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Energia Alternativa ed Energia Fai Da Te > Accumulatori

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Nuove sperimentazioni su celle da 2 Volt, Celle Plantè
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Newton
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Inviato il: 18/04/2017 11:41:03

Per i bulloni in plastica ricordo che il teflon è un materiale molto morbido, come se contenesse della cera. Penso non sia adatto a stringere le tue piastre ma magari esiste un teflon più duro di quello che ho visto io tempo fa. Comunque dalla mia esperienza ti dico che il Delrin (POM)e il Nylon (PA6)si consumano con l'acido, invece il PVC e il polietilene (PE)funzionano bene. Forse puoi filettare i fori destinati alle viti su una piastra, sull'altra foro del diametro della vite così eviti i dadi.

 

marcosnout

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Inviato il: 18/04/2017 12:15:28

Se posso permettermi, invece di cercare di filettare la barra di teflon, si possono utilizzare rondelle e coppiglie in piombo...idem se si decidesse di utilizzare dei tubetti in pvc o polietilene...



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Laminox Hidra 24kw, pannello solare termico SunHeat open 200 lt, termoboiler 120 litri. Zona climatica D, Gradi-giorno 1427
Isola: 30 moduli SUNTECH 200wp, Inverter UPS PSW7 6048, regolatore di carica PCM8048, batterie 24 EPZS 810Ah (C10)

 

ITA815

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Inviato il: 18/04/2017 17:32:41

CITAZIONE (marcosnout, 18/04/2017 12:15:28 ) Discussione.php?214425&26#MSG389

Se posso permettermi, invece di cercare di filettare la barra di teflon, si possono utilizzare rondelle e coppiglie in piombo...idem se si decidesse di utilizzare dei tubetti in pvc o polietilene...

Coppiglie ... questa è una bella idea.
In pratica si mette in morsa il gruppo di piastre e al posto dei bulloni, dadi e rondelle si infila un perno con la testa più grande dei fori e si ferma il tutto dall' altra parte con una coppiglia o un perno trasversale ... buona l' idea ... grazie Marco.

 

Newton
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Inviato il: 18/04/2017 18:03:36

Con il metodo della carica per 3 ore e pausa di autoscarica per 9 ore le due celle invertite (tracciato arancione e grigio)si stanno riprendendo alla grande. Questo sistema in tre giorni senza alcuna scarica ha fatto progredire la cella grigia di 215 minuti e la arancio di 165 minuti.
Per la precisione la cella arancio è solo in inversione e dal grafico si vede che faceva fatica a riportarsi in quota con il metodo classico carica/scarica. Con quattro cariche/scariche aveva guadagnato solo 20 minuti. Invece per la grigia oltre ad avere invertito la polarità è stata sostituita la limatura nella positiva, quindi non è formata e anche qui sembra funzionare egregiamente. Questo sistema è molto comodo e poco dispendioso!!!



Immagine Allegata: progressione.png
 
ForumEA/Q/progressione.png

 

ITA815

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Inviato il: 18/04/2017 20:33:44

Certo che ne hai fatti di alti e bassi con la formazione.

 

ITA815

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Inviato il: 18/04/2017 21:32:26

Nuovo test in arrivo.
Parto da un concetto ... buttare via le negative impastate mi scoccia assai ... vada per le positive ... ma per le negative proprio no.
Dal momento che ho già fatto 3 o 4 sandwich con le negative e tutte le volte che riaprivo le piastre dividendo le impastate dalle piastre in piombo pieno mi sono sempre ritrovato qualche pezzo di impasto delle impastate negative saldato alle piastre in piombo ho deciso di fare questo lavoro.
Tolgo l' impasto delle negative dalle sue griglie e lo trasferisco nei fori delle piastre in piombo pieno ... almeno in questo modo ho già le negative avanti con la formazione.
Per cui riempio i fori di 2 piastre in piombo pieno con la pasta delle negative e gli metto in mezzo una piastra in piombo pieno liscia come positiva.
La faccio ciclare un mesetto e poi vedo se la pasta si è saldata in modo ottimale alla piastra in piombo pieno.
E dal momento che le piastre forate sono raspate spalmo altra pasta negativa sulle superfici esterne facendo in modo di riempire le scanalature create dalla raspa.
Se il test funziona farò un' altra cella dove vi saranno le stesse negative con lo stesso trattamento sopra descritto ma farò la positiva nello stesso modo usando la pasta delle negative.

