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Energia Alternativa ed Energia Fai Da Te > Sezione Generica

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Fattoria passiva, Meno energia e prodotta autonomamente
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michele.forbicioni
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Inviato il: 15/12/2008,21:10

Il progetto prevede la realizzazione di una fattoria, composta da un terreno di un attaro circa una casa di 100 mq circa, dotata di sistemi per l'utilizzo e immagazinamento delle energie rinnovabili, sistemi di riutilizzo di acqua, cibo, rifiuti. Dotata di un insieme di animali da cortile che possano contribuire valevolmente alla produzione dei beni primari per l'alimentazione. Dotata di pozzo, connessa ad internet banda larga.

Non è obiettivo del progetto la produzione in surplus di cibo o prodotti da vendere, non è d'altronde neanche un progeto anarchico. A me non interessa togliere di mezzo incumbent nei vari mercati energetico telecomunicazioni gdo o simili, ma portare al minimo o azzerare il mio bisogno dei loro servigi. Diminuire o azzerare il bisogno di oggetti e servizi INUTILI.

I primi passi che mi prefiggo di fare sono individuare (calcolare) quanto effettivamente serve per una vita che sia secondo le mie aspettative. Lavoro come consulente di 3 società legate al mondo telecomunicazioni e informatico in genere, ho una compagna e amo viaggiare, ho 3 figli. Amo leggere, tenermi in forma. Mi alzo mediamente alle 5 di mattina ( per diletto, tengo a precisarlo).

Sono convinto che si perda molto tempo a parlare e poco a fare, anche sbagliando, ma fare e fare bene alla fine dona una grandissima soddisfazione. Dà concretezza al tempo trascorso.

Ho avviato questo mio progetto, sto cercando un terreno adatto, mi sto documentando sulle modalità di pordurre energia, allevare animali, coltivare piante. Chiunque voglia contribuire aggregarsi, dire la sua, io sono in marcia. Sarò felice di avere chiunque accanto nel fare la strada.





Modificato da eneo - 16/12/2008, 10:19
 

Eli-sir

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Inviato il: 16/12/2008,08:59

Forse il titolo non è proprio azzeccato, questa sarebbe piu' una fattoria attiva che passiva!
Solare termico per scaldare l'acqua, solare fotovoltaico ed eolico per l'energia elettrica, se poi nel terreno c'è anche un corso d'acqua io penserei anche all'idroelettrico...
L'ovetto della gallina al mattino...

Caxxo anche io voglio una vita così!!!

Però penso che la totale indipendenza dal punto di vista energetico sia un pò difficile da ottenere a meno che non si presentino le condizioni ideali di una combinazione delle tre fonti con prevalenza di idroelettrico che bene o male è la via piu' costante per ottenere energia...ci vogliono comunque un mare di soldi per fare questo...maledetti soldi!

 

Ferrobattuto

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Inviato il: 16/12/2008,14:18

