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Energia Alternativa ed Energia Fai Da Te > Accumulatori

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Elemento piombo-acido fai-da-te, Idee, proposte, prove e suggerimenti per provare a realizzare elementi 2V artigianali ma durevoli
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Lupo cattivo

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Inviato il: 3/3/2009,15:32

CITAZIONE (Libero51 @ 1/3/2009, 09:08)
CITAZIONE (Lupo cattivo @ 28/2/2009, 12:27)
. . . ho trovato un sacco di bobine che potrebbero andare bene la fare le due induttanze, mi manca solo un misuratore di induttanza.

Ciao Lupo , ho cercato di capire che tipo e valore di induttanza ti serve ma evidentemente non ho letto tutto. Se mi spieghi l'ordine di grandezza ti posso aiutare a calcolarla con un tester , un piccolo trasformatore e poco altro.

http://www.arpnet.it/piegre/bobine1.jpg http://www.arpnet.it/piegre/bobine2.jpg

Eccomi. queste le foto delle bobine, perdonate la scarsa qualità.


P.S. L'euro, ovviamente, è greco

 

Lupo cattivo

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Inviato il: 3/3/2009,15:55

CITAZIONE (Keyosz @ 3/3/2009, 15:19)
Ciao Lupo, grazie dei consigli,
ma a dire il vero il separatore non serve solo per evitare che vadano in corto le due piastre ma anche a sostenere il materiale attivo positivo che tende a squagliarsi come polvere al vento, noi vorremmo massimizzare tale funzione, cercando in qualche modo di trattenere ben serrato all'elettrodo tale poltiglia di PbO2, giusto? Riuscendo a risolvere tale problema puramente meccanico avremmo già guadagnato un bel pò di anni di longevità, poi subentrano anche altri fattori, ma per me questò è il più basilare...

Meno PbO2 se ne va a spasso e più capacità conserviamo, meno corrosione del positivo, niente fanghi e niente corti, non si deposita sul negativo a formare ponti (ne ho visti negli elementi gorssi, vi faccio delle foto).

Solo una cosa hai tralasciato Lupo, sempre che tu ci possa aiutare a comprendere, cosa si intende per "separatori microporosi" ? cosìè esattamente questa microporosità? tipo che passa il liquido elletrolitico stesso o solo gli ioni e quindi è una cosa a livello molecolare e dipende dal materiale?

Mmmm...dimenticavo il biossido di piombo che va a spasso.
Però nelle batterie stazionarie dovrebbe essere molto più compatto e resistente;
in ogni caso è una cosa da verificare sperimentalmente.
Microporosità è, molto banalmente, la struttura che permette il passaggio di piccoli agglomerati di molecole: sono fori da poche centinia di micron, quindi invisibili ad occhio nudo, ma che permettono il passaggio di ioni, molecoli, e quant'altro sia delle dimensioni dei fori.
Un esempio di strutture microporose per acquari lo trovi QUI
Io le eviterei, lasciando piuttosto dei bei buchi, ma...

 

Keyosz
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Inviato il: 3/3/2009,17:00

Uffa, mi sembra di capire che la microporosità è fuori portata fai-da-te....
E allora via con i forellini, ma a questo punto tanto vale usare le retine fini fini.

Lupo ho provato a telefonare a 2 librerie qui vicino ma nessuno di loro mi ha saputo trovare il libro (Accumulatori elettrici-Guido Clerici).... non sono un gran lettore, non è che qualcuno mi saprebbe consigliare magari un sito per comprarlo online?

Gli stazionari, si, quelli sono più resistenti, mettono il PbO2 dentro dei tubetti microporosi, per l'appunto faccine/dry.gif

 

Lupo cattivo

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Inviato il: 3/3/2009,18:03

CITAZIONE (Keyosz @ 3/3/2009, 17:00)
Uffa, mi sembra di capire che la microporosità è fuori portata fai-da-te....
E allora via con i forellini, ma a questo punto tanto vale usare le retine fini fini.

Lupo ho provato a telefonare a 2 librerie qui vicino ma nessuno di loro mi ha saputo trovare il libro (Accumulatori elettrici-Guido Clerici).... non sono un gran lettore, non è che qualcuno mi saprebbe consigliare magari un sito per comprarlo online?

