale impiegato.

Però mi piacerebbe provarlo. Ma non capisco come mai le bobine devono essere una dritta e una rovescia! Così non è nella singola fase del trifase. Forse che i magneti vanno messi diversamente che nel trifase? E come?

Non si potrebbe invece usare i rotori del trifase e fare uno statore con tante bobine quanti sono i magneti e tutte avvolte nello stesso senso? (naturalmente collegate in serie).




Modificato da gino33 - 9/10/2008, 16:47
 

Ferrobattuto

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Inviato il: 9/10/2008,19:43

Salve a tutti.
In realtà, Gino, potresti benissimo usare i rotori del trifase rifacendo lo statore, infatti io ho parlato di rifare lo statore, non il rotore. Una bobina per calamita, in quanto avviene una inversione di polarità ad ogni "salto" di magnete. Per lo stesso motivo le bobine vanno avvolte una in un verso e una in un altro, se fossero avvolte tutte nello stesso senso, i magneti adiacenti e di polarità opposta passandoci sopra indurrebbero delle tensioni opposte che si annullerebbero a vicenda. Se vedi nel programmino fatto da Libero come avviene l'induzione nelle spire al movimento dei magneti, te ne rendi conto facilmente, si capisce bene che due spire (o due bobine.... di una sola spira) adiacenti hanno le correnti che si muovono al contrario. Lì è disegnata una sola spira, ma naturalmente se ci fosse una spira adiacente passerebbe su un altro magnete di polarità opposta, con induzione opposta e corrente inversa. Se sono avvolte al contrario si sommano, se nello stesso verso si sottraggono. Per il calcolo delle spire ricordati che sono tutte in serie come in una singola fase (infatti è.... Monofase!), perciò si sommano le tensioni mentre la corrente è la stessa per tutte.
Non è che il monofase produce più volt del trifase, ma nella circonferenza invece di esserci tre fasi ce n'è una sola, più lunga e fatta di più bobine in serie. Penso che questo sia il caso in cui la piattina viene utile...
Non tutti hanno avuto la possibilità di fare un dinamometro per misurare i Watt meccanici, e non tutti ne hanno le capacità (potresti postare per loro un bel disegno fatto bene, con tanto di misure e di quote, daltronde loro ti stanno insegnando a fare un generatore eolico....). In molti casi poi la ricerca dell'alto rendimento non è neanche necessaria, dove c'è abbastanza vento qualsiasi cosa fatta abbastanza bene produce abbastanza corrente. Semmai l'alto rendimento può servire a te, che hai intenzione di mettere un piccolo aeromotore sul prato in giardino e raso terra, ma ad esempio nel caso di Paolosport o di Eneo che hanno un grosso rotore su un bel traliccio alto, la cosa è molto meno influente.
Non te la prendere se "quelli che ne sanno di più" ti sembra che non siano chiari, per quanto si cerchi di spiegare con parole semplici, un minimo di gergo tecnico è indispensabile usarlo, e quello si impara solo sui libri, o parlando molto a lungo con chi lo conosce.
Se decidi di provare la modifica, buon lavoro, e nel caso facci sapere come va.

Ciao Eneo.
Non è che quì si cerca di inventare l'acqua calda, faccine/laugh.gif Ma tentar non nuoce comunque, e sperimentare arricchisce l'esperienza. Poi alla fine i parametri da variare sono talmente tanti che magari anche con una soluzione più semplice (è innegabile che un monofase sia più semplice da capire e da fare) alla fine si possa fare qualcosa di valido.
Questo, come al solito, è quello che penso io. Nulla osta che la si pensi diversamente.
Saluti a tutti.
Ferro

 

gino33
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Inviato il: 10/10/2008,09:20

Caro Ferro, ho sempre ringraziato chi mi ha aiutato, e questo anche se in genere lo hanno fatto (per il mio bene) solo dopo le mie cazzate (mi riferisco soprattutto all'altro forum dove ero all'inizio).

