Buonasera a tutti, come sappiamo ormai tutti le batterie si solfatano e un po di impulsi a fronte ripido non gli fanno che bene ai nostri poveri accumulatori. Cosi mi son progettato un circuitino con un 555 , 4 resistenze un paio di condensartorini , un transistor un diodo e 2 induttori, il solito desolfatatore stile megapulse. Insoddisfatto della stabilità ho cercato in giro ed ho trovato questo

http://home.comcast.net/~ddenhardt201263/d...or/lowpower.htm

in particolare ho preso lo schema piu semplice e ne ho fatto la sovrapposizione degli effetti con il mio schem malfunzionante, ho aggiunto un condensatore , una resistenza ed ora è molto piu stabile anche se la sua efficacia cala tremendamente al calare della tensione della batteria...

Lo schema che preferisco per via della sua immediatezza è questo

http://home.comcast.net/~ddenhardt201263/d...r/schematic.gif

Terminato il test sul primo prototipo che si teneva su col nastro isolante ne ho fatta una versione piu compatta e adatta per la mia serie di due paralleli di AGM.

Eccone una foto





Poi stamani inaspettatamente a porta portese ho preso un oscilloscopio ed ho quindi fatto anchei test sul funzionamento dell'aggeggio





nella prima immagine potete vedere l'effetto che fa su una batteria praticamente scarica (10 volt), e nella seconda la caduta di tenzione su una resistenza in serie di 4,7 ohm. Manca solo la fase di tuning dei componenti per cercare il miglior compromesso tra consumo ed efficacia, vi terrò aggiornati!

Bene complimenti, ottimo lavoro!!

Ho delle perplessità sul funzionamento di D1 e C4, ho paura che il sistema così progettato mandi sulla batteria poco e niente per quanto riguarda l'alta tensione, sarebbe più efficace un sistema di induttori con un secondario galvanicamente isolato.

Dovresti poi aggiungere un diodo zener da 12 - 13 V in parallelo al condensatore C1, che proteggerebbe l'integrato in caso di superamento del voltaggio a causa delle extratensioni.

I puntali della sonda dell'oscillo devono stare entrambi sui collettori di piombo della batteria, e da nessuna altra parte. Solo così saprai vermante cosa sta succedendo. Ultima cosa, dovresti indicare nelle foto la base tempi e i volt per divisione per capire di cosa stiamo parlando.

Kekko

Forse questo può essere utile a qualcuno...

per kekko:

grazie, allora rispondiamo con ordine partendo ...dall'ultima questione!
allora l'oscilloscopio è mostruosamente starato perche il suo circuito di taratura non funziona come dovrebbe e neanche il mio percorso di studi, quindi finche non arriva questa maledetta laurea neanche mi metto a smontarlo..... (vabbe lo ammetto ieri l ho smontato ma constatato che non c è corrosione in atto ma anzi è pulito come nuovo l ho rimontato in attesa di tempi migliori)i tempi stavano su 0.5 msec a divisione quindi visto che il periodo è un quadretto direi che simo su 1/0.0005 hz NOMINALI... pero anche i tempi sono starati (ma meno del verticale) che corrisponderebbero a 2000 hz, pero me la sento piu di restringere tra 200 e 20000 hz sinceramente visto che il suono che si sente ad orecchio direi che è sui 15 khz.

per quanto riguarda la seconda immagine sinceramente non so che base dei tempi avevo ma per mostrare un solo impulso doveva essere decisamente rapida

Le due SONDE (che altro non sono che due spezzoni di filo, l'oscilloscopio non ha gli ingressi bnc e io non ho tempo di calcolare neanche un banale partitore compensato (addio picchi d'onda insomma) sono nel primo caso sui terminali della batteria e nel secondo caso ai capi della resistenza piu piccola che trovato in casa per vedere se effettivamente c era passaggio di corrente o mi stavo intrigando tra i vari disturbi che girano per casa

riguardo i dubbi sul funzionamento ne avevo anche io, ma il circuito ideato da me proprio non funzionava , non è che funzionava poco quindi alla fine ho seguito quelle istruzioni... che intendi dire con un sistema di induttori galvanicamente isolato? il famoso concetto di scaricare una bobina caricata altrove sulla batteria? in ogni caso questo oggetto ha un consumo sui 10 ma a 12 volt quindi direi irrisorio.

per quanto riguarda lo zener l'avrei messo nella versione a 24 volt insieme a numerose altre modifiche ma poi le batterie le ho sistemate in paralleli messi in serie e non ne ho piu avuto bisogno perche metto ad ogni parallelo un desolfatatore.

