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Energia Alternativa ed Energia Fai Da Te > Sezione Generica

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Considerazioni, prove e modifiche su un alternatore 28V 150A
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Ferrobattuto

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Inviato il: 6/11/2008,10:49

Salve a tutti.
Bei tempi quelli dei New Trolls, Libero. Sembrava tutto più facile allora.....
Sono daccordo che giro più, giro meno non ha molta iportanza, però saperlo con discreta precisione farebbe piacere.
Anche io ho pensato all'alimentazione tramite raddrizzatore. Ne servono due, però, uno per il rotore e uno per le batterie, altrimenti il rotore rimane sempre alimentato. Sto vedendo di recuperare i diodi e montarli in un dissipatore migliore di quel lamierino forato in cui sono montati ora, che se era sufficiente in un flusso d'aria forzata dai giri della ventola, ora non lo sarebbe più. Poi quegli autodiodi di solito sono di buona qualità, almeno 200V di tensione inversa e parecchi ampere, visto che un ponte di dodici (6 diretti e 6 inversi, in parallelo due a due) reggeva 150A di picco. Peccato abbiano il contenitore ad incasso, ossia vanno forzati in un foro, che se è facile con presse ed attrezzature in fabbrica, lo è un po' meno nel fai-da-te. Comunque in passato ne ho recuperati altri.....
Dovrò anche procurarmi un paio di vecchie batterie da mettere in serie per provarlo. Vedremo.
Saluti.
Ferro

 

Ferrobattuto

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Inviato il: 8/11/2008,22:08

Salve a tutti.
Aggiungo qualcosa sulla modifica all'alternatore. Ho recuperato i diodi originali, smontandoli dal ponte originale, composto da un supporto di plastica e alcuni sottili dissipatori di alluminio su cui erano incastrati.

http://www.energialternativa.info/Public/NewForum/ForumEA/2/5/2/6/1/6/5/1226174898.jpg

Con una punta di trapano ho tolto i rivetti che reggevano i dissipatori al supporto di plastica, poi con una lama di sega e una tronchese ho "sbocconcellato" la piastra d'alluminio per estrarre i diodi. A sinistra i resti della piastra.

http://www.energialternativa.info/Public/NewForum/ForumEA/2/5/2/6/1/6/5/1226175210.jpg

Come si vede sopra hanno il bordo zigrinato per l'incastro, e un reoforo di grosso filo di rame a saldare. Purtroppo le sigle sono sigle industriali, composte solo da numeri, per cui sui data sheet non si possono trovare le caratteristiche. Non le ho trovate nemmeno tramite internet. Comunque sono elettricamente molto robusti, tanto che vengono impiegati spesso anche in grossi caricabatterie, e in qualche caso anche negli starter.

http://www.energialternativa.info/Public/NewForum/ForumEA/2/5/2/6/1/6/5/1226175863.jpg

Dal materiale di recupero che mi ingombra la soffitta ho scelto due dissipatori di vecchi alimentatori switching ex computer, una striscia di vetronite ex circuito stampato, pulita dal rame passandola nell'acido, viti, dadi, rondelle, distanziatori ecc.
Nella foto sotto ho forato i dissipatori, poi tagliato e forato la vetronite.

http://www.energialternativa.info/Public/NewForum/ForumEA/2/5/2/6/1/6/5/1226176312.jpg

Il bordo zigrinato dei diodi è da 12,7mm. I fori nel dissipatore da 12,5, in modo che vadano forzati.
Nei barattoli c'è la minuteria, e nel primo a sinistra dietro la piastrina di vetronite diodi di recupero.
In mancanza di meglio si possono pressare di nuovo i diodi nel dissipatore con la morsa, un pezzo di tubo e un punzone (e molta attenzione).

http://www.energialternativa.info/Public/NewForum/ForumEA/2/5/2/6/1/6/5/1226176778.jpg

Spero si riesca a vedere. Mi spiace che la foto non è molto chiara. Comunque in quella sotto sotto si vede il prodotto quasi finito. Dopo la "pressatura" nei fori ho li ho provati con i tester con una portata in ohm molto alta, e sono risultati integri.

http://www.energialternativa.info/Public/NewForum/ForumEA/2/5/2/6/1/6/5/1226177085.jpg

Le tre striscioline di lamierino di rame serviranno per connettere le tre fasi alternate alle tre coppie di diodi. Dai dissipatori si preleverà la corrente continua, il polo + da uno e il - dall'altro. Ovviamente su uno ci sono i diodi a conduzione diretta, sull'altro quelli a polarità inversa. Ho usato soltanto 6 diodi invece che gli originali 12 in quanto l'alternatore così riconnesso potrà erogare al massimo la metà della corrente di prima, anche se ad un numero di giri molto inferiore.
Appena possibile finirò il lavoro e posterò le foto del ponte completo, anche dei diodi di alimentazione del rotore.
Saluti a tutti.
Ferro