Ho poi messo più volte nel forum la foto, la spiegazione e la formuletta (sperando che vada bene) del sistema che uso per calcolare il “rendimento complessivo” (dico “complessivo” per distinguerlo da altri rendimenti parziali di cui sospetto si potrebbe parlare). Se il sistema non fosse chiaro sono sempre a disposizione.

Credo che a tutti farebbe piacere avere il rendimento al massimo possibile. Conoscerlo in ogni caso è indispensabile per “confrontarsi” e quindi per cercare di migliorare. A che mi serve sapere che Tizio fa 100 watt a 100 giri con tanto di rame, ferro e neodimio se non so quanti watt meccanici deve spendere? Lo stesso vale per gli alternatori commerciali (anche se capisco la reticenza dei commercianti, così come capisco la reticenza dei bancari quando cercavano d’intortarmi con strane formule e gabole varie per spennarmi dei miei pochi risparmi).

Chiarissima la tua spiegazione sul monofase. Io m’ero ingarbugliato nel trifase contando Nord-Sud-Nord-Sud ... con l’aiuto di uno scarabocchio solo ora mi sono reso conto che nel trifase le bobine in fase sono sempre ricoperte dallo stesso polo (non avevo cioè considerato che le bobine non sono nello stesso numero dei magneti). Il monofase mi ha ritentato perchè tu hai scritto: "...E' vero che la corrente in uscita dal raddrizzatore è pulsante e molto più ondulata, ma lo stesso numero di bobine sarebbero tutte messe in serie, ottenendo una tensione più alta con uguale numero di spire, o uguale tensione con giri molto più bassi, o uguali giri e uguale tensione con molte meno spire." Eneo ti ha contraddetto e ora non so più cosa credere

Ora però m'interessa di più la questione “frenatura” indotta ai rotori dalla corrente che circola nelle bobine (cosa che tutti pare sapessero e di cui non mi hanno informato, sempre per motivi didattici). Questa cosa mi ha gettato nella costernazione, ma spiegherebbe perchè i rendimenti sono scarsi. Certo un rimedio dev'esserci se i grandi alternatori hanno grandi rendimenti, ma forse non si possono adottare o costano troppo nei piccoli alternatori o in quelli assiali in particolare.

Se questa forza agisce principalmente sul ferro dei rotori allora uno spessore maggiore dello statore (come dice Eneo) dovrebbe aiutare, ma dalle prove che ho fatto mi sembra sia invece maggiore con statori più spessi.

Devo poi dire che questa forza cresce anche con la sezione del filo: ne ho uno con filo doppio dove la cosa si sente di più; forse perché è più spesso di altri. Però lo statore fatto con la piattina, spesso come quello con filo doppio, frena moltissimo di più ancora (il filo doppio ha 5 mmq, mentre la piattina ha 7 mmq). Possibile che un filo più grosso e con meno spire, a parità degli altri parametri, generi un campo magnetico più intenso? Memore dell’avvertimento di PaoloSport (ridurre il più possibile gli ohm per non farsi fregare dalla batteria) tendevo ad aumentare la sezione senza rendermi conto che forse il rendimento elettrico migliorava ma quello complessivo andava a puttane. Evidentemente c’è un punto d’equilibrio: filo grosso, ma non troppo. Se così è ci sono delle formule per determinare la sezione corretta o occorre fare delle “prove”? In ogni caso non è vero che il traferro va ridotto il più possibile visto che allargandolo, a parità di watt generati, il rendimento migliora; naturalmente occorrono più giri e quindi bisogna trovare un punto di equilibrio, anche considerando il ventolone che si intende usare. Tutto questo induce a ripensare i criteri di fabbricazione dello statore (io mi preoccupavo, forse inutilmente, di consentire il minor traferro possibile).

Se questo fenomeno agisse principalmente sul ferro dei rotori, si potrebbe tentare di ridurlo mettendo fra disco rotorico e magneti degli spessori di ferro. Ma se invece sono gli stessi magneti ad essere interessati, l’intervento è inutile e l’unica soluzione è allontanare lo statore. Bisognerebbe fare delle prove. Oppure sono già state fatte e la risposta è nota?

