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Energia Alternativa ed Energia Fai Da Te > Accumulatori

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Autocostruzione di un contenitore per elemento stazionario.
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Pyron

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Inviato il: 24/6/2009,20:30

COME PROMESSO

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Ferrobattuto

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Inviato il: 24/6/2009,21:38

Pyron, sei bravissimo!!!
Anche se naturalmente è il tuo lavoro e avrai realizzato cose anche più complesse, sei bravissimo ugualmente.
Piastre tubolari, addirittura..... faccine/w00t.gif

 

Pyron

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Inviato il: 25/6/2009,12:01

grazie ferro, effettivamente questo non è troppo complicato c'avrò messo un paio d'ore non di più, nei ritagli di tempo, arriverà il momento di complicare le cose...heheheh

Per ora ho iniziato a trovare già i primi difetti nel progetto, anche grazie a ferro via mp, uno dei quali mi è balenato solo ora agli occhi: in pratica con la vaschetta così formata non si ha la possibilità di constatare l'effettivo accumulo di materiale precipitato nel fondo, dovrò modificarlo e renderlo "leggibile"

Sarebbe interessante lo sviluppo commerciale di questo tipo di batteria, potrebbe interessare anche a qualche produttore presumo, dato che non solo venderebbe la batteria, di ottima qualità, ma anche dei pacchetti di manutenzione, dai quali sicuramente avere molto profitto...ma a noi poco importa perchè la manutenzione ordinaria, straordinaria, disperata, ce la facciamo da noi!

 

Lupo cattivo

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Inviato il: 25/6/2009,13:00

CITAZIONE (Pyron @ 25/6/2009, 13:01)
...omissis...ma a noi poco importa perchè la manutenzione ordinaria, straordinaria, disperata, ce la facciamo da noi!

Mi ha fatto tanto sorridere quel disperata!! faccine/smile.gif

Rinvendico il diritto di primogenitura, anche se l'idea è vecchia e non mia. faccine/tongue.gif
Se funziona non ci saranno brevetti, ma anzi speriamo che tutti copino quello che Pyron ha così brillantemente illustrato e ferro, corretto.

 

Keyosz
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Inviato il: 26/6/2009,08:42

Ciao a tutti,
complimenti Pyron per l'ottima esecuzione! Io non saprei neanche da che parte prendere un software di disegno/modellazione cad......

Lo sapete come la penso in merito all'acido solforico, forse anche per via di qualche piccolo incidente del passato, tendo a non fare affidamento su vasi con aperture o incollature sul fondo.... non immaginate quali disastri possa fare una piccola perdita di acido dal fondo di un elemento se poi te ne accorgi dopo settimane!!!
Infatti credo che i costruttori facciano i vasi sigillati anche per delle norme di sicurezza, pensate a qualcuno che inciampa nel tappo/rubinetto dello scolo dell'acido e si trova a mollo in litri di acido solforico!!!
Mi raccomando, la sicurezza prima di tutto!!

Ad ogni modo, pensando ad un eventuale operazione di scolo dell'elettrolita + fanghi dovrei usare un secchio di una certa dimensione da posizionare sotto il piano di appoggio dell'elemento, poichè pensare di spostarli tutti a mano uno ad uno scollegandoli per l'operazione e per via del peso sarebbe sconveniente, magari sarebbe utile prevedere la base più alta con un tubo a L che porta lo scolo su un lato esterno ad una certa altezza da piano d'appoggio, cose ne pensate?

Poi invece che mettere una valvola si potrebbe usare un tubo flessibile ancorato in cima all'elemento che all'occorrenza si abbassa verso il contenitore di raccolta e si fa defluire il liquido+residui, meglio di un tappo che almeno non ci si bagna di acido....

Per ispezionare il fondo basterebbe fare la parte che hai colorato in verde dello stesso materiale del vaso ovvero trasparente!

Per quanto riguarda le connessioni, bella l'idea di farle uscire sui lati così da rendere più facile ed indipendente la rimozione del coperchio, ma bisogna prevedere un ottima sigillatura e magari tenerle più in alto possibile rispetto al livello dell'elettrolita per evitare perdite dovute alla movimentazione e all'effetto stoppino dei poli che con il tempo trasudano acido e sopratutto quello positivo che porta il biossido tutto all'esterno.

