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Energia Alternativa ed Energia Fai Da Te > Sezione Generica

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Considerazioni, prove e modifiche su un alternatore 28V 150A
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DOLOMITICO

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Inviato il: 29/10/2008,16:49

Bello il lavoro, dopo come conti di usarlo?
Con 150ah ti fa anche da saldatrice,oltre che servirti di cavi grossi come corde.

Ma ti faccio una domanda un tantino fra parentesi,se tu dovessi collegare 2 alternatori identici ai tuoi,2X 24 volt 150ah,pero collegando in parallelo le tre fasi alternate,si possono collegare a caso o bisogna fasarle?
é lo stesso discorso con la rete di casa,ho visto che esistono inverter che "iniettano"la corrente prodotta nella rete di casa(non scambio enel)ma penso io devono essere fasati con la tensione alternata dell'enel.....
E la stessa cosa succederebbe nel caso tu avessi 2 alternatori e volessi collegarli in parallelo,come si fa?
Magari è una cosa che interessa anche altri.

Tornando al tuo alternatore ti servira una bella potenza per usarlo efficacemente,una centralina idroelettrica sarebbe perfetta

 

Ferrobattuto

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Inviato il: 29/10/2008,19:31

Salve a tutti.
Dunque, Dolomitico, con i collegamenti attuali gli ampere non sono più 150 di picco come prima, ma la metà, in quanto gli avvolgimenti che prima erano in parallelo e a triangolo ora sono in serie e a stella. In compenso adesso in teoria, con gli stessi giri di prima dovrebbe dare 97V, che però alla fine sarebbero di più per via del maggiore assorbimento del rotore (che si brucerebbe...), a meno di non preverere un qualche tipo di regolatore apposta. Così spero mi dia meno ampere ma a molti meno giri.
Certo che 150A sarebbero sufficienti per una saldatura, magari non proprio con elettrodi grossi, ma da 2mm o 2,5mm forse si. Naturalmente dalla parte della CC.
Se tu dovessi collegare due di questi alternatori in parallelo, molto semplicemente potresti collegarli dopo il ponte raddrizzatore quando sono gia in continua, che è poi quello che succede spesso sugli autobus. Mentre per collegarli in alternata la faccenda sarebbe MOLTO più complicata, sia per metterli in fase che per regolare la tensione, senza che si risbattano la corrente l'uno con l'altro.
Gli inverter che erogano corrente nella rete ENEL sono dotati di sensori che misurano sia la tensione che la fase della corrente alternata, in modo da non fare "pasticci".
Una centralina idroelettrica....... E' un "sogno di mezza estate"! faccine/wub.gif Se avessi la comodità di un corso d'acqua sul mio terreno, l'alternatore non avrebbe avuto bisogno di modifiche. Sarebbe bastato predisporre una piccola turbina, o anche soltanto una ruota a pale o a cassette, coi giusti rapporti per usarlo così com'era. Altro che rete ENEL! 3KW potenziali 24 ore su 24!!!!! faccine/clap.gif Ma a quel punto mi sarei impegnato anche per un generatore a 220... faccine/biggrin.gif Sogni. faccine/tongue.gif
Ora devo "accroccare" qualcosa per provarlo. Vedremo.
Saluti.
Ferro

 

DOLOMITICO

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Inviato il: 30/10/2008,15:29

CITAZIONE (Ferrobattuto @ 29/10/2008, 19:31)
Salve a tutti.
Dunque, Dolomitico, con i collegamenti attuali gli ampere non sono più 150 di picco come prima, ma la metà, in quanto gli avvolgimenti che prima erano in parallelo e a triangolo ora sono in serie e a stella. In compenso adesso in teoria, con gli stessi giri di prima dovrebbe dare 97V, che però alla fine sarebbero di più per via del maggiore assorbimento del rotore (che si brucerebbe...), a meno di non preverere un qualche tipo di regolatore apposta. Così spero mi dia meno ampere ma a molti meno giri.
Certo che 150A sarebbero sufficienti per una saldatura, magari non proprio con elettrodi grossi, ma da 2mm o 2,5mm forse si. Naturalmente dalla parte della CC.
Se tu dovessi collegare due di questi alternatori in parallelo, molto semplicemente potresti collegarli dopo il ponte raddrizzatore quando sono gia in continua, che è poi quello che succede spesso sugli autobus. Mentre per collegarli in alternata la faccenda sarebbe MOLTO più complicata, sia per metterli in fase che per regolare la tensione, senza che si risbattano la corrente l'uno con l'altro.
Gli inverter che erogano corrente nella rete ENEL sono dotati di sensori che misurano sia la tensione che la fase della corrente alternata, in modo da non fare "pasticci".

