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Energia Alternativa ed Energia Fai Da Te > Accumulatori

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In Parallelo con allegria!, Batterie in parallelo con Diodi Schottky
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max_linux2000

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Inviato il: 6/6/2010,23:48

Ciao a tutti,

ho fatto uno schemino su come ho intenzione di utilizzare le varie fonti energetiche. Lo schema è semplificato mettendo solo 2 batterie per 2 grupi. Ad un grupo è collegato un pannello fotovoltaico e sull'altro un aerogeneratore.

Praticamente invece di avere un grosso banco batterie, ne ho tanti piccolini ogniuno con la sua piccola fonte energetica.
In questo modo posso usare con profitto i piccoli regolatori da 10-20 A al posto di quelli grossi più costosi. Ogni piccolo regolatore viene collegato ad un gruppo di 4 o8 batterie da auto, messe in parallelo attraverso i diodi.
Probabilmente si spende qualche cosa di più in regolatori, a fare così, ma ci sono due vantaggi:

1. l'impianto si espande con pochi soldi in base alle necessità, senza preoccuparsi di cosa si vorrà fare in futuro.

2. è praticamente impossibile che tutti i regolatori si rompano contemporaneamente, a meno che non cada un fulmine faccine/sick.gif

Ecco lo schema:
http://www.energialternativa.info/Public/NewForum/ForumEA/5/0/4/4/4/0/5/1275863842.jpg

 

OggettoVolanteIdentificato

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Inviato il: 7/6/2010,02:27

Ciao,Max. Stavo leggendo i test che stai facendo con batterie,inverter,etc.etc.
Volevo suggerirti una piccola variante,al limite da fare anche con la centralina: al posto dei diodi schottky,puoi tranquillamente inserire dei mosfet.
Ad esempio,
i mosfet IRF1704 (170 Ampere \ 0.004 ohm res.) o altri similari ti fanno risparmiare energia.
Se hai 32 batterie che erogano 10 ampere ciascuna,i diodi schottky dissiperanno 96 watt.
Usando i mosfet,dissiperai invece 13 watt.
Ma ci sono mosfet che ti permettono anche di scendere a frazioni di watt,anzichè 13 watt.

La spesa alla fin fine è pressochè identica,mosfet e schottky si equivalgono.Ho trovato infatti su ebay lotti di 25 mosfet a 20 euro,tutti di potenza,molto convenienti.
L'utilità (oltre al risparmio energetico) nell'usare i mosfet è che puoi anche pilotare separatamente le batterie,accendendo e spegnendo quelle che più ti interessa.La centralina infatti può incorporare questi componenti al posto dei relè,con evidente vantaggio.
Va bien,mi appropinquo al letto,domani devo combattere con pennelli,vernici,e lampadari faccine/laugh.gif

 

max_linux2000

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Inviato il: 7/6/2010,14:42

che fai?? tiri il sasso e nascondi la mano? faccine/biggrin.gif faccine/biggrin.gif
qui vogliamo uno schema!! faccine/biggrin.gif

Quello che dici è veramente interessante, perchè si eliminano relè e forse si potrebbe anche controllare la quantità di Ampére erogata e magari addirittura limitarla

Ragassi!! che ne dite di pensare ad un circuito che possa sostituire una coppia di diodi per separare le batterie sia in ingresso che in uscita, e che possa interrompere se si mettono in corto due contatti.

Inoltre non sarebbe male che avesse un amperometro incorporato in modo che si interrompa automaticamente se vengono richiesti più di 15 A.

dai dai che funziona!! faccine/biggrin.gif

 

adriano.86
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Inviato il: 7/6/2010,18:32

... mi sorge un dubbio premetto che ancora non ho comprato i diodi schottky per provare il tutto. il mio dubbio è il seguente se noi mettiamo questi diodi per evitare che le batterie di diverso amperaggio si possano "vedere" tra di loro e quindi ottenere diverse tensioni di carica per ogni batteria, in questo modo neanche il regolatore di carica vede le singole batterie quindi non può capire la tensione di carica per interrompere l'afflusso di corrente questo dubbio mi viene perche la corrente applicando i diodi scorre solo in entrata verso le batterie e non viceversa quindi il regolatore non sente della corente al contrario. che ne pensate??? sbaglio in qual cosa????