Salve a tutti.
E benvenuto Michele. Anche io concordo con Eli_sir per il titolo, sarebbe più adatto parlare di fattoria autosufficiente, in accordo con l'ambiente e l'ecologia del posto e generale. Se trovi un titolo migliore te lo posso cambiare.
Dissento leggermente da Eli_sir per quello che riguarda la produzione di energia. La migliore fonte di energia elettrica è...... Il risparmio energetico! E non solo sulle lampadine, ma anche nelle nostre abitudini quotidiane, anche gestendo in modo diverso e "intelligente" l'uso che ne facciamo quotidianamente. Cinque KW giornalieri sono più che necessari al fabbisogno di una famiglia media, se ben gestiti, e con "aiuti ecologici" quale termosolare, riscaldamento a legna, coibentazione ed eventualmente energia "meccanicoeolica" (pompa acqua a vento) ci si può tenere ampiamente dentro i limiti.
Naturalmente tutto questo impone una "virata psicologica" non indifferente nella maniera di pensare quotidiano. A questo si aggiunge, non dimentichiamolo mai, di sapersi dedicare al lavoro fisico personale, di volersi "sporcare le mani" senza vergogna e senza schifarsi. E' si, l'energia per i fabbisogni minimi giornalieri da qualche parte deve uscire.... Se non esce dalla presa di corrente esce dalle nostre braccia. Così tagliare, spaccare e trasportare la legna per il riscaldamento, accudire agli animali da cortile e domestici, produrre da se qualcosa di alimentare per il fabbisogno quotidiano (pane pasta, legumi e pomodori) ecc.
Quì in passato abbiamo avuto mucca, maiale, asino, galline ecc. Comportano un lavoro e una presenza quotidiane ed assidue. Per questo deve essere concorde tutta la famiglia. Alle galline bisogna dar da mangiare tutte le mattine e tutte le sere, pulire e rifornire l'abbeveratoio, ritirare le uova...... E se sono chiuse in un recinto pulire lo sterco (ottimo per l'orto!), se invece sono libere bisogna curare che rientrino tutte ogni sera, altrimenti si fa una ristretta di volpi! Al maiale va tolto il letame almeno un paio di volte a settimana e lavata la sua stalla con acqua corrente, pulito il trogolo tutti giorni. Si mangia un bel secchione di broda tutte le sere, che va preparato con farinaccio d'orzo o di mais e possibilmente ghiande. Possibilmete roba di produzione propria, altrimenti diventa antieconomico e inutile (si va dal macellaio e si compra la braciola o il prosciutto "industriali".
La mucca è un discorso a se, è un po' come avere una persona da accudire tutti i giorni: va munta due volte al giorno, pulita, "appagliata" e foraggiata. In compenso ti da un vitello (da carne.....) l'anno e latte (formaggi e latticini....) tutti i giorni. L'asino è opzionale, ma necessario se si vuole caricare e trasportare legna e foraggi senza ricorrere ad un costosissimo e inquinante trattore. E ottimo per arare la terra, se lo si sa fare e se ce se ne vuole assumere l'onere. Lavorare la terra è faticoso (ve lo posso assicurare di persona......), anche se è appassionante e da intima soddisfazione, ma bisogna dissodare, se la terra non è mai stata lavorata, arare e seminare nei tempi giusti e nelle stagioni adatte, mais a primavera e grano o orzo in autunno, sarchiare e rincalzare nei momenti appropriati, irrigare e concimare quando serve, altrimenti si fanno soltanto danni. Un po' meno coi concimi naturali, molto di più con quelli artificiali. Lavorare la terra lascia un po' più di tempo libero che allevare gli animali, ma richiede comunque una certa assiduità e costanza. In compenso si hanno prodotti genuini per la casa, frutta verdura e ortaggi a iosa, carne e latticini inimitabili.
Insomma, ho fatto un lungo panegirico per dire che, tutto sommato, nel vivere in una fattoria, l'energia è il minore dei pensieri. Pensare di tornare a vivere in modo naturale ed ecologico è tremendamente romantico, ma faticoso e piuttosto difficile per chi è abituato ad un genere di vita molto diverso. La famiglia deve essere tutta concorde, quando qualcuno si assenta ci deve essere qualcun'altro che si dedica ai fabbisogni quotidiani. I viaggi passano in secondo piano, e le assenze vanno accuratamente preventivate. Poi l'energia si trova, eolica e fotovoltaica in campagna è facile, se non completamente economico. Le apparecchiature necessarie si possono acquistare o costruire (in un ambiente del genere il fai-da-te è d'obbligo.....), come il termosolare ecc. e si può pensare di ricavare il biogas dai liquami organici. Ma è un "sistema di vita". Non voglio scoraggiare nessuno, beninteso, ma si deve rimanere coi piedi per terra, pena tremende delusioni e beghe familiari. Oppure alla fine, poi, si potrebbe scoprire che "la vita di prima" è stata tutta..... una "perdita di tempo"!
Saluti, e sinceri auguri per il progetto.
Ferro

 

sun_son
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Inviato il: 18/12/2008,04:20

Mi piacciono i Vostri interventi.....
per quanto conti la mia idea....
ciao
sun_son

 

Ferrobattuto

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Inviato il: 18/12/2008,19:09

Salve a tutti.
E ciao Sun_Son, le tue idee contano come quelle di chiunque altro. Grazie per il tuo apprezzamento, ma sarebbe ugualmente gradita anche una tua opinione.
Saluti.
Ferro

 

sun_son
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Inviato il: 20/12/2008,09:31

ciao Ferro,
a me piace...da sempre (anche se da giovane avevo una idea diversa) l'idea di michele.forbicioni. Forse xè sto invecchiando. . :-).. non so!
Qundi eli-sir ha scritto nelle sue righe iniziali il mio pensiero. Sulle sue righe finali ovviamente ha espresso una idea (tecnica).....
Quindi arriva il tuo intervento di esperienza tecnica, esperienza vissuta ed esperienza di saggezza, alla quale non si puo' che apprezzare e scrivere che mi piacciono i Vostri interventi
ciao
sun_son

 

midnightsun
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Inviato il: 20/12/2008,13:06