Sempre a proposito di stranezze, ho avuto modo di provare con un spira singola affacciata ad un singolo rotore. Ebbene se la spira è “normale”, dà più volt rispetto ad una spira “stretta” con ciò dando ragione a Libero51 e a Faraday sulla questione "bobina poco-buco", ma come si concilia questo col fatto che con bobine fatte di molte spire e con doppio rotore questo non è vero, o perlomeno è meno vero?

Misteri dell’elettricità. Mi sa che sia meglio che vada a comperare l’alternatore dalla Futurenergy oppure che mi studi la materia visto che non ho ancora capito come facciano i volt a trasformarsi in ampere (intendo capire “fisicamente”, mica come applicazione di una relazione matematica). Ma anche se studiassi e riuscissi a capirci qualcosa, credo proprio che le “prove” siano indispensabili tanto quanto la verifica del “rendimento”.

Ciao a tutti

PS. E' vero che il linguaggio tecnico è comodo fra chi se ne intende, ma a volte è fuorviante e tiene lontani gli estranei. Ci crederesti che sia possibile insegnare a chiunque la tecnica della "partita doppia" in 5 paginette? Le trovi dal fondo di pag.36 del testo leggile-scaricabile http://digilander.libero.it/selmigino/Moneta.doc




Modificato da gino33 - 10/10/2008, 13:38
 

Ferrobattuto

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Inviato il: 10/10/2008,20:46

Salve a tutti.
Ciao Gino, se speri che mi vada a leggere una qualsiasi cosa riguardi la contabilità, l'economia o la tecnica bancaria, speri invano. E' una speranza che morirebbe subito. Non fa assolutamente per me e non ne voglio sapere, ma daltronde non ho intenzione di mettermi con le mani in pasta nell'argomento. Se in passato avessi deciso di operare con il denaro, penso che avrei cercato di capirci di più, documentandomi prima un po' sulla materia. Personalmente penso che tutto ciò che riguarda il denaro e le operazioni finanziarie sia di un'irrazionalità totale, frutto esclusivamente della cupidigia umana. Il denaro in se è un'astrazione, dal quale ci siamo fatti letteralmente abbagliare, anzi..... Comprare!
Le leggi della fisica invece, sono razionali e costanti, e praticamente in tutto l'universo conosciuto.
Per quanto riguarda la "frenatura", come dice quella famosa legge: ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria. Se tu applichi una forza meccanica ed estrai una grandezza elettrica (i Watt) avai senz'altro una reazione. Tra l'altro, quando si applica un campo magnetico alternato (i magneti che scorrono) ad un avvolgimento di spire (lo statore), nell'avvolgimento si genera una corrente elettrica che a sua volta produce un altro campo magnetico, ma contrario a quello che l'ha generato, e che gli si oppone. E' con questo principio che funzionano i motori elettrici a corrente alternata: due campi magnetici opposti che si respingono. La stessa cosa avviene nel trasformatore: nei due avvolgimenti adiacenti o sovrapposti, primario e secondario, circola corrente. Nel primo è quella di rete, nel secondo è quella indotta, ma di segno e verso opposto all'altra, che tende ad annullare il campo magnetico primario. Da quì la resistenza, che è sempre maggiore dell'energia che tiri fuori, a causa del rendimento che non è mai uguale ad uno. Ora, quel tipo di alternatori che si stanno facendo col sistema che usi tu, senza nuclei magnetici e con bobine quasi tondeggianti, non li conosco, ma sono convinto che siano oltremodo capricciosi, in quanto il flusso magnetico, non imbrigliato da un nucleo ad alta permeabilità, se ne va a spasso per lo spazio circostante saltellando e gironzolando attorno al rame a suo piacimento ad ogni piccolissima variazione dei parametri, che sono moltissimi: traferro (ossia distanza tra il rotore e lo statore, visto che di ferro non ce n'è neanche l'ombra), velocità, intensità della corrente nelle spire, forma delle spire, posizione del magnete rispetto alle spire...... Penso di averne dimenticati parecchi, e ad ogni minima variazione si ha un risultato assai differente. Nei generatori tradizionali, invece, data la presenza di un nucleo lamellare ad alta permeabilità, il flusso magnetico è "ben irregimentato", allineato e coperto, salvo minime percentuali, per cui tutto si riduce spesso a dei buoni calcoli di progetto, e ad un minimo di messa a punto poi.
Ho trovato interessante farmi un giro in questo sito: http://windstuffnow.com/main/newpage5.htm Ci sono un sacco di soluzioni intelligenti.
Comunque, anche se io ed Eneo non siamo in sintonia per quel che riguarda i generatori, nulla vieta di provare anche soluzioni personali. I parametri da variare sono talmete tanti che non si sa mai...
Saluti.
Ferro

