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Resine epossidiche, piccolo vademecum per creare statori pigott
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righetz

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Inviato il: 02/11/2014 13:52:15

Scrivo questa piccola guida sulle resine epossidiche utilizzate nelle colate per la creazione degli statori per alternatori pigott.

L'intento è quello di raccontare le mie esperienze e i miei errori in modo tale che anche i nuovi provetti del "fai da te" non li commettano a loro volta.

Iniziamo col dire che le resine epossidiche non sono tutte uguali come pensavo io all'inizio.

Ci sono quelle a basso modulo per compositi strutturali poi ci sono quelle ad alto modulo sempre per compositi strutturali.
Poi ci sono quelle a basso modulo per rivestimenti di componenti strutturali.

Il mio primo lavoro l'ho realizzato con una resina epossidica ad alto modulo.
Diciamo che il lavoro l'ha fatto un mio amico molto più esperto.
La serina era di color rosso come il sangue altamente densa e si mescolava con il catalizzatore al 3%.

Questa colata è stata fatta nel mese di agosto.
Lo statore è venuto bene, un'inconveniente al momento dell'apertura dello stampo è stato quello che il distaccante è stato assorbito dal materiale legnoso e i pannelli di legno non si sono distaccati facilmente.


di seguito la foto della realizzazione con la foto dello stampo



Immagine Allegata: Primo_lavoro.png
 
ForumEA/C/Primo_lavoro.png



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righetz

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Inviato il: 02/11/2014 14:06:58

Il secondo lavoro realizzato l'ho fatto tutto da solo.
Come resina epossidica ho utilizzato un prodotto, che ora non ricordo il nome, acquistato presso i cantieri navali della zona.

Anche in questo caso il prodotto finito ha presentato dei difetti.
La resina una volta indurita si presenta con una superficie leggermente morbida e appiccicosa.

Stesso problema come il primo lavoro, i pannelli dello stampo non si sono distaccati facilmente nonostante una quantità impressionante di cera spalmata.

Con il tempo e dopo mesi di sollecitazioni le barre filettate annegate all'interno dello statore si sono quasi distaccate.

La superficie non è uscita molto liscia con la presenza di molte bolle.
Anche questa colata è stata realizzata nel mese di agosto.


La resina utilizzata per questo statore era una resina a basso modulo per rivestimento strutturale, adatta solo per verniciature di protezione superficiale degli scafi delle imbarcazioni. Questo il motivo della sua caratteristica molliccia superciale, per poter permettere l'aggrappaggio delle manu successive.



Immagine Allegata: 100_2068.JPG
 
ForumEA/C/100_2068.JPG



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righetz

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Inviato il: 02/11/2014 14:22:19

Successivamente provo a rivoluzionare il mio progetto cambiando dimensioni e spessori.

Opto per un'altro tipo di resina epossidica di colore giallo paglierino a basso modulo ma di ottime caratteristiche meccaniche.
Sempre un prodotto per la nautica.

Stampo sempre in legno ma come distaccante non utilizzo più la cera che veniva assorbita dal legno ma ho utilizzato del nastro retato in pvc.
La parte della colla del nastro rivolta verso il legno e la parte liscia andrà a contatto con la resina.

Il risultato è stato catastrofico.
La colata è stata fatta nel periodo di novembre/dicembre quindi temperature molto basse.

Ma la catastrofe si è ferificata a causa della resina che non tollerava alcun contatto con le parti metalliche.

Quindi all'interno della colata, tutte le saldature sulle bobine, anche se nastrate, nuclei Fe-Si delle bobine e i perni di fissaggio in acciao passanti per la chiusura dei coperchi, hanno fatto con la resina una reazione termica violentissima da portare la resina stessa a contatto con i metalli all'ebollizione e la successiva polimerizzazione non è andata a buon fine.

Il risultato si vede dalle foto, ho recuperato solo i nuclei delle bobine.