Manca una cosa importante nel disegno, sul fondo servono degli appoggi per le piastre, essendo molto pesanti non possono reggersi solamente dalle barre collettrici superiori che altrimenti si storterebbero tutte, serve prevedere nel fondo a cono dei listelli trasversali sui quali far appoggiare le piastre.

Poi un suggerimento che ho appena apprerso da alcune letture, nelle batterie commerciali c'è sempre una piastra negativa in più rispetto alle positive, sia che siano a griglia che tubolari, quindi sui due lati esterni dovremmo sempre avere le negative, il motivo non mi era chiaro all'inizio ma poi leggendo alcune cose ho capito, il materiale attivo positivo (biossido di piombo PbO2) è quello che, durante i cicli di carica e scarica, subisce le maggiori dilatazioni dovute al differente volume tra PbO2 e PbSO4, quindi se la piastra positiva ha una negativa su un solo lato queste dilatazioni avvengono prevalentemente su un solo lato della piastra positiva facendola deformare/inarcare, quindi i costruttori (almeno quelli seri) fanno in modo che ogni piastra positiva abbia una negativa su entrambi i lati.

Da questo fatto deriva anche il motivo per cui la piastra positiva è così poco durevole, le continue dilatazioni, l'oddisamento durante la carica la sbriciolano letteralmente, formando i fanghi di cui con questo progetto di Lupo&Pyron volgiamo liberarci.

Attenzione però, quei fanghi sono una buona percentuale di capacità(Ah) persa, quindi eliminandoli con lo scolo non recuperiamo la capacità persa dell'accumulatore ma evitiamo solamente che si formino dei corti nella cella.
Probabilmente i costruttori prevedono qualche centimetro di accumulo dei sedimenti calcolando che quando questo volume sul fondo è pieno ed inizia a toccare le piastre minacciando corti la capacità della batterie è scesa talmente da non garantire più un corretto funzionamento de sistema in cui è inserita e che quindi una sostituzione sarebbe comunque inevitabile per altre ragioni.

Ma questo non vuol dire che lasciamo perdere e che ci affidiamo al commerciale, anzi, io stesso soffro ogni volta che vedo questi sedimenti aumentare sul fondo delle mie batterie, perchè so benissimo che è capacità persa o meglio materiale attivo che ho pagato salatamente ma che se ne va li a non fare più nulla!!! Quindi se ne avrò il tempo, la pazienza e le capacità vorrei perseguire l'idea di trovare un sistema per tenere il materiale attivo delle positive ben saldo alla sua postazione di battaglia, e sono sicuro che in 100 anni di produzione di tali batterie qualcuno l'ha già trovato il modo, figuriamoci!! Però non te lo vendono un accumulatore del genere se no come per le alkaline ricaricabili si accorgono che non fanno più guadagni come prima e mettono tutto nel cassetto!

Ma Pyron, toglimi una curiosità, sei molto bravo a disegnare sul pc, ma poi eventualmente sai come fare o hai la possibilità di realizzare veramente i tuoi disegni? Sarebbe bello anche se da valutare il costo ovviamente....

Ciao a tutti e scusate se a volte sono un pò critico, mandatemi pure a quel p.... se ho detto troppe cavolate! (qui ci vorrebbe la faccina di Libero, quella che aspetta le frecciate, ma non oso usarla al posto suo) faccine/tongue.gif

 

Lupo cattivo

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Inviato il: 26/6/2009,08:58

No, no Keyosz, hai detto cose sensate ed interessanti!
Sono tutti problemi di cui tener conto.
Trovo che, nel caso ci si accontenti in partenza di una capacità non al massimo delle possibilità dimensionali della batteria, la perdita di materiale attivo che si deposita dalle piastre sia compensata dal formarsi di nuovo materiale attivo dagli strati inferiori delle piastre.
Mi spiego meglio, se noi usiamo piastre di buon spessore non del tutto impiegato a dare materiale attivo, leggi PbO

2
man mano che questo si stacca, per qualsiasi motivo, viene alla luce un nuovo strato che prima non partecipava.
Un po' come le cipolle, man mano che levi uno strato ne hai un altro.
Ovvio che il processo ad un certo punto ha termine, ma dato che la batteria, a differenza di quelle dell'auto, non ha forti sollecitazioni meccaniche e, soprattutto, elettriche dovrebbe esserci una perdita decisamente più ridotta.
Insomma ci stiamo lambiccando per trovare delle soluzioni che, certamente, non sono ottimali, se guadagni da un lato, perdi dall'altro.
Poi magari sono soluzioni coperte da brevetti da decine di anni...e noi scopriamo l'acqua calda! faccine/biggrin.gif