Gli stazionari, si, quelli sono più resistenti, mettono il PbO2 dentro dei tubetti microporosi, per l'appunto faccine/dry.gif

beh, un esempio di macropori , molto molto esagerato, è dato dalla la pietra pomice.
Riduci tutto a scala microscopica... faccine/smile.gif
In rete lo vendono tutti quel libro, ti metto dei collegamenti:Qui
Qui (più caro)

 

Ferrobattuto

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Inviato il: 8/3/2009,20:21

Salve a tutti.
Metto di seguito quanto realizzato oggi.

http://www.energialternativa.info/Public/NewForum/ForumEA/2/5/2/6/1/6/5/1236536361.jpg

Queste sopra sono le lastre tagliate dalla lamiera "rilassata" qualche giorno fa, sotto invece dopo ritagliate a forma di piastra, ossia un foglio con il reoforo per collegamento al polo. Insieme alle piastre si vede anche la gommapiuma plastica che intendo usare come separatore. Sono dei fogli da imballaggio di gommapiuma spessi 5mm. Se ne dovrebbero trovare di tutti gli spessori, e da prove fatte tempo fa con altre due piastre, dovrebbe resistere abbastanza bene all'acido, almeno a bassa concentrazione come nell'elettrolito.

http://www.energialternativa.info/Public/NewForum/ForumEA/2/5/2/6/1/6/5/1236536729.jpg

Dopo aver ritagliato le piastre le ho "scorticate" ben bene con la cartavetrata, le ho rispianate tutte insieme picchiandoci di piatto col martello mentre erano impilate, ho fatto i fori per i bulloncini di contatto, poi ho ritagliato la gommapiuma, infine le ho reimpilate di nuovo le une sulle altre, alternate una con il reoforo a destra e una col reoforo a sinistra, col distanziatore di gommapiuma tra l'una e l'altra. Sotto la foto.

http://www.energialternativa.info/Public/NewForum/ForumEA/2/5/2/6/1/6/5/1236537266.jpg

Quelli all'esterno sono due fogli di gommapiuma di colore differente, ma dello stesso materiale.
A quel punto, con molta pazienza (che tendevano ad andarsene un po' dove volevano) le ho messe ben in fila e le ho inserite nel contenitore. Per poter far scivolare il pacco nel contenitore senza far inceppare la gommapiuma sui bordi, e per comprimere il tutto allo spessore giusto ho messo ai lati due fogli di latta sottile ritagliata da due barattoli di olio di semi, che alla fine ho estratto pian piano con le pinze.

http://www.energialternativa.info/Public/NewForum/ForumEA/2/5/2/6/1/6/5/1236537764.jpg

Stretti i reofori di contatto con due bulloncini, l'elemento di prova è pronto. Sono in tutto dieci piastre delle dimensioni di 13x13cm, dello spessore di 2mm, separate da nove distanziatori di gommapiuma, più due sui lati, il tutto compresso fino a tre centimetri di spessore nel contenitore di plexiglas, ritagliato col seghetto e incollato con cianoacrilico.

http://www.energialternativa.info/Public/NewForum/ForumEA/2/5/2/6/1/6/5/1236537893.jpg

A quel punto non rimaneva che riempirlo con l'elettrolito. I riempimento l'ho fatto tenedolo inclinato su un lato, in modo che il liquido scendesse da un lato e risalisse da sotto, espellendo meglio le bolle d'aria dalla gommapiuma. Pensavo fosse più difficile, visto quanto era stata compressa, invece con una certa facilità, anche se lentamente, il livello è arrivato al massimo.

http://www.energialternativa.info/Public/NewForum/ForumEA/2/5/2/6/1/6/5/1236538585.jpg

A questo punto l'elemento di prova è pronto. Adesso si dovrà lasciare a riposo per 24h, in modo da far assorbire bene il liquido ed espellere eventuali bollicine d'aria, poi si passerà alla carica.

http://www.energialternativa.info/Public/NewForum/ForumEA/2/5/2/6/1/6/5/1236539139.jpg

La densità dell'elettrolito è di 1240g/L, una densità media, man mano che si caricherà si dovrà tenere sotto controllo ed eventualmente aggiustare.
Essendo piastre piene e destinate a diventare "stazionarie", penso che le cariche di formazione si dovranno fare a 1/20 della capacità presunta. Ho stimato un po' ad occhio, confrontandolo con altre batterie, che dovrebbe essere da 20-25Ah, per cui una carica con poco più di 1A dovrebbe andare.
Domani comincerò a caricarlo.
Alla prossima puntata. faccine/laugh.gif
Ferro

 

