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Energia Alternativa ed Energia Fai Da Te > Accumulatori

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Elemento piombo-acido fai-da-te, Idee, proposte, prove e suggerimenti per provare a realizzare elementi 2V artigianali ma durevoli
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Lupo cattivo

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Inviato il: 12/6/2009,15:19

Keyosz, la viscosa è questa così mi risparmio tutta la pappardella, però è poco resistente agli acidi: proprio con quello solforico reagisce dando cellophane.
Son curioso di vedere cosa salta fuori.
Gli altri resistono.
Della mia idea delle batterie "orizzontali" cosa ne dici?

 

maxdef
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Inviato il: 12/6/2009,15:27

CITAZIONE (Lupo cattivo @ 12/6/2009, 15:52)
Però evolviamo su questa brillante idea di keyotto: visto che si tendono a sbriciolarsi perchè non la lasciamo sbriciolata sul fondo, facciamo un batteria con un fondo assai largo, un elettrodo negativo sopra, assai largo ed il tutto molto basso.
Certo non la puoi muovere o capovolgere, ma a noi non interessa.
Eliminiamo il problema dello sbriciolamento, forse abbiamo anche un aumento di capacità, dimensioni pressochè eguali
Svantaggi, batteria non mobile, problemi col caricamento e la manutenzione dell'elettrolita, problemi però superabili.
Che dite?

....invece di fondere le piastre le tritiamo....è più semplice faccine/biggrin.gif




Modificato da maxdef - 12/6/2009, 16:54
 

Keyosz
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Inviato il: 12/6/2009,15:31

cellophane? ohh, che strano, se resta poroso andrebbe anche bene se non per il fatto che reagendo consuma l'acido della soluzione... sarebbe da trattare prima, poichè tutto quello che reagisce con l'acido solforico (veloce o lenta che sia la reazione) alla fine sottrae acido dalla soluzione rendendola via via sempre più inerte per l'accumulatore, giusto?

Mi sa che devo proprio farmi un bel giro e trovare un tessuto di nylon morbido, spesso almeno 4-5mm e poroso, confermate?

Ci avevo già pensato alle piastre posizionate in orizzontale, ma n.1 non risolvo il problema dei sedimenti, ovvero devo comunque tenere pressato il materiale attivo per allungarne la vita e poi n.2 avrei problemi a far defluire le bolle di idrogeno e ossigeno che si formano.
Tieni anche presente che se le piastre sono orizzontali avremo i sedimenti che tendono a penetrare i separatori formando cumuli naturali in linea tra una piastra e l'altra per via della forza di gravità andando a formare corti a mio avviso....

Su un fatto concordo con i costruttori, le piastre devono stare verticali faccine/tongue.gif

 

Lupo cattivo

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Inviato il: 12/6/2009,15:44

CITAZIONE (Keyosz @ 12/6/2009, 16:31)
cellophane? ohh, che strano, se resta poroso andrebbe anche bene se non per il fatto che reagendo consuma l'acido della soluzione... sarebbe da trattare prima, poichè tutto quello che reagisce con l'acido solforico (veloce o lenta che sia la reazione) alla fine sottrae acido dalla soluzione rendendola via via sempre più inerte per l'accumulatore, giusto?

Mi sa che devo proprio farmi un bel giro e trovare un tessuto di nylon morbido, spesso almeno 4-5mm e poroso, confermate?

Ci avevo già pensato alle piastre posizionate in orizzontale, ma n.1 non risolvo il problema dei sedimenti, ovvero devo comunque tenere pressato il materiale attivo per allungarne la vita e poi n.2 avrei problemi a far defluire le bolle di idrogeno e ossigeno che si formano.
Tieni anche presente che se le piastre sono orizzontali avremo i sedimenti che tendono a penetrare i separatori formando cumuli naturali in linea tra una piastra e l'altra per via della forza di gravità andando a formare corti a mio avviso....

Su un fatto concordo con i costruttori, le piastre devono stare verticali faccine/tongue.gif

Sì, dovresti prima lasciar reagire i separatori e poi controllare la densità dell'elettrolità.
Attenzione: io parlavo di una singola piastra, sbriciolata, in fondo ed una in alto rigida, stop.
Magari bucata al centro per lasciar defluire l'idrogeno e controllare l'elettrolita.
Niente separatori, niente cortocircuiti.

 

Keyosz
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Inviato il: 13/6/2009,08:59

Ciao Lupo,
allora quella che stà sopra dovrebbe essere la negativa essendo quella che si sbriciola di meno durante l'uso, però dalla mia esperienza con gli accumulatori stazionari anche le negative formano sedimenti con il tempo, molto meno delle positive, ma purtroppo avviene, ed essendo che la negativa dovrebbe comunque essere porosa sarebbe comunque formata di materiale meccanicamente fragile, alla fine vedremmo sempre delle precipitazioni di polvere di piombo e derivati dall'alto verso il basso.

