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Energia Alternativa ed Energia Fai Da Te > Accumulatori

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Nuove sperimentazioni su celle da 2 Volt, Celle Plantè
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ITA815

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Inviato il: 23/08/2020 00:19:05

Dettaglio della foto precedente.



Immagine Allegata: Foto piastre cella prototipo 2.jpg
 
ForumEA/U/Foto piastre cella prototipo 2.jpg

 

ITA815

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Inviato il: 23/08/2020 00:28:18

Come vedete si è creata una specie di crosta di malta sufficientemente solida che per toglierla ho dovuto grattare le positive con una barretta di plastica.
Lo scrostamento delle positive da questo sporco non ha portato perdita di capacità della cella.
Questo però non era il problema principale ... questa crosta aveva sicuramente allungato i tempi di carica di un ora.
Il problema principale sicuramente era uno sfioramento tra positive e negative causato da un grosso ispessimento della crosta di malta generato dalle positive.
La foto sotto lo dimostra.



Immagine Allegata: Foto piastre cella prototipo 4.jpg
 
ForumEA/U/Foto piastre cella prototipo 4.jpg

 

ITA815

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Inviato il: 23/08/2020 00:28:57

Dettaglio della foto precedente.



Immagine Allegata: Foto piastre cella prototipo 5.jpg
 
ForumEA/U/Foto piastre cella prototipo 5.jpg

 

ITA815

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Inviato il: 23/08/2020 00:33:40

Altro punto che potrebbe creare problemi di corto circuito tra le piastre sono i separatori posti sul fondo della cella.
Anche in questa foto si nota che sul dente che separa le piastre si stava accumulando ossido che si staccava dalle piastre ... come lo dimostra questa foto sotto.



Immagine Allegata: Foto piastre cella prototipo 6.jpg
 
ForumEA/U/Foto piastre cella prototipo 6.jpg

 

ITA815

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Inviato il: 23/08/2020 01:10:09

Bisogna tenere presente che non ho ripulito le piastre dopo la formazione per cui molta malta era presente ... pensavo che nei cicli di carica/scarica, dopo la formazione, con l' elettrolisi si sarebbero staccati o che, in tutti i modi, non potesse aumentare.
Purtroppo, invece, lo spessore della malta è aumentato e si è solidificato.
Però bisogna valutare una cosa ... molto probabilmente il grosso della malta si è creato durante la formazione per cui potrebbe darsi, dal momento che si è solidificata dopo la formazione, che il ricrearsi di tale malta non sia così probabile o così elevata visto che nel tempo si va a solidificare.
Il vero problema è che questa malta indurita potrebbe creare delle scaglie molto grosse che se si staccano per intero manderebbero in corto circuito le piastre.
Nella prima foto si nota un distaccamento parziale di queste scaglie ed è prevedibile un loro distacco.
Una scaglia così grossa, come si vede in foto, potrebbe un giorno staccarsi e in fase di caduta potrebbe incagliarsi tra le 2 piastre creando un corto circuito.
Ora le piastre sono ripulite e la cella ha ripreso i suoi cicli di carica/scarica ... al momento è tutto regolare.

In questi giorni ho analizzato il problema della malta ... e controllando e riguardando i lavori eseguiti in questi 4 anni ho notato alcune cose interessanti.
Il problema, di base, è la densità dell' acido.
Con una densità molto bassa abbiamo potuto notare che si crea molta malta che, nel tempo, si indurisce ... e nel tempo la nuova malta che si crea sotto la crosta esterna ne crea la rottura e può creare un corto circuito sulle piastre in fase di distacco.
Questo problema si può evitare portando la densità dell' acido a 1200 o poco oltre.
Questo perchè ho sempre notato che ad una densità di 1200, o poco oltre, la malta non si è mai indurita e, nel tempo, scivolava sul fondo.
Però qui sorge un problema ... una cella formata non riesce mai a raggiungere la tensione massima di carica con la corretta corrente di carica ad una densità pari a 1200 o poco oltre.

Fine prima parte del messaggio.

 

ITA815

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Inviato il: 23/08/2020 01:29:34

Seconda parte del messaggio.

A densità 1200 la tensione di fine carica è a 2,43 volt e la tensione di equalizzazione è a 2,50 volt.
Con una corrente di carica C5 non oltrepassa i 2,23 volt e la corrente di carica, una volta raggiunti i 2,23 volt, rimane sempre C5.
In questi 3 mesi di cicli ho provato ad aumentare la densità dell' acido portando la cella ad una tensione massima di carica a 2,24 volt.
Con questa tensione di fine carica si possono collegare in serie 13 celle per raggiungere una tensione di lavoro di 24 volt.
Ma nel tempo il raggiungimento di questa tensione, sempre con una corrente di carica C5, faticava ad arrivare nei tempi dovuti ... alla fine servivano 6 ore per raggiungere la tensione di fine carica.
Poi è subentrato il problema della tensione di fine carica non costante avendo degli alti e bassi a fine carica.
Ho riprovato ad abbassare la densità dell' acido ma non ho risolto il problema ... il problema è stato risolto con la pulizia delle piastre.
Ora ho provato, per 3 giorni, a ciclare la cella a bassissima densità e tutto è nella regola.
Domani rialzo la densità dell' acido portando la cella ad una tensione di fine carica a 2,24 volt e vediamo cosa succede.
Al momento la cella cicla con una carica C5, più un' ora di consolidamento, ed una scarica C5.