 

Keyosz
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Inviato il: 26/6/2009,10:35

Giusto Lupo,
quindi suggerirei a Pyron di mettere delle belle piastre Plantè (quelle piene, di spessore adeguato, di piombo solido e rigate/irruvidite sui lati) che più si addicono al progetto di accumulatore con produzione consapevole e prevista di sedimenti! faccine/wink.gif

Che poi magari recuperando tali fanghi, filtrati e fusi nuovamente rientrano nel ciclo produttivo di nuove piastre di riserva per la sotituzione di quelle che invecchiano, cercando nel limite del possibile di tenere la materia prima (il piombo) in un ciclo chiuso! faccine/clap.gif

 

Lupo cattivo

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Inviato il: 26/6/2009,11:25

CITAZIONE (Keyosz @ 26/6/2009, 11:35)
...omissis...
Che poi magari recuperando tali fanghi, filtrati e fusi nuovamente rientrano nel ciclo produttivo di nuove piastre di riserva per la sotituzione di quelle che invecchiano, cercando nel limite del possibile di tenere la materia prima (il piombo) in un ciclo chiuso! faccine/clap.gif

Giusto!!! Riciclo delle materie prime!
Vediamo come trattare i fanghi.
Primo: filtrazione per separare fanghi dall' elettrolita, che puo essere riutilizzato, previo adattamento alla giusta densità, secondo: lavaggio e neutralizzazione dei fanghi con bicarbonato di sodio con formazione di solfato di sodio, non inquinante e CO
2

Per i puristi che non vogliono neppure quel minimo di CO
2
soda caustica.
Fusione dei fanghi con aggiunta di carbone nelle apposite forgie ferro-dolomitiche, faccine/biggrin.gif che stavolta dovrebbero resistere perchè abbiamo levato lo zolfo sotto forma di acido solforico residuo.

 

Ferrobattuto

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Inviato il: 26/6/2009,13:19

CITAZIONE
......nelle apposite forgie ferro-dolomitiche, faccine/biggrin.gif

Bella questa! faccine/w00t.gif Da brevettare, direi. Comunque ho gia fatto un lavaggio di fanghi e residui con soda caustica, ma non ho avuto ancora il tempo di provare la fusione. Se effettivamente lo zolfo se n'è andato tutto con l'acqua di scolo abbiamo fatto bingo! Il recupero ovviamente non sarà mai totale (SIG) ma almeno avremo eliminato i fastidiosi (e inquinanti.....) vapori sulfurei.

 

Pyron

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Inviato il: 26/6/2009,14:24

allora, key, sicuramente con un giro di telefonate so quanto costerebbe uno stampaggio termoplastico del contenitore, ma ti anticipo che anche se il costo del pezzo è irrisorio, parliamo di 10 massino 15 euro, quello che va ammortizzato è la spesa iniziale dello stampo, che in questo caso è un bivalve con 2 cassetti a stampaggio capillare, insomma...70 - 80 mila euro...
io continuo la mia evoluzione...tanto i brevetti si violano cambiando una virgola...

Per ciò che riguarda lo scolo dell'acidio, il tappo sarebbe a tenuta con attacco a baionetta di 3/4 di giro, con ritenuta e con testa filettata o che abbia una qualche "impronta" nel quale infilare un utensile apposito che dovrebbe avere due funzioni, quella di svitatore e quella di imbuto, non è difficile da immaginare, e le batterie essendo sospese sopra un rack agevolerebbero la manutenzione. All'uscita dello "svitatore imbuto" un tubo al quale attaccare un serbatoio orizzontale, così da recuperare in sicurezza l'elettrolita, che magari con una pompa si fa circolare all'interno dell'accumulatore per una sorta di lavaggio

 

Keyosz
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Inviato il: 26/6/2009,15:57

Ma Lupo, il bicarbonato o la soda caustica regiscono solo con l'acido solforico residuo o anche con il solfato di piombo?

