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Energia Alternativa ed Energia Fai Da Te > Accumulatori

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Smontiamo una batteria, osserviamo i punti deboli...
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DOLOMITICO

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Inviato il: 19/5/2009,15:13

Oggi ho deciso di smontare la famosa batteria da 120A che dovevo riesumare col megapulse,quella che era arrivata a 40/50 gradi di surriscaldamento.
Ho cominciato come da prassi staccando i ponti interni,la scatola era gia stata aperta in passato.
Sul fondo ho trovato i famosi rialzi di cui tanto si parla:
http://www.energialternativa.info/Public/NewForum/ForumEA/1/9/8/4/7/7/0/1242740648.jpg

Poi altra novita rispetto alle altre batterie che altri hanno smontato sono le bustine che in questo caso sono imbustate sulle celle positive,con una bustina ben resistente in plastica.

http://www.energialternativa.info/Public/NewForum/ForumEA/1/9/8/4/7/7/0/1242740941.jpg


Il problema che ho avuto smontando la prima cella è constatare che non si poteva sfilare semplicemente tirando i 2 blocchi,tanto che si è rotto un reggi griglie,allora ho provato a rimuovere manualmente le bustine per diminuire lo sforzo,e come diceva Keyosz,lo spazio è veramente sacrificato,si capisce smontando una batteria come le celle soffrono di pressioni altissime.le 5 celle che scaldavano da matti erano cosi schiacciate che era praticamente quasi impossibile non si formassero corti al suo interno,mentre la cella che si era desolfatata un po era molto piu morbida da smuovere.
In pratica con le batterie piccole il formarsi di solfato crea una compressione tale che le bustine per quanto di qualita si trovano schiacciate fra le celle come un panino pressato.
In seguito a urti o movimenti o possibili rotture si ha l'innesco di ponti,ho trovato parti di bustine letteralmente incollate tra le 2 piastre.
Questo nelle batterie piu grosse porta a rigonfiamenti della scatola e rotture internecome supponeva Ferro,per questo sono piu ostiche da recuperare.

Una volta estratte tutte le bustinel e celle erano in uno stato ancora decente,le piastre positive sono delicatissime,basta poco per sbriciolarle,anche se integre ho fatto una prova prendendo le celle negative come diceva Ferro e infilandoci dei separatori di plastica,la cosa funziona,anche se piu che una cella rettangolare mi sono trovato cimelio piramidale:
http://www.energialternativa.info/Public/NewForum/ForumEA/1/9/8/4/7/7/0/1242741885.jpg

E qui salta alla luce un'altro problema:
gli spazi sono troppo stretti,i reggigriglia vanno modificati,quasi da levare una piastra ogni 2,insomma
non hanno costruito una batteria fatta male di per se,ma questa non è fatta di sicuro per durare piu di tanto,basta lasciarla scaricare un po di volte e la festa è fatta.
Insomma di sicuro si possono recuperare l'80% delle piastre,sia positive che negative in questo caso,ma se si vuole una batteria duratura bisogna guardare attentamente le foto postate da keyosz e vederne le differenze,spazi ampi,qualita dei separatori,quantita di metallo ecc...
Adesso devo trovare una scatola per montare una pila decente,quasi quasi taglio i separatori della scatola originale,mah ci pensero...
ciao ciao

 

DOLOMITICO

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Inviato il: 19/5/2009,15:31

Aggiungo qualche foto,
Qui le prime piastre che tirando si sono rotte,si vede che sono ancora in buono stato...
http://www.energialternativa.info/Public/NewForum/ForumEA/1/9/8/4/7/7/0/1242743291.jpg

qui una coppia con e senza separatori:
http://www.energialternativa.info/Public/NewForum/ForumEA/1/9/8/4/7/7/0/1242743368.jpg

e qui il parziale risultato,tante piastre da riciclare,peccato che le positive sono solfatate di brutto,quindi rimangono solo le negative:


http://www.energialternativa.info/Public/NewForum/ForumEA/1/9/8/4/7/7/0/1242743477.jpg

 

Keyosz
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Inviato il: 19/5/2009,16:02

Ciao Dolomitico,
ma allora possiamo confermare che ci sono in giro una buona percentuale di batterie imbustate erroneamente, qualche errore di produzione, lo scarso interesse nella qualità del prodotto (le imbustano un pò a caso come capita) oppure roba assemblata in cina.....