 

ITA815

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Inviato il: 18/04/2017 23:40:43

Nuovo test sospeso ... ho finito le negative impastate.
Lo riprendo quando aprirò una batteria auto.
Nel frattempo ho ripreso un' altro test che avevo sospeso apportando una modifica.
Per cui nella cella 2 ora si trovano 2 piastre spesse quasi un centimetro con più di 400 fori passanti.
Originariamente la cella era composta da 1 positiva e 1 negativa ma non andava un gran ché.
Ora ho aggiunto una negativa liscia sull' altra facciata della positiva ... vediamo se cambia qualcosina.

 

ITA815

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Inviato il: 20/04/2017 23:01:21

Resoconto di 1 anno e 4 mesi test.

Naturalmente è una sintesi ... se devo scrivere tutto quello che ho fatto, anche se lo sintetizzo, ci vorrebbero pagine e pagine di testo.
Mi limito a descrivere dove sono riuscito a migliorare qualcosa e dove ho fallito.

Fallimenti.

Tanti ... troppi ... l' inesperienza e il voler fare spesso di testa mia mi ha portato in tanti vicoli ciechi ... ma tutto questo è successo perché se non metto la mano sul fuoco ...

L' accumulo.
Sicuramente, a causa del piombo poco puro che uso, oltre i reali 4 mAh/cm^2, o poco più, non riesco ad andare entro i 2,43 volt di tensione di fine carica che è la tensione per cella che carica, al suo massimo di tensione, il mio inverter fotovoltaico.
Ci sono arrivato molto vicino ai canonici 7 mAh/cm^2 solo mandando la cella a 2,70 volt di carica che il mio inverter non riesce ad arrivare ... e poi è improponibile lavorare su quelle tensioni per cella ... troppa elettrolisi e ogni ricarica non è mai uguale e questo porta ad un accumulo che non è mai uguale o stabile.

Miglioramenti.

La formazione ... dei canonici 6 mesi che servono per la formazione io sono riuscito a portarli entro i 3 mesi per i 7 mAh/cm^2 ... se devo invece calcolare i 4 mAh/cm^2 allora ci arrivo in poco meno di 2 mesi.
Questo per me è un buon traguardo raggiunto.

La potenza ... qui ho fatto quello che neanche le migliori batterie commerciali riescono a fare.

Fine prima parte del messaggio.

 

ITA815

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Inviato il: 21/04/2017 00:20:14

Seconda parte del messaggio.

Sulla potenza della cella ho lavorato molto in questi ultimi 2 mesi dopo aver notato, sempre per caso, la caduta di tensione repentina a fine scarica della cella.
Mi chiedevo il perché di una caduta così secca e rapita già ad una tensione che per una batteria a 12 volt corrisponde a 11,60 volt o giù di lì.
La risposta lo avuta quando, raddoppiando il carico, la tensione della cella non si è mossa ... allora ho capito ... ho risolto un problema che a me dava molto fastidio.
Il problema che mi ha dato sempre fastidio è che quando raddoppi o triplichi il carico il tempo di scarica non è che si dimezza o si riduce ad un terzo ... vi è sempre quella caduta di tensione che ti porta al Cut-Off dell' inverter anticipatamente ... anche se l' accumulatore ha ancora accumulo da far andare un carico C10 per ore.
Questo problema sono riuscito a debellarlo ... infatti nei test che ho fatto raddoppiando il carico, rispetto al carico C10, l' accumulo mi dura quasi la metà esatta.
Infatti, una volta raggiunta la tensione di 1,83 volt che è la tensione dove scatta il Cut-Off del mio inverter, provando a rimettere il carico C10 la tensione mi risale di pochissimo e mi ritorna a 1,83 volt dopo pochissimi minuti.
Cambia poco di più se triplico il carico ... infatti raggiungendo gli 1,83 volt con carico triplo quando rimetto il carico C10 ritorno a 1,83 volt dopo una mezz' oretta ... ben lontano dalle classiche 2 o 3 ore degli accumulatori commerciali ... l' accumulatore Plantè fa anche peggio.
Per non riscrivere tutti i dettagli tornate indietro nei miei scritti sino a quando trovate che nella cella 1 la composizione è costituita da 1 positiva forata e 2 negative forate ... seguendo gli scritti li è spiegato tutto.
Quello che non trovate scritto nei testi precedenti è questo ... la composizione della cella 1 porta ad avere un rapporto pari a 3 a 1.
Mi immagino che vi state chiedendo che significa ... ora ve lo spiego.
Per rapporto 3 a 1 significa che la cella, anche se è composta da 2 negative e 1 positiva, nella realtà con le piastre forate il rapporto passa a 3 negative e 1 positiva.
Questo perché forando le negative le facciate che guardano verso le pareti della cella vengono messe a disposizione alla positiva tramite la superficie dei fori ... dal momento che la superficie ricavata con i fori è di circa il 50% per ogni negativa il totale porta ad una superfice di una piastra in più per quello che riguarda le negative.
Ecco del perché 3 a 1 ... a livello di negative ho una superficie maggiore di almeno il 33% rispetto a negative senza fori.
Altra considerazione da fare è il flusso dell' energia.
Come sapete l' energia scorre nella soluzione liquida ... se la energia che viaggia nella soluzione liquida trova degli ostacoli li raggira per raggiungere la sua destinazione.
Dal momento che le facciate delle piastre non si scaricano in modo omogeneo, perché non è omogenea la formazione dell' ossido sulle superfici delle piastre (lo si nota dalle colorazioni delle piastre che cambiano in fase di scarica), spesso capita che la positiva su una facciata ha ancora energia mentre la facciata contrapposta della negativa non è più in grado di riceverla per erogarla ai poli di uscita ... se la facciata opposta della negativa invece è in grado di ricevere l' energia il flusso deve aggirare la positiva per fare arrivare l' energia all' altra negativa ... oppure il flusso andrà in qualsiasi direzione dove trova un punto delle negative in grado ricevere la suddetta energia.
Con le piastre forate questo problema è ridotto al minimo ... primo ... perché la maggior parte della superficie è sui fori e se le piastre sono posizionate in modo che i fori sono allineati il flusso non trova ostacoli ... secondo ... il flusso non deve più aggirare la piastra perché passa direttamente dai fori.
Questo sistema elimina tutte le resistenze interne ad una cella causa un flusso di energia non omogeneo.

