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Nuove sperimentazioni su celle da 2 Volt, Celle Plantè
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Alain

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Inviato il: 26/10/2020 13:26:59

ITA, con tutto il rispetto, non volermene ma penso che stavolta hai toppato.

Viste le numerose sperimentazioni che stai portando avanti, potrei anche lasciarmi convincere che non sia la densità dell'acido la maggiore responsabile della corrosione delle piastre; ma mai e poi mai potrò credere che in un accumulatore al piombo l'elettrolita a maggior densità salga verso l'alto.

Sono certo che col tempo avrai modo di approfondire e confutare questa tua precipitosa conclusione

 

lupocattivo

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Inviato il: 26/10/2020 14:18:10

CITAZIONE (ITA815, 26/10/2020 12:02:55 ) Discussione.php?214425&208#MSG3176


...L' acido solforico puro è oleoso ...


Scusa l'intromissione ITA815, ma olio o oleoso che dir si voglia non e' sininimo di piu' denso.

Il Mare (acqua salata) se cosi' non fosse non avrebbe molti dei suoi fondali soffocati da masse "Oleose"...

 

ITA815

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Inviato il: 27/10/2020 00:14:27

Dipende dalla massa oleosa e come viene lavorata, trattata o impiegata.
Ci sono masse oleose che galleggiano e masse oleose che affondano.
Dipende se poi hanno la capacità di mescolarsi con l' acqua o meno.
Ad esempio il petrolio galleggia ... mentre gli idrocarburi trattati, anche se derivati dal petrolio, vanno a fondo.
L' acido solforico è un liquido oleoso che si diluisce e si mescola nell' acqua ... quindi nel tempo, se non viene mescolato, rimane sul fondo.
Ma qualsiasi massa oleosa è di per sé viscosa.
Se io nella mia cella ho la densità più alta nella parte superiore della cella è perchè ho il rimescolamento regolare della soluzione acida.

Cosa succede in definitiva nella mia cella.

Avendo piastre libere, cioè senza buste o separatori vari, e avendo una distanza tra le piastre di mezzo centimetro l' elettrolisi rimescola perfettamente la soluzione acida ... non per niente ora sono andato a verificare la densità dell' acido sia sul fondo che in superficie della cella e la densità è la stessa ... 1200.
Solo che, e non chiedetemi il perchè (non sono un chimico), dopo pochi minuti che la cella è in scarica, e dunque non vi è più elettrolisi, la parte superiore della soluzione acida, a riposo, è più alta di densità rispetto la soluzione acida sul fondo della cella.
Non ho mai controllato se al termine della scarica, e poco prima dell' elettrolisi della successiva ricarica, la densità dell' acido è maggiore sul fondo o meno ... resta il fatto che in fase di elettrolisi la densità è identica in tutte le posizioni in cui la si va a misurare e dopo pochi minuti che la cella è in scarica la densità è maggiore nella parte alta della soluzione acida.
Comunque si parla di una inezia ... non parlo di differenze marcate.

Io penso, secondo logica, che le particelle di acido solforico che girano nell' acqua, per effetto delle bolle generate dall' elettrolisi, oltre che a rimescolarsi nell' acqua tendono a seguire le bolle di gas che vanno verso l' alto.
Al termine dell' elettrolisi queste particelle, per effetto viscoso, si aggregano aumentando la loro massa e, nello stesso tempo, ne aumenta la velocità di caduta sul fondo della cella.

Questo fenomeno lo notato circa 2 o 3 anni fa quando avevo portato la densità dell' acido, in una cella, ad un livello altissimo ... e grazie anche alla bassissima temperatura (circa 5 gradi) la superficie della soluzione acida era diventata una sostanza cremosa.
Alla cella facevo fare molta elettrolisi perchè non riuscivo a caricarla.
Da quel fattore ho capito che avevo una altissima densità dell' acido sulla superficie alta della cella e una soluzione più acquosa, e per cui con meno densità, nella parte bassa della cella.

Questo è stato un esperimento estremo dove il risultato è stato inaspettato.

E poi ... sinceramente ... dopo anni di test non vedo il motivo del perchè vi devo raccontare una frottola ...