Avevo pensato che era un casino,era facile farlo dopo il ponte raddrizzatore,ma intendo ben in alternata,e immaginavo che gli inverter per l'enel dovevano sincronizzarsi con la frequenza di rete.
Ne ho visto anche di quelli che la immettono semplicemente nella rete di casa senza ne batterie di accumulo e anche senza scambi con l'enel:
http://www.ecorete.it/commerce.php?codicec...grid-connected*

 

Ferrobattuto

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Inviato il: 30/10/2008,18:34

Salve a tutti.
Ciao Dolomitico, senza batterie di accumulo dipendi in tutto e per tutto dal sole. Di notte come si fà? Col sole dipende da quanto ce ne è. Se è una giornata nuvolosa anche 50mq di pannelli possono darti solo pochi W, insufficienti anche per accendere una lampadina o anche solo la radio. Devi comunque usufruire della rete, e a quel punto ti conviene l'accumulo. Almeno credo.
Saluti.
Ferro

 

DOLOMITICO

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Inviato il: 31/10/2008,17:42

Ok ferro,quello è un impianto per abbassare i consumi di qualche kw senza pretese,
ESEMPIO:
cè il sole e produci 250 watt e ne consumi 600 in casa,il contatore eroga solo 350 watt,il resto lo fai tu in casa.

Cosi hai uno sfruttamento max del sole,non devi comprare batterie e affini,e di notte cmq sei al buoi se va via la luce,ma anche se fai scambio con l'enel se cè un black-out in pieno giorno resteresti al buoi nonostante i pannelli siano in piena forma.

Dipende che vuoi fare e spendere,era solo per segnalare una terza via tra l'accumulo in batterie, lo scambio con l'enel,e il consumo diretto.

Io per esempio ci farei un pensierino,dopo aver completato l'impianto a batteria per le piccole emergenze e i bassi consumi ne fai un altro a "iniezione"diretta in rete,cosi di giorno hai una marcia in piu.
Si possono fare impianti ibridi.

Da quello che ho capito io:
fino a 300/400watt puoi fare a 12 volt senza grandi perdite,
fino a 900/1000 watt è meglio passare a 24 volt,
piu in su è meglio salire con il voltaggio,anche 48 volt e piu.

Quindi invece che un impianto unico,un ipotesi è ne fai uno di piccola potenza e uno di media,oppure uno a iniezione diretta in rete casalinga,

 

Ferrobattuto

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Inviato il: 31/10/2008,19:02

Salve a tutti.
Quella di diversificare è una buona idea, Dolomitico. In quanto gli incentivi ormai li danno soltanto per il sistema di "iniezione diretta" sulla rete. Insomma quello che produci DEVI darlo all'ENEL, e basta. Non ne puoi tenere per te neanche un poco. Inoltre hanno messo un sacco di vincoli, tra cui che i pannelli debbono per forza essere stesi sul tetto e non si possono ne montare rialzati per migliorarne il rendimento, ne tantomeno metterli mobili. Dovresti costruire la tua casa con la migliore inclinazione del tetto e la migliore esposizione a sud, come se fosse facile e fattibile per tutti.....
Ma diversificare significa fare due impianti, uno per te e uno per gli altri. Non è che io sia egoista, ma così si spendono un sacco di soldi (che devi anticipare di tasca tua, al limite facendo un mutuo....) che in pratica recuperi soltanto dopo molti anni rivendendo la corrente al gestore, se non cambiano le leggi nel frattempo. Se invece anticipassero dei soldi, magari con dei tassi appositi o addirittura scalandoli dai consumi, molta più gente metterebbe mano alla cosa, alleggerendo l'onere energetico nazionale. Tante piccole spese invece di megastanziamenti per megaimpianti o per (orrore!!!) centrali nucleari...
Con le apparecchiature moderne penso si possa arrivare al Kilowatt anche a 12V e a due a 24 senza eccessive perdite, più su bisognerebbe alzare la tensione, ma la cosa si fa costosa e credo anche l'autocostruzione.
Ci sono nel forum persone esperte di questo, che hanno impianti a 48V, forse potrebbero darci dei lumi....
Saluti.
Ferro

