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| | Libero51
| Inviato il: 24/3/2010,14:44
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CITAZIONE (the warm @ 24/3/2010, 14:13) . . . o le componenti elettriche nel momento di non consumo staccano la produzione di corrente???? . . . rilasciano l'accelleratore con un dispositivo tachimetrico. In mancanza di carico il motore accellererebbe e la turbina . . . pure. Dovrai trovare una soluzione per . . . l'accelleratore della turbina . Non tutte le turbine hanno le stesse caratteristiche e vengono pilotate in egual modo. Per una Pelton basta agire su un . . . rubinetto , per una Kaplan mica si può chiudere . . . il fiume. Ciao
| | | | the warm
milliWatt Gruppo:Utente Messaggi:4
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| Inviato il: 24/3/2010,14:53
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quindi mi converrebbe tenere sempre qualcosa attaccato tipo un faretto da 200w ....... anche perche una volta che porto la turbina a regime la scerei cosi per il tempo di permanenza in baita ..
cmq secondo te e fattible collegare il generatore a magnete permanente eolico alla centralina elettrica del generatore???????????
| | | | Keyosz
| Inviato il: 20/4/2010,11:39
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Ciao TheWarm, in genere per le piccole applicazioni (piccolo sono tutte quelle che noi comuni mortali possiamo realizzare, perchè le medio-grandi sono le centrali vere e proprie) è meglio non usare la corrente proditta dall'alternatore direttamente per alimentare a 220V le utenze, poichè serve una regolazione molto precisa del numero di giri della turbina idroelettrica, inoltre se per un qualsiasi caso la turbina iniziasse a girare troppo veloce la tensione salirebbe e bruceresti gli apparati alimentati.
Come ha già evidenziato Libero l'alternatore offre una certa resistenza (sforzo meccanico) alla rotazione in proporzione alla corrente assorbita, se i fili di uscita dell'alternatore non sono collegati a nulla (circuito aperto) l'asse dell'alternatore gira liberamente, se per ipotesi li metti in corto (carico massimo, da non tenere a lungo se no brucia) vedrai che diventerà durissimo da far girare, quindi con un mulino/turbina ad acqua è difficile cambiare rapidamente la portata per stare dietro alle variazioni di carico elettrico.
Così in genere si adotta un altra strategia, analoga all'eolico, ovvero con l'alternatore della turbina idroelettrica si ricaricano un banco batterie, sulle quali si monta un regolatore di carica che man mano che le batterie diventano carica accende piano piano un carico zavorra (chiamato anche diversione) che in genere è una resistenza in grado di assorbire un pò più energia di quella massima prodotta dall'alternatore, in questo modo si stocca l'energia nelle batterie che la stabilizzano meglio e la turbina viene mantenuta sempre ad un carico costante.
In seconda analisi bisogna vedere di che generatore eolico si tratta quello da cui hai recuperato l'altrnatore, poichè potrebbe essere un sistema a basso voltaggio tipo 12, 24 o 48V e da quello in ogni caso non tiri fuori 220V, ma ad ogni modo il problema non sussiste in quanto se vuoi fare una cosa fatta bene dovresti usare il sistema a basso voltaggio con batterie tipo 24 o meglio 48V e poi usare un inverter per alimentare i carichi a 220V.
Se hai più dettagli in merito agli apparati da usare, dati, numeri, marche modelli o anche schizzi e disegni mettili pure in questa discussione che così possiamo darti dei consigli più dettagliati e ragionarci sopra!
| | | | oliver45
milliWatt Gruppo:Utente Messaggi:1
Stato:
| Inviato il: 4/12/2010,15:52
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Una mia curiosità:già esiste un'impianto idroelettrico a cicrcuito d'acqua chiuso ? Salto 300 ml,vasca a monte,vasca a vallee ripompaggio dell'aqua a monte tramite ventose alimentatetramite fine corsa ?
Scusate,ma vi dirò da dove è sorta la mia domanda.
Grazie a chi mi risponde.
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