Vorrei proporvi uno schema diverso dal solito per poter collegare termocamino, puffer e caldaia a gas.
Premesso che:
- il puffer sarà dotato di serpentino per produzione istantanea di ACS piu' serpentino alto e un altro in basso per collegare eventuali pannelli solari.
- il termocamino deve lavorare a vaso aperto;
- caldaia e circuito radiatori a vaso chiuso;
- il puffer a vaso aperto e quindi collegato direttamente al termocamino;
- usare il minor numero di circolatori, valvole motorizzate e marchingegni vari;
- usare il puffer solo per accumulare eventuale surplus e pertanto dare priorità ai radiatori quando il tc sta producendo calore, assicurando in ogni caso almeno una discreta scorta di acs.

Vi posto lo schema cosi' da poter estrapolare eventuali punti di forza e di debolezza:


Qualcuno di voi sicuramente dirà:
D: Perchè non eviti lo scambiatore a piastre e usi il solo serpentino superiore del puffer per collegare i radiatori?
R: Perchè non avrei la stessa risposta in fase d'accensione, ossia dovrei attendere un pò di piu' per avere i radiatori caldi, inoltre cosi' facendo posso per un motivo qualsiasi escludere il puffer in maniera molto semplice.

Quanti kw produce il tuo termocamino?
Il ritorno dello scambiatore a piastre va nel puffer, ergo, se accendi il termocamino sarai costretto ad usare il puffer, cosa fra l'altro più che giusta.

Roero il TC cede 15-16kw all'acqua. E' vero che il ritorno va nel puffer, ma se il circolatore lato radiatori gira, lo scambiatore cedere dapprima ai riscaldamenti e solo quando questi richiederanno meno energia il calore passera' nel puffer.

In effetti si, non avevo visto il collegamento di ritorno della caldaia ai termo.

Lo schema in effetti è un po' fuori dagli schemi che si vedono, sostanzialmente il tc all'avvio cederebbe direttamente calore ai radiatori tramite scambiatore a piastre, il quale, successivamente, in caso di non richiesta dai radiatori cederebbe calore al puffer visto che lo attraversa e infine il serpentino superiore servirebbe per prelevare dal puffer un po' di energia, qualora ci sia, ai radiatori quando il tc è in standby. In tutto questo il puffer si scalderebbe solo in caso di surplus.
Inoltre, come suggerito da qualcuno, per salvaguardare l'acs, si potrebbe aggiungere una deviatrice che isoli il serpentino sup. del puffer in caso di T<55° così da bypassarlo e per rendere ancora piu' veloce in riscaldamento nella fase di partenza, si potrebbe mettere un'altra deviatrice o una seconda VAC a valle del primario dello scambiatore, questo per isolare il puffer.

Vedo che ti piace complicare gli impianti, a mio avviso più sono semplici e meno problemi hanno, detto questo ognuno del suo impianto può fare ciò che gli pare, ma non sempre il gioco vale la candela.
Ad esempio eviterei lo scambiatore a piastre, anche se purtroppo per separare gli impianti ci vorrebbe (leggi norme), ma quanto spreco di energia e ritardo in termini di tempo per scaldare, specie se si deve scaldare un puffer, però con il puffer a volte si riesce ad aggirare la normativa evitando di mettere lo scambiatore, ma si dovrebbe controllare localmente dove sia possibile o meno, personalmente per il mio impianto non lo metto di certo.

Roero io lo scambiatore o il serpentino devo metterlo per sopperire ad un' esigenza di pressione dell'impianto in quanto ho pure la caldaia a gas, diversamente agirei come te.

Se colleghi la caldaia a gas (circuito chiuso) alla serpentina sup del boiler hai risolto il tuo problema.
Il termocamino dovrebbe essere a vaso aperto, sono due circuiti separati e non hai problemi, inoltre visto che le acqua di produzione non si mischiano dovresti anche essere a norma.

Fa niente avere anche i radiatori a vaso a aperto riferendomi all'ossidazione?

Non vedo differenze nei radiatori tra vaso aperto e chiuso, in tutti i casi hanno sempre acqua all'interno, la differenza è che un sistema ha pressione e l'altro meno, ma c'è in quanto la poca pressione è data dalla colonna d'acqua che scende dal vaso aperto, esempio: se il vaso aperto è in soffitta a 7 metri, la pressione sarà di 0,7 bar, minima ma c'è.

Questo mi è chiaro, io in ogni caso il vaso non posso metterlo a piu' di 50/60 cm dal punto di prelievo piu' alto. E' anche questo uno dei motivi per cui il circuito radiatori/caldaia lo vorrei a vaso chiuso

Bisogna tenere in considerazione che il vaso aperto è una sicurezza, non crea mai situazioni di rischio, per un termocamino è ideale e mi pare sia obbligatorio avere il vaso aperto, specie se fosse a legna.