 

DOLOMITICO

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Inviato il: 31/10/2008,19:18

Io personalmente,non penso di scambiare niente,
il mio discorso era basato sull'autoconsumo,o lo stipo in batterie o lo metto nella mia rete di casa in base ai miei fabisogni.
Qui da me cè gia gente che ha paura che un giorno possono inventarsi di metterti la tassa sui pannelli(per l'acqua calda).
In effetti tutti quelli che adesso li hanno montati(e sono tanti)non consumano piu gasolio,o cmq molto meno di prima,questo per lo stato è meno incasso,e quando il pollaio dei proprietari di pannelli sara bello pieno qualcuno inventera la tassuccia per i pannelli.
Nel paese in cui viviamo ci si aspetta di tutto.
Ti dicono che bisogna inquinare di meno ma suv e macchine super turbo non mettono le sovratasse.

 

Ferrobattuto

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Inviato il: 31/10/2008,19:34

Salve a tutti.
Quella di mettere la tassa sui pannelli è una buona idea...... Speriamo che nessuno dei nostri politici o dei loro tirapiedi leggano questo forum!
Comunque se per lo stato è meno incasso di tasse sui carburanti il fatto di scaldare l'acqua col sole, è vero anche che sono meno spese per l'energia e per acquistare il petrolio. Le due cose dovrebbero equivalersi, anzi, credo che pendano dalla parte del solare.
Abbi fede, SUV e Super Turbo dureranno ancora poco..... Se tra qualche anno sarà ancora possibile usare la rete internet o altri "sistemi di comunicazione di massa", me ne darai atto. Nel frattempo "corazzati" ben bene contro le difficoltà "esterne", dai retta a me. Pensiamo a farci l'energia da soli, il resto si vedrà.
Serenità a tutti.
"Cassandra" Ferro

 

DOLOMITICO

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Inviato il: 1/11/2008,11:53

Cosa intendi per difficolta esterne?
Io abito in montagna,e qui per montanari che siamo la cultura è basata sul risparmio,io stesso per scaldare casa non ho niente che va a gasolio,salvo l'acqua calda che è a gas.
Cmq non la vedo bene se continua cosi col petrolio diventera insostenibile, sta situazione.
é che per essere elettricamente autonomo solo basandoti sul sole è un problema,il vento tira quando vuole.
Spiegami meglio cosa intendi per corazzarsi.....

 

Ferrobattuto

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Inviato il: 3/11/2008,22:59

Salve a tutti.
Tornando all'alternatore a 24V: visto che per provarlo non ho un motovariatore e forse nell'immediato non posso procurarmelo, ho pensato di realizzare un regolatore di velocità per motori a spazzole, da abbinare al trapano grande o alla smerigliatrice. Riduttore di giri senza perdita di potenza, così da poter provare in qualche modo l'alternatore, anche se forse non a piena potenza.
E' un aggeggio semplice da fare, in tutto otto componenti elettronici più un interruttore, un potenziometro e il contenitore. Ero gia in possesso di tutto il necessario, i componenti elettronici da smontaggio di schede surplus industriali e da televisori, l'interruttore anche, e il contenitore è di un ex convertitore DC-DC bruciato. Penso possa essere utile anche ad altri, che come me non hanno il regolatore di giri incorporato nel trapano, o magari per diminuire i giri della smerigliatrice, così da poterci lucidare la macchina, con tampone apposito e pasta lucidante (consigliarsi col carrozziere..... faccine/laugh.gif ).
Questo sotto è lo schema.

http://www.energialternativa.info/Public/NewForum/ForumEA/2/5/2/6/1/6/5/1225748051.jpg

E' stato preso da una ben nota e pluridecennale rivista di elettronica, in un numero di qualche anno fa.
Già che ero con le mani in pasta l'ho fatto un po' più potente di quanto mi servisse, tanto l'unico componente di potenza da cambiare era l'SCR, ne ho messo uno da 25A, con contenitore metallico a bullone invece che piatto. E' quello avvitato sull'alettina di alluminio nella foto sotto.

