Ciao Gancetto come va? Volevo chiederti se sei sicuro che la temperatura dei 225 °C sia la temperatura dei fumi. Da quanto ne sapevo la temperatura dei 225 °C è la temperatura di combustione della legna, che in quella condizione produce il creosoto. La cosa verrebbe confermata dal fatto che nella mia stufa i fumi non superano mai i 200 °C eppure il creosoto non si forma, la temperatura della combustione si aggira però intorno ai 700 - 800 °C, a questo temperatura infatti non ho la minima produzione di fumo, e anche bruciando legna di ogni genere, esce sempre "aria calda" quando raggiungo quelle temperature e la stufa entra in regime.
Saluti Kekko
no io dico che quella è la temperatura al cui distilla il creosoto che come diceva bio massoso si forma per reazione fra i gas caldi( in questi gas è presente le frazioni volatili che si sono decomposti dal legno) e il vapore
CITAZIONE
Aumentando la temperatura, il legno si decompone in gas volatili e carbone. Il legno prende fuoco ad una temperatura compresa tra i 260°C ed i 315° bruciando la carbonella ed una piccola percentuale dei gas. La maggior parte dei gas, comunque, sfuggirà per il camino, a meno che la temperatura nella stufa sia sufficientemente alta da bruciarli. Una volta nel camino, i gas si combinano con l’umidità per formare creosoto.
quindi sara plausibile che a quella temperatura si ricondensi e quindi si attacca poi alle pareti
sempre sul fatto si potrebbe anche utilizzare una superficie fredda per ottenere un accumulo su quella superficie del creosoto e altre sostanze invece che in altre parti del camino
sempre sul fatto si potrebbe anche utilizzare una superficie fredda per ottenere un accumulo su quella superficie del creosoto e altre sostanze invece che in altre parti del camino
il meglio sarebbe cominciare con l'utilizzare combustibili con umidità adeguata che non possano portare agli sfaceli che si vedono in foto
che solo spostare il "posto" dove questo si accumula è comunque un mal di pancia dopo
al limite meglio in tubi da fumo prevedere in questi una pulizia pneumatica temporizzata....poi si vede......e naturalmente la pentola deve avere un'aria secondaria e non passare tutto cosa serve dalla primaria
Scusate l’OT. Esco anch’io non poco dal tema di partenza e mi aggancio alla questione sacchi pellet posta da Tizio, che tra parentesi ringrazio, per dare un modesto contributo. Il rifornimento avviene con una nave appositamente costruita, ora non ricordo più il nome ed avevo anche qualche foto ma chissà dove le ho cacciate. È l’unica esistente fino ad ora e fa il giro del mondo, viene dal Pacifico dove carica il pellet a prezzi abbastanza bassi ma non eccessivamente visto che produrre pellet ha un costo industriale che non si può ridurre. Fa il giro dei porti Europei scaricando le sue porzioni di sfuso nei vari porti. E scarica purtroppo anche tantissima segatura ritornata allo stato naturale a causa del viaggio. A mia conoscenza si ferma in due porti italiani ma potrebbero essere di più, e scarica i quantitativi richiesti. Tizio parlava di 4.000 t. che poi non sarebbero una quantità enorme ma non ha precisato ogni quanto e del resto, visto che lui lavora con 4 linee è evidente che non le usino solo per il pellet ma anche per i nitrati, se ho ben capito, visto che una linea sola (una medio-piccola) potrebbe in teoria smaltire almeno 4.000 sacchi a turno, ma la cosa che mi fa specie è proprio la foratura dei sacchi apposita. Per me è una novità assoluta, i sacchi sono porosi dall’interno per evacuare l’umidità. Comunque la mia perplessità sta proprio nella economicità del sistema ed infatti le ditte che vendono il pellet insaccato a Ravenna sono considerate sul mercato care e le quantità sono relativamente piccole rispetto al mercato globale che pur essendo molto polverizzato è comunque sensibile al fattore quotazioni. E qui rispondo a Tizio che si domandava che utili ci sono. Scarsi direi a mio parere ma come sempre posso sbagliare e non certo il triplo da lui denunciato che forse si riferiva ai concimi non certo al pellet. Del resto se uno si impegna trova molto semplicemente del buon pellet da stufe simile a questo canadese made in Europa a quotazioni decisamente inferiori già insacchettato. Mi sa che questi signori applichino la vecchia regola dell’UCAS (Ufficio Complicazioni Affari Semplici).