 

Ferrobattuto

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Inviato il: 9/11/2008,21:08

Salve a tutti.
Aggiungo quello che ho realizzato oggi, bellissima giornata domenicale, con tanto sole e molto tempo libero.

http://www.energialternativa.info/Public/NewForum/ForumEA/2/5/2/6/1/6/5/1226259428.jpg

Ho montato le due strisce di vetronite, su cui ho bloccato le tre bandelle di rame, infilate sui reofori dei diodi e saldate a stagno ai tre bulloncini di bloccaggio, ai quali andranno collegate le tre fasi dell'alternatore. I reofori dei diodi li salderò per ultimi, nel caso debba rismontare qualcosa. In ultimo andranno collegati i diodi più piccoli per l'alimentazione del rotore.
Sotto, tra le due strisce di vetronite, separate da distanziali, si vede il modo di bloccaggio.

http://www.energialternativa.info/Public/NewForum/ForumEA/2/5/2/6/1/6/5/1226259884.jpg

Montato in questo modo risulta molto rigido e solido. I due dissipatori sono abbondanti, anche per il funzionamento a pieno regime in continuità. Il risultato è un ponte raddrizzatore trifase a doppia semionda, con portata continua di 35A almeno, e 70A di picco. Qualcuno potrebbe obiettare che si potevano comprare due ponti monofasi del commercio ed usarne uno e mezzo. A me questa soluzione piace di più, non ho speso soldi, ho recuperato il materiale "di scarto" e..... Mi sono divertito di più.
Sui lati dei dissipatori ci sono i due bulloni da cui prelevare la corrente continua, un lato per il polo positivo e l'altro per il negativo. In realtà questo ponte potrebbe essere usato anche per altri alternatori o per altre prove, purché nei parametri di corrente e tensione massimi.
Alla prossima puntata. faccine/laugh.gif
Ferro

 

eneo

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Inviato il: 11/11/2008,12:17

Ciao a tutti ciao ferro
Dal materiale di recupero che mi ingombra la soffitta ho scelto due dissipatori di vecchi alimentatori switching ex computer, una striscia di vetronite ex circuito stampato, pulita dal rame passandola nell'acido, viti, dadi, rondelle, distanziatori ecc.
la vorrei proprio vedere....eheheheh
stavo pensando al tuo alternatore, un po' di teoria...ammettiamo che inizi a caricare a circa 500 giri/min tu stesso hai detto di aver cambiato i collegamenti in modo di avere la 24v ad un basso numero di giri ovvero circa 3.4 volte inferiore 500/3.4 circa 173 giri/min....
originariamente ti forniva 150A e mi pare di aver capito con un doppio collegamento a delta in parallelo, la corrente attuale dovrebbe essere al massimo 25A dato da 150/6 in cui sei e' il risultato del doppio collegamento a stella (tra stella e delta la corrente e' inferiore di ben tre volte). 28v x 25 A = 700w non male....
lo voglio anche io.....

 

Ferrobattuto

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Inviato il: 11/11/2008,19:55

Salve a tutti.
Eneo Eneo...... Ma tu l'hai vista la mia soffitta ieri......

http://www.energialternativa.info/Public/NewForum/ForumEA/2/5/2/6/1/6/5/1226428958.jpg

Comunque se non te la ricordi te la faccio rivedere. Quello sopra è l'angolo "laboratorio", e quello sotto è quello con la roba ammucchiata, con in fondo l'ingresso per l'angolo "misure".

http://www.energialternativa.info/Public/NewForum/ForumEA/2/5/2/6/1/6/5/1226429162.jpg

Per il resto non seguo bene il ragionamento che fai sulla corrente. Ma non fa niente, prima o poi riuscirò a misurare con precisione i giri e la corrente e ci toglieremo tutti i dubbi, anche quelli che ho io.
Comunque magari mi desse 25A a 250G/min...... Ci metterei la firma!
Prova a procurartene uno anche tu, altrimenti vedo se posso "spodestare" qualcuno di quelli che me lo hanno già chiesto prima di te......
Saluti a tutti




Modificato da Ferrobattuto - 12/11/2008, 11:13
 

eneo

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Inviato il: 12/11/2008,08:25

ciao ferro.... non e' per prenderti in giro....anzi la tua soffitta e' una manna dal cielo, un magazzino di apparecchiature elettroniche e componenti da far paura....
e' vero l'altro giorno ho fatto visita al caro ferro e ho visto il suo alternatore e tutti i suoi esperimenti, c'e' da imparare tanto da quest'uomo......
mi hai letto nel pensiero da lunedi ne sto cercando uno.......