Salve a tutti,
e in bocca al lupo all'amico michele per il suo progetto, saremo lieti di accompagnarti lungo questo percorso e spero che qui possa trovare consigli preziosi.
Innanzitutto sono pienamente daccordo con quanto detto da Ferro che come ha giustamente sottolineato sun_son il suo intervento e' frutto di saggezza ed esperienza, del resto leggo sempre i suoi interventi con molta passione e da lui imparo sempre qualcosa sia a livello tecnico sia e soprattutto a livello di esperienze di vita (e questo e' il bello di questo forum tra l'altro).
Tornando al progetto di Michele innanzitutto io per prima cosa farei un giro nella zona in cui sorgera' la fattoria stando attento soprattutto alle vecchie cosrtuzioni della zona e magari chiedere soprattutto agli anziani perche' quando nn c'era riscaldamento etc. e le case erano costruite come si deve si stava sempre freschi d'estate e caldi d'inverno.
Per esempio nn so se hai mai visitato un trullo in Puglia, in estate soprattutto funzionano a meraviglia, negli ultimi anni invece da quelle parti ho visto case isolate nel mezzo della campagna costruite con muri veramente sottili e in estate sembra di essere entrati in un container..nn c'e' proprio paragone.
E poi visto che il progetto in termini di cose da fare nn e' che sia cosi' semplice io sarei piu' propenso ad una costruzione iniziale "predisposta" a tutto cio' di cui si parla in questo forum, per farla breve nn pretenderei di essere autosufficente da tutti i punti di vista dal primo giorno ma pedisporrei sottotracce verso l'esterno e verso il tetto magari verso un stanza servizi pensata ad oc per l'accumulo di energia e la distribuzione verso i vari circuiti, nonche' scarichi doppi per il recupero di acque grige (ma questa e' solo una mia opinione).
Apparte una stalla, un magazzino e un locale laboratorio bello grande in cui potersi autocostruire/riparare tutto cio' di cui si ha bisogno nn mi farei mancare una bella cantina ( nn per conservare il vino in brik come quel fe..o della pubbilicita'(a mi raccomando al foular sotto la camicia e rigorosamente in giacca eh))per conservare le provviste varie. Da tenere in considerazione pure la distanza dal centro abitato piu' vicino, specialmente se i ragazzi sono ancora piccoli fare il tassista per scuola/sport/catechismo etc. potrebbe essere leggermente annoiante(ma su questo ci vorrebbe un post di mia madre che all'epoca nn so quante volte al giorno faceva la spola casa/paese).
A proposito michele, scusa se sono indiscreto, in che zona sorgera' la tua fattoria?

Salutoni e buone feste a tutti.

 

Ferrobattuto

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Inviato il: 20/12/2008,20:44

Salve a tutti.
Innanzitutto ringrazio per gli apprezzamenti, anche se non mi sembra di dire o fare cose eccezzionali, butto giù semplicemente qualcosa su quello che faccio o sulla mia esperienza passata. Comunque grazie.
Sun_son, forse cominci ad apprezzare il vivere in una fattoria perché stai rinsavendo.... faccine/laugh.gif In realtà da ragazzi si apprezza il vivere in città, per le possibilità di conoscere e frequentare gente, per le possibilità che ti da di lavoro (ai miei tempi....) o per i divertimenti a buon prezzo, ma poi maturando se ne vedono i difetti e le problematiche annesse. Io sono nato e cresciuto a Roma, da genitori romani, ma ad un certo punto ho avuto la possibilità di venire a lavorare e vivere in provincia e non me la sono lasciata sfuggire. La città già negli anni '70 cominciava a diventare soffocante (e pericolosa.... erano gli "Anni di Piombo", e me ne sono andato volentieri.
Il tuo consiglio di vedere cosa ci sia di "già fatto", Midnightsun, è ottimo. Se ci fosse un vecchio casale, anche da risistemare, sarebbe già un buon inizio. Naturalmente questo comporta spese, non molte di meno che fare una casa nuova (anche questo ve lo posso assicurare personalmente.....), a meno che non si sappiano fare molti lavori da se, o non si voglia imparare a farli..... (da quì buona parte del mio fai-da-te!) Però alla fine si avrebbe qualcosa di molto bello, intimamente soddisfacente e ben inserito nell'ambiente circostante.
La vita in campagna è una vita "a misura d'uomo", non so definirla meglio, e anche una casa di campagna è una casa a misura d'uomo, nello stesso modo. Niente fronzoli e relativamente poche comodità, però essenziali, ma vita attiva e sana. Trovare un posto qualsiasi che sia così isolato da creare problemi di comunicazione e trasporto verso la più vicina comunità credo che adesso in Italia sia piuttosto difficile (io personalmente in questo momento ci metterei la firma faccine/biggrin.gif ), in genere poi ci sono trasporti pubblici e scuolabus per i bambini, e la linea telefonica, veloce o meno, che ti consente di comunicare con tutti. Media e cellulari purtroppo arrivano ormai dovunque.... Perciò un isolamento vero e proprio attualmente è quasi impossibile.
Per vivere integrati in un certo posto naturalmente ci occorre l'esperienza di chi già ci ha vissuto, nel caso poi esperienza di anziani e contadini del luogo, che sanno come cosa e quando coltivare o allevare, anche se da tempo ormai coltivazioni e animali da cortile sono più o meno gli stessi in tutta la penisola.
Oltre che una buona cantina (non solo per il vino) ci serve anche una buona soffitta, ventilata in estate e in inverno, anche se protetta contro le intrusioni di topi e uccelli, per mettere a stagionare salumi e prosciutti, e una buona rimessa in cui stipare granaglie e legumi, in cui possa circolare liberamente un buon gatto cacciatore.
Speriamo che Michele ci racconti il seguito dei suoi progetti, così che ci si possa un po' "impicciare" faccine/happy.gif anche noi.
Saluti a tutti.
Ferro

