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Energia Alternativa ed Energia Fai Da Te > Accumulatori

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Elemento piombo-acido fai-da-te, Idee, proposte, prove e suggerimenti per provare a realizzare elementi 2V artigianali ma durevoli
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Ferrobattuto

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GigaWatt


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Inviato il: 9/4/2009,17:01

Salved a tutti.

CITAZIONE
...avete qualche idea di cosa costruire per caricare/formare le future batterie 2V 50Ah?....l'alimentatore postato sopra, senza il condensatore, potrebbe essere buono?.....cerco qualche cosa di economico e facile da assemblare ma funzionale....

Ciao Maxdef, per ora ti dico la mia, poi elettronici ed esperti vari ti diranno la loro. Per formare un elemento 2V, se destinato ad essere stazionario, non ti serve una grande corrente di carica, visto che le stazionarie non debbono sopportare forti correnti in entrata o in uscita. Le "sovraccariche di formazione" conviene farle a 1/20 della capacità massima, semmai protratte nel tempo ma non sovralimentate. In questo modo si evitano surriscaldamenti o dilatazioni che possono distaccare il materiale attivo dalle piastre piane.
Per quanto riguarda i 50Ah non ho capito bene: vuoi usare uno degli scomparti della batteria da 50Ah per fare un elemento di prova, e in questo modo avresti i 50Ah a 2V, oppure vuoi trasformate TUTTA la la ex batteria da 50Ah in un unico elemento a 2V? Perché se è così avrai 50 x 6 = 300Ah a 2V. Se le piastre le fai autocostruite con lamiera di piombo ritagliata, o fondendo piastre per conto tuo, non otterrai più gli originali 50Ah per elemento, ma molti di meno, in quanto il materiale attivo ricavato dalla superficie per formazione elettrolitica sarà sempre di meno di quello che ci pressano in fabbrica. Così ad occhio e croce direi da un terzo alla metà della capacità originale, ma con una durata di esercizio decisamente molto molto maggiore. Nel caso si scenderà nei dettagli.
Tutta questa premessa per dire che l'alimentatore che userai per la formazione, dovrà essere proporzionato alla capacità finale dell'elemento in prova. Se prevedi di formare un elemento di capacità finale di 50Ah ti basterà fare un caricabatteria da 2,5 - 3A a 2V, se invece prevedi di realizzare quello da 300Ah dovrai farne uno da 15 - 20A, sempre a 2V. Se invece pensi di "ricostruire" una batteria da 50Ah con piastre autocostruite te ne serve uno da 2,5 - 3A a 12V nominali (15 0 16V massimi....). Da quì la scelta del trasformatore e del circuito.
Per i 2V ti va bene anche quel trasformatore che si vede sopra, con secondario a 4,5 + 4,5V. Ad occhio e croce direi che è da un centinaio di Watt, che a 4,5V significa oltre 22A, che puoi raddrizzare con soli due diodi piuttosto grossi. Per il regolatore poi ti si mandano degli schemi, se ti interessa.
Facci sapere di preciso cosa vuoi fare.
CITAZIONE
...questa piccola batteria è stata aperta,svuotata e messa da parte da circa un mese,questo è quello che ho ritrovato faccine/blink.gif cosa è successo?...

Se tutta quella roba bianca che si vede in foto non è segatura della plastica del contenitore che hai segato, sono sali minerali che erano dentro. Infiorescenze di solfato che si erano formate stando ferma. Le batterie al piombo di adesso sono al piombo-calcio, quelli potrebbero essere i relativi solfati prodottisi con l'inattività. Ma sarà bene sentire anche Lupo..... O chiunque altro ne abbia un'idea.
Saluti.
Ferro

 

maxdef
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Inviato il: 10/4/2009,07:21

...hai ragione Ferro, mi sono espresso male,la mia intenzione è di fare con ognuna delle 12 batterie che ho recuperato da 50Ah, un unico elemento da 2V e quindi "teorici" 300Ah....ipotizzando questo futuro elemento 2V con quell'alimentatore di cui sopra che cicli dovrei fare di carica/scarica?
Secondo la tua esperienza può valere la pena,nell'ambito del progetto, riutilizzare le vecchie negative in buono stato oppure sarebbe meglio puntare direttamente a positive e negative rifatte ex novo?