 

Ferrobattuto

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Inviato il: 13/11/2008,09:59

Salve a tutti.
Ciao Eneo, non lusingarmi, dài. faccine/happy.gif Il fatto è che il fai-da-te alla lunga diventa una specie di "malattia"...... faccine/rolleyes.gif E si finisce per ammucchiare un sacco di roba che in seguito "potrebbe" essere utile.... Ma qualcosa finisce sempre per mancare! faccine/laugh.gif
Saluti
Ferro

 

DOLOMITICO

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Inviato il: 13/11/2008,17:07

Per non dire che ti servirebbe un deposito gigante,poi quando hai accumulato tanta roba un computer con catalogato tutto,un'officina con atrezzi a gogo.
Io quando vado in cerca di qualcosa scopro cose che non ricordavo piu di avere.
Io ci vedrei bene anche una ventola su quel dissipatore,perche i diodi scaldano tanto se passano parecchi ah,che dici?oppure recuperare il calore dei diodi per riscaldare un liquido anche non è male,un po fuori tema forse......

 

Ferrobattuto

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Inviato il: 13/11/2008,19:29

Salve a tutti.
Bhè, il "deposito gigante" più o meno ce l'ho..... La mia soffitta, solo la parte dove ammucchio la mia robaccia, sono circa 80mq. faccine/happy.gif Il Computer con il catalogo lo avevo pensato pure io.... Ma avrei passato più tempo a catalogare tutto che a farci qualcosa. faccine/dry.gif Anche l'officina con gli attrezzi a gogo penso di averla. In futuro spero di poter "restringere" un po' il tutto in un unico locale, così da non dover correre a destra e a manca (l'età avanza.... faccine/shifty.gif ).
Sarei ben felice di dover mettere una ventola su quel dissipatore, significherebbero un sacco di Ampere di carica, ma credo proprio che non ce ne sarà bisogno.... faccine/sad.gif Il liquido oltre che "fuori tema" mi sembra proprio troppo. faccine/laugh.gif
Saluti.
Ferro

 

DOLOMITICO

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Inviato il: 14/11/2008,17:09

Si in effetti,avevo la febbre ieri sera forse era per associazione mentale che mi è venuto il liquido caldo.
Pero so che i diodi anche se di potenza scaldano non poco,per quello che dicevo la ventola,mah.
Intanto completa l'opera,sembra riuscire bene a vederla

 

Ferrobattuto

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Inviato il: 14/11/2008,17:57

Salve a tutti.
Ciao Dolomitico, curati 'sta febbre. Se è alta forse converrebbe a te una bella ventola. faccine/laugh.gif
Aggiungo un altro paio d'immagini del ponte. Nella foto sotto è completo, ho aggiunto altri 6 diodi più piccoli per alimentare il rotore.

http://www.energialternativa.info/Public/NewForum/ForumEA/2/5/2/6/1/6/5/1226680363.jpg

Dall'ingresso trifase partono verso le due striscette di rame laterali, una per il + e l'altra per il -, con due bulloncini da 4mm di ottone da cui prelevare la corrente di eccitazione del rotore.
In questo modo è diventato un doppio ponte trifase a doppia semionda, la parte di potenza, coi diodi ad incasso, serve a caricare le batterie, mentre gli altri sono di eccitazione. L'avvolgimento di eccitazione ha una resistenza di circa 7 Ohm per cui assorbirà al massimo 3 o 4A. I diodi che lo alimentano sono da 6A e perciò sufficienti.
Sotto ho collegato i cavi che andranno all'alternatore.

http://www.energialternativa.info/Public/NewForum/ForumEA/2/5/2/6/1/6/5/1226681050.jpg

Quei capicordini li sono fatti a "bandierina", per essere più compatti. Solito sistema del lamierino di rame piegato, forato e saldato.
Ora stò caricando un paio di vecchie batterie che avrebbero dovuto essere smontate per farne piombo, con cui domani (spero....) farò un tentativo di carica con l'alternatore.
Saluti a tutti.
Ferro

 

DOLOMITICO

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Inviato il: 14/11/2008,20:34

Proprio un bel lavoro,ora che manca per fare un test?mi pare che non manchi molto.
Bella la ventola in testa,ci devo pensare per l'estate

 

Ferrobattuto

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Inviato il: 15/11/2008,21:42