 

maxdef
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Inviato il: 11/2/2009,13:50

...bell'issima questa idea "autarchica",anch'io coltivo questo sogno di poter essere autosufficiente,ma facendo i conti con la realtà è difficilmente realizzabile e ancor meno in un paese sovrappopolato come l'Italia,anni fa mi è capitato di leggere che anche in Italia,gruppi di persone hanno abbandonato la "civiltà" per dedicarsi a delle comunità alternative, mi pare che una fosse nell'Appennino Modenese.....chissà se l'amico Michele sta realizzando questo sogno oppure il quadro prospettato da Ferro, di tornare ad arare con il mulo, gli ha fatto cambiare idea!!!

 

michele.forbicioni
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Inviato il: 12/2/2009,08:13

Buon giorno, ben trovati a tutti.
Il mio progetto procede, sono movimenti "invisibili", ma procede solido. Ogni passo che faccio, anche se modifica gli aspetti tattici del percorso, rafforza e aumenta di spessore la mia convinzione riguardo all'obiettivo. Vorrei chiarire meglio il significato del nome: fattoria passiva. La fp è un ambiente sufficientemente esteso e opportunamente gestito che consente di abbassare al minimo il numero di KW necessari alla conduzione di una vita fatta di consumi sensati e necessari, da cui il termine "passiva" mutuato dalla definizione di "casa passiva", che incorpori sistemi atti a garantirgli una maggiore resilienza, un luogo dove vive il fattore, colui che ha la "respnsabilità dei beni che amministra" da cui il termine "fattoria". I sistemi citati sono: forme di energia alternative, abitudini a rapportarsi con gli elementi naturali in maniera più conservativa e non dissipatrice, permacultura, allevamento di animali e coltura di vegetali.
Ogni volta che descrivo questo mio progetto sento rispondere " si, sarebbe stupendo, ma è utopico", " la terra è troppo bassa, non me la sento di diventare agricoltore" e via di questo passo.
Nessuna di queste obiezioni ha un fondamento pratico, gli ostacoli sono solo mentali. Io continuo a cercare un terreno adatto, devo adattarlo anche alle mie tasche per non sperperare il bene economico, ho visto moltissime belle cose e ho deciso che massimo entro un anno compirò il passo dell'acquisto.
Non mi interessa gettare il mouse nella spazzatura, non è detto che un mulo non diventi il mio animale da giardino, anzi auspico da tempo di poter evere una mucca in giardino. Se tutto questo vi fà pensare a qualcosa di faticoso, vi invito a riflettere su quanto sia faticoso e stressante ciò che fate ogni mese settimana, giorno lavorativo.
Provate a guardare negli occhi una persona che faccia il contadino per se, che vive più a contatto con la natura, non necessariamente avulso dalle vie informatiche, guardatelo bene quegli occhi. Ridono sempre.Tradiscono una serenità che spesso i nostri non immaginano neppure.
Vi invito a cercare sul web le iniziative di transizione o città di transizione. In Italia sono stati attivati recentemente alcuni progetti.

Se vi va di tenerci in contatto: michele@forbicioni.it.

Buon divertimento

 

maxdef
GigaWatt


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Inviato il: 12/2/2009,11:29

Ciao Michele, spero non ti sia offeso per la battuta sul mulo era solo ...una battuta!
Quello che Tu prospetti è molto bello e spero riesca a realizzarlo,anche a me piacerebbe e nel mio piccolo un passo già l'ho fatto trasferendomi, da un appartamento al centro di Roma,ad una casa in campagna,ma purtroppo per lavoro sono rimasto comunque legato alla città,e ne farei volentieri a meno!!!!
Tienici aggiornati sugli sviluppi, chissà che non si possa prender spunto...