DOLOMITICO

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Inviato il: 8/3/2009,20:41

Bel lavoro ferro,tecnica ineccepibile,pero ci vorrebbe un tappo,sulla batteria che stavo tentando di desolfatare ssul positivo che in pratica è libero,cioe comunica con l'interno della batteria si è formato una specie di alga strana,credo siano gli effetti della chimica interna.
Che non ti trovi i funghi sulla pila faccine/smile.gif

 

Ferrobattuto

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Inviato il: 8/3/2009,20:57

Ciao Dolomitico, quella che tu chiami "alga strana", dovrebbe proprio essere Aliena per vivere nell'acido solforico. faccine/laugh.gif Probabilmente sarà un "solfato" di qualche immondizia presa nella polvere, che ha reagito con l'acido. Dubito che alghe e funghi possano proliferare lì. Comunque ci avevo pensato anche io a mettere qualcosa sopra, non necessariamente un tappo, ma un pezzo di plastica qualsiasi che non ci faccia andare dell'immondizia dentro, però si era fatto tardi e ho rimandato a poi. Forse lo farò domani prima di metterlo sotto carica.
Ciao.
Ferro

 

alby992

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Inviato il: 8/3/2009,21:21

ciao Ferro, rimango agni volta a bocca aperta...ottimo lavoro!!!

Pensi che non ci siano problemi di scollature se la batteria si riscalda un po durante le cariche e scariche?


P.S.
io sono alle prese con un paio di quintali di piastre che non so piu dove mettere...e devo trovare il sistema per ridurle...scrivo qualcosa nell'altro post...ciao e complimenti ancora per l'ottimo lavoro...

 

Lupo cattivo

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Inviato il: 9/3/2009,07:36

Gran bel lavoro, ferro, complimenti.
Però se cede la colla cianoacrilica?
Due vitine giusto per sicurezza?
Lo so, siamo noiosi: è che vorremmo partecipare anche noi. faccine/smile.gif

 

Keyosz
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Inviato il: 9/3/2009,11:50

Complimenti Ferro, sei sempre molto preciso nelle lavorazioni, adesso mi vergono un pò a mostrare quell che faccio io....
Preparati a trovare un bel pò di "fiori" sulle due viti dei poli, il piombo tira su l'acido come uno stoppino!!!

Aaahhh, adesso ho capito che tipo di separature intendevi! hmm, sai cosa ti dico, non vedo l'ora di andare a casa sta sera per fare delle prove anche io, che nel fine settimana sono stato via e non ho potuto fare nulla faccine/cry.gif
Premesso che questo vuole essere un test, ma solo una cosa, ho visto che hai tagliato dei rettangolini di gommapiuma grandi come le piastre ed interposti, ma sui lati e sopratutto sul fondo, resta la possibilità che il materiale attivo (il biossido che si forma sul +) che se ne andrà a spasso formerà dei ponti tra le piastre mettendo in corto, cosa ne pensi?
Io, di solito, provo ad avvolgere completamente l'elettrodo con l'isolante...

 

Ferrobattuto

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Inviato il: 9/3/2009,12:50

Salve a tutti.
Grazie dei complimenti Key, ma ti assicuro che basta solo un po' di pazienza.

CITAZIONE
Preparati a trovare un bel pò di "fiori" sulle due viti dei poli, il piombo tira su l'acido come uno stoppino!!!

No no, con un pennello intriso di grasso ho spennellato ben bene testa rondelle dado e filettatura dei bulloncini. Alla lunga riusciranno senz'altro a corrodersi, ma per ora niente. faccine/happy.gif Ho fatto l'elettrauto per diversi anni, e ai miei tempi si faceva così........
CITAZIONE
ma sui lati e sopratutto sul fondo, resta la possibilità che il materiale attivo (il biossido che si forma sul +) che se ne andrà a spasso formerà dei ponti tra le piastre mettendo in corto, cosa ne pensi?

Spero di no. Comunque prima si mettevano separatori rigidi nelle batterie, della stessa misura delle piastre, e di ponti non se ne formavano.
Per Lupo ed Alby: la batteria conto di non farla scaldare, in quanto la caricherò con una corrente minima, comunque le piastre e i separatori ci stanno dentro pressati ben bene, se doveva cedere qualcosa penso che avrebbe ceduto mentre le infilavo dentro. Ho pensato anche io all'eventualità che si potesse scollare, ma mettere viti metalliche vicino l'acido non conviene, poi il plexiglass è spesso solo 3 o 4mm. Si dovrebbero mettere rinforzi in plastica incollati attorno, ma diventa coplicato. Se vedo che cede qualcosa intervengo in qualche modo in seguito. Comunque i consigli e le "partecipazioni" sono sempre benvenute.
Ho paura che hai "messo troppa carne sul fuoco" Alby, forse ti conveniva fare un po' di piombo la volta. Adesso ti trovi un sacco di materiale per le mani. Lavoralo poco la volta, nel frattempo il resto si scola e si asciuga, e forse ti riesce meglio di trattarlo. Vedi un po' tu.....
Saluti.
Ferro