Belle le foto, molto ravvicinate e dettagliate, mi pare di notare che le piastre di questa batteria siano un pochino più spesse della norma, sembrano belle per la costruzione di un accumulatore di recupero faccine/wink.gif

p.s.
ho trovato ceste usate tipo quella grigia del mio esperimento ma grandi il doppio (40L) intorno a 1€ l'una..... se non ci sono problemi me ne porto a casa 50 faccine/tongue.gif se poi non ci faccio batterie farò un pò di ordine accatastando tutte le canfrusaglie che ho in giro! faccine/laugh.gif
certo che piene di piombo non le muoverò mai più, ma le hanno solo così.....

 

DOLOMITICO

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Inviato il: 19/5/2009,16:21

Ciao Keyosz
ti confermo che anche sul libro americano sugli accumulatori al piombo indicano di imbustare SOLO le positive,qui come vedi dalle foto sono corrette,e per imbustate intendo sui 3 lati,quindi sotto e ai lati sono chiuse,questo garantisce piu durata,pero se si solfata le pressioni che si formano sono talmente alte che possono forare la bustina,chi imbusta le negative sbaglia o lo fa di proposito.
Ps:questa batteria è "made in Italy",e devo dire che come bustine e struttura non è scadente,poi i fattori negativi sono elencati sopra.
Puo essere che imbustino un tot di piastre,e poi come gli capita la produzione diventano o positive o negative a caso,ho notato che la struttura è uguale,la differenza è solo nella polarita,anche lo spessore mi sembrava identico....ma guardando le foto sembra il contrario,devo darci un occhio piu certosino.

 

Ferrobattuto

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Inviato il: 19/5/2009,20:46

Bene bene, bel lavoro Dolomitico.
Io credo che quando imbustano le negative lo fanno di proposito.... Impossibile che TUTTI gli assemblatori siano così ignoranti da sbagliarsi.
Per ora ho poco tempo, ma in futuro conto di ricominciare le prove sulle piastre piene.
Saluti.
Ferro

 

andrea canary islands

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milliWatt


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Inviato il: 20/5/2009,20:38

Oggi anche io ho fatto una prova importante. Volevo rendermi conto...,ho aperto una batteria da 90 A perche' un elemento era andato in corto. Apparentemente all'interno a parte i segni dell'eta' non c'erano segnali che indicassero con chiarezza un punto di contatto fisico tra piastre. L'unica cosa che si poteva notare era un poco di deformazione delle stesse.
Ho provato una volta tolto l'acido, a risciacquare gli elementi ma non ho avuto cambiamenti di stato nella prima cella che era a tensione zero.

Allora ho fatto una prova cattiva: mi sono detto buttiamoci dentro una ventina di Ampere per alcuni secondi e vediamo cosa succede. Con il desolfatatore elettronico non avevo avuto esito e quindi la batteria era da sacrificare.
Bene.... miracolo ! La cella in corto si e' rimessa in piedi. Ora sto caricando tutti gli elementi e tutte le celle stanno a 2,2 Volt.
Direi quindi che si potrebbe dare questo suggerimento in casi analoghi: una volta individuata una cella in corto con il tester si puo' cercare di darle una schicchera entrando con due ferri dentro il foro di ispezione e cercando di intercettare i ponti di metallo in entrata e salita dalla cella. Le foto che avete messo possono aiutare a comprendere il tipo di manovra. Infatti i ponti sono sempre (Sempre ?) adiacenti alle due pareti esterne di ciascuna cella. Questa operazione e' efficace solo nel caso che non ci sia un corto irrecuperabile dovuto alla distruzione-perforazione di un isolante.
Se cosi' fosse e le placche non fossero in pessime condizioni allora varrebbe la pena di fare quello che ha fatto dolomitico (bravo ! sei un valiente !) ciao

 

Lupo cattivo

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Inviato il: 21/5/2009,10:22

Il tentativo è interessante.
Ricalca quello che si usava in passato con gli accumulatori al ferro/nichel o nichel/cadmio che soffrivano di cortocircuiti interni: gli si dava una forte scarica a 50-100 ampere per qualche decimo di secondo e si "bruciavano" letteralmente i ponticelli di cortocircuito.
Questo per gli accumulatori piccolini, tipo stilo.
Ricordo che riuscivo a recuperare le batterie per i cellulari: allora erano grosse, venivano cambiate spesso perchè l'autonomia di questi primi cellulari era di poche ore e costavano care.
Le smontavo, individuavo la cella in corto e la sottoponevo alla cura.
Grande meraviglia degli amici e soldi risparmiati.
Certo per gli accumulatori a piombo credo ci vorrebbero correnti più forti, ma con la scarica di un grosso condensatore o usando una saldatrice si può fare.