 

Pyron

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Inviato il: 26/6/2009,23:09

Allora, adesso che ho smontato una batteria tubolare, ho capito una marea di cose in più e una onda anomala di problemi mi sta travolgendo, è tutto sbagliato sto progetto!!! devo rivalutare un pò tutto, e modificare il fondo per evitare che le piastre positive sparino fuori i tappi dai fondi, con conseguente perdita di materiale attivo



oltretutto, per come sono costruite le piastre positive tubolari, la perdita di materiale è davvero minima, basta solo tenerle ben coese e non ci sarà mai e poi mai una fuoriuscita di polveri dalle cannucce di tessuto che le formano, l'unico fango che si formerà sarà proveniente dalle piastre negative. questo rivoluziona il mio approccio al progetto, ora non devo studiare un modo per eliminare i fanghi, ma devo trovare il sistema perchè dai tubolari non si stacchi il fondo... mi aspettano notti insonni...

 

Keyosz
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Inviato il: 26/6/2009,23:47

Proviamo ad ipotizzare perchè tali tappi sparano fuori dalla loro sede: da quanto capito ed osservato dalle tue foto sono innestati sull'anima di piombo, la famosa asticella presente al centro, mi pare abbiamo intuito che per via della corrosione/ossidazione delle parti di piombo soggette a polarizzazione elettrica positiva tale asticella si rompe un un certo punto dove per ragioni statistiche varie la corrosione è più accentuata.
Pare comune a tutte le geometrie costruttive che prima o poi delle parto conduttive in piombo si dissolvano nell'elemento positivo, mi verrebbe da pensare di sostituire tali parti conduttive di piombo in un materiale che non prend aparte alla reazione, che non si ossidi, che sia un conduttore elettrico e che non sia corroso dall'acido solforio..... la grafite? ma certo, il carbonio o grafite che sia, infatti viene usata in polvere come additivo nel materiale attivo e ne stò usando un cilindretto (una grossa mina da disegno) in una soluzione di acido per ridurre gli ossidi di alcune lastre di piombo.... ancora in fase pre pre alfa, ma pare che la mina polarizzata positiva in acido solforico non sia stata intaccata minimamente...
Del resto questa informazione veniva da un suggerimento di Lupo....

Il problema forse è come "saldare" eventuali asticelle di grafite su un collettore che vada all'esterno verso il polo, se fosse tutto in grafite sarebbe l'ideale, ma come si fà???

Tutto questo ammesso che non ci siano altri materiali con proprietà simili se non migliori della grafite in questo ambiente elettrolitico.

Ad ogni modo Pyron, costruire batterie con piastre piane da formare stile plantè o con pisatre a griglia di recupero da batterie dismesse è alla nostra portata, ma realizzare piastre positive tubolari mi pare al quanto articolato, sia per i materiali (aticelle sottili di piombo, tubi porosi e materiale attivo) che per l'assemblaggio....
Forse per la polvere di materiale attivo possiamo usare il minio, credo fosse un colorante rosso o un antiruggine molto usato in passato ma ritirato dal mercato al giorno d'oggi in quanto altro non è che un mis di ossido e biossido di piombo, quindi riteuto tossico per le pitture. Non so se viene ancora venduto...

 

Pyron

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Inviato il: 27/6/2009,02:56

bhè la grafite sarebbe un idea, ma trovo molto più performate un fusello di acciaio inox, inattaccabile dall'acido solforico.
Per ciò che riguarda le nostre divagazioni che sicuramente esulano dal faidate alla nostra portata mi scuso, ma è il mio mestiere: penso sempre a come produrre e quali sistemi usare, e non ti nascondo che mi piacerebbe evolvere questo progetto anche per proporlo a qualche azienda che sia interessata allo sviluppo di una batteria più "ecologica" e ritornare un pò al passato quando le cose non si buttavano ma si riparavano...ma questo è un altro paio di maniche....

 

eneo

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Inviato il: 27/6/2009,10:23

CITAZIONE (Pyron @ 27/6/2009, 03:56)
bhè la grafite sarebbe un idea, ma trovo molto più performate un fusello di acciaio inox, inattaccabile dall'acido solforico.

qua ti contraddico, anche se usassi il 316 dopo pochi giorni te lo trovi corroso...lo puoi anche usare ma lo devi proteggere mediante pvc liguido o vernici speciali ceramici..

 
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