Fine seconda parte del messaggio.



Modificato da ITA815 - 21/04/2017, 00:38:33
 

ITA815

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Inviato il: 21/04/2017 00:29:06

Terza parte del messaggio.

Questo rapporto 3 a 1 però lo si ha solo quando si compone una cella con 1 positiva e 2 negative ... se si compone una cella con 2 positive e 3 negative questo rapporto cala e più si mettono positive in una cella e più cade questo rapporto.
Resta però il flusso di energia perché essendo tutte le piastre forate questo non dovrebbe creare ostacoli.
Naturalmente tutto questo è solo un mio pensiero ... ma non è un pensiero creato da una teoria ... è un pensiero supportato dai fatti e dai test ... poi magari la spiegazione è un' altra ma al momento non avendo competenze in chimica è fisica l' unica cosa che mi è venuta in mente lo scritta così come lo pensata.
Poi, chi ha competenze in merito, può spiegarla in modo più scientifico o didattico.

Fine del messaggio.



Modificato da ITA815 - 21/04/2017, 00:37:01
 

ITA815

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Inviato il: 21/04/2017 00:52:19

Rimane un' ultimo test da fare.
Dal momento che in una delle mie celle posso inserire dentro 3 positive e 4 negative il rapporto diventa 5 a 3.
Domani, se ho tempo, mi faccio 7 piastre forate e le metto in formazione.
In questo modo si potrà testare la caduta di tensione e la potenza della cella.
Ci sarà da aspettare però un paio di mesi di formazione prima di avere dei dati corretti ... però in questo modo si potrà vedere cosa cambia rispetto ad una cella che ha un rapporto 3 a 1.

 

ITA815

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Inviato il: 21/04/2017 01:10:10

Ho sbagliato il messaggio precedente ... o meglio ... è incompleto.
Andrò a creare una cella composta da 3 positive e 4 negative forate per un rapporto 5 a 3 ma nello stesso tempo metterò in formazione altre 3 celle collegate in parallelo dove in ogni cella vi sarà 1 positiva e 2 negative forate per un rapporto di 9 a 3.
In questo modo, a parità di numero di positive, vediamo le differenze che avranno le negative come resa ... sia nella caduta di tensione che nella potenza.
Naturalmente le 3 celle in parallelo potrebbero non avere un accumulo identico ma farò in modo che il test di caduta di tensione e potenza sia eseguito con le 3 celle a pari prestazioni correggendo le varie mancanze delle celle in parallelo.