 

Keyosz
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Inviato il: 10/4/2009,09:31

Ciao a tutti,
maxdef se hai la possibilità di recuperare i componenti prova a realizzare questo circuito:

http://www.energialternativa.info/Public/NewForum/ForumEA/3/4/0/3/8/1/5/1239351461.jpg

è un regolatore di tensione switching, quindi anche con un'elevata tensione in ingresso è in grado di regolare le basse tensioni richieste in uscita dissipando molto meno calore che non i regolatori lineari e quindi è anche più efficente.
Con il trimmer da 10K puoi regolare i 2,6 - 2,8V richiesti per formare un elemento singolo, se invece devi caricare una serie di 6 elementi (batteria 12V) metti un trimmer di valore più alto, tipo 20k, poi lo accendi senza collegarlo alla batteria/elemento, regoli bene la tensione e poi lo colleghi.
Il bello di questo integrato è che limita lui la corrente a 3-5A (varia in base alla tensione di uscita).
Alcuni componenti li puoi recuperare da un alimentatore da pc rotto, come la bobina, il diodo shotcky ed il condensatore di uscita, qualsiasi valore di capacità o tensione superiore va bene. Per il condensatore di uscita ho messo 50V ma se sai di regolare tensioni come 2V puoi benissimo usare quelli degli alimentatori dei pc che in genere sono da 10V o da 16V.
Sull'ingresso verifica che la tensione raddrizzata dal trasformatore ai capi del condensatore a vuoto sia inferiore ai 40V poichè è il limite massimo di ingresso di questo regolatore se no lo bruci, meglio stare ben al di sotto, tipo 30V massimi.
Per questo tipo di regolatore switching per far sì che lavori bene devi avere almeno 5V in più all'ingresso di quelli che vuoi regolare in uscita, comunque più la tensione in ingresso è alta e più il circuito in questione è efficente.
E' importante fissare l'LM2576 su una aletta di raffreddamento adeguata e se usi un diodo shotcky di recupero dagli alimentatori dei pc aletta anche quello, facendo attenzione che sia isolato dal regolatore, magari con due alette separate, in quanto sul copro metallico del regolatore c'è la massa e sul diodo la vcc di uscita.

 

Ferrobattuto

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Inviato il: 10/4/2009,21:55

Salve a tutti.
Dunque, Maxdef, se vuoi fare dei singoli elementi 2V 300Ah ti serve un alimentatore che eroghi 15-20A, con cui caricarli per 24 ore consecutive. Se riesci a smontare tante batterie con piastre simili, puoi tentare di riutilizzare le piastre negative. Oltretutto usando piastre originali, industriali, otterresti una capacità perfettamente uguale a quella "teorica", ossia i famosi 300Ah (oppure 270Ah se erano batterie da 45Ah....) Allo scopo ti conviene tentare di recuperarle il più integre possibili, coi ponticelli e i connettori interi, e riutilizzarle sia per le negative che per le positive. Una volta caricate prenderanno la polarità giusta automaticamente, tutte quelle "grigie" al positivo diventeranno "rosse". Chiaramente per ottenere 6 di quegli elementi dovrai "smontare" 12 batterie e buttare le piastre positive, sicuramente rovinate e sbriciolate. Altrettanto naturalmente otterrai delle batterie con caratteristiche in tutto simili a quelle da cui hai prelevato le piastre, ma credo che usandole in modo stazionario, ossia con elettrolito a densità più bassa e con cariche e scariche non maggiori di 1/20° della capacità totale, avranno una durata sicuramente accettabile, non inferiore a quella di una batteria per auto nuova e ben usata.
Se te la senti di farlo sarabbe un esperimento grandioso, ti saremmo tutti molto grati di seguirti nelle prove, quali che siano alla fine i risultati.
Quello che hai proposto, Keyosz, è uno schema simpatico e molto valido, e se ti riuscisse di darci anche il disegno di uno stampato sarebbe una meraviglia. Però credo che per quello che vuole fare Maxdef, ossia rifare una grossa serie a 12 o 24V da 300Ah, ci basti anche un buon caricabatterie "normale" con una buona corrente d'uscita. Ma nulla vieta di cimentarsi in qualcosa di "elettronico".....
Saluti.
Ferro

 

maxdef
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Inviato il: 14/4/2009,08:10

...grazie a tutti dei consigli,con l'occasione allego una foto della soluzione che ho adottato per saldare i ponticelli di piombo,in pratica ho modificato un normale cannello a gas montandoci una punta di rame,in questo modo sono riuscito a saldare i ponticelli senza dare fuoco a tutto!!!!
http://i122.photobucket.com/albums/o273/maxdef/uscita14-12-08098.jpg

 

Keyosz
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Inviato il: 14/4/2009,16:18

x Ferro, non ho un cs, i miei caricabatterie elettronici li ho montati tutti su millefori....