Ci risentiamo al prossimo aggiornamento.

Fine seconda parte del messaggio.

Fine messaggio.

 

Claudio

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Inviato il: 23/08/2020 11:19:21

Acc. hai fatto una molto accurata autopsia della cella, non si nota però un logorio particolare o disomogeneo, c'è questa formazione di croste che si gonfiano e poi vanno a staccarsi creando potenziali ponti, per farla durare 30 anni va saltuariamente disassemblata, ripulita e ricomposta.



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ITA815

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Inviato il: 23/08/2020 20:42:54

Vedremo con l' aumento della densità dell' acido la quantità di malta che rimane sulla superficie delle piastre.

 

Claudio

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Inviato il: 23/08/2020 23:01:36

Ita c'è qualche ragione particolare per non usare l'acidità standard 1280 g/l, hai notato problemi?



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emuland

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Inviato il: 24/08/2020 06:32:24

Non sono sicurissimo,ma credo che l' idea sia di avere pochi problemi d usura.

Infatti per avere 24v fa 13 elementi non 12.

Probabilmente ITA l hai già fatto, ma se aumenti la distanza di qualche millimetro perdi tanto in termini di capacità? Per evitare di dover fare questo lavoro ogni 12 mesi (perché tu lo fai senza problemi se questo ti garantisce autonomi a e autosufficienza,ma l utente medio no)



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ITA815

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Inviato il: 25/08/2020 18:11:07

CITAZIONE (Claudio, 23/08/2020 23:01:36 ) Discussione.php?214425&207#MSG3157

Ita c'è qualche ragione particolare per non usare l'acidità standard 1280 g/l, hai notato problemi?
E' scritto nella seconda parte del messaggio il perchè non si può usare la densità alta, o normale, sulle celle Plantè.
In parole povere non arriva a tensione di fine carica con una corrente C5 ... serve una corrente di carica pari a C2.

 

ITA815

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Inviato il: 25/08/2020 18:49:12

CITAZIONE (emuland, 24/08/2020 06:32:24 ) Discussione.php?214425&207#MSG3158

Non sono sicurissimo,ma credo che l' idea sia di avere pochi problemi d usura.
No.
Solo a bassissima densità si riesce a raggiungere la tensione di fine carica con una corrente di carica pari a C5 ... e si riesce anche ad equalizzare.
Non so da cosa sia dovuto il problema di non riuscire ad arrivare alla massima tensione di carica con una densità di acido a 1100 o superiore.
Resta il fatto che per calcolare la densità giusta mi regolo sulla tensione di inizio scarica quando si stabilizza tale tensione.
Questo perchè non riuscendo ad arrivare ad una tensione di fine carica calcolando un banco celle pari a 13 (29,2:13=2,246 volt) allora sono obbligato ad abbassare la densità dell' acido.
Attualmente la composizione giusta di un banco celle è di 14 unità (29,2:14=2,085 volt come tensione di fine carica ... raggiungibile, al momento, senza difficoltà ... e ti permette anche l' equalizzazione con tensione a 2,14 volt).

Se qualcuno si chiede:

Una cella è carica a 2,08 volt a bassissima densità visto che normalmente dovrebbe arrivare a 2,43 volt ?

La risposta è:

Si.

Questo perchè abbassando la densità dell' acido si abbassano anche tutti i parametri di tensione di lavoro.

Prima di iniziare a ciclare normalmente la cella (una volta formata ...) sembrava che perdessi un' ora di accumulo con una densità molto bassa.
Nel tempo però si è dimostrato errato questo pensiero.
Anche la potenza della cella resta ad un valore accettabile ... la cella è una 5 Ah ed ha uno spunto di 140 A.
Siamo lontani naturalmente dalla potenza raggiunta nel video che ho postato ... dove una batteria di 1 Ah riusciva a raggiungere uno spunto di 290 A con una densità di acido circa a 1100.
Però anche una cella che ha una capacità di 5 Ah ed uno spunto di 140 A non è male.
Ora che ho ripulito le piastre dalla malta (creata sia dalla formazione ,sicuramente la maggior parte, e sia la ciclatura) vediamo quanto ci mette a ricreare la malta sulla superficie delle piastre.

Staremo a vedere ...

 

ITA815

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Inviato il: 27/08/2020 01:16:10

Tempi di scarica.