Si potrebbe tenere 2-3cm di spazio e fare degli elementi piatti, tipo 10cm di altezza e poi impilarli uno sopra l'altro nel limite del peso sopportato, usando piastre di recupero dalle batterie usate vedo difficoltoso il fissaggio delle griglie nella parte superiore.

Sai Lupo ci avevo già seriamente pensato, infatti avevo anche già trovato delle ceste di plastica dello stesso stile delle girge che ho già usato, da 20litri piatte e larghe, però ci sono dettagli della realizzazione pratica che non mi convincono...

Per ora preferisco puntare sul recupero delle griglie con materiale attivo già bello che pronto e trovare un buon separatore spugnoso da pressare tra le varie piastre e rinforzare in qualche modo quelle destinate a diventare positive.

Devo confessare che dalla prova di Ferro quando ha preso le piastre negative della batterie per comporre un elemento mi si è accesa una lampadina in testa, Ferro ha centrato il problema, il costo.
Nelle batterie usate abbiamo già tutto quello che ci serve, metallo, materiale attivo, elettrolito, l'unica cosa da aggiungere nuova sono i contenitori e i separatori.
Sapete da quando ho visto Ferro fare la prova dell'elemento 2V con le piastre della batteria usata ho iniziato ad accumulare una dicreta quantità di batterie usate a costo 0!
Faccio conto di recuperare tutte le piastre negative, mettere l'elettrolita in una bella tanica e con le positive provare la tecnica di fusione con il carbone.
Teoricamente dovrei essere in grado di usare le piastre negative come materiale attivo, poi con il piombo fuso dalle altre fare delle lamine da mettere in mezzo a quelle che diventeranno positive come rinforzo e collettore di corrente + le connessioni.

Ho qui tutto il materiale per fare 6 elementi nelle ceste da 20L, mi manca solo di scegliere il giusto separatore....

Allora la spugnetta di cellulosa inizia oggi a perdere consistenza meccanica, se la maneggio con la pinza si crepa e qualche pezzo si stacca, però magari, anche se diventasse una pappetta, se pressata tra le piastre dovrebbe continuare a fare il suo lavoro di isolante elettrico, ammortizzatore delle dilatazioni carica/scarica e sostentamento del PbO2 sulla superfice delle piastre a contatto, cosa ne pensate?

In alternativa ho la gomma piuma nera che resiste egreggiamente all'acido (sarei curioso di scoprire la sua composizione) ma ne ho una quantità limitata, non sufficente neanche per un elemento in quelle ceste grige.

Oppure la fibra di vetro che però costa 10 volte le spugnette in cellulosa....

Qualche suggerimento?

p.s.
ho immerso in acido solforico il tessuto in viscosa, vi faccio sapere come cambierà la sua consistenza nei giorni a venire...

 

Lupo cattivo

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Inviato il: 13/6/2009,11:03

CITAZIONE (Keyosz @ 13/6/2009, 09:59)
Ciao Lupo,
allora quella che stà sopra dovrebbe essere la negativa essendo quella che si sbriciola di meno durante l'uso, però dalla mia esperienza con gli accumulatori stazionari anche le negative formano sedimenti con il tempo, molto meno delle positive, ma purtroppo avviene, ed essendo che la negativa dovrebbe comunque essere porosa sarebbe comunque formata di materiale meccanicamente fragile, alla fine vedremmo sempre delle precipitazioni di polvere di piombo e derivati dall'alto verso il basso.

Si potrebbe tenere 2-3cm di spazio e fare degli elementi piatti, tipo 10cm di altezza e poi impilarli uno sopra l'altro nel limite del peso sopportato, usando piastre di recupero dalle batterie usate vedo difficoltoso il fissaggio delle griglie nella parte superiore.

Sai Lupo ci avevo già seriamente pensato, infatti avevo anche già trovato delle ceste di plastica dello stesso stile delle girge che ho già usato, da 20litri piatte e larghe, però ci sono dettagli della realizzazione pratica che non mi convincono...

Per ora preferisco puntare sul recupero delle griglie con materiale attivo già bello che pronto e trovare un buon separatore spugnoso da pressare tra le varie piastre e rinforzare in qualche modo quelle destinate a diventare positive.