Modificato da ITA815 - 27/10/2020, 04:46:10
 

Claudio

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Inviato il: 27/10/2020 00:27:41

ITA815 non penso assolutamente che tu ci stia raccontando una frottola, è solo che in tutti i testi che trovo in giro quello che dici tu non è citato, anzi è il contrario, infatti ho scritto:

Se l'hai verificato ci credo.

Sono solo meravigliato del problema che nessuno cita.



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ITA815

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Inviato il: 27/10/2020 00:28:24

CITAZIONE (Alain, 26/10/2020 13:26:59 ) Discussione.php?214425&209#MSG3180


Viste le numerose sperimentazioni che stai portando avanti, potrei anche lasciarmi convincere che non sia la densità dell'acido la maggiore responsabile della corrosione delle piastre


Non ho bisogno di convincere nessuno.
Ci sono i dati.
Nell' immagine sotto vi è scritto la capacità che ha l' acqua nel disgregare il solfato e, nello stesso tempo e in assenza di solfato, la capacità di disgregare il piombo per effetto del distacco degli ossidi dalla superficie delle piastre in piombo con l' elettrolisi.

questo è il metodo che uso io per staccare il solfato dalle piastre e riattivare le batterie ... sempre che non siamo troppo vecchie ...



Immagine Allegata: Grafici.jpg
 
ForumEA/U/Grafici.jpg

 

ITA815

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Inviato il: 27/10/2020 00:40:32

A proposito ... mi sono dimenticato di scrivere una cosa importante.

Quando ho portato la cella ad una densità altissima e avevo la superficie della soluzione acida cremosa ... al termine dell' elettrolisi la parte cremosa della sostanza acida si è portata subito sul fondo ed è stata sostituita da quella acquosa.

Ecco perchè dico, e ribadisco, che la soluzione acida una volta che viene trattata, mossa o modificata nella sua struttura può risultare differente il risultato che si ottiene rispetto ad una soluzione acida a riposo.

I valori si misurano quando la cella sta lavorando ... non quando è a riposo su uno scaffale che attende che qualcuno la compri.

Spero di essermi spiegato.

 

Claudio

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Inviato il: 27/10/2020 00:46:04

Assolutamente si, a questo punto si potrebbe quasi pensare che non ci starebbe male un sistema di ricircolo dell'acido, magari un canale fra le piastre, che per convezione naturale favorisca il rimescolamento, come se fosse, passami il termine, un camino che tira verso l'alto della cella..

PS.
O che ne favorisca la discesa, visto che più è acido più è pesante.



Modificato da Claudio - 27/10/2020, 00:57:53


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Claudio

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Inviato il: 27/10/2020 00:50:37

Mi viene da pensare che sia proprio per questo motivo che batterie di grande capacità sono più alte che larghe, forse che la lunghezza serva proprio per questo.

Ho visto in grosse centrali Telecom batterie da 80Cm di altezza.



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Inviato il: 27/10/2020 01:03:02

E hanno anche molto elettrolita sopra le piastre.



Immagine Allegata: OPZS.jpg
 
ForumEA/U/OPZS.jpg



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Inviato il: 27/10/2020 01:21:02

CITAZIONE (Claudio, 27/10/2020 00:27:41 ) Discussione.php?214425&209#MSG3183

ITA815 non penso assolutamente che tu ci stia raccontando una frottola, è solo che in tutti i testi che trovo in giro quello che dici tu non è citato, anzi è il contrario, infatti ho scritto:

Se l'hai verificato ci credo.

Sono solo meravigliato del problema che nessuno cita.

Purtroppo i testi dicono la verità ... e scrivo "purtroppo" solo perchè le celle commerciali vengono costruite in modo tale che si verifica quello che scrivono.
Non per niente adottano stratagemmi, per altro inutili, come i tubicini che vanno sul fondo della cella per tentare di rimescolare una soluzione acida che per effetto della costruzione della cella non rimescola un bel nulla ... se non la parte bassa della cella.
Oltretutto i vapori di gas che rimandano sul fondo son un concentrato altissimo di acido solforico ... certe soluzioni fanno proprio ridere i polli.