 

gino33
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Inviato il: 11/10/2008,13:39

CITAZIONE (Ferrobattuto @ 10/10/2008, 21:46)
Salve a tutti.
Ciao Gino, se speri che mi vada a leggere una qualsiasi cosa riguardi la contabilità, l'economia o la tecnica bancaria, speri invano. E' una speranza che morirebbe subito. Non fa assolutamente per me e non ne voglio sapere, ma daltronde non ho intenzione di mettermi con le mani in pasta nell'argomento. Se in passato avessi deciso di operare con il denaro, penso che avrei cercato di capirci di più, documentandomi prima un po' sulla materia. Personalmente penso che tutto ciò che riguarda il denaro e le operazioni finanziarie sia di un'irrazionalità totale, frutto esclusivamente della cupidigia umana. Il denaro in se è un'astrazione, dal quale ci siamo fatti letteralmente abbagliare, anzi..... Comprare!

C'è una sola legge: l'uomo medio è di natura egoista e se può rubare senza rischio lo fa.
Tutto il resto è roba semplicissima, complicata ad arte dai furbetti in modo d'averne l'esclusiva.
Il casino d'oggidì avviene perchè la maggioranza ragiona come te (e a lungo anch'io sono stato in tua compagnia).


Le leggi della fisica invece, sono razionali e costanti, e praticamente in tutto l'universo conosciuto.

Sì, ma se vai a fondo delle questioni vedrai che nessuno ci ha capito nulla.
Beccati la lettera di certo prof. Bartocci che avevo scocciato con la mia ignoranza:


... Rispondere per bene e per iscritto sulla questione ... sarebbe molto impegnativo ... nutro anch'io molti dubbi su come debbano essere interpretati certi risultati, e ... mantengo un atteggiamento di sana diffidenza verso coloro che affermano essere stati provate al di là di ogni dubbio le previsioni relativistiche sull'effetto Doppler (principalmente il cosiddetto effetto Doppler trasversale, e quindi il discusso esperimento di Ives & Stillwell). Senza un mezzo di propagazione, e senza riferire certi concetti a onde (e quindi giammai a un solo fotone, concetto ideale riferito a un "oggetto" che secondo me non esiste, nonostante si parli di una sua energia proporzionale alla frequenza, come se una particella potesse avere una frequenza), ci troviamo di fronte al solito problema: si afferma che la relatività "funziona", ma è assolutamente impossibile riuscire a spiegare in termini "razionali" come mai essa funzioni. (Immagino rammenterà il commento di Feynman sull'incomprensibilità della fisica moderna che io cito spesso: lì si tratta in particolare della meccanica quantistica, ma questa teoria e' degna figlia della relatività, e della conseguente messa al bando dell'indispensabile concetto di etere)...