 

max_linux2000

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Inviato il: 7/6/2010,20:02

No non sbagli, infatti il regolatore non può vedere le singole batterie, tra l'altro le batterie riceveranno 0.3 volt di meno a causa dei diodi in ingresso, quindi quando il regolatore le equalizzerà, invece di 14 volts riceveranno 13.7 volts, mentre in carica normale riceveranno 13.2 volts invece dei consueti 13.5 volts... a meno di non avere un regolatore con uscita regolabile per compensare la perdita.

C'è anche da dire che si tratta di batterie da automobile, fatte per essere bistrattate e tra l'altro di recupero quindi a bassissimo costo.

Non credo propio che 0.3 volts in meno siano in grado di rovinarle, ma vedremo. Ti posso dire che oramai sono diversi mesi che le ricarico con un semplice caricabatterie da 25A e finora solo una si è guastata perchè una cella è andata in corto (12 euro buttati), mentre le altre tengono duro. Se vuoi aspettare ancora un po' di mesi io conto di tenervi informati.

Naturalmente io non ti posso assicurare che sia la soluzione definitiva, ma finora ha funzionato egregiamente e conto che continui cosí per un bel po'di tempo, tanto è vero che sto ampliando il parco batterie con dei sotto-gruppi. Tra poco avrò altre 4 batterie alimentate da 2 pannelli solari autocostruiti montati su un cavalletto ad inclinazione variabile... sempre autocostruito, a breve le foto in un altro post. faccine/biggrin.gif

ciao
MaX

PS... dimenticavo.

Le batterie si equalizzano in poche ore di uso, quindi per il regolatore sarà lo stesso. Li rileverà un assorbimento da parte dei diodi e si comporterà di conseguneza come se fossero delle batterie. Naturalmente stiamo parlando di regolatori economici, niente di sofisticato in grado di rilevare differenze.

ciao
MaX

 

Keyosz
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Inviato il: 8/6/2010,12:03

Attenzione che sulle batterie al piombo 0,3V fanno la differenza tra batteria caricata bene a fondo e batteria caricata solo al 70% che ciclo dopo ciclo si solfata per benino, difatti i regolatori della morningstar hanno persino due morsetti per una linea di sensing remoto da collegare in parallelo alla linea di potenza sui morsetti della batterie per "sentire" la tensione della batteria e quindi ncompensare le cadute dei cavi, cadute di tensione che sicuramente sono inferiori a quelle di un diodo, questo per dire che se si fanno problemi per 0,1V , la caduta di un diodo da 0,3 a 0,7V è eccessiva per una buona regolazione di carica.

Ovviamente stò parlando di un sistema con regolatore di carica fotovoltaico ad uso continuativo che non deve rovinare le batterie negli anni faccine/wink.gif

 

max_linux2000

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Inviato il: 8/6/2010,13:49

CITAZIONE (Keyosz @ 8/6/2010, 13:03)
...
Ovviamente stò parlando di un sistema con regolatore di carica fotovoltaico ad uso continuativo che non deve rovinare le batterie negli anni faccine/wink.gif

esatto, non voglio paragonare il mio impianto con il tuo, visto che il mio costa un paio di zeri in meno faccine/biggrin.gif

ed è per questo che gli ho 2 mini desolfatatori (akku-qualchecosa) che che faccio ruotare ogni paio di settimane da una batteria all'altra.

sarebbe invece interessante il discorso con i mosfet, visto che la caduta di tensione sarebbe di due ordini di grandezza inferiore a quanto ho capito... qualcuno lo può confermare?

ciao,
MaX

 

OggettoVolanteIdentificato

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Inviato il: 8/6/2010,14:55

Di solito,con certi mosfet,il mio tester non rivela neppure la caduta di tensione.
Con un mosfet a caso, il IRF1704 , la caduta di tensione che si ha quando la batteria eroga (o si ricarica) con 10 ampere è di 40 milliVolt.
Se la batteria eroga (o si ricarica ) con 1 ampere,la caduta di tensione sarà 4 milliVolt.
Poi esistono anche mosfet di caduta minore,sono quelli presenti nelle schede dei Pc moderni.