 

Ferrobattuto

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Inviato il: 26/4/2009,19:31

Salve a tutti.
Oggi ho staccato definitivamente il piccolo elemento da 2V sperimentale da sotto il caricatore, dopo aver effettuato almeno 27 o 28 (ho perso il conto....) inversioni di carica. Questo nella foto sotto insomma.

http://www.energialternativa.info/Public/NewForum/ForumEA/2/5/2/6/1/6/5/1240768924.jpg

Dopo una carica a fondo, l'ho messo in scarica con una resistenza da 5 Ohm, perciò una corrente media di 400mA (0,4A). Il risultato è stato che la tensione per scendere da 2,2V (con l'elemento a "riposo", ossia staccato e lasciato riposare un paio d'ore) a 1,8V ha impiegato 5 ore giuste. Capacità risultante 2Ah.
Probabilmente se lo avessi scaricato più lentamente, almeno in 10 ore, la capacità sarebbe stata maggiore. Come sarebbe stata sicuramente molto maggiore se le facce delle piastre fossero state sagomate in qualche modo (rigatura, bugnatura, puntinatura, ecc....) per aumentarne la superficie a contatto con l'elettrolita. Invece con le piastre assolutamente lisce, semplicemente ritagliate da una lamiera di piombo, la quantità di materiale attivo si limita ad un sottile strato formatosi con l'elettrolisi sulle facce della lamiera. Con molta probabilità con successive cariche e scariche la capacità aumenterebbe, a causa della lenta penetrazione del materiale attivo nelle successive cariche, ma non ho intenzione di proseguire. Per farlo dovrei fare altri elementi uguali e poterla caricare a 12V. Nel caso vedrò cosa si riesce a fare se riesco a recuperare una cassetta integra di qualche batteria da 45 o 50Ah.
Anche se la capacità è scarsa (2Ah per un peso del piombo di 2,6Kg), mi ritengo soddisfatto. E' sicuramente migliorabile, e sono convinto che una serie di elementi costruiti così, con manutenzione minima e pochi accorgimenti, avrebbe una durata di diverse decine di anni.
Aspettiamo i risultati delle altre sperimentazioni.
Saluti.
Ferro

 

maxdef
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Inviato il: 27/4/2009,06:39

...invece la mia 100Ah rimontata con piastre nuove+ e vecchie - ancora mi ha dato problemi, due elementi sono di nuovo in corto,non ho avuto modo di rismontarla, ma temo che il problema siano le vecchie bustine che creano dei ponti tra le piastre.....potrebbero aver perso con il tempo la caratteristica di isolare oppure si sono semplicemente rotte nel rimontaggio...

 

Keyosz
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Inviato il: 28/4/2009,07:14

Complimenti Ferro,
hai superato la capacità che sono riuscito ad ottenere in meno tempo, sicuramente le inversioni con entrambe le piastre piane si formano prima che non con piastra positiva piana + griglia preesistente e carica solo in un senso.
Sono convinto che una batteria costruita come quella del tuo test è in grado di durare 40-50 anni!! Come al solito l'unico dubbio sono i separatori che pare essere la parte più delicata in quanto a durevolezza, iste anche le esperienze di Maxdef....

Se riesco tra un impegno e l'altro (quindi tra qualche secolo) provo a montare un elemento solo con le piastre a griglia negative delle batterie auto come l'esperimento di Ferro, ma provando la variante di disporle su die file ed usando un solo separatore al centro un una grossa cesta, solo per capire se la resistenza interna che si formerà sarà troppa o accettabile per un uso stazionario ciclico faccine/wink.gif

 

NonSoloBolleDiAcqua

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PetaWatt


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Inviato il: 28/4/2009,07:27

CITAZIONE (Ferrobattuto @ 26/4/2009, 20:31)
Il risultato è stato che la tensione per scendere da 2,2V (con l'elemento a "riposo", ossia staccato e lasciato riposare un paio d'ore) a 1,8V ha impiegato 5 ore giuste. Capacità risultante 2Ah.

Ottimo risultato direi...per non parlare della realizzazione
faccine/clap.gif
Bolle



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Keyosz
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Inviato il: 13/5/2009,10:52

Ciao a tutti,
stavo leggendo alcune cose riguardo alla composizione della mistura del materiale attivo positivo per le batterie al piombo, e sono incappato in una sostanza chiamata "Diatoms (Melosira)" come additivo per rendere il PbO2 più poroso e permettere all'acido di entrare nella massa attiva e farla reagire, ma qualcuno di voi sà cosè questo diatoms?

 

Keyosz
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Inviato il: 13/5/2009,11:25

Ho anche trovato un altro tipo di costruzione per le batterie al piombo che stanno investigando come soluzione commerciale sopratutto in vista di veicoli elettrici, le batterie bipolari (provate a cercare "bipolar lead acid battery" su google) che usa sempre la stessa reazione chimica ma le celle vengono realizzate alternando placche piane + materiale attivo positivo + separatore + materiale attivo negativo + placca + materiale attivo positivo + separatore ..... e via così formando blocchi già da 12, 24, 48, 72V ecc....
Pare che il vantaggio dato da tale costruzione è una più uniforme diffuzione delle correnti, una minore impedenza interna dovuta al fatto che non ci sono interconnessioni, la lamina stessa fa da connessione tra una cella e l'altra, una faccia è il positivo di una cella e l'altra faccia è il negativo della cella successiva ecc...
Non so come questo tipo di costruzione possa beneficiare le applicazioni stazionarie ma volevo riportarvela se magari può essere di spunto per qualche nostro esperimento o come idee migliorative per alcuni particolari costruttivi.