Per quanto riguarda la "frenatura", come dice quella famosa legge: ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria. Se tu applichi una forza meccanica ed estrai una grandezza elettrica (i Watt) avai senz'altro una reazione. Tra l'altro, quando si applica un campo magnetico alternato (i magneti che scorrono) ad un avvolgimento di spire (lo statore), nell'avvolgimento si genera una corrente elettrica che a sua volta produce un altro campo magnetico, ma contrario a quello che l'ha generato, e che gli si oppone. E' con questo principio che funzionano i motori elettrici a corrente alternata: due campi magnetici opposti che si respingono. La stessa cosa avviene nel trasformatore: nei due avvolgimenti adiacenti o sovrapposti, primario e secondario, circola corrente. Nel primo è quella di rete, nel secondo è quella indotta, ma di segno e verso opposto all'altra, che tende ad annullare il campo magnetico primario. Da quì la resistenza, che è sempre maggiore dell'energia che tiri fuori, a causa del rendimento che non è mai uguale ad uno. Ora, quel tipo di alternatori che si stanno facendo col sistema che usi tu, senza nuclei magnetici e con bobine quasi tondeggianti, non li conosco, ma sono convinto che siano oltremodo capricciosi, in quanto il flusso magnetico, non imbrigliato da un nucleo ad alta permeabilità, se ne va a spasso per lo spazio circostante saltellando e gironzolando attorno al rame a suo piacimento ad ogni piccolissima variazione dei parametri, che sono moltissimi: traferro (ossia distanza tra il rotore e lo statore, visto che di ferro non ce n'è neanche l'ombra), velocità, intensità della corrente nelle spire, forma delle spire, posizione del magnete rispetto alle spire...... Penso di averne dimenticati parecchi, e ad ogni minima variazione si ha un risultato assai differente. Nei generatori tradizionali, invece, data la presenza di un nucleo lamellare ad alta permeabilità, il flusso magnetico è "ben irregimentato", allineato e coperto, salvo minime percentuali, per cui tutto si riduce spesso a dei buoni calcoli di progetto, e ad un minimo di messa a punto poi.


Come dice anche Electron, è certo così per i grossi alternatori. Ma ho più volte letto che gli alternatori da auto rendono sul 50-60%, idem dicasi per gli asincroni ed anche per un "magneti permanenti" (non so come fatto) di una ditta di Reggio E. presso cui s'era informato uno del mestiere. Io forse sono sul 70% e potrei essere contento, ma continuo a pensare, vista la bestia immane che è, che si dovrebbe trovare il modo di spremeregli di più (per esempio allargando il traferro e usandolo per un ventola meno potente).


Ho trovato interessante farmi un giro in questo sito: http://windstuffnow.com/main/newpage5.htm Ci sono un sacco di soluzioni intelligenti.


Sì, ma non per bassi giri

Comunque, anche se io ed Eneo non siamo in sintonia per quel che riguarda i generatori, nulla vieta di provare anche soluzioni personali. I parametri da variare sono talmete tanti che non si sa mai...

Già! Salute a tutti

Saluti.
Ferro


 

Libero51

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Msg:1274

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Inviato il: 11/10/2008,16:02

CITAZIONE (gino33 @ 11/10/2008, 14:39)
... Rispondere per bene e per iscritto sulla questione ... sarebbe molto impegnativo ... nutro anch'io molti dubbi su come debbano essere interpretati certi risultati, e ... mantengo un atteggiamento di sana diffidenza verso coloro che affermano essere stati provate al di là di ogni dubbio le previsioni relativistiche sull'effetto Doppler (principalmente il cosiddetto effetto Doppler trasversale, e quindi il discusso esperimento di Ives & Stillwell). Senza un mezzo di propagazione, e senza riferire certi concetti a onde (e quindi giammai a un solo fotone, concetto ideale riferito a un "oggetto" che secondo me non esiste, nonostante si parli di una sua energia proporzionale alla frequenza, come se una particella potesse avere una frequenza), ci troviamo di fronte al solito problema: si afferma che la relatività "funziona", ma è assolutamente impossibile riuscire a spiegare in termini "razionali" come mai essa funzioni. (Immagino rammenterà il commento di Feynman sull'incomprensibilità della fisica moderna che io cito spesso: lì si tratta in particolare della meccanica quantistica, ma questa teoria e' degna figlia della relatività, e della conseguente messa al bando dell'indispensabile concetto di etere)...

