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Energia Alternativa ed Energia Fai Da Te > Accumulatori

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Il desolfatatore megapulse
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Ferrobattuto

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Inviato il: 7/3/2011,20:40

CITAZIONE (max_linux2000 @ 7/3/2011, 14:58)
.......Diciamo che sarebbe il separatore (credo) ideale per la batteria a girella da mettere dentro a tubi idraulici da 120mm di cui ti avevo parlato tempo fa

ciao
MaX

C'è chi pensa (non io....) per fare batterie "avvolte" di usare addirittura i secchi vuoti della vernice per le pareti...... faccine/biggrin.gif

 

max_linux2000

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Inviato il: 7/3/2011,21:36

andiamo un po' OT gisuto un attimino

come si potrebbe fare per fare un Formattatore di batterie alimentado da celle solari ma con pochissimi componenti analogici?

bisognerebbe che funzionasse cosí:

Innanzi tutto ne serve uno per ogni batteria da 2V quindi servirebbero 5 celle da 0.5V per un totale di 2.5V.
Magari si potrebbe fare un mini pannellino da 5 celle monocristalline da 8A.
La connessione sarebbe diretta e senza regolatore, O meglio il regolatore c'è ma è un relè che stacca le celle quando la tensione raggiunge i 2.3V e scarica la batteria collegandoci per esempio una lampadinao altro carico.
Poi quando la tensione scende a 1V, si resetta il relè e si lascia pronto per ricaricare le batterie il giorno dopo
Non serve neppure il diodo, perchè quando scende il sole il pannellino stesso farà da carico nel caso non avesse ancora raggiunto i 2.3V.
Sarebbe meglio non farlo come quello di kekko. Sicuramente funziona perfettamente, ma volevo poterlo fare con le mie mani e senza neppure una basetta. Credo che sia un circuito simile ai relè di minima e massima delle vecchie automobili con dinamo al posto dell'alternatore.

Hai in mente qualche cosa del genere Ferro?

ciao
MaX

 

Ferrobattuto

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Inviato il: 8/3/2011,19:58

Difficile farlo senza un circuitino elettronico...... In pratica ci serve un regolatore a "finestra" (di tensione) che attacca un relè quando la tensione scende a 1,75V (non 1V, è troppo poco....) e stacca quando arriva a 2,3. Lavorando a 12V (o a 24....) si potrebbero usare proprio i vecchi relè dentro i regolatori elettromeccanici delle dinamo, checchè se ne dica erano piuttosto precisi, e si potevano regolare agevolmente le soglie agendo sulla tensione delle mollette antagoniste. Semmai, ma molto alla lunga, il problema poteva essere una pulizia dei contatti, e un minimo di consumo in più. Alcuni addirittura avevano un registro a vite con regolazione molto fine. Lavorare a 2V invece non lo vedo per niente facile, non mi pare esistano congegni elettromeccanici che lavorino con quelle tensioni.
Lo stesso relè potrebbe essere un deviatore che quando stacca il pannello attacca il carico. Invece non vedo bene lasciar circolare corrente nel pannello..... Se ci mettono il diodo di non ritorno qualche motivo ci sarà, probabilmenterischiano di rovinarsi.
Ho paura che a 2V ti tocchi lavorare col sistema manuale.

 

max_linux2000

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Inviato il: 8/3/2011,20:15

si... probabilmente collecherò un pennellino da 6 celle (www.xmx.it/sylcell.htm) senza diodi. Di giorno carica e di notte scarica.

+ semplice di cosí "se more" faccine/biggrin.gif

Non è fine, ma sicuramente funziona. Unico problema potrebbe essere che dopo un certo periodo il pannellino non avrebbe energia sufficente per ricaricare la batteria visto che aumenta la capacitá, ma si può ovviare aggiungendo in parallelo altri pannelli uguali.

So che i pannelli possono tranquillamente dissipare la corrente delle batterie e che i diodi li mettono proprio per quello, per evitare di perdere energia durante la notte.

ciao
MaX

 

Ferrobattuto

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Inviato il: 8/3/2011,20:55

In pratica sarebbe un sistema per "ciclare" le celle da 2V per la loro formazione. Vabhè, ma qual'è il problema a farlo a 12 o a 24V? Poi se gli elementi sono autocostruiti (tana! faccine/biggrin.gif ) è meglio ciclarli tutti con la stessa corrente, così che alla fine abbiano la stessa capacità, invece singolarmente cella per cella rischi di avere delle capacità diverse, anche se forse di poco. Nel primo caso avrai meno necessità di cariche equalizzatrici.