Immagine Allegata: 100_2067.JPG
 
ForumEA/C/100_2067.JPG



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righetz

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Inviato il: 02/11/2014 14:30:06

Il quarto lavoro è stato realizzato il mese di gennaio/febbraio con una resina epossidica ad alto modulo non trasparente.

Ottimo prodotto con caratteristiche meccaniche eccellenti della Cores.
In questo lavoro lo stampo è stato sempre fatto in legno con gli stessi metodi descitti nel terzo lavoro.

Alla fine della polimerizzazione, lo stampo si è aperto come scartare una caramella, il nastro in pvc ha funzionato egregiamente come distaccante, per estrarlo è bastato un colpetto con il mazzuolo in gomma.

Il problema verificatosi in questo lavoro è stato che a causa della bassa temperatura ambientale e dell'alta viscosità della resina la miscelazione della resina con il catalizzatore non è stata uniforme.
Di conseguenza in alcune parti del manufatto la struttura non presentava le caratteristiche meccaniche previste.

Dalla foto allegata si notano le parti dove si avvitano i prigionieri che alla pressione dei dati la struttura si deformava schiacciandosi.



Immagine Allegata: 100_2070.JPG
 
ForumEA/C/100_2070.JPG



Modificato da righetz - 02/11/2014, 14:34:36


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righetz

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Inviato il: 02/11/2014 14:49:22

IL quinto lavoro è stato eseguito nuovamente nei mesi caldi aprile/maggio.

In questa occasione ho cambiato nuovamente resina e ho utilizzato una a basso modulo trasparente per compositi strutturali acquistata in internet.

Lo stampo sempre in legno sempre con il nastro in pvc come distaccante.
Il risultato finale è stato un semisuccesso, la resina è risultata essere un eccellente prodotto.
Una volta miscelata per il tempo della lavorazione è quasi liquida come l'acqua, notevole fluidità.

Questa volta il problema è stato lo stampo. Non ha retto il materiale alcune viti non sono riuscite a tener chiuso il coperchio causando la fuoriuscita di una parte della resina e rovinando lo statore.

Alla fine della polimerizzazione e aperto lo stampo ho fatto la riparazione con dello stucco.



Immagine Allegata: 100_1424.JPG
 
ForumEA/C/100_1424.JPG



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righetz

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Inviato il: 02/11/2014 14:59:01

Veniamo ora all'ultima realizzazione.

Trovata le resina epossidica di ottima qualita/prezzo facile da miscelare per il rapporto 2:1 basso modulo, alta fluidità o cambiato modo nello realizzare lo stampo.

Dal legno sono passato allo stampo in metallo.
Vantaggi: indeformabile, non assorbe il distaccante come la cera o altri prodotti, indistruttibile e si può replicare il manufatto all'infinito.

Svantaggi: costi proibitivi se si fa realizzare a conto terzi.

Il prodotto finito si stacca dagli anelli dello stampo con la sola pressione delle dita. le superfici risultano essere perfettamente piatte.
Tranne qualche piccola bollicina d'aria.

Sullo stampo sono previsti dei fori per la fuoriuscita della resina in eccesso, oppure si possono anche usare per la colata sottovuoto, da un foro si immette le resina e dall'altro si aspira l'aria.



Immagine Allegata: 100_1878.JPG
 
ForumEA/C/100_1878.JPG



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righetz

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Inviato il: 02/11/2014 17:38:27

In conclusione della mia esperienza personale il consiglio che posso dare a chi ci legge nel forum è quello di non fare le colate per gli stampi con temperatura ambiente al di sotto dei 15 gradi centigradi.

Oltre a prolungare la polimerizzazionesi, la viscosità della resina epossidica aumenta da non miscelare correttamente i componenti.

le migliori che ho provato sono queste:

epoxyshop da dove ho fatto gli ultimi 2 acquisti.