 

DOLOMITICO

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Inviato il: 21/5/2009,14:11

Beh,cè un mio amico Italo/Svizzero che mi diceva che una tecnica era appunto piazzare una batteria all'aperto,svitare i tappi e levarli del tutto,poi collegare una saldatrice per qualche tempo,alla fine è una sorta di megapulse "grezzo",ma in molti casi riesce.
Ovviamente è pericoloso per l'idrogeno,le scintille,e chissa che altro puo succedere,ma per fare un tentativo estremo basta piazzarsi a debita distanza e riparati e non vedo grossi problemi,cmq è un tentativo valido,i trucchi del mestiere non finiscono mai..... faccine/smile.gif

 

andrea canary islands

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Inviato il: 22/5/2009,21:38

Oggi ho fatto una altra prova con una altra batteria che aveva il primo elemento, quellodel polo negativo (che sembra essere una cosa tipica)q a zero. Gliho dato diverse schicchere da 20 Ae si e' rimesso in piedi. Suppongo che ci siano sempre delle batterie che hanno celle in cui c'e' molta poltiglia conduttiva che fa casino e autoscarica l' elemento mettendolo in corto. Una soluzione e' quella del lavaggio della batteria gia' menzionata in altri post Sempre che non si tratta della perforazione di un isolante.....allora c'e' poco da fare se non aprire il tutto e sporcarsi le mani

 

alby992

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Inviato il: 23/5/2009,20:46

ciao a tutti, ho appena pensato una cosa, ma chiedo conferma, perchè è un pò di tempo che non smonto una batteria (anche se tra un po dovrò ricominciare).

dicevo...ho pensato che le piastre al momento della costruzione della batteria sono tutte uguali (anche se non in tutte, forse in quelle un po piu economiche si) e in fabbrica vengono imbustate una si e una no e poi messe nei contenitori ...poi al momento della carica bisogna decidere se il pololo positivo va a destra o a sinistra( perchè alcune macchine hanno il cavo rosso a destra altre a sinistra) , ed è in questo momento che si decide se imbustate sono le positive o le negative....(nelle batterie economiche)

potrei aver sparato una cavolata, ma chiedo a voi se avete la possibilità di controllare su due batterie uguali o della stessa marca con poli positivi opposti...

ciao Alberto

 

DOLOMITICO

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Inviato il: 24/5/2009,09:02

Ciao Alby,puo essere una spiegazione,ma personalmente sono piu propenso a pensare che fanno un po le cose alla carlona,poi tanto sono in offerte o scontate.
Intanto abbiamo stabilito che la costruzione corretta è con le buste sul positivo,poi bisognerebbe vedere su quali batterie tende ad essere invertita la costruzione.
Cmq è plausibile che sia anche come dici tu,l'unica cosa che non mi convince sono i poli,non sono uguali i coni di attaccho,quindi mi pare strano che sia solo un'inversione accidentale.

 

Keyosz
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Inviato il: 25/5/2009,06:57

Ciao a tutti,
quello che abbiamo detto fin quì non fa altro che ribadire il fatto che le batterie auto siano un prodotto di bassissima qualità e che i costruttori stessi non anno alcun interesse a produrre qualcosa di serio, ma solo dei giocattoli di elettrochimica, la cosa che più importa è che siano esteticamente belle, adesivi colorati poi quello che c'è dentro poco importa, la gente, la massa, non va ad indagare tali cose, anzi parlando con i produttori degli accumulatori stazionari (che sono prodotti molto più seri) mi sono reso conto che ne sanno poco i produttori stessi, basta sapere come assemblare delle piastre, saldare i connettori e chiudere bene i comperchi di plastica, questa è la "scienza" e "tecnologia" del 2000! faccine/laugh.gif faccine/drunk.gif

 

