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Energia Alternativa ed Energia Fai Da Te > Motori termici, magnetici, elettrici, etc...

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Circuito del Motore Bedini, Analisi Teorica
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NonSoloBolleDiAcqua

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Inviato il: 2/12/2009,22:31

Visto il grande interesse analizziamo il circuito del motore partendo dallo schema fornito dallo stesso Bedini in particolare ci soffermeremo sul principio di funzionamento. Alla fine di questa analisi capiremo come mai non è possibile (sempre scientificamente) parlare di overunity. Ho numerato le sezioni del foglio per parlarne ed entrare meglio nello specifico.
Partiremo dal circuito (1) che per semplicità e genialità è il capolavoro di Bedini (o TESLA dove lui stesso ha dichiarato di aver preso spunto). Il circuito è composto da due bobine bifilari (cioè avvolte sullo stesso nucleo ferromagnetico), un transistor , una resistenza ed un diodo...semplice, semplicissimo ed anche funzionale. Questo è un motore impulsivo...capiremo anche il motivo...ma soffermiamoci sulle due bobine (bifilari) avvolte sullo stesso nucleo ferromagnetico realizzato da chiodi ferrosi.
Il motivo dei chiodi metallici:
1.Metallici: è legato al solito concetto che il campo magnetico trova meno ostacoli per attraversare il metallo che l'aria.
2.Chiodi:per diminuire le correnti parassite.
Le bobine bifilari (insieme al campo elettromagnetico) racchiudono il segreto; anche se possono essere separate per capire il concetto (6)...vedremo che è meglio averle bifilari. Unite o separate che siano, una bobina è il sensore (GEN COIL) e l'altra è il propulsore (MOTOR COIL).
Questo motore necessita un avvio manuale capiremo anche il motivo...la prossima volta inizieremo con la teoria.
Bolle

Immagine Allegata: CircuitoBedini.jpg

http://www.energialternativa.info/Public/NewForum/ForumEA/Uploads/post-1935499-1259789472.jpg




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Inviato il: 3/12/2009,08:39

CITAZIONE (NonSoloBolleDiAcqua @ 2/12/2009, 22:31)
Visto il grande interesse . . .

Ciao a tutti , . . . posso semplificare così ? :
http://www.energialternativa.info/Public/NewForum/ForumEA/2/2/6/2/4/8/7/1259825908.jpg

. . . faccine/sick.gif

 

NonSoloBolleDiAcqua

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Inviato il: 3/12/2009,12:08

Libero,
hai accelerato troppo... faccine/ohmy.gif

Posto lo schema del bedini (leggermente più comprensibile del foglio) e lo ho suddiviso in due parti:
1.la parte 1 relativa al comando (cioè la bobina invia l'impulso che fa girare il rotore solo se il transistor è portato in conduzione)
2.la parte 2 realtiva al controllo (cioè la bobina che fa da sensore e porta il transisto in conduzione).
Ora c'è da capire come fa questo circuito così semplice a far girare il rotore...ma solo se avviamo manualmente.
La spiegazione è racchiusa nel comportamento della bobina quando viene sottoposta ad un campo elettromagnatico.Gli strumenti per fare questa analisi ce li abbiamo tutti...ricorreremo al sofware generatore elettrico a pagneti permanenti !
Lo vedremo in dettaglio.
Bolle

Immagine Allegata: SchemaCircuitoBedini.jpg

http://www.energialternativa.info/Public/NewForum/ForumEA/Uploads/post-1935499-1259838502.jpg




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NonSoloBolleDiAcqua

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Inviato il: 3/12/2009,12:35

Ipotizziamo di realizzare un motore elettrico impulsivo.
Prendiamo un rotore libero di ruotare e mettiamoci sopra un magnete con la parte esterna rivolta a N e cerchiamo di farlo muovere utilizzando un elettromagnete. Quando l'elettromagnete viene alimentato dalla batteria 'creerà un polo NORD' sulla parte vicina al rotore. Mettiamo in rotazione il rotore manualmente e con questo semplice schema ci rendiamo conto che per far continuare a girare il rotore dobbiamo chiudere l'interruttore ( cioè dare un impulso alla bobina ) in un momento preciso...e non a caso. Perchè in un momento preciso? Perchè se chiudiamo l'interruttore a caso...probabilmente il rotore non girerà o si bloccherà. Se chiudiamo l'interruttore mentre il magnete è lontano dall'elettrocalamita...non accadra nulla di rilevante dal punto di vista della rotazione ma consumeremo inutilmente energia. Quindi concentriamoci su quello che accade quando il magnete è nei pressi dell'elettrocalamita.
Bolle