 

Lupo cattivo

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Inviato il: 13/5/2009,14:30

CITAZIONE (Keyosz @ 13/5/2009, 11:52)
Ciao a tutti,
stavo leggendo alcune cose riguardo alla composizione della mistura del materiale attivo positivo per le batterie al piombo, e sono incappato in una sostanza chiamata "Diatoms (Melosira)" come additivo per rendere il PbO2 più poroso e permettere all'acido di entrare nella massa attiva e farla reagire, ma qualcuno di voi sà cosè questo diatoms?

Ho cercato anche io ed ho trovato che la DIATOM MELOSIRA GRANULATA è un alga.
Anzi uno dei tanti tipi di di melosire, ce ne saranno centinaia come genere vedi QUI
Però mi sfugge come possa rendere il piombo poroso. faccine/huh.gif

 

Keyosz
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Inviato il: 13/5/2009,15:45

Non chiederlo a me... che strano, un alga dentro una batteria?? che bizzarra ricerca è mai questa faccine/laugh.gif forse per via che debbano cercare materiali eco-compatibili?
Comunque cercando cercando ho trovato questo sito dove sostengono che una batteria a 4 poli migliori le cose, io proprio non ho capito come anche se non è che diano una spiegazione molto chiara del come tale configurazione migliori le prestazioni della chimica piombo-acido...

Poi sono anche incappato in una ricerca della Caterpillar che pare abbia portato alla realizzazione di una variante delle batterie piombo-acido che dà risultati migliori in termini di robustezza, densità energetica e durata, sempre che sia tutto vero: Firefly Technology, anche qui non ho capito 100% i dettagli tecnici però mi è piaciuta la frase in cui dicono che come al solito non è stata una ditta che produce batterie a fare ricerca e migliorare la tecnologia di base ma una ditta che lavora su altro, la Caterpillar appunto... un pò come a voler sostenere i nostri sospetti che le case costruttrici di batterie giovano dalle attuali batterie con vita predeterminata per via di alcuni dettagli che stiamo scoprendo sezionandole!
Pare che la cat abbia iniziato a produrre le batterie per i loro mezzi e dopo circa 3 anni abbiano ricevuto lamentele dalla clientele che si aspettava un prodotto migliore solo per via del produttore così pare abbiano deciso di finanziare una ricerca per produrre un accumulatore migliore. Boh... sarà tutto vero?

 

Keyosz
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Inviato il: 3/6/2009,15:04

Ciao a tutti,
volevo chiedervi un parere, nel caso di cimentarsi con l'autocostruzione di un elemento piombo-acido fai da te, al di là di usare piastre tipo plantè fuse in proprio o griglie di recupero da accumulatori commerciali, visto che comunque alla fine avremo sempre del materiale attivo che si stacca e si deposita sul fondo, la cosa logica da fare, come del resto fanno già i prodotti commerciali, è quella di tenere le piastre sillevate dal fondo con dei distanziali qui quali appoggiano, in modo da lasciare uno spazio ragionevole per il deposito di tali sedimenti senza che vadano a formare corti tra le piastre positive e negative.

Ma alla fine quei depositi è materiale attivo, ovvero Ah della batteria, che non prendono più parte alle attività dell'accumulatore e se ne vanno in pensione li sul fondo del vaso.
Nel caso mi realizzassi l'accumulatore in fai-da-te potrebbe essere utile mettere una piastra/lamiera di piombo sul fondo collegata elettricamente ad uno dei due poli, in modo tale che la polvere/grani di piombo che vi si depositano sopra in qualche modo continuino a prendere parte alla reazione?

Illustro la mia idea con uno schizzo fatto in paint, anche se orrendo, spero sia più esplicativo delle mie parole...
http://www.energialternativa.info/Public/NewForum/ForumEA/3/4/0/3/8/1/5/1244037693.jpg

Ho "estratto" le piastre dal vaso per illustrare meglio il fondo, dove ho colorato in grigio l'eventuale piastra conduttiva di piombo sul fondo.

Ammesso che l'idea possa avere una qualche utilità resta il dubbio a che polo collegarla, + o -? oppure dividerla in 2 parti uguali be separate ed isolate dallo spessore plastico e fare metà + e metà -?

boh, un idea come un altra.... ci pensavo se farlo nel prossimo esperimento.... ovvio che la prova pratica mi darà riposte tra anni ammesso che funzioni faccine/laugh.gif

 
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