Cores Ottimi prodotti, la resina ad alto modulo che ho provato se non avessi avuto il problema di viscosità e delle basse temperature avrei continuato ad utilizzarla.

ci sono altri due siti che trattano prodotti simili ma non ne garantisco il risultato finale, non ho mai provato i loro prodotti.

Resinboat

Angeloni

se ci sono altri utenti che possono condividere le lore esperienze in merito sono graditi commenti e suggerimenti.



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epry

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Inviato il: 05/11/2014 09:50:49

A lavoro da me si usa la resina rossa bicomponente e c'è la 1034 e la 1035 la differenza è che una è più densa e l'altra più liquida.
Distaccante non ne usiamo perche rivestiamo gli stampi di carta isomica o nomex che è carta di isolamento elettrico.
Gli stampi sono o ferro, legno o vetronite
Ora posto una foto di un barattolo e se mi capita appena posso metto anche la foto di qualche stampo



Immagine Allegata: 20141105_094353.jpg
 
ForumEA/C/20141105_094353.jpg

 

righetz

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Inviato il: 08/11/2014 22:35:19

ciao epry,
le lavorazioni vengono eseguite in ambiente a temperatura controllata?



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epry

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Inviato il: 16/11/2014 17:00:15

CITAZIONE (righetz, 08/11/2014 22:35:19 ) Discussione.php?212106&1#MSG8

ciao epry,
le lavorazioni vengono eseguite in ambiente a temperatura controllata?

questa resina che uso a lavoro se si mette in forno a 60 o 80 gradi si fa prima altrimenti si deve aspettare le 24 massimo 48 ore dipende l'umidità perché se è una giornata secca in 6 ore e fatta altrimenti con il scirocco dopo le 12 ore la si trova un po' morbida ancora

 

righetz

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Inviato il: 16/11/2014 18:56:28

a livello del fai da te quando ho fatto le colate in inverno le temperature erano sui -6 con un bel risultato catastrofico.

Avevo anche provato a scaldare la resina e stampo ma non di certo potevo fare il lavoro in casa.....



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RAUNARDE
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Inviato il: 17/11/2014 09:19:19

righetz, metti lo stampo in una scatola di cartone chiusa con un foro in entrata ed uno in uscita più piccolo e inserisci su quello di entrata il phon, così acceleri la reazione chimica.

lo faccevo quando usavo la vetroresina o il carbonio per lavoretti di riparazione delle carene della moto

 

Leonanton

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Inviato il: 17/11/2014 11:41:33

ma non sarebbe necessaria anche la pompa vuoto per togliere l'aria dalla colata? ricordo che per la resina epossidica in laboratorio dove lavoravo, usavano la cupola trasparente e la pompa vuoto...



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“Il progressivo sviluppo dell’uomo dipende dalle invenzioni. Esse sono il risultato più importante delle facoltà creative del cervello umano.
Lo scopo ultimo di queste facoltà è il dominio della mente sul mondo materiale, il conseguimento delle possibilità di incanalare le forze della natura così da soddisfare le esigenze umane.”
Nikola Tesla
non dimenticando di rispettare l'equilibrio che la natura ha raggiunto in ere di evoluzione...

 

righetz

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Inviato il: 17/11/2014 19:01:08

Sono tutti suggerimenti utili per chi si avvicina per la prima volta in questo tipo di lavorazioni.

Ovvio che non tutti possiedono attrezzature adeguate come la pompa a vuoto e io sono uno di questi ma l'idea di inscatolare lo stampo e riscaldarlo con il phon non l'avevo pensata.

Sempre meglio che usare il forno della cucina

Ritornando sulla pompa a vuoto si potrebbe utilizzare un vecchio aspirapolvere con adeguate riduzioni, lo visto fare da mia moglie quando metteva le coperte invernali sotto vuoto nei sacchi



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Leonanton

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Inviato il: 17/11/2014 19:09:36

già l'aspirapolvere, l'ho fatto pure io col sacco.
ottima idea, anche se il vuoto non è spinto ma è meglio di niente...



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