Se hai qualche progetto in corso,con Kekko,si può anche inquadrare meglio il tutto,visto che da quanto leggo c'è il problema di avere un banco sempre efficiente,carico,e pronto a erogare tutti gli ampere che si vuole senza danneggiare gli elementi a 2 Volt o senza avere riduzioni di ricarica.

 

fly1971

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Inviato il: 8/6/2010,15:18

Fatemi capire bene , in pratica si possono usare i mosfet di potenza come diodi e nello stesso tempo anche come interrutori, in questo modo con un solo componente eliminiamo diodio e rele....
ora però volgio capire come mettere i mosfet , io nei vari schemi di regolatori o roba di potenza li ho visti sempre montare con il Sorgue verso massa e Drain verso la tensione positiva, al Gate il comando di conduzione o non.
Ora nel nostro caso dei diodi antiparallelo, come montarli?
Il Sourge come Anodo e Drain com e Katodo
Io vedo sempre nello schema dei mosfet il simbolo di un diodo interno Anodo dalla parte del Sourge e Katodo dlla parte del Drain , ora con questa configurazione ,nella gran aprte degli schemi di regolatori PWM il Sourge e verso massa, quindi non dovrebbe passare corrente, correggeti se il mio ragionamento è sbagliato


 

adriano.86
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Inviato il: 8/6/2010,19:25

ragazzi approfondiamo il caso dei mosfet prima che compro i diodi schottky...

P.S domanda come faccio a capire se le batterie che recupero di seconda mano sono efficienti??? io ho recuperato 6 batterie ma di queste 3 mi sembra che siano veramente da buttare:

punto primo la tensione anche dopo averle caricate un po o resta invariata a 11V
oppure piano piano scende dai 13.50 e si ferma sempre indorno ai 10.5 11V

eppure prima di consegnarmele l'elettrauto le ha controllate con un test per batterie e l'indicatore si fermava in una zona verde e che quindi a suo parere era discreta.

quindi prima di ridarle indietro volevo accettarmi se sono veramente da buttare io a casa mi ritrovo un tester e vari carichi da 2/3A ho fatto delle prove ma non riesco a decidermi che farene, anche perchè rischio di scaricare le altre batterie già cariche se queste sono in corto.... risp please

 

max_linux2000

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Inviato il: 8/6/2010,20:45

CITAZIONE (adriano.86 @ 8/6/2010, 20:25)
ragazzi approfondiamo il caso dei mosfet prima che compro i diodi schottky...

mi sa che è meglio che per il momento compri i diodi, cosatano 6 euro la coppia e ne servono 2 per batteria. Te lo dico perchè prima che risolviamo il problema dei mosfet possono passare settimane o mesi... dipende dalla fretta che hai.
CITAZIONE
P.S domanda come faccio a capire se le batterie che recupero di seconda mano sono efficienti??? io ho recuperato 6 batterie ma di queste 3 mi sembra che siano veramente da buttare:

punto primo la tensione anche dopo averle caricate un po o resta invariata a 11V
oppure piano piano scende dai 13.50 e si ferma sempre indorno ai 10.5 11V

eppure prima di consegnarmele l'elettrauto le ha controllate con un test per batterie e l'indicatore si fermava in una zona verde e che quindi a suo parere era discreta.