Immagine Allegata: RotoreAdImpulsi.jpg

http://www.energialternativa.info/Public/NewForum/ForumEA/Uploads/post-1935499-1259840106.jpg




Modificato da NonSoloBolleDiAcqua - 3/12/2009, 13:41


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Inviato il: 3/12/2009,13:39

Nel grafico analizziamo i tre casi più rilevanti con il rotore in movimento in senso orario.

Caso 1:il magnete è in prossimità dell'elettrocalamita e se viene dato un impulso in quel momento il rotore tenderà a frenare ed invertire la rotazione...visto che le due polarità N del magnete e N dell'elettrocalamita si respingeranno.
Caso 2:il mangete è perfettamente allineato con l'elettrocalamita e se viene dato un impulso in quel momento si creerà una spinta ortogonale che verrà assorbita dal giunto ma non darà un sostanziale aiuto alla rotazione.
Caso 3:il magnete ha leggermente oltrepassato l'elettrocalamita che se viene attivata in quell'istante darà una spinta ulteriore al rotore.

La descrizione di questi casi serve per capire il momento preciso dell'impulso ...cioè deve essere dato solo qualdo il magnete è prossimo alla elettrocalamita ma deve averla otrepassata. Se l'elettrocalamita fosse girata (cioè S vicino al rotore) l'impulso dovrebbe essere dato nel momento in sui il magnete è in prossimità di essa e non l'ha ancora oltrepassata...cioè verrebbe attratto per far ruotare il rotore nella stessa direzione.

Ora che dovrebbe essere chiaro il tempo preciso in cui dare l'impulso cerchiamo di capire come mai lo schema bedini risolve brillantemente questa problematica.
Diciamo anche che l'elettrocalamita di questo esperimento non è altro che la bobina di controllo (MOTOR COIL) del circuito Bedini e il transistor non è altro che l'interruttore...quindi questo circuito è il N1 dello schema Bedini Schoolgirl Circuit.
Bolle

Immagine Allegata: DettaglioMotoreImpulsivo.jpg

http://www.energialternativa.info/Public/NewForum/ForumEA/Uploads/post-1935499-1259843994.jpg




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Inviato il: 4/12/2009,07:49

CITAZIONE (NonSoloBolleDiAcqua @ 3/12/2009, 12:08)
. . . hai accelerato troppo... faccine/ohmy.gif

Ciao a tutti e ciao Bolle . . . per uno che và quasi sempre piano è un difetto . . . ma non potevo semplificare con un numero inferiore di componenti. . . faccine/sick.gif

Comprendo cosa intendi , penso che Bedini non avesse a disposizione un sensore ad effetto di Hall , ma questo non è importante.
Aveva compreso la necessità di trovare un dispositivo che fornisse un impulso coerente, per tempo e posizione, con il movimento del magnete.
La sua bobina con l'avvolgimento motore attira o respinge il magnete e con l'avvolgimento pilota ricava l'impulso che mette in conduzione il transistor.
Naturalmente l'avvolgimento pilota è collegato in modo da portare il transistor in conduzione con una tempistica coerente con il senso di rotazione.
La bobina con i due avvolgimenti accoppiati induttivamente oltre ad interagire con i magneti si comporta come un trasformatore con . . . . . .

Per ora mi sembra un buon procedere.