 

max_linux2000

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Inviato il: 8/3/2011,21:56

anche questo è vero... carico 6 batterie in serie con un pannelli da 36celle escludendo il diodo.

l'unico dubbio è se una cella fotovoltaica consuma durante la notte la stessa energia che riesce a prudurre di giorno. (???) Mi da l'imressione che consuma poco. Leggi i rendimenti che da quell'artcolo su www.xmx.it/sylcell.htm .

CITAZIONE
"Durante il test il pannello fotovoltaico convenzionale ha prodotto 83.48 watt-ora di energia, mentre quello SYLCELL ne ha prodotti 159.20. Il gruppo SYLCELL ha perso 25.88 watt-ora durante la notte per la scarica attraverso le fotocellule (durante il test non è stato usato alcun dispositivo di blocco della corrente inversa).
La configurazione SYLCELL ha prodotto 50.09 watt-ora più di quella convenzionale, ossia il 60% in più con la stessa quantità di irradiazione solare."

Se questo è vero allorabisognerebbe collegare anche un crepuscolare che accenda una luce durante la notte.

la faccenda si complica faccine/sad.gif

ok trovato!! un semplice regolatore con timer incorporato. Hanno la protezione per batteria bassa e uscita per la lampada o il carico.

La lampada la cambio in base alla presunta capacità della batteria(più piccola all'inizio e via via aumentando con il passare delle settimane.

vabbè ... a questo punto tanto vale chiedere a kekko di trovare un po' di tempo e costruirmi un formattatore a 12V.

vabbè.. .tanto non ho ancora avuto il tempo e i soldi per fare le batterie, quindi il formattatore può aspettare. faccine/biggrin.gif

ciao
MaX

 

Ferrobattuto

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Inviato il: 9/3/2011,13:39

Un relè a 12V azionato dal pannello che cortocircuita il diodo di non ritorno e quando è a riposo inserisce una lampada o un carico? faccine/biggrin.gif

 

max_linux2000

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Inviato il: 9/3/2011,17:41

bellino!! faccine/biggrin.gif ecco un esempio di semplicità ed eleganza! faccine/biggrin.gif

 

piero1955
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Inviato il: 18/3/2011,11:03

Buongiorno a tutti.
Visto che avete MOLTA esperienza anche nello smontaggio delle batterie, per recupero materiali volevo chiedere una cosa...... Avete mai aperto una batteria da auto con densimetro (pallino verde) incorporato? In caso affermativo, mi dite come è inserito? E' ovvio che è inserito in un solo elemento dei 6 presenti (il secondo dal morsetto negativo), quindi la densità è riferita solo a quell'elemento......
Sbaglio?

Ciao

 

Ferrobattuto

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Inviato il: 18/3/2011,14:32

Fin'ora a me non sono mai capitate.... Ma immagino di si, che stia su un solo elemento, anche perché le varie celle debbono essere separate e sigillate tra di loro, altrimenti si scaricano tra di loro attraverso l'elettrolito come se stessero in corto. Per cui a rigor di logica dovrebbero esserci 6 palline, se ce n'è una sola su un solo elemento evidentemente misura la densità solo di quello. Una misura indicativa..... Tanto per far capire più o meno lo stato generale.

 

max_linux2000

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Inviato il: 18/3/2011,17:31

ciao,
me ne è capitata una tra le mani. Si tratta di un tappo a vite simile agli altri ma con una pallina verde calibrata in modo da galleggiare in superficie se la densità è corretta. E naturalmente il tappo-densimetro funziona solo su quella cella, visto che non lo puoi avvitare nelle altre.

.... sinceramente... una porcheria.

ciao
MaX

 

piero1955
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Inviato il: 22/3/2011,11:26

Ciao, grazie per la conferma.....
Avevo già idea che fosse così, infatti non poteva essere costruito diversanmente. Gli elementi ,a livello di elettrolita, sono isolati tra loro per cui non poteva essere che così. Il densimetro testa solo un elemento.