http://www.energialternativa.info/Public/NewForum/ForumEA/2/5/2/6/1/6/5/1225748521.jpg

Nella foto il montaggio non è ancora finito, mancano tre o quattro connessioni. Lo stampato, come spero si veda dalla foto, non è realizzato con pennarello e bagno acido, ma con la tecnica "arcipelago di isole", ossia dei pezzetti di vetronite ramata incollati con cianoacrilico su un supporto plastico qualsiasi (in questo caso sul retro di un pezzo di vetronite monofaccia usata, di recupero da un altro stampato), su cui saldare i componenti direttamente sul rame. Sistema sbrigativo, con forbici da lattoniere e colla, con cui è facile fare circuiti di potenza, ma con un po' di delicatezza e cautela anche circuiti più complessi e precisi. Sia beninteso che non ho inventato niente, è tutto sulle riviste del settore.
Sotto il congegno finito. Provato e funzionante.

http://www.energialternativa.info/Public/NewForum/ForumEA/2/5/2/6/1/6/5/1225749157.jpg

Se ne vedono le dimensioni compatte. Provato col trapano: a bassissimi giri ho tentato di fermare il mandrino stringendolo forte con le mani e non ci sono riuscito. Per quel che mi serve va bene. Ora non mi resta che mettere insieme un "banco prova" di qualche tipo.
Saluti a tutti e buon divertimento.
Ferro




Modificato da Ferrobattuto - 4/11/2008, 16:13
 

NonSoloBolleDiAcqua

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Inviato il: 4/11/2008,06:58

Ciao Ferrobattuto,
ti faccio i complimenti per il circuito.
Mi unisco a Dolomitico...cosa intendi per corazzarsi?
Ciao
Bolle



---------------
Chi sa raccontare bene le bugie ha la verità in pugno (by PinoTux).
Un risultato se non è ripetibile non esiste (by qqcreafis).

 

Libero51

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Inviato il: 4/11/2008,09:53

Ciao a tutti , accidenti in questo forum uno non si può distrarre un' attimo che subito ti tirano fuori una discussione interessante che per poter intervenire con un pò di senso ti passi mezza giornata a capire dove sei. Non ho finito di leggere ma ho voluto almeno farmi "vivo".

In una sua nota rick68 dice:

CITAZIONE
Perchè non si può cambiare la corrente di eccitazione? perchè il rotore deve lavorare in saturazione del nucleo, questo per avere una tensione quasi costante al variare del carico, se il nucleo lavorasse nella zona di non saturazione i valori della tensione varierebbero di molto rispetto al carico.quindi possiamo modificere solo lo statore.

Non mi pare una tesi fondata . Non è conveniente lavorare con saturazione del ferro rotorico che comunque non influenza la variazione di tensione in uscita dovuta alla variazione di carico.

I magnetini rotondi inseriti sul rotore sono un pò disordinati e comunque troppo vicini tra loro.
In tale situazione la distanza tra magnetini di polarità opposta è simile al traferro per cui troppo flusso si richiude tra i magnetini senza influenzare il ferro statorico.

I magneti rotondi non sono l'ideale per un "piggot" assiale , occorre preferire magneti stretti e lunghi radialmente per aumentare il rapporto tra conduttori attivi e testate.
Personalmente consiglierei di non mescolare le considerazioni del Piggot in questa discussione mirata alla modifica di una macchina di recupero.

CITAZIONE
Ma non ci potrebbe essere qualcun altro che partecipa a questa discussione ? sembra che a nessuno a parte noi due interessano gli alternatori (e cosi che nascono le polemiche, pochi partecipanti .

Penso che non sia molto facile intervenire su un argomento così complesso , consiglierei di procedere per piccoli passi dove ognuno si sforza di esprimere la sintesi del suo pensiero sul cuore del problema.

Visto che le cave dello statore ed i poli del rotore sono fissi consiglierei di valutare un avvolgimento bifase o monofase puro (sono rimasto l'unico a pensarla così ?) . Tale soluzione permette di usare più cave per ogni fase e quindi più spire e più tensione per fase. La maggiore ondulazione non disturba la carica della batteria e sarebbe utile verificare l'effettivo disturbo dovuto alle armoniche del monofase puro .