Comunque dovete capire che le mie celle non hanno nulla a che vedere con le celle commerciali ... la struttura delle piastre, il posizionamento delle stesse nella cella e l' assemblaggio della cella ne determina una resa e un risultato ben differente rispetto alle celle commerciali.
Va da se che anche il semplice comportamento differente della soluzione acida ne modifica i risultati e i valori.

Non pensiate che io sia l' unico personaggio che ha speso anni di test per arrivare ad un qualsiasi risultato finale ... le case costruttrici lo sanno bene dove stanno i pregi e i difetti delle celle o delle batterie.
La differenza tra le case costruttrici ed il sottoscritto sta che le case costruttrici devono guadagnare soldi ... io invece devo avere celle che durano decine di anni acquistandone i materiali una sola volta.

Una bella differenza ...

 

ITA815

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Inviato il: 27/10/2020 01:40:00

CITAZIONE (Claudio, 27/10/2020 00:50:37 ) Discussione.php?214425&209#MSG3187

Mi viene da pensare che sia proprio per questo motivo che batterie di grande capacità sono più alte che larghe, forse che la lunghezza serva proprio per questo.

Ho visto in grosse centrali Telecom batterie da 80Cm di altezza.

Anche le batterie dei muletti si sviluppano in altezza e non in larghezza o lunghezza.

Qui però ora andiamo su un discorso molto tecnico che, anche se è semplice da capire, dovrei fare un lungo testo per spiegare il perchè una cella che si sviluppa in altezza è nettamente meno performante di una cella che si sviluppa in lunghezza ... qualsiasi sia la larghezza.
L' unica cosa che hanno fatto in modo giusto in quella cella che hai messo sulla pagina è la quantità di soluzione acida che vi è sopra le piastre ... per il resto non è una cella di lunga durata.

 

ITA815

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Inviato il: 27/10/2020 02:21:55

CITAZIONE (Claudio, 27/10/2020 00:46:04 ) Discussione.php?214425&209#MSG3186

Assolutamente si, a questo punto si potrebbe quasi pensare che non ci starebbe male un sistema di ricircolo dell'acido, magari un canale fra le piastre, che per convezione naturale favorisca il rimescolamento, come se fosse, passami il termine, un camino che tira verso l'alto della cella..

PS.
O che ne favorisca la discesa, visto che più è acido più è pesante.

Qualsiasi azione che si vuol intraprendere su una cella costruita come quella che hai postato, non porta a nessun risultato il tentativo di rimescolamento della soluzione acida.
Al massimo hai solo un risultato fortemente rallentato per quello che riguarda il rimescolamento.
Questo perchè le piastre non sono libere.
Anche le semplici buste che contengono le piastre positive, una volta che si crea quella superficie di ossido cremosa al suo interno, non riescono a far riciclo ... questo perchè la parte esterna della busta è occlusa dalla negativa.
In pratica ... sino a quando la cella ha piastre nuove vi è un certo agio, o spazio, che ne determina un discreto ricircolo della soluzione acida ... per cui anche il rimescolamento della soluzione acida.
Ma appena le buste iniziano a riempirsi di ossidi che si staccano dalle piastre lo spazio inizia a mancare ... con esso inizia a mancare il riciclo e il rimescolamento della soluzione acida.
Si arriva ad un punto che le batterie, o le celle, si gonfiano sui lati ... questo per effetto di ossido che non riesce più a rimanere in contatto con la soluzione acida ... diventando poi nel tempo prima secco e poi si trasforma in cristalli di solfato.
Se solo le celle fossero ispezionabili prima che succeda l' irreparabile si potrebbero ripulire piastre e buste e la cella tornerebbe efficiente al 100%.
Solo un giusto uso corretto delle celle può rallentare notevolmente questa evoluzione negativa ... ma la rallenta ... non la evita.

Le celle commerciali hanno un difetto di base ... hanno ossidi trattati chimicamente e hanno piastre con separatori che si appoggiano, nel tempo, sulla superficie delle piastre.