 

Keyosz
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Inviato il: 9/3/2009,19:45

Ecco, ho fatto un raid nel magazzino della ditta ed ho recuperato un pò di "separatori" dagli scarti degli imballaggi!! faccine/biggrin.gif
Appena riesco faccio un test con questi separatori e con piastre negative a griglia delle batterie usate + piastre positive piene in lamiera di piombo...

http://www.energialternativa.info/Public/NewForum/ForumEA/3/4/0/3/8/1/5/1236621934.jpg

 

Ferrobattuto

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Inviato il: 9/3/2009,20:02

Salve a tutti.

CITAZIONE
Appena riesco faccio un test con questi separatori e con piastre negative a griglia delle batterie usate + piastre positive piene in lamiera di piombo...

Bene, potresti fare un test al contrario, anche, forse l'ossido si forma meglio sulle piastre ex negative, che sono porose..... O forse potresti riutilizzare tutte piastre negative, trasformandone metà in positive con successive cariche di formazione. Lo suggeriva Dolomitico, tempo fa, che lo ha visto da qualche parte. Le mie cariche di formazione saranno a polarità alternata, una carica in un verso e una nell'altro per un sacco di volte, fino a che non si vede la superficie delle piastre diventare porosa. Comunque staremo a vedere.....
Saluti
Ferro

P.S.
Spero che quella spugna di gomma sia morbida e comprimibile, non so perché ma dall'aspetto non si direbbe....
Ciao

 

Keyosz
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Inviato il: 10/3/2009,09:27

Ciao Ferro,
no no sono morbide e porose, e che quando tu parlavi del materiale da imballo pensavo a tutt'altro e non capivo, poi ho visto le tue foto e mi è venuto in mente quanto di questo materiale scartiamo giù da basso in produzione! faccine/w00t.gif
Ieri sera mi guardavano tutti un pò male mentre passavo fuori verso la macchina con una pila di queste "spugne di gommapiuma" in mano... faccine/laugh.gif
L'unico dubbio è che resistano all'acido (non so che tipo di materiale plastico sia) e che non siano troppo porosi (si vedono i forellini a occhio nudo) e che di conseguenza il biossido che si stacca dal positivo piano piano contamini l'interno del materiale poroso andando a creare dei percorsi resistivi verso la piastra negativa.... ma vedremo con la pratica! Se non altro è roba a costo 0!!!

L'idea di Dolomitico di recuperare le piastre negative anche per fare le positive, quindi dimezzando la capacità finale della batteria ottenuta rispetto a quella squartata, sicuramente funzionerà, però sapendo quanto poco tali piastre a griglia durino sotto uso ciclico credo che in berve la batteria ottenuta avrà ancora le piastre positive sbriciolate... In realtà vorrei arrivare ad avere una batteria durevole, sopratutto visto il tempo dedicato alla sua costruzione, quindi credo che lo sforzo maggiore sia nel realizzare la piastra positiva.

Per quanto riguarda la formazione del biossido di piombo, correggimi se sbaglio, ma dalla mia poca esperienza, aprendo e riparando elementi vecchi, ho notato che in realtà il PbO2 è la cosa più facile da generare elettricamente, infatti credo di aver capito che ogni volta che carichiamo le batterie parte dell'energia se ne va in elettrolisi, fenomeno che amuenta di intensità più ci avviciniamo alla fine carica. Ho notato, e forse ne avevamo già accennato, che l'idrogeno sul negativo se ne va nell'ambiente (le famose bollicine che si vedono) mentre pare che buona parte dell'ossigeno sul positivo va ad ossidare in profondità (quasi a corrodere) l'elettrodo del positivo.
Mi piacerebbe illustrarvi quello che ho notato sui collettori interni delle piastre degli elementi smontati, i quali sono sempre guasti o poco performanti per il fatto che i percorsi di piombo dell'elettrodo del positivo sono corrosi e ridotti a pappetta di biossido di piombo, interrompento quindi il collegamento elettrico.
Per farvi capire ho disegnato la sezione delle barre interne dei collettori di corrente che saldano insieme tutte le piastre per andare verso il polo esterno, come potete notare dal disegno la parte sotto potenziale negativo conserva la sua struttura meccanica e il suo spessore, mentre quelli sotto potenziale positivo vengono ossidati fino all'anima del pezzo, a volte anche completamente, la parte rossa indica il biossido di piombo, mentre il grigio il piombo puro e lucente (si avevo provato a sezionarne uno per capire cosa accadeva).