Biomassoso, che tipo di caldaia è quella? A tubi d'acqua? A vederla è progettata davvero male, come faranno per pulirla dentro a tutta quella gabbia? Bagno in acetone?
Kekko
--------------- L'universo è dominato dagli estremi, l'infinitamente grande e l'infinitamente piccolo. Ma l'equilibrio è ciò che plasma la materia di cui siamo fatti. by kekko
sempre sul fatto si potrebbe anche utilizzare una superficie fredda per ottenere un accumulo su quella superficie del creosoto e altre sostanze invece che in altre parti del camino
'trappola' per il creosoto...come per le mosche dell'olivo...questa cosa è fantastica . Invece tornando al tipo do legname...hai per caso qualche riferimento su come si comportano riguardo il creosoto? Ti chiedo questo perchè ho già messo in piedi un banco di prova molto rudimentale...ma con il cippato di olivo del creosono nemmeno l'ombra Ora proverò con la 'trappola' a temperatura controllata ...vediamo cosa accade. Ciao Bolle
--------------- Chi sa raccontare bene le bugie ha la verità in pugno (by PinoTux). Un risultato se non è ripetibile non esiste (by qqcreafis).
x Tizio e Donquixote: Ho spostato gli ultimi messaggi in una nuova discussione intitolata "Prezzi Pellet all'ingrosso" sempre in questa sezione, potete tranquillamente continuare lì, anche perchè è molto interessante... Se non vi piace il titolo si può cambiare come volete.
Kekko
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Ciao miky, ci farebbe molto piacere se condividessi con noi le tue esperienze... Che tipo di caldaia stai realizzando? A tubi d'acqua o a tubi di fumo?
Kekko
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Da non molto abbiamo finito di cippare il cippabile...tutto ricavato dalla potatura degli olivi. Nella quarta pagina di questa discussione era presente il video dove iniziavo a realizzare la struttura: ora è finita e raccoglie tutto il cippato...non ha fermentato nulla e sembra in perfette condizioni. Per rendere il tutto integrato nell'ambiente e per dargli un minimo di protezione occorrerebbe una verniciatina (idrorepellente) di verde. L'unica cosa che non mi è tornata è la quantità di cippato...dai conti ne dovevamo fare molti di più dai circa 350 alberi potati...ma sono usciti fuori solo 3 metri cubi...pochini. Ho iniziato a cippare anche le canne...ma una montagna di canne...genera poche cassette...tanto rumore per nulla...l'avventura continua. Vi tengo aggiornati. Bolle
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mi serviva sapere dove l'hai tirata fuori la formula per il finanziamento...l'ho cercata ma non l'ho trovata...quella formula rappresenta la crocifissione per alcuni costruttori...c'è un documento ufficiale che ne parla?
si trova anche nei FAQ dell'ENEA
saran ben poche quelle che "forse" rispettano "sul campo" rendimenti ed emissioni a norma, malgrado ciò c'è perfino chi ha chiesto di innalzare suddetti valori.
Ho letto i vs ragionamentei, molto interessanti. Sono una donna, unica possibilità di aiuto le mie sole braccia Il mio punto di inizio e quindi di valutazione, ha bisogno di sostegno e di esperienza come la vostra Mi potete aiutare?
ragazzii vi siete fermati?bolle!!!mi stavo appassionando al progetto vorrei realizzare qualcosa di simile cioè ad alimentare in continuo un termocamino a cippato qualcuno ci è riuscito?bolle ai abbandonato l'idea?