Devo confessare che dalla prova di Ferro quando ha preso le piastre negative della batterie per comporre un elemento mi si è accesa una lampadina in testa, Ferro ha centrato il problema, il costo.
Nelle batterie usate abbiamo già tutto quello che ci serve, metallo, materiale attivo, elettrolito, l'unica cosa da aggiungere nuova sono i contenitori e i separatori.
Sapete da quando ho visto Ferro fare la prova dell'elemento 2V con le piastre della batteria usata ho iniziato ad accumulare una dicreta quantità di batterie usate a costo 0!
Faccio conto di recuperare tutte le piastre negative, mettere l'elettrolita in una bella tanica e con le positive provare la tecnica di fusione con il carbone.
Teoricamente dovrei essere in grado di usare le piastre negative come materiale attivo, poi con il piombo fuso dalle altre fare delle lamine da mettere in mezzo a quelle che diventeranno positive come rinforzo e collettore di corrente + le connessioni.

Ho qui tutto il materiale per fare 6 elementi nelle ceste da 20L, mi manca solo di scegliere il giusto separatore....

Allora la spugnetta di cellulosa inizia oggi a perdere consistenza meccanica, se la maneggio con la pinza si crepa e qualche pezzo si stacca, però magari, anche se diventasse una pappetta, se pressata tra le piastre dovrebbe continuare a fare il suo lavoro di isolante elettrico, ammortizzatore delle dilatazioni carica/scarica e sostentamento del PbO2 sulla superfice delle piastre a contatto, cosa ne pensate?

In alternativa ho la gomma piuma nera che resiste egreggiamente all'acido (sarei curioso di scoprire la sua composizione) ma ne ho una quantità limitata, non sufficente neanche per un elemento in quelle ceste grige.

Oppure la fibra di vetro che però costa 10 volte le spugnette in cellulosa....

Qualche suggerimento?

p.s.
ho immerso in acido solforico il tessuto in viscosa, vi faccio sapere come cambierà la sua consistenza nei giorni a venire...

Keyosz era un idea così, tanto per discutere , non dubito che, se fosse stata valida, l'avrebbero presa in seria considerazione.
Per quanto concerne i separatori , dovendo necessariamente scegliere tra quelli in vendita e di pronto utilizzo occorre solo fare delle prove; generalmente le plastiche resistono bene, tutti i derivati di origine vegetale o metallica no.
Dato che è più facile fare la prova che trovare , conoscendo ab origine il materiale, il suddetto la via è quasi obbligata.

 

Keyosz
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Inviato il: 15/6/2009,10:48

Mi pare di capire che il polipropilene e polietilene siano la scelta ideale per l'acido solforico, infatti quella gomma piuma che ho usato per il prototipo molto probabilmente è schiuma di polietilene, mentre sospetto che l'altra gomma piuma che ha usato ferro sia di poliuretano o magari anche solo un miz di materiali di riciclo per farle costare pochissimo.....
Infatti anche qui in ditta comprano del materiale da imballo da 20x20 che costano solo 0.17 l'uno, ma non si riesce a sapere la composizione, è stato scelto solo per il prezzo più basso, si deteriora anche solo stando al''aria con il tempo.....

Sarebbero anche utili feltri in polietilene/polipropilene o tessuti (tipo la Liod li fa) ma un tesstu che sia poco costoso, basta che abbia una trama fine o a schiuma e uno spessore adeguato.
Mi stò informando da alcune ditte di imballaggi, perchè vorrei provare a costruire 6 elementi di una certa dimensione ma i pezzi di gomma piuma che ho recuperato non sono sufficenti.

Lupo, ongi idea o possibile soluzione è da investigare, poichè l'idea che non l'abbiano già usata a livello industriale potrebbe essere dovuta anche al fatto che darebbe un prodotto troppo longevo per garantirsi un flusso costante di produzione, quindi a differenza del passato, non penso più che se non l'anno già fatto vuol dire che non va bene..... faccine/tongue.gif

Credo che alla fine realizzerò una soluzione mista tra piastre piene e a griglia, ovvero una piastra piena con due griglie di recupero sui due lati per il positivo e due piastre a griglia per il negativo, costo 0 per quanto riguarda il piombo in quanto faccio conto di recuperarlo interamente dalla montagna di batterie usate che stò accumulando, spenderò qualche soldo solo per i contenitori e i separatori...

 

maxdef
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Inviato il: 15/6/2009,12:33

...ieri ho aperto una semistazionaria che avevo provato a "rianimare"inutilmente,guardando i separatori, che sembrano fatti da un sottile foglio di fibra di vetro e gomma,ho pensato al neoprene....ho letto che è elettricamente isolante e resistente a molte sostanze chimiche...
http://it.wikipedia.org/wiki/Neoprene
...viene venduto anche in fogli o rotoli di molti spessori diversi,potrebbe fare al caso nostro? faccine/smile.gif

 

Keyosz
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Inviato il: 15/6/2009,12:40

Neoprene, interessante, ma dove si trova per esempio?

p.s.
ho trovato alcune fibre di polipropilene, tipo i panni antistatici per i pavimenti, o anche altri tessuti, faccio una piccola indagine nei vari store in zona e poi vi dico...
Stò anche aspettando una risposta da una ditta di iballi di un amico per la schiuma a fogli, più che altro cerco quel materiale di uso comune a più basso costo e facile da reperire ma che abbia caratteristiche migliori dei separatori ridicoli usati nelle batterie commerciali!

