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Energia Alternativa ed Energia Fai Da Te > Motori termici, magnetici, elettrici, etc...

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Fantastico Trigger III multidrive con self running + Radiant Extractor
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razer2k
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Inviato il: 18/6/2010,20:11

ahhahaah non scherzi quando dici che l'elettronica ti tormenta! SI VEDE!!! faccine/biggrin.gif
Noto che hai montato tutto priprio uguale allo schema funzionale faccine/biggrin.gif faccine/biggrin.gif !
Io ho fatto di peggio: immagina il casino dei tuoi fili su un ampli a valvole! E' venuto fuori un montaggio che a vederlo sembrava una tecnologia aliena!! lol
Grazie per i consigli, proverò a staccare un avvolgimento per fare degli esperimenti.Gli avvolgimenti drive sono in parallelo, quindi ogni avvolgimento ha il suo transistor. Praticamene dopo di questo dovrei montare il vero SG Cap Pulser o il Fantastico Trigger III, ma fino a che non sarò riuscito a condizionare a modo le batterie non mi ci impegno a montare 555 ecc...
Preferisco rimontarmi l'ampli a valvole (groviglio compreso). faccine/smile.gif
in ogni caso bisognerebbe aprire anche un altro topic su un confronto tra i nostri Bedini, che da quello che ho capito, in pratica ne hanno almeno un paio in casa tutti gli utenti del forum. faccine/biggrin.gif

A questo proposito per rientrare in tema, so che i costruttori ti tali motori hanno adottato come convenzione una unità di misura per comparare i vari sistemi costruiti.
Praicamente serve per trovare il punto migliore di lavoro, ed è:
Magnets per Minute per milliamp of supply battery current (mpmA)
A questo punto una domanda
Il F Trigger ha questo famoso sweet spot?


 

ferryboat62
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Inviato il: 19/6/2010,00:23

Vorrei rispondere a Bomar prima che mi sfugga tutto... Se vuoi pilotare il motore da punti diversi in maniera sequenziale o in modo trifase, polifase come vuoi il sistema più semplice è avere più trigger indipendenti un pò come avere più circuiti Sg indipendenti posizionati dove meglio credi visto che si sincronizzano in qualsiasi punto . Con il F trigger il discorso si complica poichè dovresti posizionare più bobine trigger corrispondenti ad altrettanti circuiti trigger/drive ... macchinoso ma ne vale la pena?.
Ho fatto delle prove tempo fà ma i risultati erano i medesimi che pilotare il tutto in modo parallelo quindi perchè di questa complicazione se non serve?
O forse si ma non ho mai approfondito il discorso , andiamo verso una sorta di motore a induzione trifase?. In questo caso cambiamo genere di motore vi pare ?

 

bomar

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Inviato il: 19/6/2010,02:14

grazie ferry per l'attenzione,
si la mia necessità e di tre impulsi separati, derivanti da tre switch pilota, con relativi circuiti, di qualsiasi tipo siano, purchè adatti.
come del resto ho già fatto con tre semplici circuiti con reed (come da foto post precedente) che vorrei sostituire, con migliori.
si logico pensare.... macchinoso ma ne vale la pena?
in base ai miei risultati ritengo di continuare su questa pseudo trifase, spero un giorno quando avrò ri-realizzato il tutto bene, di sottoporvi i risultati, sperando di cogliere il vostro plauso.
ti chiedo ancora una cortesia, se puoi rispondere ad un mio precedente quesito, il F. Trigger con sensore di comando in bob trigger, può trasmettere con precisione 4 impulsi a giro alla bob drive nello spazio limitato di 30° su 360° di un rotore (come a disegno di post precedente) similarmente ad un sensore ad effetto di hall bipolare?? ovvero tra le varie regolazioni che hai previsto, questo concetto ci rientra?
differentemente per il particolare motore che sviluppo, dovrei ricadere su un pilotaggio con sensore di hall ecc ecc o forse ad un controller trifase per motori brushless con o sensorless.
come avrai già compreso in elettronica (e altre competenze) sono una frana, per questo vi angoscio. e in particolare mi piacerebbe utilizzare un tuo parto, perchè se ricordi mi aveva colpito il tuo appello... (che condivido) ecc ecc

poi magari nel proseguio delle discussioni, magari con i pareri anche di bolle ed altri mi piacerebbe affrontare alcuni interrogativi che mi sorgono, ad esempio i picchi di back emf, domanda stupida, essi sono influenzati da?? intensità. durata, frequenza, ecc. ecc. ovvero potremmo avere maggior recupero di corrente da un rotore e bobine che ci danno 200.000 picchi lievi o di più da 50.000 più forti
e le cadute dei vari diodi, ecc. ecc.
ho visto la discussione ipertecnica in merito ai picchi di extratensioni..... mi sembra che la faccenda sia tosta e che nel forum ci siano persone toste che se ne capiscono alla grande.
magari si può fare un ragionamento più terra a terra da cui tracciare alcune linee guida utili a tutti gli sperimentatori, compresi i meno competenti.
non so, la butto lì.