Ciao a tutti e ciao gino , in effetti l'umanità potrebbe discutere talmente a lungo sul fatto che due più due sia effettivamente uguale a quattro da morire , nel frattempo, di fame. E' mai possibile che si debba perdere così tanto tempo a discutere di fenomeni complessi , portando esempi incomprensibili praticamente a tutti con un'accozzaglia di dati stratosferica e non si voglia fare quel minimo, primordiale , elementare sforzo per capire le cose semplici e di lì, piano piano ripartire ? . Piggot , per poter concepire i compromessi costruttivi che ha deciso di attuare per il suo alternatore , ha fatto scelte consapevoli ben precise chiaramente comprensibili a chiunque abbia capito il funzionamento delle macchine elettriche. Il tentare di introdurre spiegazioni esoterici e irrazionali o qualche altro meccanismo strano al solo scopo di affermare la propria certezza (maiuscola) e contemporaneamenta aprire una discussione di "stranezze" se pur comprensibile sul piano umano e psicologico è completamente assurdo sul piano tecnico scientifico. Le "mie" (magari ! Lenz:1838) formule non spiegano l'ASSOLUTO , per questo è necessario un semplice atto di FEDE. Le formule esprimono la sintesi "corrente" del pensiero scientifico sull'argomento , sono rimaste invariate per più di un secolo, e sono assolutamente in grado di spiegare completamente tutti i fenomeni connessi a quella "macchinetta". Il vero problema e decidersi a "STUDIARE" umilmente , prima le cose semplici, non a memoria, studiare non è l'obiettivo , capire è l'obiettivo. Ho impegnato una decina di ore per implementare il giochino dell'alternatore (e sarei molto grato a chiunque scopra un errore , per poterlo correggere ) ma è probabile che per capire pienamente come si comporta quel pezzetto di conduttore immerso nel campo magnetico scorrevole o la spira dimensionabile ci voglia più tempo . Se ci sono dubbi , fai pure domande , semplici . . . semplici su quel pezzetto di filo o su quella semplice spira, considera attentamente il passo polare (distanza tra due magneti consecutivi), considera il verso dell'induzione B indicato nei due colori e la conseguente inversione della tensione nel transitare sui due colori, considera il suo valore sufficientemente uniforme in corrispondenza dei magneti e la sua diminuizione progressiva nell'allontanarsi da essi, considera la linea ideale mediana a intensità zero e come la tensione si annulli quando il conduttore la percorre. Non metterti le dita negli occhi , come a volte succede agli studenti che applicano le tre dita nella mano destra per allineare i tre versori (direzioni) ortogonali nello spazio .Quando avrai preso padronanza delle relazioni che intercorrono tra velocità, induzione e valore in millivolt della lancetta per quel semplice pezzetto di filo considera la spira e raccontami la storia di quì in avanti . . . Ti aspetto e ti aiuterò se necessario. . . poi andremo avanti , è una promessa, la strada per affrontare il miglioramento del rendimento mi pare lunga.

Ciao a tutti



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gino33
KiloWatt


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Inviato il: 11/10/2008,17:12

Caro Libero, allora tu ritieni che il nuovo acceleratore europeo (subito guasto) siano soldi e tempo perso. Ok, son d'accordo, coi casini che ci hanno combinato le banche, sarebbe stato meglio che gli "scienziati" un po' più intelligenti e forse più onesti di noialtri, ci avessero dato un'occhiata. Poi non esagererei nel criticare la scienza recente: anch'essa ci ha dato ricadute pratiche (i computer, i laser, la TAC, la bomba atomica ... faccine/ohmy.gif ).

La mia era solo una battutaccia nei confronti di Ferro che, a mio parere, attribuisce alla scienza certezze che neppure essa si merita.

Nessuno discute poi delle acquisizioni dell'elettromeccanica e io stesso proprio ieri scrivevo d'aver personalmente verificato, giocherellando con una spira, quello che tu sostieni. Non vedo cosa dovrei studiare. Io ero venuto qui per "copiare" e in cambio potevo fornire informazioni sui miei risultati e delucidazioni sulla vetroresina.

Nondimeno facendo prove con robe fuori del seminato ho notato cose "strane" rispetto alla teoria. Ciò vuol dire che la teoria può essere sbagliata? Nò di certo: ci saranno altri fenomeni che si sovrappongono. Poichè voi siete degli esperti vi ho chiesto se sapevate dirmi perchè.