Un saluto a tutti. faccine/clap.gif

 

PaoloFI69
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Inviato il: 2/4/2011,15:39

Mitico Megapulse, dopo circa 6 mesi mi rifaccio vivo.
Avevo iniziato ad usare il megapulse sulle batterie di recupero e su quelle che avevo, beh.... ho usato 2 megapulse ma dopo quasi 1 anno ne ho rimesse in forma parecchie.
Io ne uso circa 30 per le varie macchine, quasi tutte da 100A qualcuna da 80A 120A e 160A
Me ne erano rimaste utilizzabili circa 15 un anno fa.
Adesso dopo averne trattate, provate e in parte buttate circa 50, mi ritrovo con le 30 che mi servono più una decina di scorta, naturalmente a costo zero a parte la corrente per desolfatarle, un pò di acqua distillata e un pò di tempo.

Proprio in questi giorni mi sono capitate 2 batterie CAT da 190A e 1300Ah, sto iniziando i trattamenti ma.... non sono tanto fiducioso anche se chi me le ha portate dice che sono ancora buone.
Gli elementi erano ancora tutti coperti, però la densità degli elementi era molto diversa tra di loro, alcuni a 1,18-1,20 altri anche a 1,12 e un paio di leggeri rigonfiamenti laterali sicuramente causati dal solfato,ci ho aggiunto circa 2 litri di acqua per batteria ed ho iniziato il trattamento.

A 14,4V segnavano una perdita di circa 7A che poi diminuirà sicuramente desolfatandole.

Mi stavo domandando ma.... dopo aver aggiunto tutta quell'acqua sarà bene che le equalizzi almeno 1 volta per rimescolare bene l'acido dentro?

 

DOLOMITICO

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Inviato il: 2/4/2011,16:36

CITAZIONE (PaoloFI69 @ 2/4/2011, 16:39)
Mi stavo domandando ma.... dopo aver aggiunto tutta quell'acqua sarà bene che le equalizzi almeno 1 volta per rimescolare bene l'acido dentro?

Secondo me non serve,in ogni caso se lo fai stacca il megapulse che soffre le tensioni troppo alte.
Io quelle che desolfatavo da densità bassissime non necessitavano di ecqualizzazione in quanto il tempo che le lasci collegate permette il livellamento di tutte le celle.
Difficile è trovare una batteria con tutte e 6 le celle con valori simili,la grande maggioranza tende ad avere sempre un'elemento che arrivato ad un certo punto della densità non risale oltre,non dipende dalla mancanza di acido,è proprio la cella logorata.
Ah....Bentornato,mi chiedevo proprio tempo fa che fine avevi fatto,vedo che eri impegnato a desolfatare. faccine/biggrin.gif

 

PaoloFI69
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Inviato il: 2/4/2011,18:02

Si certo il megapulse lo stacco per equalizzare.
Si di solito è così, nel tempo che si desolfata si rimescola l'acido, però..... ho visto in questo caso che: forse la dimensione delle batterie e la discreta solfatazione non mi fanno arrivare i caricabatterie tanto in su di volt.

Es. con il caricabatterie automatico da 450W al max una batteria la porta a 14,55V perchè circa 9A vengono sperse ( immagino che avvenga perchè la batteria è grossa e mal messa).

Con quello da 50W classico addirittura non va oltre 13,20V. ( questo in genere lo uso con il megapulse e circa 300A di batterie in parallelo per la seconda parte della desolfatazione, e spesso devo diminuoirgli il voltaggio d'ingresso con un varialuce perchè altrimenti va oltre 14,4V)

Con quello vecchio classico con 12 posizioni da 10-12A invece riesco a regolarlo anche a 14,2V ma si sa quelli vecchi si regolavano molto meglio.

Di solito le tengo un pò con il megapulse e il caricabatterie vecchio per i primi giorni, poi quando inizia a migliorare che l'assorbimento diminuisce passo a quello piccolo per 2-3 settimane.
Ma in questo caso dopo 2 giorni l'assorbimento non scende o scende pochissimo, posso anche insistere, ma per poter controllare la densità dopo tutta quest'aggiunta di acqua.... devo tenerle sui 14,3V.
Quanto tempo gli servirà per rimescolare tutto per bene?
Ho 2 scelte:
1- 14,2V-14,4V con il megapulse
2- 15V senza megapulse per equalizzare

Nel secondo caso non posso usare l'automatico perchè non ce la fa, quindi pensavo di usare quello vecchio, forse con questo ce la faccio.
Questi caricabatterie nuovi sono troppo precisi, come c'è un pò d'assorbimento.... perdono subito voltaggio.
Quello automatico è da 20-30A e al max mi scendeva a 9A .Quello vecchio anche se è 10-12A max però...penso che ci arrivi poichè la posizione di max potenza non la uso mai perchè se la batteria non assorbe la fa salire anche a 17V.

 
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