Ferro, quello che avevo in mente era con i regolatori switching LM2576 e LM2577, ma nel passato avevo fatto anche un circuitino con SG2535 in alta frequenza per elevare la tensione dell'auto per un ampli di un amico, se trovo il prototipo provo a replicarlo, avevo usato il traformatore HF di un alimentatore pc.

Devo dire, però, che i due integrati sopra citati sono più facili da usare e molto più stabili, mentre con l'altro può capitare di dover lavorare sul circuito per problemi di instabilità....

Ad ogni modo partiamo dall'idea di base con uno schema riassuntivo:



Il gruppo di componenti per ogni batteria secondaria (schiava) si intende da moltiplicare più volte a seconda delle necessità e disponibilità, teoricamente se ogni batteria secondaria ha il suo circuito è più facile fermare il processo appena le tensioni di lavoro escono da certe soglie facendo l'autodetect della sua finevita (corti, isolamenti interni o eccessiva perdita di capacità), infatti potrei risparmiare collegando 2 o 3 batterie 12V in parallelo per ogni gruppo ma quando una va in corto dissipa tutta l'energia delle altre in parallelo.

Sarebbe poi anche conveniente usare la variante "desolfatante" per lo switching step-down così da tenere il meglio possibile le prestazioni delle batteriette di recupero per tutta la durata del loro sfruttamento, anche perchè saranno quelle che verranno scaricate più a fondo e tenute scariche più a lungo, insomma maltrattate appositamente in salvaguardia di quelle principali, quindi le secondarie soffriranno volutamente di solfatazione nei cicli di utilizzo.

Poi seguiranno schemi di principio da provare man-mano, ora non so se sia meglio proseguire qui o nella sezione elettronica, ha a che fare con tutte e due le sezioni... tenderei a proseguire qui per l'argomento introdotto da Dolomitoco.

Usando integrati regolatori di media potenza per correnti comprese tra i 3 e 5A, switching con efficenza nel range 70-85% in base ai componenti esterni usati e alla configurazione si possono usare:

STEP-DOWN:





STEP-UP:

Cambiando la resistenza R1 con un potenziometro da 50Khom si può aumentare la tensione in uscita, mentre per l'ingresso 12V vanno benissimo.



I circuiti realizzati con questi integratini possono essere messi in parallelo per aumentare l'amperaggio e sono abbastanza stabili e tolleranti alle variazioni sui valori dei componenti, per le induttanze e i diodi si possono usare quelli di recupero dai soliti alimentatori di pc bruciati, per i condensatori sarebbe meglio prenderli nuovi e a basso ESR oppure metterne 3 o 4 in parallelo di quelli normali per abbassare la resistenza interna visto che il circuito lavora a 50Khz.
Per le tensioni dei condensatori è sempre meglio scegliere un valore uguale o maggiore alla tensione massima applicata al circuito, che sia quella di ingresso o di uscita per sicurezza.

Come al solito tutto molto bello e preciso, mai un giorno mi decidessi sono schemi utilissimi, ma ... la schiavitù non era stata abolita?
Povere batterie schiave

P.S. Quando ho letto mi son divertito tanto, immaginavo le batterie incatenate al pavimento

Grazie Keyosz.
Anche facili da replicare in quanto.
Lo schema delle batterie ufficiali e "schiave"è valido,ma tutti quei step li vedo un po macchinosi,vediamo come si sviluppa....