Costruire una cella Plantè senza l' uso di separatori, per cui la superficie delle piastre è libera ed è a contatto diretto con la soluzione acida, e la mancanza di aditivi chimici negli ossidi fa si che se dovesse insorgere qualsiasi problema di resa della cella è sufficiente una inversione di polarità per riportare la cella alle prestazione originali.
In più il rimescolamento della soluzione acida è garantito.



Modificato da ITA815 - 27/10/2020, 04:37:50
 

ITA815

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Inviato il: 27/10/2020 03:08:46

Ora ... dal momento che la differenza di densità della soluzione acida è praticamente quasi nulla andando a misurarla a qualsiasi profondità della cella penso che al momento dobbiamo più preoccuparci di come fare in modo che la cella mantenga inalterate nel tempo sia le prestazioni che la pulizia delle piastre.
Purtroppo le prestazioni della cella sono fortemente legate e vincolate dalla pulizia delle piastre.
Per mantenere pulite le superfici delle piastre si ricorre alla stessa elettrolisi ... ma ci sono altri fattori che devono combaciare.
Deve combaciare una giusta densità dell' acido ... che a sua volta è legata ad una tensione di inizio scarica ben precisa ... la quale è legata a sua volta ad un preciso carico che si usa per scaricare la cella ... oltre anche alla capacità di ricarica entro le 5 ore con 1 ora di consolidamento e con una tensione di fine carica adeguata per garantire una ricarica completa ed una elettrolisi di un certo livello per togliere e lasciar cadere sul fondo gli ossidi che si staccano dalle piastre.

Da queste poche righe si intuisce che non è una cosa semplice.

Diciamo che ad oggi ho trovato l' equilibrio giusto che ne determina un corretto funzionamento della cella.

In sintesi:

I tempi di carica sono corretti.
La tensione di fine carica è sufficientemente nella norma.
Con un carico C3 ho una scarica al 100% della cella quando si arriva alla tensione di fine scarica.
Il colore delle piastre è corretto.
L' elettrolisi è sufficientemente energica (carica C5) e ha una durata di un' ora.
Al momento le piastre non hanno cenni di deformazione (spessore tra i 6 e i 7 millimetri).
La formazione di ossidi sulla superficie delle piastre è regolare e non si denotato rigonfiamenti degli ossidi stessi (come invece è successo facendo lavorare la cella a bassa densità).

I dati nello specifico sono questi:

Tensione massima di carica 2,35 volt + 1 ora di consolidamento (28,2 volt con 12 celle in serie).
La tensione di inizio scarica si attesta a 2,00 volt con un carico C3.
La tensione di inizio scarica, con applicato un carico C3, lo ottenuta regolando la densità dell' acido a 1200.
La tensione di fine scarica è a 1,83 volt (circa 22,00 volt con 12 celle in serie).
La cella, raggiunta la tensione minima di scarica, è scarica al 100% ... in quanto il passaggio di tensione da 1,84 volt a 1,83 volt dura 3 secondi.
La capacità attuale di aggira sui 7,2 mAh/cm^2.

Ora non resta che aspettare e vedere che succede tra qualche mese.



Modificato da ITA815 - 27/10/2020, 04:03:54
 

ITA815

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Inviato il: 30/11/2020 16:10:30

Aggiornamento cella.

La cella pare che proceda regolarmente.
Ha perso di capacità... ora ha una capacità pari a 5,32 mAh/cm^2.
L' unica vera differenza è che la cella ha una caduta di tensione a fine scarica meno rapida.
Al momento ho applicato un carico che è quasi un C5 ... tempo di scarica pari a 4 ore e 40 minuti.
I tempi di carica sono perfettamente nella norma... raggiunge la tensione di fine carica agevolmente.
Al momento è tutto ok.

Al prossimo aggiornamento.



Modificato da ITA815 - 01/12/2020, 10:06:50
 

ITA815

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Inviato il: 05/12/2020 13:57:28

Aggiornamento cella.

Vi è un nuovo riscontro sui cicli di carica e scarica.
Con un carico C3 la capacità si era portata a 5,32 mAh/cm^2.
Ora la cella cicla da qualche giorno con un carico C5 e sta recuperando capacità molto lentamente.
Attualmente sta a 6,73 mAh/cm^2.
Vediamo più avanti che succede.

 
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