 

michele.forbicioni
milliWatt


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Inviato il: 12/2/2009,13:01

;-) il mio tono è solitamente spiccio e pratico, rasentando il burbero o l'anitpatico, non abbiatevene e male. Felice di leggervi e di scambiare idde con voi.

Per la definizione di casa passiva: http://it.wikipedia.org/wiki/Casa_passiva, seguendo i link scoprirete un mondo, in Italia è solo agli nizi. Per i movimenti di transizione in italia ( ancora solo agli inizi): http://ioelatransizione.wordpress.com/cose-la-transizione/. Io sono certo che solleciterà qualche vostra collegamento sinaptico che non si eccita da tempo.

Buon divertimento a tutti

 

maxdef
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Inviato il: 13/2/2009,16:47

...interessante,anche se non sapevo il significato di "resilienza" devo dire che la perseguo costantemente!!!!....

 

negrin
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Inviato il: 13/2/2009,20:49

ciao Michele io sono nato in campagna, e ho vissuto anche in cittá, anche molto grandi come Sao Paulo brasile. io ho avuto delle difficoltá soprattuto quando ero giovane ad adattarmi alla cittá. il racconto di Ferro sulla sua esperienza, e bello e da tenere presente. se sei copletamente novato di vita agricola, ti cosiglio di planeggiare bene i tipi di animali, il tipo di verdure che hai in mente di coltivare, ogni cosa a bisogno della sua conoscenza specifica. io ti consiglierei di andare ad aiutare qualche contadino se né hai la possibilitá della tua zona in modo costante prima di fare il salto, só che la produzione agricola non é il tuo scopo, ma é quello che si avvicina di piú a quello che vui fare. un inbocca al lupo negrin

 

michele.forbicioni
milliWatt


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Inviato il: 25/2/2009,06:42

Buon giorno e ben trovati,
mi trovo a confermare quanto da tempo sento molto più che sulla pelle, diventato infatti ben più che una percezione ma una convinzione. Abbiamo ( devo dire alcuni molto più di me ) paura di metterci in gioco, accolgo di buon grado il consiglio di negrin di frequentare contadini con costanza; non capisco la velata ironia riguardo alla possibilità di sostituire un lavoro con un altro ( non è mio interesse) o di complementare un lavoro con un altro: o meglio diminuire le ore dedicate all'attuale lavoro per destinarle ad un altro. Continuo a sentir eccheggiare le obiezioni di cui agli altri post. Inoltre limitare la disamina di un progetto simile alla fatica fisica, significa non averlo compreso.

Nessun problema sulla condivisione del progetto mi sorgono però altri dubbi, quanto è veramente diffusa la convinzione che sia necessario, più che necessario, rivedere il modo di rapportarci con l'ambiente. In questo forum si parla e si fà " di energia alternativa" ma, è un esercizio di stile o lo sforzo di trovare rimedi, non fosse per noi per le generazioni a venire, alla diminuzione di forme di energia fossile e inquinanti?

Mi chiedo se ci sia la volontà di affrontare le strade necessarie per raggiungere una meta voluta, nessuna strada è certa oltre ogni obiezione o priva di fatica o di ostacoli, ma se si è convinti ( come io lo sono) della destinazione , muoviamo il primo passo. Spero non sarà l'idea di alzarci alle 5 della mattina per accudire qualche animale a fermarci, o è così?
Inoltre immaginate che alle 6 del pomeriggio, invece di essere inchiodati sul vostro tratto di strada ad attendere il deflusso del traffico, o in stazione a trovare un modo per dire a voi stessi che non siete ostaggio delle ferrovie sempre in ritardo, immaginate che in quel momento potreste godervi la compagnia dei vostri figli, cari, amici, all'aria aperta. Aggiungo: forse avrete prodotto molto di più.

Il mio viaggio procede, sono contento che maxdef abbia rintracciato il significato di resilienza e, ancora di più, che la attui quotidianamente.

Visto che ho una piccola comunità a cui parlare, vi anticipo che ho in mente di mettere in piedi una iniziativa di transizione nell'area identificata come Etruria bassa Toscana, parte dell' Umbria, alto Lazio. In uno dei miei post precdenti ho inserito link ai portali di riferimento italiani. Chi fosse interessato è benvenuto ;-)




Modificato da michele.forbicioni - 25/2/2009, 07:06
 
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