 

maxdef
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Inviato il: 15/6/2009,13:44

CITAZIONE (Keyosz @ 15/6/2009, 13:40)
Neoprene, interessante, ma dove si trova per esempio?

...io lo trovo in un negozio che tratta dalle materie plastiche per pavimentazioni al sughero per le coibentazioni ai materiali fonoassorbenti....non saprei come definirlo faccine/biggrin.gif

 

Keyosz
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Inviato il: 15/6/2009,14:25

Scusate, per riassumere un pò l'elenco dei materiali resistenti all'acido solforico:
- polipropilene
- polietilene
- vetro
- gomma
- cellulosa (perde coesione strutturale)
- nylon?
- teflon?
- neoprene?

A prescindere dal materiale scelto dovrebbe essere stutturato come una spugna o tessuto di un certo spessore, quindi poroso, a trama il più fine possibile per evitare che i sedimenti vi passino attraverso creando corti, possibilmente con una certa comprimibilità/elasticità per sostenere il materiale attivo e ammortizzare le espansioni inevitabili delle piastre dovute ai cambiamenti delle sostenaze per le reazioni chimiche.

Manca qualcosa nell'elenco e nelle considerazioni? ahh si, deve costare il meno possibile ed essere disponibile in quantità faccine/wink.gif

 

maxdef
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Inviato il: 15/6/2009,15:16

CITAZIONE (Keyosz @ 15/6/2009, 15:25)
Scusate, per riassumere un pò l'elenco dei materiali resistenti all'acido solforico:
- polipropilene
- polietilene
- vetro
- gomma
- cellulosa (perde coesione strutturale)
- nylon?
- teflon?
- neoprene?

A prescindere dal materiale scelto dovrebbe essere stutturato come una spugna o tessuto di un certo spessore, quindi poroso, a trama il più fine possibile per evitare che i sedimenti vi passino attraverso creando corti, possibilmente con una certa comprimibilità/elasticità per sostenere il materiale attivo e ammortizzare le espansioni inevitabili delle piastre dovute ai cambiamenti delle sostenaze per le reazioni chimiche.

Manca qualcosa nell'elenco e nelle considerazioni? ahh si, deve costare il meno possibile ed essere disponibile in quantità faccine/wink.gif

...ci vorrebbe un chimico volenteroso, ma vallo a trovare di questi tempi!!!! faccine/tongue.gif

 

Lupo cattivo

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Inviato il: 15/6/2009,15:27

CITAZIONE (Keyosz @ 15/6/2009, 15:25)
Scusate, per riassumere un pò l'elenco dei materiali resistenti all'acido solforico:
- polipropilene
- polietilene
- vetro
- gomma
- cellulosa (perde coesione strutturale)
- nylon?
- teflon?
- neoprene?

A prescindere dal materiale scelto dovrebbe essere stutturato come una spugna o tessuto di un certo spessore, quindi poroso, a trama il più fine possibile per evitare che i sedimenti vi passino attraverso creando corti, possibilmente con una certa comprimibilità/elasticità per sostenere il materiale attivo e ammortizzare le espansioni inevitabili delle piastre dovute ai cambiamenti delle sostenaze per le reazioni chimiche.

Manca qualcosa nell'elenco e nelle considerazioni? ahh si, deve costare il meno possibile ed essere disponibile in quantità faccine/wink.gif

Con il teflon ed il neoprene vai tranquillo, in quanto corrosione, il primo è quello delle pentole antiaderenti, il secondo è quello delle mute, il nylon un po' meno, ma dubito si trovi in forma spugnosa.
Sulla gomma invece ci andrei cauto, non resiste tanto.
Avevo messo, tempo addietro, una tabella dove era indicata la resistenza alla corrosione dei vari materiali, qui sul forum, ma non mi ricordo dove...uff...

 

Keyosz
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Inviato il: 15/6/2009,15:46

hehe Lupo, mi ricordo che l'avevo vist anche io ma non riesco a trovarla, è per quello che ho provato a stilare una lista di nuovo così a memoria...
Il teflon io lo conosco solo in quei rotolini stile nastro isolante ma molto più sottile che uso regolarmente per i lavori di idraulica, però mi pare di aver sentito che ci fanno anche panni/spugne ma non so bene in che ambito....

Credo che la via più pratica e facile da trovare siano i panni in tessuto di polipropilene, facili da trovare al supermercato, ma non credi sia la via più economica per costruire tanti elementi di una certa dimensione....

 

eneo

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Inviato il: 15/6/2009,16:12

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