Bello l'intervento di ferro del 23/10/2008 21:37 . . . da manuale ! ! !


Un saluto a tutti , questa sera finirò di leggere tutto.








 

Ferrobattuto

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Inviato il: 4/11/2008,16:06

Salve a tutti.
E ciao Libero, che ogni tanto si distrae e poi.... Ha un sacco da leggere! Meglio così. Stasera oltretutto avrai ancora altre cose da leggere, su cui i tuoi interventi e i tuoi consigli sono sempre i benvenuti.
Sono contento ti sia piaciuto l'intervento di riconnessione sul generatore. Ora è quasi tutto pronto, ho realizzato anche qualcosa per provarlo. Non chiedetemi cosa sia.....

http://www.energialternativa.info/Public/NewForum/ForumEA/2/5/2/6/1/6/5/1225808051.jpg

In realtà è un asse di legno con sopra fissato il trapano, alimentato tramite il riduttore di giri, e l'alternatore, collegati da un giunto cardanico.
"Banco Prova"? Mi sembra esagerato..... In passato ho già realizzato qualcosa di simile, per provare un generatorino portatile a 12V, al quale ho già accennato in un'altra discussione. L'amico al quale avevo mandato le foto per e-mail mi disse che era un congegno "elettromeccanofalegnamico". Prendiamocelo così. Il trapano è fissato usando il collare del manico, un pezzo di barra filettata e qualche rondella. L'alternatore si regge con un morsetto da falegname che tiene il bullone di fissaggio laterale. Il tutto "più o meno" in linea reso solidale da uno snodo cardanico di recupero dal piantone sterzo dell'A112. Ma stanno anche nella panda, nella UNO e nella 127.... Lo sfondo è bucolico - campagnolo e il disordine regna sovrano.
Sotto si vede meglio anche il riduttore di giri.

http://www.energialternativa.info/Public/NewForum/ForumEA/2/5/2/6/1/6/5/1225809332.jpg

Il tutto è stato provato e gira liberamente. Sotto si vede bene lo snodo.
Avrei dovuto anche "rifilare" le foto, che si vedono anche tutte le cianfrusaglie in giro per l'officina.....

http://www.energialternativa.info/Public/NewForum/ForumEA/2/5/2/6/1/6/5/1225809602.jpg

Al trapano ho messo un tratto di tondino di ferro stretto nel giunto e nel mandrino. Si vede bene anche il fissaggio e la levetta del cambio di velocità vicino al mandrino. Il trapano ha due velocità: 440 e 1060 g/min, ma dovrebbe iniziare a caricare molto più in basso.

http://www.energialternativa.info/Public/NewForum/ForumEA/2/5/2/6/1/6/5/1225809928.jpg

Sotto si vede il sistema di attacco all'asse del generatore. Ho sfruttato il dado, al quale ho appuntato con la saldatrice una rondella e un bulloncino da serrare nello snodo. Niente di eccezionale, però funziona.....

http://www.energialternativa.info/Public/NewForum/ForumEA/2/5/2/6/1/6/5/1225810262.jpg

Purtroppo non ho batterie efficienti da poter mettere in serie a 24V, perciò dovrò usare il grosso alimentatore da 35A che uso col ricetrasmettitore, e che ha anche una uscita a 24. Tanto conto di alimentare soltanto l'eccitazione, in modo da misurare l'uscita e controllare i giri di inizio carica. Al limite metterò le fatidiche lampadine, o delle resistenze, tanto non devo misurare rendimenti, per ora.
Oltretutto il trapano è da 650W, e non è che si possa provare più di tanto.
Per i risultati..... Alla prossima puntata! Non credo possa farcela per stasera.
Saluti.
Ferro

 