Salve a tutti.
Infatti Dolomitico manca proprio poco. Oggi ho finito di caricare le due batterie, che però sono proprio spompate ed assorbono pochissima corrente. Ho anche connesso il ponte all'alternatore e al rotore. Come si vede sotto.

http://www.energialternativa.info/Public/NewForum/ForumEA/2/5/2/6/1/6/5/1226779394.jpg

Quì sotto una panoramica dei collegamenti: la batteria di destra ha un triangolino rosso vicino al polo + , da li il cavo va al positivo del ponte raddrizzatore, mentre il cavo negativo della seconda batteria "passa" per un amperometro da pannello da 25A fondo scala, prima di riconnettersi al polo -. Tester per misurare la tensione e riduttore di giri per il trapano.

http://www.energialternativa.info/Public/NewForum/ForumEA/2/5/2/6/1/6/5/1226779626.jpg

Sotto si vede da un'altra angolazione, l'amperometro e il resto.

http://www.energialternativa.info/Public/NewForum/ForumEA/2/5/2/6/1/6/5/1226779716.jpg

Ho effettuato anche una prova un po' "sui generis": facendo girare il trapano a velocità via via più forte ho notato che ad un certo punto l'alternatore si eccitava, rallentando e andando sotto carico, mentre l'amperometro saliva di colpo. Poi anche riscendendo di giri seguitava a caricare un po' meno, ma rimaneva eccitato, fino a riscendere sotto la tensione di batteria che allora si diseccitava e ricominciava il ciclo. Penso succeda questo: autoeccitandosi con il magnetismo residuo occorrono più giri per raggiungere la tensione di sbarramento dei diodi (circa un paio di volt...) dopodiché i diodi conducono, il rotore assorbe e la tensione sale di colpo a valori "normali", poi una volta innescato il fenomeno la tensione rimane sufficiente anche a giri più bassi, almeno fino a che i giri sono così bassi da non riuscire a superare la tensione della batteria, per cui il ponte cessa di condurre e non viene erogata alcuna corrente, anche perché il trapano è da soli 650W e per arrivare a 10A va molto sotto sforzo. Il tutto avviene comunque ad un numero di giri molto basso, che però per adesso non ho modo di misurare. Domani se posso vorrei provare ad aggiungere la "spia", ossia quella piccola lampadina che si spegne sul cruscotto quando l'alternatore carica, che poi sugli autoveicoli è in effetti quella che da l'avvio all'eccitazione. E' inserita tra la chiave di accensione, ossia il positivo della batteria, e il positivo del rotore. Una lampada da 3W che a 24V sono 125mA.
Penso che un bel rotore a magneti permanenti permetterebbe la carica anche a regimi bassissimi, e prima o poi proverò (quando Eneo mi porta i magneti.... Hehehe), sperando che i magneti non rendano difficile l'avviamento.
Alle prossime prove. Saluti.
Ferro

 

eneo

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Inviato il: 17/11/2008,17:18

ciao ferro, i magneti ancora non sono arrivati, mi faccio sentire io...
interessante la prova che hai fatto, in teoria potrebbe funzionare anche a scatti se ce' poco vento.....

 

Ferrobattuto

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Inviato il: 17/11/2008,20:24

Salve a tutti.
In realtà mi sono accorto di essere stato poco chiaro.....

CITAZIONE
.....in teoria potrebbe funzionare anche a scatti se ce' poco vento.....

Lì per lì non capivo cosa intendevi, Eneo, ma poi ho riletto quello che ho scritto e ho capito.

CITAZIONE
Poi anche riscendendo di giri seguitava a caricare un po' meno, ma rimaneva eccitato, fino a riscendere sotto la tensione di batteria che allora si diseccitava e ricominciava il ciclo.

Questo da l'idea che sia un sistema ciclico, e in realtà potrebbe anche essere se c'è veramente pochissimo vento, ma una volta eccitato l'alternatore rimane eccitato, finché la tensione nello statore non scende sotto quei fatidici 2Volt.... Il che significa rotore praticamente fermo. Certamente se si ferma poi il tutto deve ripartire da capo. Però non va bene che per eccitarsi prima debba salire un bel po' di giri, sarebbe meglio che iniziasse a caricare direttamente a quel regime in cui una volta eccitato produce 24V. Per far questo ci vuole una "spintarella" che nell'impianto dell'autoveicolo è data dalla spia sul cruscotto, pochi milliampere che però iniziano ad alimentare il rotore. Resta da vedere se questo si può fare anche in un impianto eolico e se è sostenibile dalle batterie.
Dovrò buttare giù qualche schema e fare qualche prova. Vi farò sapere.
Saluti a tutti.
Ferro

 
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