 

valter996

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Inviato il: 22/04/2017 08:37:09

Buongiorno a tutti, dopo aver letto le centinaia di pagine, eccomi qua infettato dal virus batteriextutti!!! Vi vorrei far vedere una serie di filmati (vedi link) che m'hanno stupito... ci risentiamo a giorni...LINK



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ITA815

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Inviato il: 23/04/2017 12:02:46

Ne ho visti parecchi di questi filmati sia a livello artigianale, come mostri nel filmato linkato, e sia a livello industriale dove fanno vedere per filo e per segno tutti i passaggi che vengono eseguiti nella costruzione di batterie a piastre impastate.
Però, come si vede nel filmato linkato, bisogna adottarsi di un po' di attrezzatura ... la fiamma ossidrica, attrezzo indispensabile per mettere insieme le piastre delle batterie, io non l' ho ... e di certo non vado ad investire soldi per comprarmi tutto l' armamentario per fare una cosa che serve solo a me e che la utilizzerei solo per le batterie ... fatte le batterie rimarrebbe parcheggiato per anni in garage senza essere utilizzato.
Oltretutto una volta fatta e assemblata la batteria non è più smontabile e riparabile.
Alla fine della storia quando tu vai a comprare una batteria nella realtà non acquisti una batteria ... acquisti un servizio ... la garanzia che ti applicano sulla batteria non è altro che un sistema che ti garantisce il prezzo pagato per il servizio acquisito in caso di un guasto causa un difetto di fabbrica.
Per cui tu paghi un servizio che ha una garanzia di 2 anni ... se poi riesci ad utilizzare più a lungo la batteria meglio per te ... hai fatto un affare ... affare che però le case costruttrici calcolano a monte.
Una volta che la batteria si è esaurita o rotta la riconsegni e paghi per un' altro servizio con l' acquisto di una batteria nuova.
Nel commercio moderno molta merce ha questa funzione ... usa e getta.
Una volta invece quando compravi qualcosa avevi la possibilità di poterla riparare ... le stesse batterie auto, negli anni 70, erano riparabili dal meccanico o dall' elettrauto il quale poteva sostituire l' elemento difettoso e vi erano i pezzi di ricambio.
Per fortuna, oggi come oggi, non tutto è "usa e getta" ma nel campo dell' elettronica purtroppo è così e stessa cosa vale per le batterie ... che se anche tu potresti recuperare qualcosa vi sono leggi che te lo proibiscono.
Viviamo in un mondo un po' distorto da questo punto di vista ... ma sappiamo bene tutti il perché ...

 

valter996

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Inviato il: 23/04/2017 13:17:44

CITAZIONE (ITA815, 23/04/2017 12:02:46 ) Discussione.php?214425&27#MSG402

Ne ho visti parecchi di questi filmati sia a livello artigianale, come mostri nel filmato linkato, e sia a livello industriale dove fanno vedere per filo e per segno tutti i passaggi che vengono eseguiti nella costruzione di batterie a piastre impastate.
Però, come si vede nel filmato linkato, bisogna adottarsi di un po' di attrezzatura ... la fiamma ossidrica, attrezzo indispensabile per mettere insieme le piastre delle batterie, io non l' ho ... e di certo non vado ad investire soldi per comprarmi tutto l' armamentario per fare una cosa che serve solo a me e che la utilizzerei solo per le batterie ... fatte le batterie rimarrebbe parcheggiato per anni in garage senza essere utilizzato.
Oltretutto una volta fatta e assemblata la batteria non è più smontabile e riparabile.
Alla fine della storia quando tu vai a comprare una batteria nella realtà non acquisti una batteria ... acquisti un servizio ... la garanzia che ti applicano sulla batteria non è altro che un sistema che ti garantisce il prezzo pagato per il servizio acquisito in caso di un guasto causa un difetto di fabbrica.
Per cui tu paghi un servizio che ha una garanzia di 2 anni ... se poi riesci ad utilizzare più a lungo la batteria meglio per te ... hai fatto un affare ... affare che però le case costruttrici calcolano a monte.
Una volta che la batteria si è esaurita o rotta la riconsegni e paghi per un' altro servizio con l' acquisto di una batteria nuova.
Nel commercio moderno molta merce ha questa funzione ... usa e getta.
Una volta invece quando compravi qualcosa avevi la possibilità di poterla riparare ... le stesse batterie auto, negli anni 70, erano riparabili dal meccanico o dall' elettrauto il quale poteva sostituire l' elemento difettoso e vi erano i pezzi di ricambio.
Per fortuna, oggi come oggi, non tutto è "usa e getta" ma nel campo dell' elettronica purtroppo è così e stessa cosa vale per le batterie ... che se anche tu potresti recuperare qualcosa vi sono leggi che te lo proibiscono.
Viviamo in un mondo un po' distorto da questo punto di vista ... ma sappiamo bene tutti il perché ...

OK! Speravo di portarvi qualcosa che nei filmati io non avrei potuto vedere perchè non avevo sicuramente le stesse vostre esperineze!! Missione fallita,vi seguo e se trovo altro non esiterò a condividerlo.. spero solo che andiate avanti (sono egoista vero?)...comunque spero avanti tutta!!



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