DOLOMITICO

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Inviato il: 25/5/2009,15:57

CITAZIONE (Keyosz @ 25/5/2009, 07:57)
......mi sono reso conto che ne sanno poco i produttori stessi, basta sapere come assemblare delle piastre, saldare i connettori e chiudere bene i comperchi di plastica, questa è la "scienza" e "tecnologia" del 2000! faccine/laugh.gif faccine/drunk.gif

Mi sa che è proprio cosi,si sa che facendo cosi e cosa si ottiene "x" risultato,e quindi non serve approfondire,il fatto è che è dappertutto un po cosi,l'importante è creare un'immagine della madonna,poi se il prodotto è mediocre non conta.
Un amico che gira spesso per fabbriche sia italiane che estere mi raccontava che fanno dei test su molti elettrodomestici non per prolungare la vita utile,ma per "tarare"i vari componenti per un tot periodo di funzionamento,arrivano anche a depotenziare i pezzi per renderli piu "usurabili".
Quindi tu compri la macchina del caffe che è fatta per (ipotesi mia) 12000 caffe,il frigorifeto che dopo xxxxx ore di funzionamento "deve" rimanere senza gas,le batterie che devono durare XX anni.....ecc ecc.

 

Ferrobattuto

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Inviato il: 25/5/2009,21:00

Salve a tutti.

CITAZIONE
Quindi tu compri la macchina del caffe che è fatta per (ipotesi mia) 12000 caffe,il frigorifeto che dopo xxxxx ore di funzionamento "deve" rimanere senza gas,le batterie che devono durare XX anni.....ecc ecc.

Vedo che hai capito perfettamente Dolomitico, solo che nel caso delle batterie per auto puoi anche togliere una "X", nel senso che una sola cifra copre con avanzo la durata. faccine/laugh.gif
Purtroppo l'economia attuale si basa sull'aumento continuo di produzione, e perciò di consumi, non sulla stabilità del prodotto o sulla durata..... Da quì lo "studio" per far si che tutto si consumi in fretta. Con la tecnologia attuale si potrebbero fare auto che durano trent'anni, motori da milioni di km (quelli di un camion o di un autobus li fa.....), senza contare che le tecnologie per gestire elettronicamente motori elettrici ci sono dagli anni '70, e se si fosse cominciato a quei tempi ora si girerebbe con l'elettrica..... Che se pure usata solo in città avrebbe dato sicuramente risultati, e un grosso sprint alla ricerca, ma c'era ancora troppo petrolio...
Saluti.
Ferro

 

DOLOMITICO

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Inviato il: 26/5/2009,13:56

Parole sante Ferro,purtroppo il mercato sta prendendo una curva assurda,una volta un'imprenditore basava la sua impresa su qualita e professionalita,questo significa fidelizzarsi e formare il personale,migliorare i prodotti ecc,adesso siamo al paradosso che l'operaio è al pari delle macchine,se serve forza lavoro "reclutano"frotte di precari,se il lavoro cala gli fanno vedere subito l'uscita dov'è alla fine di questi mini contratti.
In pratica hanno trasferito anche al mercato del lavoro la regola del compra/usa/getta.....
Quindi si lavora male per comprare cose semi scadenti che si romperanno relativamente presto,e ti ritrovi a dover lavorare non per aumentare ilo tuo benessere,ma solo per sostituire in continuo quanto comprato fin'ora.
L'intelligenza ormai sta nell'limitare qesto circolo vizioso.
Dopo questa parentesi di filosofia ecologica si puo capire come sia la volonta a mancare.
Io sono rimasto stupito da che veloci siano stati a sviluppare il tanto famoso "kers" (o come si scrive)per le formula 1,ma perche allora,visto che hanno dimostrato che sviluppa ben 60 CV non farne uno a misura di vettura stradale?Immaginate quanto carburante risparmiato solo per stare in coda o muovere la macchina in centri urbani a velocita bassissime?Queste cose costringono a tenere accesi migliaia di motori per niente,questo è solo un esempio di come ci prendono per i fondelli,mi ricordo che sono 15 anni fa che compravo FOCUS e leggevo"COSI SARA IL TUO FUTURO" idrogeno/trazione elettrica/case autonome/ecc ecc.....
Voi avete visto qualcosa?
Noi siamo qui che studiamo come farci una batteria al piombo decente fatta in casa,altro che idrogeno,.....a ma forse intendevano il futuro dei miei nipoti forse... faccine/smile.gif faccine/smile.gif

 
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