ora meglio che vado a nanna. faccine/sleep.gif

ciao


 

Eugenio Odorifero
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Inviato il: 19/6/2010,09:06

CITAZIONE (bomar @ 18/6/2010, 09:02)
bello il circuito di ferry, ma realizzarlo sarà dura, faccine/wacko.gif mooolto dura. faccine/crash.gif

Non ti credere ma I CIRCUITI di Ferry (in quanto sono due facce della stessa medaglia), sono una bella scraniata anche per me.
Ma prima o poi ci si arriva. Di conseguenza, niente fretta. E una volta fatti, siamo sicuramente più bravi!

 

ferryboat62
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Inviato il: 19/6/2010,21:32

Posso rispondere in base all'esperienza sul campo rispetto i picchi di lenz .
Se volete una risposta terra terra ma che non si discosta molto dalla realtà posso affermare che l'energia dei picchi di lenz dipende essenzialmente dalla tensione utilizzata , dalla durata di impulso, dalla fase /anticipo /ritardo del sensore trigger quale che sia induttivo , reed o hall .
con il F trigger è tutto molto chiaro infatti l'energia che non utilizza il motore per generare rotazione quindi energia meccanica viene automaticamente dirottata tramite il diodo di raccolta al collettore di energia , in questo caso nulla viene sprecato anche nel caso di errato posizionamento del sensore trigger . Per farla breve direi che si può ricavare un valore medio del20/25% di energia spesa in energia radiante (picchi di lenz) i quali hanno la max estensione con bobine aperte e minima estensione con bobine chiuse come ad es toroidi e o trasformatori .
Posso aggiungere che normalmente la tensione efficace che si ricava con 12 v vale 120 v cioè 10 volte la tensione di alimentazione .
Ovviamente si può andare oltre in teaoria si può arrivare a 30 volte la tensione di al ma in questo caso occorre usare tr drive con vce molto elevata dell'ordine di 500/1000 v e in questo i tr non sono adatti per bobine a bassa impedenza quindi il valore di 10 x vb è ottomale .
Come avrete notato nell'ultimo selfrunning pubblicato la radiante è tenuta a livelli medio/ bassi appena sopra la tensione di batteria e si lavora in corrente accumulando energia in condensatori di alta capacità .
questa scelta è contocorrente rispetto al sistema Bedini ma come ho detto la ricarica è molto più veloce

 

Eugenio Odorifero
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Inviato il: 20/6/2010,14:59

Gentilissimi a causa di una resistenza sbagliata, il disegno del FT3Selfrunning è stato modificato e ripostato nel messaggio iniziale. A chiunque interessi questo lavoro consiglio caldamente di riscaricarlo.

 

razer2k
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Inviato il: 24/6/2010,18:14

QUOTE (ferryboat62 @ 16/6/2010, 23:34)
Il principio è la frammentazione induttivo/capacitiva che rispetto alla sola frammentazione induttiva è molto più efficiente . Ma tutto ciò non lo ho inventato io Tesla è il maestro naturalmente

Ciao Ferryboat, potresti cortesemente spiegarmi meglio questo concetto? Magari anche approfondendo riguardo gli studi che hai condotto sul lavoro di Tesla?
I concetti riguardo i circuiti RLC non mi sono chiari, pensavo bastasse trasferire l'energia EM della bobina in statica sul condensatore che nel ssg è la batteria?
Un'altra domanda: il FTrigger non soffre di auto oscillazioni giusto? Il circuito trova sempre da solo la risonanza?
Help!

 

ferryboat62
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Inviato il: 6/7/2010,23:02

Il circuito di estrazione radiante può essere forse più una curiosità che una applicazione pratica in ogni caso consiglio di provarlo .
Una cosa importante è a mio avviso il fatto che le varie raccolte non si influenzano , questo rispetto a una soluzione statica dà un vantaggio notevole ilquale vantaggio stà proprio nei magneti che girando producono senza apprezzabile drag .
quanto a Tesla sono piuttosto ignorante purtroppo , ho letto da qualche parte che lui otteneva energia radiante per frammentazione appunto solo questo . Quello che suggerisco sempre è di sperimentare non sulla carta ma sul campo , io vi dò una buona idea voi sperimentate è il modo migliore di comprendere Salutoni ciao

 
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