Saluti faccine/sick.gif

 

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Inviato il: 4/12/2009,11:05

Vediamo ora cosa combina un magnete in rotazione quando passa vicino ad una bobina. Ai capi della bobina si genera una forza elettromotrice (descritta ) la cui forma è una sinusoide...ma temporalmente parlando com'è fatta questa sinusoide? Il Sw del ci permette di capire come questa forma d'onda viene generata. In allegato ci sono i fotogrammi con la bobina, la posizione del magnete in movimento e sotto colorata in verde la forma d'onda misurata sulla bobina.
Riassumedo la differenza di potenziale ai capi della bobina è negativa fino a che il magnete precede la bobina, si azzera nel momento in cui centra perfettamente la bobina e infine diventa positiva quando inizia ad allontanarsi dal centro della bobina.
La bobina in questione non è altro che la parte 2 del circuito Bedin schoolgirl cioè la bobina è quella che da l'impulso al transistor.
Ora abbiamo tutti i pezzi del puzzle...la prossima volta daremo una visione d'insieme al circuito bedini.
Bolle

Immagine Allegata: MagneteEBobina.jpg

http://www.energialternativa.info/Public/NewForum/ForumEA/Uploads/post-1935499-1259921116.jpg




Modificato da NonSoloBolleDiAcqua - 18/1/2010, 00:26


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Inviato il: 5/12/2009,07:52

Ciao a tutti ,
Questa discussione , come altre , si sviluppa su più fronti e non è facile seguirne gli sviluppi in contemporanea.
Ho pensato di inserire solo il richiamo al mio intervento odierno




Saluti a tutti .




Modificato da NonSoloBolleDiAcqua - 5/12/2009, 08:43
 

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Inviato il: 5/12/2009,09:34

Vista la forma d'onda che è generata da una bobina ( indipendentemente dalla tipologia del suo nucleo ) questa è la stessa che è generata dalla bobina N2 del circuito Bedini Schoolgirl. La sinusoide per arrivare alla base del transistor attraversa una resistenza e poi incontra un diodo. Il diodo serve per schiacciare a massa la parte negativa , quindi nel nostro esempio la prima semionda viene tagliata e al transistor arriva solo la 'gobba' positiva. La gobba positiva arriva nel momento in cui il magnete ha passato la parte centrale della bobina e quindi il transistor entra in conduzione ed invia l'impulso mediante la parte del circuito N1.
Quindi a questo punto dovrebbe essere risolto il mistero, quando il rotore viene messo in movimento viene attivata 'automaticamente' la bobina che invia l'impulso solo quando il magnete ha oltrepassato la bobina.
A questo punto possiamo vedere che a livello di impostazione c'è un errore (voluto) ...il magnete è S e l'impulso che viene dato dalla bobina di controllo è 'N'...quindi il rotore in questa configurazione non potrà ruotare perchè il mangete verrà attratto e non verrà allontanato.
Per far girare il rotore occorrerà invertire le polarità della bobina ( oppure girare il magnete da S a N).
Mettendo più magneti (nella stessa polarità) il motore assorbirà di più ma girerà più velocemente...per via delle 'spinte'.
Ma cosa accade se mettiamo i magneti in opposizione di polarità ( cioè N S N S ....)? Il circuito Bedini risolve brillantemente anche questa configurazione...che vedremo la prossima volta.
Un saluto
Bolle



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Inviato il: 6/12/2009,02:21

Prima di continuare questa avventura in quasi solitaria...vorrei focalizzare su alcuni aspetti...sempre di natura teorica sulla polarità dei magneti.
Abbiamo considerato un solo magnete posto con polarità S. Se mettiamo le bobine nel verso giusto ( avremo il 50% di possibiltà ...se sbagliamo verso il rotore non gira) il magnete S genererà una sinusoide con la prima gobba positiva e la seconda negativa. Il transistor verrà quindi attivato nella prima semionda (cioè quando il magnete è in avvicinamento) e creando un N attrarrà il magnete nella stessa direzione di rotazione. Se mettiamo un magnete N questo genererà una sinusoide con la prima gobba negativa e la seconda positiva. Il transistor verrà quindi attivato nella seconda semionda (cioè quando il magnete è in allontanamento) e creando un N spingerà il magnete nella stessa direzione di rotazione. Quindi il circuito bedini è in grado di far ruotare il rotore indipendentemente dalla polarità con cui sono messi i magneti...questa è la sua grandezza...ma le due bobine devono essere messe in 'fase' tra di loro...in questo caso è ovvio visto che le bobine sono avvolte sullo setsso nucleo...ma se separiamo le bobine ( vedi gli esperimenti di ) queste devono essere messe in posti coerenti.
Bolle