Ferrobattuto

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Inviato il: 4/11/2008,21:54

Salve a tutti.
Invece sono riuscito a fare qualcosa. Oggi piove e perciò più tempo libero.
Ho fatto girare il tutto e sembra a posto, il trapano gira anche pianissimo e si regola bene, il giunto cardanico non oscilla un granché e sembra tenere.
Ho provato ad eccitare con 24V: con velocità più o meno di un paio di giri al secondo, ossia circa 120 - 150G/m, si hanno 24V alternati in uscita, che raddrizzati in continua, nonostante la caduta nei diodi, dovrebbero essere circa 30V. Ora sorge un'altra difficoltà: non ho modo di misurare i giri con precisione. A occhio (coi giri a bassa velocità me la cavo discretamente) avrei detto circa 120, ma poterlo fare con precisione è meglio. Dovrei avere un vecchio frequenzimetro a scatola di montaggio, mai terminato. Vedrò di metterci mano. Il rotore ha 16 poli (8 nord e 8 sud) che significa 8 alternanze per giro, su 120 G/min sono 960 alternanze, che diviso 60 fa 16Hz. Quel frequenzimetro ha la misura anche su 10 secondi, perciò dovrebbe darmi 160, se i giri sono giusti, Herz + Herz -..... Ma devo metterci mano (speriamo che piove....). Dovrei provvedere per un ponte raddrizzatore, o forse modificare quello originale per montarlo esternamente. Sono 12 grossi diodi ad incasso, sarebbe difficile, ma non impossibile, rimetterli su un dissipatore migliore.
Comunque direi che il lavoro è andato bene: i giri sono scesi e di molto, anche se bisogna eccitare dall'esterno per non attendere troppi giri con l'autoeccitazione, ma se funziona si potrebbe prevedere di eccitarlo ai giri giusti che comincia a caricare, così da non succhiare corrente dalle batterie. Con un sistema elettronico, digitale o analogico che sia, o con un sistema meccanico giroscopico, per forza centrifuga si chiude un interruttore e si eccita, così sarebbe risolto anche il problema dell'avviamento dell'elica con poco vento senza attriti magnetici.

Per Libero:
Ti ringrazio per i complimenti sull'intervento..... Da manuale! Ma non è tutta farina del mio sacco, il manuale c'è ed è quello sotto.

http://www.energialternativa.info/Public/NewForum/ForumEA/2/5/2/6/1/6/5/1225831589.jpg

Un manuale acquistato a Roma, quando ancora "andavo a spasso" con l'autobus, e durante le soste giravo per bancarelle e mercatini in cerca di libri..... E' degli anni '60, ma quella tecnica non ha subito granché innovazioni da diversi decenni, come quella degli accumulatori al piombo.
E' un manuale attualissimo, con formule di calcolo e dimensionamento, e sistemi di montaggio e di avvolgimento.
Per ciò che riguarda il monofase la penso come te, nel caso che metta mano a riavvolgere lo statore bruciato, quello vuoto, penso che ne farò un monofase di prova. Il difficile sarà distribuire le bobine, e poter usare lo stesso rotore, oppure doverne fare uno ex novo, magari a magneti permanenti. Vedremo....
Ci aggiorniamo alla prossima.
Saluti.
Ferro




Modificato da Ferrobattuto - 4/11/2008, 22:10
 

Libero51

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Inviato il: 6/11/2008,09:33

CITAZIONE (Ferrobattuto @ 4/11/2008, 21:54)
. . . Ho provato ad eccitare con 24V: con velocità più o meno di un paio di giri al secondo, ossia circa 120 - 150G/m, si hanno 24V alternati in uscita, che raddrizzati in continua, nonostante la caduta nei diodi, dovrebbero essere circa 30V.

Ciao a tutti e ciao ferro , con queste premesse proverei ad eccitare direttamente l'alternatore con i diodi in uscita dallo statore per vedere il comportamento da 0 a 120 giri/m. Magari spianando le ondulazioni con un condensatore elettrolitico in parallelo.
Per la misura dei giri non mi preoccuperei , per ora, del valore preciso . Se anche non sei un batterista dei New Trolls dovrebbe essere abbastanza facile con un orologio che segna i secondi trovare il ritmo delle due o tre battute al secondo (un valzer molto veloce) necessarie per valutare la vicinanza ai i corrispondenti 120 o 180 giri al minuto.
L'alimentazione del rotore tramite lo statore provvederebbe quasi automaticamente ad aumentare progressivamente la coppia con l'aumentare dei numeri di giri come è necessario per un generatore eolico. Questa prova è fondamentale per proseguire l'interessante realizzazione che hai intrapreso.

Saluti a tutti e buon divertimento con le batterie . . . di tutti i tipi. faccine/band.gif

 
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