Niente di male se non lo sapete.

Oggi e venuto finalmente mio cognato (del mestiere e molto quotato) a verificare le mie misurazioni (dubitava molto di esse) e non ha trovato cazzate eclatanti (Eneo era curioso di sapere delle onde, bene, sono un po' triangolari ma molto belle e regolari). Gli ho esposto le mie perplessità sulle questioni spiattellarura, buco piccolo, miglioramento dei rendimenti allargando il traferro eccetera ... mi ha detto che sono cose che non si possono risolvere per via teorica, ma che vanno viste caso per caso a seconda delle situazioni.

Ne so quindi come prima, ma ora so di non aver scazzato più di tanto nè di aver detto sciocchezze.

Quanto a Piggot credo che i suoi meriti sarebbero maggiori se ci fornisse anche i valori del "rendimento" dei vuoi aggeggi, senza questo riferimento non si può trarre alcuna conclusione. Se ne è convinto pure mio cognato (prima, come voi, estremamente critico).

Saluto tutti definitivamente
Gino


 

Ferrobattuto

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Inviato il: 11/10/2008,17:46

Salve a tutti.
Caro gino, non ho mai detto di aver totale fiducia nella scienza ufficiale, se avessi letto quanto scritto nel discorso sul 2012 lo avresti capito, semmai ho fiducia su quelle formule ormai assodate e collaudate "sulla piazza" e dalla pratica da circa un secolo.

CITAZIONE
... mi ha detto che sono cose che non si possono risolvere per via teorica, ma che vanno viste caso per caso a seconda delle situazioni.

Che poi era quanto dicevo io dicendo che sono indispensabili prove e tentativi pratici, in questa cosa così labile e approssimativa come un alternatore di quel tipo.

CITAZIONE
Quanto a Piggot credo che i suoi meriti sarebbero maggiori se ci fornisse anche i valori del "rendimento" dei vuoi aggeggi, senza questo riferimento non si può trarre alcuna conclusione. Se ne è convinto pure mio cognato (prima, come voi, estremamente critico).

Piggot molto difficilmente si preoccuperà di darti curve e rendimenti, visto che quello che ha realizzato serve soprattutto a semplificare la costruzione di qualcosa destinato in massima parte a posti dove soltanto avere la corrente è un risultato incredibile.
Saluti anche a te.
Ferro

 

Libero51

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Inviato il: 12/10/2008,00:06

CITAZIONE (gino33 @ 11/10/2008, 18:12)
Caro Libero, allora tu ritieni che il nuovo acceleratore europeo (subito guasto) siano soldi e tempo perso
. . . coi casini che ci hanno combinato le banche . . .
. . . io stesso proprio ieri scrivevo d'aver personalmente verificato, giocherellando con una spira, quello che tu sostieni
. . . Non vedo cosa dovrei studiare
. . . Io ero venuto qui per "copiare" . . . e in cambio potevo fornire informazioni sui miei risultati e delucidazioni sulla vetroresina.
. . . Se ne è convinto pure mio cognato (prima, come voi, estremamente critico).

Saluto tutti definitivamente
Gino

Ciao a tutti e saluto definitivamente gino che è libero, come tutti noi ,di avere le sue opinioni anche sè , a dire il vero, io non ho mai parlato dell'accelleratore europeo in cui credo ,nè delle banche in cui non credo. Una banca per ogni panetteria , tanto per intenderci.
Quella del credere o non credere è una questione che se viene esasperata sconfina inevitabilmente nel mistico che , se pur pregevole, non è esattemente quello che serve in questo forum. Sicuramente chi si occupa del FAIDATE impara prima a copiare e poi se vuol migliorare impara dai suoi errori, dai suoi successi e dai suoi studi . . . a capire. E' evidente che tanto migliore sarà stata la sua conoscenza iniziale , tanto più rapidamente potrà arrivare a risultati soddisfacenti, con minor impegno e spreco di tempo e risorse come ferro , che saluto, ci ha appassionatamente insegnato. L'assoluto rifiuto di gino a comprendere il valore della enorme possibilità di evolvere contenuta nello studio , la sua convinzione che la verità e la certezza, siano valori assoluti , statici, delle persone, del prof. Bartocci e di suo cognato mi hanno fatto riflettere assai . . . sulla impegnativa libertà del "relativo" e sulla rassegnata schiavitù dell' "assoluto". L'idea del giochino , usato come mezzo didattico educativo è sempre stata una mia passione , da quando , con lo spectrum, avevo programmato una piccola applicazione sulle tabelline che rispondeva ai miei figli . . . brrrrrrrrr _ errore oppure . . . ok bravo hai vinto.
Aspetto i consigli per far evolvere il giochino dell'alternatore elementare verso un ulteriore passo avanti. La proposta che avevo fatto a gino di raccontare la storia della spira dimensionabile e di quali "misteri" essa sveli è valida per tutti .