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Inviato il: 8/12/2009,13:36

Ora dovrebbe essere chiaro che il nodo cruciale è quando il magnete è in prossimità della bobina. Analizziamo il magnete (è indifferente la polarità) con una bobina avente nucleo ferromagnetico. Cosa accade al rotore quando viene sganciata la batteria? Se proviamo a ruotarlo i magneti presenti sulla bobina verranno attratti dal nucleo ferromagnetico...e ruotandolo leggermente , prima o poi, si fermeranno in corrispondenza del centro della bobina. Ci troviamo nel caso N. 2 ( grafico del 3/12/2009, 13:39 ...cioè il magnete centra la bobina) e alimentando il circuito (mediante la batteria) il transistor non viene attivato ( il magnete fermo non genera la sinusoide) e quindi non ci sarà assorbimento di corrente, quindi a rotore fermo non si consuma energia elettrica. Il problema per questo tipo di motore è quindi l'avviamento che viene risolto con avviamento manuale. Quando il rotore viene avviato manualmente una bobina riceve la sinusoide ma il transistor invia alla seconda bobina la semionda 'giusta' e automaticamente si avvia fino a raggiungere una velocità di equilibrio. La durata di questo impulso (visto che l'alimetazione, la bobina e il transistor sono sempre gli stessi) determina la velocità e quindi anche il consumo cioè l'assorbimento del motore. Vediamo per il momento il transistor che possiamo anche semplificare vedendolo come un interruttore on/off ma questo ha dei parametri che cambiano da modello a modello...e quì potremmo entrare in un discorso lunghissimo...ma per ora lo saltiamo cercando di semplificare la cosa.
Bolle



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Inviato il: 10/12/2009,00:31

Sperando non mi debba rispondere da solo pongo alcune domande (gradirei avere qualche risposta da ferryboat): possiamo sapere qual'è "l'istante" migliore per inviare l'impulso (cioè dove si trova il magnete)? E quando è lungo questo "istante"?
Bolle



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ferryboat62
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Inviato il: 12/12/2009,17:19

In teoria non lo sò in pratica è tutto risolto ,se diamo una occhiata agli ultimi filmati del fantastico trigger III capirete....

 

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Inviato il: 12/12/2009,18:46

CITAZIONE (ferryboat62 @ 12/12/2009, 17:19)
In teoria non lo sò in pratica è tutto risolto ,se diamo una occhiata agli ultimi filmati del fantastico trigger III capirete....

In teoria non lo sai , in pratica è tutto risolto . . . è fantastico ma . . . da solo . . . non gira .
Ci vuole la pila ? a me basta una . . . discesa.

Ciao . . . faccine/sick.gif
P.S. a cosa serve tentare di studiare, analizzare, confrontare, misurare , dimostrare? molto meno faticoso credere . . . e parlare. parlare, parlare parlare . . .

 

ferryboat62
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Inviato il: 13/12/2009,00:01

Se devo rispondere all'ultimo intervento posso dire che credere è fondamentale ma dimostrare ciò in cui si crede è meglio . Credo che siamo tutti utili in quanto ognuno mette quello che sà e anche la sua esperienza a disposizione di tutti , lo spirito di collaborazione lo preferisco a qualunque altra cosa perchè porta a risultati concreti. Da parte mia sono stato chiaro fin dall'inizio , vorrei collaborare con persone che la pensano esattamente come me almeno in linea di principio , tutto può essere utile anche le storielle divertenti che possono intrattenerci e farci anche ridere ma alla fine bisogna andare al sodo , le parole restano parole per belle che siano . Il mio invito senza che nessuno si offenda è quello di collaborare , per questo sto cercando di mettere tutto a disposizione come vedete e vi assicuro non ho secondi fini se non quello di arrivare ad un risultato concreto .

 
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