http://www.energialternativa.info/Public/NewForum/ForumEA/3/4/0/3/8/1/5/1236670716.jpg


Queste sono le foto dell'esperienza pratica (purtroppo ho fatto poche foto all'epoca):

Questo è il polo positivo e la parte sottostante ovvero quel poco che ne rimane del collettore delle 3 piastre positive, metà del quale era a spasso per l'elemento sotto forma di fango, nella foto vedete poco PbO2 attorno al collettore perche è talmente polveroso, come sabbia, che appena lo si tocca va in soluzione o cade o resta sui guanti, come lo zucchero nell'acqua.....
http://www.energialternativa.info/Public/NewForum/ForumEA/3/4/0/3/8/1/5/1236672418.jpg

Questo è parte del biossido di piombo o fango derivante dall'ossidazione del collettore positivo, praticamente metà del piombo che lo componeva si è disciolto sotto forma di polvere di biossido:
http://www.energialternativa.info/Public/NewForum/ForumEA/3/4/0/3/8/1/5/1236672419.jpg

Questo è quello che rimane del glorioso e spesso collettore di piombo ormai corroso dall'avidità dell'ossigeno formatosi nelle numerose cariche degli anni di utilizzo, come potete notare anche la struttura meccanica delle piastre positive è seriamente ridotta:
http://www.energialternativa.info/Public/NewForum/ForumEA/3/4/0/3/8/1/5/1236672421.jpg


Tutto questo per dire che:
1) formare il materiale attivo sul positivo (PbO2) è relativamente facile, basta lasciare l'elemento in sovracarica con limitazione di corrente e lasciare che l'elettrolisi formando ossigeno puro ossidi in profondità il positivo!
2) le piastre e i collettori del positivo devono essere spesse perchè verranno inevitabilmente corrose nel tempo e quindi meglio evitare le griglie per il positivo.
3) sul negativo, per semplificare la costruzione, si possono riutilizzare le griglie negative esistenti che comunque mantengono la loro struttura meccanica nel tempo e quindi ci risparmiano il processo di formazione che comunque in fase di carica con polarità corretta non avverrebbe comunque in quanto l'idrogeno formatosi non fà nulla.

Da queste deduzioni credo che piastre negative usate vanno benissimo, mentre le positive le rimuoviamo e ci mettiamo delle piastre piene e spesse, poi lasciamo l'elemento / batterie ottenuto in sovracarica con corrente limitata per tipo una settimana senza troppe procedure articolate e quando torniamo, se la teoria è corretta, troviamo una bella capacità formatasi sul positivo mente il negativo è già pronot all'uso.

Cosa dite, sono fuori strada?

p.s.
Il test con gli elettrodi a tasca è in parte fallito per la difficoltà di recupero del materiale attivo positivo (PbO2) e la sua maneggiabilità nella costruzione meccanica dell'elettrodo positivo....

 

Ferrobattuto

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Inviato il: 10/3/2009,20:11

Salve a tutti.

CITAZIONE
Cosa dite, sono fuori strada?

Direi che hai capito bene invece. Sia per quello che concerne lo spessore delle piastre che per quello della corrosione dei ponticelli interni. Anche sul fatto che si genera facilmente ossido sulla superficie del piombo.
Io personalmente non intendo recuperare niente da dentro le batterie usate, se non il metallo integro. Sono sempre più convinto che convenga fondere delle piastre ex novo che cercare di riusare roba esistente. Verranno senz'altro più massicce e pesanti, perfino più ingombranti, ma di sicuro più robuste e durature.
I separatori in spugna vanno compressi ben bene, riducendone lo spessore a una frazione, altrimenti è chiaro che sono troppo porosi, infatti quelli rigidi commerciali sono "microporosi", fatti apposta insomma.
Per quanto riguarda la formazione invece, credo che forse le cariche alternate, prima in un verso e poi nell'altro formino meglio il materiale attivo. Comunque vedremo cosa succede con l'elemento di prova. Non ho potuto ancora metterlo sotto carica perché il generatore di corrente costante con cui lo voglio caricare è caduto in terra senza che me ne accorgessi, faccine/cry.gif e devo verificare se ancora funziona bene. Quanto prima.......
Saluti.
Ferro

 
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