Altra cosa interessante sono i tempi di caduta di tensione quando si applica il carico.
Il carico che ho applicato alla cella da 5 Ah è sempre un C5 ... cioè 1 Ampere di carico usando una lampadina da autovettura.
I dati che andrò ad inserire ora è la tensione di scarica in cui si ritrova la cella con tempo minimo di calcolo pari 1 minuto ... cioè ... dopo un minuto, ad inizio scarica, mi ritrovo una determinata tensione che andrò a riportare qui sotto.
La tensione massima di carica raggiunta con una corrente di carica C5, cioè sempre 1 Ampere di carica, per un tempo di carica pari a 5 ore più 20 minuti di consolidamento è di 2,32 volt.
Le tensioni di scarica con i tempi calcolati sono i seguenti:

1,96 volt dopo il primo minuto di scarica.
1,91 volt dopo il secondo minuto di scarica.
1,88 volt dopo il terzo minuto di scarica.
1,86 volt dopo il quarto minuto di scarica.
1,84 volt dopo il quinto minuto di scarica.
1,83 volt dopo il settimo minuto di scarica.
1,82 volt dopo il nono minuto di scarica.

D' ora in avanti scrivo la tensione e il tempo in cui questa tensione resta tale.

1,81 volt - 30 minuti.
1,80 volt - 48 minuti.
1,79 volt - 02 ore e 10 minuti.
1,78 volt - 55 minuti.
1,77 volt - 40 minuti.
1,76 volt - 26 minuti.
1,75 volt - 23 minuti.
1,74 volt - 15 minuti.
1,73 volt - 13 minuti.
1,72 volt - 08 minuti.
1,71 volt - 03 minuti.
1,70 volt - 02 minuti.
1,69 volt - 02 minuti.
1,68 volt - 02 minuti.
1,67 volt - 02 minuti.
1,66 volt - 01 minuti.
1,65 volt - 01 minuti.
1,64 volt - 01 minuti.
1,63 volt - 01 minuti.
1,62 volt - 01 minuti.
1,60 volt - 01 minuti.
1,58 volt - 01 minuti.
1,57 volt - 30 secondi.

1, 57 volt è la tensione minima di scarica della cella ... in quanto:
22 volt : 14 celle = 1,571 volt.

I secondi non sono stati conteggiati e sono stati arrotondati sia per difetto che per eccesso ... comunque i tempi di scarica giusti sono 5 ore e 18 minuti con un carico C5 calcolato ad 1 Ampere.

Dunque ... all' attuale densità (sconosciuta) la tensione di inizio scarica si stabilizza a 1,81 volt ... (questa tensione la si può regolare variando la densità dell' acido).
Per cui:
1,81 volt per cella moltiplicato per 14 celle collegate in serie corrisponde ad una tensione di inizio scarica stabilizzata a 25,34 volt.
Dai tempi di scarica si denota il crollo della tensione a 1,72 volt ... quindi la cella arriva a 1,57 volt totalmente scarica in 30 minuti partendo da una tensione di 1,72 volt.
Attualmente questa è la configurazione giusta sia per raggiungere la tensione massima di carica e sia la tensione di equalizzazione entro le 5 ore e 20 minuti di carica con una corrente di carica C5 nell' arco di tutto il tempo di carica ... raggiungendo una tensione massima di carica di 2,32 volt ... questo lascia un ampio margine di tempo sul raggiungimento della tensione massima di carica ... che sarebbe 2,085 volt.

Tutti i conteggi sono riferiti ad un impianto fotovoltaico a 24 volt ... cioè il mio impianto fotovoltaico ... dove la tensione massima erogata in fase di carica è di 29,2 volt e la tensione minima di scarica programmabile è a 22,0 volt.



Modificato da ITA815 - 27/08/2020, 01:35:41
 

capi32

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Inviato il: 22/09/2020 23:28:19

quando arriva l'inverno e, a differenza degli orsi, io esco dal letargo.
Sono tornato alla letteratura dell'epoca per trovare una soluzione rapida per realizzare le piastre, ho trovato questo rapporto di prova sulla capacità in funzione della temperatura.

batteria 100% Planté
acido 26°B (1220) a fine carica (25°C)

attenzione la legenda del grafico è invertita.

Fig .1
scarica a 25A

A = 16° > 218 Ah (C8.5)
B = 32° > 260 Ah (C10)
C = 40° > 275 Ah (C9.8)
D = 50° > 280 Ah (C11.5)


Fig .2
scarica a 175/180A

A = 20° > 76 Ah (C0.4)
B = 27° > 97 Ah (C0.5)
C = 40° > 127 Ah (C0.7)
D = 55° > 171 Ah (C0.9)
E = 70° > 206 Ah (C1.1)

potrebbe darti qualcosa a cui pensare.

LINK



Immagine Allegata: Test_Capacite_1901__Plante_Arsonval_Vaugeois.jpg
 
ForumEA/U/Test_Capacite_1901__Plante_Arsonval_Vaugeois.jpg



Modificato da capi32 - 23/09/2020, 12:26:43


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capi32

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Inviato il: 22/09/2020 23:59:13

Qui ho appena trovato un altro processo di formazione veloce che ha l'enorme vantaggio di essere atossico (rispetto all'acido nitrico).

ricetta
1a fase > immergere le piastre per alcune ore nel 10/15 % di perossido di idrogeno (LINK)
2a fase > formazione convenzionale con elettrolisi (2 volumi di acido solforico + 1 volume di perossido di idrogeno).

la formazione dura 15 ore e ha il vantaggio di evitare il rigonfiamento della placca positiva (crosta che si stacca e cade).

LINK



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