Comunque ho postato qui non per far vedere quanto so bravo a fa le foto al buio all oscilloscopio col cell (anche se un po di stima in questo campo me lo merito, non è da tutti una mano ferma così) ma per raccogliere idee su come migliorare questo piccolo dispositivo che mi sembra il complemento ideale al desolfatatore di keyosz

ps ps: dimenticavo che tra l'altro i valori delle induttanze del mio circuito oltre a non essere noti con precizione sono sicuramente sbagliati: quella da 1000 in realta l'ho messa da 1500 e fa ben 19 ohm di resistenza quindi questo era solo un esperimento di fattibilità e un controllo sulla forma d'onda in uscita. Quella da 220 invece è il toroide avvolto a mano ed è tutto fuorchè da 220 uH. Ora che ho l oscilloscopio magari riusciro anche a misurare queste dannatissime impedenze!

ps ps ps : hai fatto bene a modificare il messaggio perche non è una buona tattica per un ingegnere elettronico chiedere informazioni sul funzionamento di un circuito analogico ad un mezzo meccanico che si avvale pesantemente dell'equivalente idraulico per studiare il flusso di corrente

@PinoTux ecco dove avevo visto quel circuito haha

Indovinate un po cosa ho combinato

Cammini con solo un sandalo....

lo volevo quasi specificare ma mi pareva chiaro che quello è parte integrante del sistema di sospensione da per terra dell'oscilloscopio sto ospite dai nonni l armadio rack non me lo hanno fatto montare!

Ok

Per galvaniacamente isolato intendo questo. Facendola semplice semplice, immagina un toroide con due bobine avvolte, sulla prima dai un impulso a 12V proveniente da un alimentatore, appena cessa l'impulso sulla seconda bobina ti troverai una tensione di polarità opposta e con una tensione di voltaggio V che dipende dall'induttanza e altri fattori (che poi vedremo) da inviare così com'è senza diodi ne condensatori in parallelo ad una batteria che vuoi desolfatare/ricaricare. L'unico componente che dovrà esserci tra la seconda bobina e la batteria è un diodo schottky in serie per evitare che la batteria si scarichi sulla bobina. Un circuito semplicissimo, forse con anche meno pezzi di quelli che hai usato, ma sicuramente molto ma molto efficace in quanto sulla batteria arrivano veramente impulsi di alta tensione.

Kekko

insomma una cosa tipo il ladro di joule? due bobine su un toroide solo? no xke io ne do decine di bobine del genere mi piace come soluzione! pero vorrei prendere l'alimentazione dalle batterie stesse e la cosa si complica


ps: comunque l ultima immagine sono i battimenti dei 2 desolfatatori in parallelo sulla stessa batteria, vista la modesta sovratensione (dell ordine dei 5 volt) non penso si diano problemi l un l altro.

Era questo infatti quello che temevo, 5V di extratensione con picchi così larghi fanno poco e niente ai cristalli incrostati di solfato di piombo. Servono tensioni ben più alte, devono essere ripidissime appena appena visibili sull'oscillo "come fosse un capello", e la tensione deve sicuramente superare i 50V forse arrivare anche a 100V ma con con un amperaggio nell'ordine dei mA.

Per utilizzare la stessa alimentazione della batteria non so fino a che punto può andar bene, visto che un desolfatatore per fare bene il suo lavoro deve rimanere anche un mese collegato nelle batterie pesantemente solfatate. Per questo quando si desolfata una batteria si mette insieme al megapulse un caricabatteria che mantiene la carica alla batteria, quindi la soluzione di avere un caricabatterie desolfatante è la soluzione migliore.

Kekko

ah non so se l'avevo gia detto, ma penso proprio di no, la batteria su cui faccio le misurazioni è stata torturata dal maglio di keyosz per una settimana, quindi è abbastanza desolfatata, appena ne rimedio una provo su una supersolfatata, i picchi vista la resistenza interna altissima..

ah comunque sono interessato alla tua idea ma non saprei come svilupparla per bene, la metto tra le cose da fare chene dici? quello che vorrei ottenere non è rubare il lavoro a keyosz ma fare un desolfatatore always on, magari con una soglia inferiore ma comunque sempre attaccato!

Ma guarda il desolfatatre di keyosz è già buono così com'è. Forse non può andar bene per amperaggi troppo alti, in quanto ci vorrebbe un eternità, ma basterebbe riprogettarlo con componenti opportuni.

Per quanto riguarda la desolfatazione, a volte basta far arrivare la batteria a tensioni alte. Ad esempio se facciamo arrivare una batteria a 6 celle a 14,8-15V e la lasciamo così in elettrolisi per qualche ora, vedremo che la gran parte di solfato viene rimosso senza l'ausilio di nessun desolfatatore. Perciò fare una prova di confronto fra desolfatatori per vedere se un desolfatatore funziona meglio di un altro, o semplicemente per vedere se funziona è sempre una cosa abbastanza relativa, che cambia sempre da caso a caso.

maaaa hai letto che ho scritto?? vorrei un sistema always on, il keyosz è per recuperarle poi serve qualcosa che non le faccia morire di nuovo

Parlando del desolfatatore di keyosz, lo schema nel primo post del thread è quello corretto, oppure ci sono stati aggiornamenti? ho un tot di batterie piccole di quelle sigillate, recuperate per il test dell'ups da 4,2KVa di cui parlavo tempo fa, di cui alcune potrebbero essere solfatate, e volevo costruirlo e fare dei test...