| Pyron
| Inviato il: 26/6/2009,20:56
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Ebbene si, ho immolato una batteria stazionaria tubolare della tudor all'altare della conoscenza! Oggi armatomi di scalpello e martellina ho scoperchiato una 125Ah 12V impossibile da recuperare per via di alcuni cortocircuiti interni, le sorprese non sono state poche nell' analizzare la sua tecnologia, e logicamente ho pensato di documentare il tutto e condividerlo con voi, che so che avreste disperatamente cercato di recuperarlo un elemento stazionario piuttosto che sfasciarlo! Spero che quello che ho constatato serva anche ad altri nel capire come mai le tubolari sono le candidate regine nell'accumulazione a lunga vita, certo, dopo le plantè.
Buona visione Pyron
| | | | Ferrobattuto
| Inviato il: 26/6/2009,21:00
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Vai vai, che serve a tutti! Comunque tubolari e planté sono due filosofie di costruzione differenti. Ciao. Ferro
| | | | Keyosz
| Inviato il: 26/6/2009,21:22
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Uh.. ma non ho capito, hai dimenticato le foto o seguiranno a breve? (sono curiosissimo)
Tra l'altro pensavo l'altro giorno che i tubicini delle piastre positive ricordano l'architettura delle pile alkaline, sì perchè se guardate i video delle fabbrica di pile alkaline vedete che nell'impasto di materiale attivo positivo riversato nel cilindro di materiale poroso separatore viene immerso uno spillo/anima di metallo collettore di cariche elettriche, ebbene le tubolari al piombo usano il medesimo principio, un tubo di materiale poroso, riempito di materiale attivo (PbO2 in miscela con altro) con un anima/asticina di piombo immersa al centro che funge da collettore di cariche elettriche!
| | | | | | | Keyosz
| Inviato il: 26/6/2009,21:28
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wow, altro che guardare la tele sta sera
| | | | Pyron
| Inviato il: 26/6/2009,21:32
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dato che ce n'è di materiale e visto il vostro sicuro interesse, potrei fare dei pacchetti cadauno contenenti parti di separatore, una piastra positiva una negativa, l'unica cortesia se siete interessati, le spese di spedizione le farei a vostro carico, non chiamatemi tirchio, ma sta roba pesicchia...
| | | | | | | Pyron
| Inviato il: 26/6/2009,21:54
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Questo è il primo video, senza spiegazioni, nel quale separo i due insiemi di piastre di un elemento, dopo aver rimosso i separatori plastici
| | | | Keyosz
| Inviato il: 26/6/2009,22:07
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Solo due domande se hai volgia di verificare e quando hai tempo, l'asticina che fa da anima al materiale attivo dei tubetti è di piombo o di un altro metallo/materiale? E poi ho notato delle macchie bianche nel materiale attivo rossastro a cui hai tolto il tubicino, sono pezzi residui di tubicino o si sospetta possa essere solfato di piombo cristallizzato?
Spero non sia l'ultima o inizierei a preoccuparmi....
Ma quindi mi pare di capire che le piastre tubolari positive si presentano morbide con una struttura molto meno meccanicamente resistente delle negative o sbaglio? se sono solo tubi di tela riempiti si polvere di PbO2 con un sottile spillo di piombo come anima...
| | | | Pyron
| Inviato il: 26/6/2009,22:15
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1) asticina in fusione di piombo, praticamente immagina la piastra positiva come un pettine sul quale poi si comprime il materiale attivo e si cuciono poi i tubetti sopra tappandoli sotto con quel fondello in plastica trasparente che va fa da femmina nell'attacco a spina dell'asticina di cui sopra e da maschio al tubetto di materiale poroso
2) credo proprio fosse solfato in piccoli cristalli non era certamente residuo di tubicino
t'è piaciuto key di la verità....
si sono molto morbide come si vede nel secondo video, credo sia un bene, in questo modo risentono meno delle sollecitazioni meccaniche dovute alla dilatazione termica e chimica dell'elemento positivo, però sono più delicate perchè se si rompe l'anima di piombo interna il fondello può separarsi dalla sua sede e far inquinare l'elettrolita con polveri proveniente dal materiale attivo positivo
A dimenticavo, key, a questo punto perchè non sposti le foto dei tuoi elementi stazionari in questa sezione così ne facciamo una unica su questa tecnologia, che ne pensi?
| | | | | | | Pyron
| Inviato il: 27/6/2009,14:51
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ti ringrazio per la mano key, la prossima volta ti faccio fare una discesa in terronia allora! ti offro mozzarella di bufala e fusilli al ragù!
Comunque sia mi è servito davvero sacrificare questa bella batteria, anche se quando l'ho smontata sono rimasto stupito dalla "piccolezza" degli elementi, mi aspettavo fossero più grossi, invece per 125A sono molto compatti.
Il processo produttivo per le piastre positive penso sia il seguente:
stampaggio del pettine in piombo tramite stampo bivalve a colata inserimento a pressione su dima della stringa di fondelli in pvc, per rendere meno deformabile la struttura in fase di assemblaggio costampaggio del materiale poroso sul supporto a pettine tramite stampo bivalve inserimento della piastre tra due fogli di tessuto in fibra di vetro cucitura a controllo numerico a ridosso di ogni cilindretto (nello smontare ho visto i punti in nylon) eventuale rettifica passaggio in forno a temperatura controllata per la fissatura dei composti
| | | | Keyosz
| Inviato il: 27/6/2009,17:20
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Avevo anche sentito dire che il materiale attivo veniva iniettato dentro i tubicini a mano tipo con delle siringhette il che faceva lievitare il costo di tali batterie in origine e che poi il tutto venne automatizzato con un sistema ad aria compressa... però erano informazioni di superfice estrapolate da un venditore di batterie tubolari, nel senso informazioni da prendere con le pinze!
Quello che ipotizzi tu mi pare più ragionevole, bisognerebe approfondire!
| | | | Pyron
| Inviato il: 28/6/2009,14:39
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key dopo che mi hai detto questa cosa ho immaginato un altro sistema, penso più economico per farla, si compone di 3 fasi
1) stampaggio del pettine in piombo tramite stampo bivalve a colata
2) preparazione dei panni con cucitura a controllo numerico e successiva bobinatura termoformatura del tessuto attorno a cilindri metallici per dare forma alla cannuccia
3) inserimento del pettine nelle cannucce iniezione del materiale attivo in pasta dal fondo delle cannucce inserimento dei fondelli in pvc a pressione passaggio in forno per la fissatura e l'evaporazione del solvente del materiale attivo (questo spiega anche la porosità dello stesso)
mi ha illuminato il filmato della batterie stilo, e per quanto possa sembrare più complesso questo sistema, risulta più economico, perchè non si realizza uno stampo, quello per il materiale attivo, ma si usano le cannucce stesse come mini stampi in loco, si inietta la soluzione densa di piombo nelle stesse e si tappa e si passa in forno per far evaporare il solvente, così da ottenere un materiale poroso in reticolo fissato sul fusello di piombo, e questo spiega anche l'ottima coesione tra le parti
| | | | DOLOMITICO
| Inviato il: 28/6/2009,18:48
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Bel lavoro Pyron,in un post hai illuminato tutti noi sulle batterie tubolari,non sapevo fossero cosi "tecniche". Una domanda,ma quel materiale attivo che su tutte le batterie prima o poi si doposita o cmq scende sul fondo si puo recuperare per reimpastare una piastra?Chissa come fanno a procurarsi gli ossidi di piombo per l'impasto.... Cmq sono un serio tentativo per ottenere batterie piu durature e compatte. Bravo bel lavoro
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