| | | | | peppe0306
| Inviato il: 8/2/2008,14:03
|
CITAZIONE (ADI77 @ 8/2/2008, 11:29) Ciao Adi,lo avevo già visto in passato,sembra molto interessante,vorrei fare delle prove con un piccolo impiantino da pochi watt ma non lo posso applicare al mio impianto perche non mi fido a saldare internamente le batterie, e le batterie da 2 volt hanno un prezzo abbastanza elevato sopratutto per arrivare a 48 volt.
| | | | Keyosz
| Inviato il: 20/2/2009,14:29
|
Arrivo un pò in ritardo, lo so, ma mi sono registrato da poco e piano piano leggo tutto... 
Questo sito e questa idea di cablaggio per la carica degli accumulatori, a loro dire più ottimizzata, l'avevo vista anche io tempo addietro! Non mi è mai parso ben chiaro nella mente cosa renda la cosa molto migliore del classico cablaggio in serie di tutto (celle accumulatori e celle fotovoltaiche) e così pensavo di sacrificare un piccolo pannello da 50Wp e vivisezionare una batteria auto per mettere nel giardino due sistemi con i medesimi componenti ma il diverso cablaggio e provare nella praticha cosa di vero ci potesse essere. Poi, però, ho pensato ad alcuni aspetti pratici che, se anche la cosa effettivamente funzionasse, il gioco non varrebbe la candela.
Discutendo con un amico abbiamo valutato l'ipotesi di converire il cablaggio di un impianto ad isola classico con questo schema suggerito dal sito e i problemi pratici sarebbero: 1) servirebbe una quantità molto maggiore di rame per le connessioni, non solo per il fatto di connettere ogni cella dell'accumulatore (nel caso di 12V 7 cavi invece che 2 con tensioni maggior anche peggio!!!) ma credo che essi debbano anche essere di dimensione maggiore per evitare eccessive cadute di tensione che a parità di corrente a 2V sarebbero molto penalizzanti dal pannello alla batteria 2) andrebbero modificati in maniera chirurgica i moduli fotovoltaici che oltre ad essere un lavoro da certosini annullerebbe garanzia e probabilmente andrebbe a ridurre la durata dei moduli stessi (infiltrazioni e via dicendo) 3) modifiche agli accumulatori con problematiche simili ai moduli ma eventualmente ovviabile usando elementi 2V 4) la regolazione di carica è in modalità diversione ovvero accendiamo un carico che dissipa l'energi in eccesso a fine carica, in piccolo è facile, in grande è un pò più articolato (i boilers vanno bene ma quando sono a fine temperatura?) Poi io non metterei mai costosi accumulatori affidati al caso, una bella sovracarica e addio investimento! 5) per la sicurezza non posso portare una linea diretta dagli accumulatori in giro per casa fino ad arrivare al tetto, quindi devo interporre fusibili su ogni linea e qui vedo delle belle dispersioni/cadute
Per via della mia pigrizia e delle considerazioni non l'ho provato nella pratica, ma credetemi volevo farlo, ma non lo vedo facilmente applicabile, potrebbe effetivamente incrementare il trasferimento di energia ma poi? Qualcuno lo ha mai provato nella pratica?
ciao ciao
| | | | Elektron
| Inviato il: 20/2/2009,17:37
|
Non ho provato ... ma mi sembra che parliamo di aria fritta ... Con il giusto regolatore i pannelli possono dare la tensione che danno (chi se ne importa?) e le batterie possono essere caricate alla corrente che occorre. Il metodo mi sembra più un artifizio escogitato per non usare un regolatore switching come si deve ... si era nel 1983 ...
| | | | Keyosz
| Inviato il: 20/2/2009,18:35
|
Ben detto, concordo pienamente.
A parte che non capisco cosa cambia come resa avere 6 celle solari con 1 cella piombo o 36 celle solari con 6 celle piombo.... proprio non capisco.... ma si è proprio aria fritta!
| | | | Ferrobattuto
| Inviato il: 20/2/2009,20:47
|
Sembra aria fritta anche a me, specialmente per il fatto che si debbono mettere relè e interruttori crepuscolari per l'autoscarica notturna, poi non capisco perché dovrebbe dare più corrente ecc. Le celle sono sempre le stesse, le tensioni pure e le varie resistenze comunque proporzionali...... Peccato che non ho il materiale adatto, proverei volentieri. Naturalmente roba sfusa, che brutalizzare un pannello e una batteria neanche a parlarne. Saluti Ferro
| | | | DOLOMITICO
| Inviato il: 20/2/2009,20:51
|
L'ho letto anch'io tempo fa,loro giocano sulla resistenza interna piu bassa (presumono)che ogni pila assorbe meglio e piu in fretta che una batteria di pile. Quindi ottimizzando la carica e diminuendo i tempi. L'ennesima trovata da verificare....
| | | | Lupo cattivo
| Inviato il: 21/2/2009,15:41
|
Sì lessi anch'io, tempo addietro, di cotesta ottimizzazione dei carichi. In teoria è giusta, ma ritengo che la messa in pratica comporti delle complicazioni e dei costi aggiuntivi, sia in termini economici che energetici, da renderla sconsigliabile, perlomeno a livello de fai-da-te. Forse in un impianto molto grosso, di stampo industriale i vantaggi potrebbero essere significativi
| | | | DOLOMITICO
| Inviato il: 22/2/2009,09:13
|
Dipende,se uno si ordina le singole celle fotovoltaiche e invece che in configurazione "12 volt"le usa per caricare "2 volt" potrebbe funzionare lo stesso,loro indicano un esperimento di ricarica con delle pile per rendersi l'idea. Il problema è la scarica notturna,ma presumo che con dei diodi si risolva,forse l'eccessiva tensione di carica è un altro problema. Cmq quanto valga non lo so di preciso.
| | | | Marzuoli
milliWatt  Gruppo:Utente Messaggi:22
Stato:
| Inviato il: 23/2/2009,20:48
|
Bhè se teniamo conto che la potenza dissipata è P=Tensione al quadrato/Resistenza (Non so come mettere le formule) mettendo i pannelli in serie la loro resistenza dissiperà più energia se confrontato con un collegamento Sylcell !!!
O no ??
| | | | Ferrobattuto
| Inviato il: 23/2/2009,21:38
|
CITAZIONE .....è la scarica notturna,ma presumo che con dei diodi si risolva..... Un diodo introduce una caduta di tensione di 0,7V, che moltiplicato per tutti gli elementi e la corrente che ci scorre diventa una bella potenza dissipata. Poi una marea di cavi da portare su e giu, di sezione adeguata, ecc. troppe complicazioni. in teoria e per piccoli esperimenti sicuramente si, ma per un impianto di potenza penso di no. Forse si potrebbe percorrere una "via di mezzo": per ogni gruppo a 12V messo in serie un gruppo di pannelli a 12V anche. Ma i regolatori di carica? Minimo due per 24V....... Mi sembra utopico..... Saluti. Ferro
| | | |
Versione Mobile!
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|