Ciao a tutti.

P.S: Visto che abbiamo tirato in ballo le banche, mi ha fatto trasalire , pochi giorni fa un ragionamento del ministro TREMONTI che . . . saluto pure lui. Ha detto più o meno che l'economia finaziaria non è "produttiva" , è un servizio che "può" aiutare la produzione di ricchezza.
Visti i risultati quel "può" l'ho aggiunto io.
Mi è sembrata una frase di Lenin , una frase che ho ascoltato a raffica fin dal lontano 68. . .
Non incominciate a sfottere ho detto 68 . . . non 48. faccine/wheelchair.gif
Mi si sono incrociate le braccia , ho confuso la regola della mano destra D=Destra = Dinamo con la regola della mano sinistra S = sinistra = Mancino = Motori e per poco non ho incominciato a guidare contromano . Questa politica diventa ogni giorno più sorprendente.



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Ferrobattuto

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Inviato il: 12/10/2008,11:33

Salve a tutti.
Caro Libero, il '68 ormai comincia veramente ad essere lontano.... Sono passati giusti quarant'anni. Avevo diciott'anni e la testa piena di idee, tecnologiche, però, non politiche. Non avevamo ancora la "maggiore età" e forse era meglio.... Ora poi qualcuno blatera di dare il voto ai sedicenni faccine/sick.gif
Personalmente non mi va di salutare il ministro Tremonti, nè tutti quegli.... Arrabbiati dei suoi colleghi. Speriamo che in futuro sia meglio.

Per quel che riguarda il giochino, che è tutt'altro che un gioco ma un ottimo programma didattico, la naturale evoluzione sarebbe far vedere come funzione un sistema polifase, oppure mettere diverse bobine in serie per capire come sono i versi di avvolgimento. E' solo un'idea mia...
Saluti e buona domenica a tutti.
Ferro

 

Libero51

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Inviato il: 13/10/2008,05:58

CITAZIONE (Ferrobattuto @ 12/10/2008, 12:33)
. . . la naturale evoluzione sarebbe far vedere come funzione un sistema polifase, oppure mettere diverse bobine in serie per capire come sono i versi di avvolgimento . . .

Ciao a tutti e ciao ferro , il saluto è una forma di rispetto che uso verso chi prendo a riferimento, indipendentemente dal condividerne o meno i punti di vista.
Chiedo scusa se tra le tante righe che mi ritrovo a scrivere, qualche volte scappa in Post Scriptum qualche ironico pensiero personale sulla "polis" faccine/wheelchair.gif

mi sarebbe piaciuto leggere un pensiero su "una banca per ogni panetteria" come succede nella mia città.

L'evoluzione del giochino è già in cantiere , l'obiettivo finale sarà una simulazione dell'alternatore Piggot per il quale devo portare almeno a 8 i poli scorrevoli per poter "spalmare" le tre bobine su quattro poli . . . . . . .
Mi sono accorto che riducendo al minimo il passo della spira compaiono dati incongruenti dovuti al passaggio alla notazione esponenziale di cui si vedono solo le prime cifre.
E' evidente che se i due lati della spira coincidono la f.e.m. complessiva si annulla a causa dei versi opposti delle f.e.m. prodotte nei due lati attivi.

Un saluto a tutti



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