quindi prima di ridarle indietro volevo accettarmi se sono veramente da buttare io a casa mi ritrovo un tester e vari carichi da 2/3A ho fatto delle prove ma non riesco a decidermi che farene, anche perchè rischio di scaricare le altre batterie già cariche se queste sono in corto.... risp please

con una di quelle batterie, una volta caricata, riesci a fare partire una macchina a benzina? (il diesel no che vuole batterie grosse)

cmq a 10.5 volt è probabile che abbiano una cella in corto. Sarebbe meglio che ti leggi il primo post della sezione accumulatori

ciao
MaX

 

kekko.alchemi

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Inviato il: 9/6/2010,00:48

L'idea dei mosfet mi sembra buona ma a questo punto allora facciamo tutto con i relè che hanno una caduta di tensione ancora più bassa dei mosfet. Non dimentichiamoci poi che i mosfet hanno al loro interno un diodo fisso che potrebbe causare problemi nel ricircolo della corrente. Poi viene il fattore robustezza ed affidabilità, i mosfet si rompono e si bruciano specie se sul carico c'è un carico induttivo, saltano per aria come niente, forse sarebbe meglio con degli IGBT sicuramente più robusti ma con più caduta di tensione. Secondo me l'idea dei diodi rimane la soluzione vincente, fanno tutto da soli, non c'è bisogno di nessuna centralina e nessun pilotaggio, e soprattuto sono almeno 10 volte più resistenti dei mosfet, anche su carichi induttivi.



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L'universo è dominato dagli estremi, l'infinitamente grande e l'infinitamente piccolo.
Ma l'equilibrio è ciò che plasma la materia di cui siamo fatti.
by kekko

 

fly1971

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Inviato il: 9/6/2010,11:00

CITAZIONE (OggettoVolanteIdentificato @ 7/6/2010, 03:27)
Ciao,Max. Stavo leggendo i test che stai facendo con batterie,inverter,etc.etc.
Volevo suggerirti una piccola variante,al limite da fare anche con la centralina: al posto dei diodi schottky,puoi tranquillamente inserire dei mosfet.
Ad esempio,
i mosfet IRF1704 (170 Ampere \ 0.004 ohm res.) o altri similari ti fanno risparmiare energia.
Se hai 32 batterie che erogano 10 ampere ciascuna,i diodi schottky dissiperanno 96 watt.
Usando i mosfet,dissiperai invece 13 watt.
Ma ci sono mosfet che ti permettono anche di scendere a frazioni di watt,anzichè 13 watt.

Qui OVI parla di sostituire i diodi di grossa potenza con dei mosfet, con il vantaggio di avere una caduta di tensione molto bassa.
Ho dato un lettura sui mosfet, ma non parla che può essere usato come diodo di potenza ( che fà passare parecchi A) c'è un diodo di ricircolo, per motivi di protezione ma questo diodo può reggere grossi amperaggi?
Oppure usare il mosfet come interruttore al posto del relè?

Per Kekko, come procede la centralina e ancora in fase di test?

 

max_linux2000

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Inviato il: 9/6/2010,11:59

Dai ragazzi, mi sembra buona la discussione sui pro e contro di una soluzione rispetto all'altra, potrebbe sorgere una nuova versione della centralina molto più sofisticata.

Riguardo ai carichi induttivi, non so se è un problema, ma tenete conto che viene collegato ad un inverter e non direttamente ad un motore, inoltre si potrebbe prevedere un cirquito di protezione al mosfet... non so vedete voi le soluzioni tecniche più adeguate sempre che sia possibile. Riguardo all' IGB di cui parla kekko, ma di quanta caduta di tensione stiamo parlando?

x Kekko, in ogni caso la centralina che già hai fatto rimane la prima pietra su cui baseremo le future versioni, certo che saranno decisamente più grosse faccine/biggrin.gif come minimo 32 batterie con amperometro e display

ciao
MaX

 

Ferrobattuto

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Inviato il: 9/6/2010,12:36

Per favore OVI, spiegaci un po' meglio l'idea di usare mosfet al posto dei diodi, la cosa interessa molto anche me.
In passato in qualche altra discussione si era già presentata l'idea, ma se non sbaglio fu scartata per alcune difficoltà connesse alla polarizzazione, o ai diodi interni. Mi sembra di ricordare che il ponte così realizzato durante l'uso con corrente alternata si rivelasse in corto.
In futuro, se mi riesce, per motivi miei ho scelto di lavorare con 24V, e avere un raddrizzatore che presenta una bassissima caduta di tensione sarebbe comodissimo.
Lo schizzo di uno schema sarebbe molto utile e gradito.
Saluti.
Ferro

 
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