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Energia Alternativa ed Energia Fai Da Te > Accumulatori

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Un deviatore multibatteria, serve per davvero?
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DOLOMITICO

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Inviato il: 13/9/2009,18:04

Vorrei porre alla vosta attenzione questi aggeggi,i deviatori multi batteria,ho visto quello della helios qui sembra un bel gingillo,ma 150€ mi stanno bene in tasca anche a me,a parte le cose "belle" che lui fa,ma che secondo me se uno ha un buon regolatore di carica non ha di questi problemi perche ha le medesime caratteristiche,pero solo su UNA batteria.
Vorrei chiedere se,in base alla vostra esperienza come si possa fare per avere un sistema a 12/24 Volt con delle caratteristiche simili,nel senso che :

1)si carichi una batteria alla volta
2)si scarichi una batteria alla volta
3)si possa commutare automaticamente,senza intervento manuale di supervisione

Il parallelo secco risolverebbe tutto,ma si sa che non è la soluzione giusta a causa delle differenze interne di resistenza,quindi si carica una delle 2 al 100% e l'altra a livelli inferiori.

Tempo fa avevo provato un sistema a deviatore su 2 batterie,funzionava,ma dovevo sempre supervisionare lo stato di carica,non si potrebbe provare un circuito o qualcosa di automatico?

Sarebbe una soluzione per usare anche 2 o piu batterie di diverse marche/capacita e quindi adatte anche al riciclaggio e quindi incrementare di brutto le capacita totali ottenibili.

Forse chiedo troppo,ma è un'argomento poco trattato,ma potrebbe essere di grande aiuto,specialmente chi recupera batterie e ne ha molte di capacita diverse. faccine/huh.gif

 

Pyron

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Inviato il: 13/9/2009,20:31

non ti preoccupare dolomitico, tempo fa l'ho presi in esame anche io, ma dai forum dei camperisti tutti quelli che l'hanno istallato se ne sono pentiti, a quanto pare ha un autoconsumo troppo alto, non so dirti quanto..ma a quanto pare buttava giù le batterie dei mezzi in rimessaggio nel giro di una settimana, eliminandolo risolvevano, ecco una delle tante discussioni. se ti interessa ce ne sono anche di più economici tipo QUESTO

forse potresti risolvere ma sarebbe un sistema manuale... faccine/dry.gif

 

Ferrobattuto

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Inviato il: 14/9/2009,09:33

Presumo che un piccolo circuito "a scatto", che commuti la carica da una batteria all'altra, tramite un normale relè, quando la batteria ha raggiunto una tensione prestabilita, non sia per niente difficile da fare. Immagino si potrebbe fare anche usando delle normali logiche (NOR, NAND, ecc.....) CMos a bassissimo consumo, del tipo Schmitt trigger, ma credo che un circuitino con un PIC risolverebbe meglio, magari con un mosfet al posto del relè.
I "nostri elettronici" dovrebbero essere in grado di fare qualcosa del genere anche abbastanza facilmente.
Qualcuno se la sente?
Saluti.
Ferro

P.S.
Comunque la "solita paura" del parallelo, è giustificata soltanto in caso di batterie diversissime, con vita molto differente, dimensioni molto differenti ecc.... Nel caso di batterie molto simili, o nuove o perfettamente efficienti, il discorso decade, in quanto la resistenza interna varia con lo stato di carica, per cui una batteria che sia più carica alla fine devìa naturalmente la corrente su una più scarica col risultato finale che alla fine avremo la stessa tensione di fine carica su entrambe. Quello che può influire invece, è l'autoscarica interna, che potrebbe finire per scaricarle entrambe.
Ciao

 

DOLOMITICO

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Inviato il: 14/9/2009,13:43

Mi pare di aver letto qualcosa sul fatto che scarica le batterie,per fare una cosa meccanica in manuale non ci vuole molto,una barra di alluminio che commuta su una tavola isolante,con attacchi a pessione,e li passano ampere a volonta,pero cè sempre la noia della supervisione,io intendevo qualcosa come dice ferro,magari anche a rele,mi pare esistono quelli a commutazione che richiedono solo l'impulso di commutazione.
Il parallelo io lo evito il piu possibile,preferisco 2 batterie distinte che non un parallelo,e in ogni caso ho molte batterie in giro,ma non 2 uguali con gli stessi cicli.
Sarebbe un'idea per la sezione aplicazioni pratiche...

 

Keyosz
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Inviato il: 14/9/2009,18:37

Ti capisco Dolomitico, tutte quelle batterie recuperate ma poi non si sà come usarle in maniera logica...
Ci ho sbattuto la testa anche io per parecchio tempo nel passato con molte prove e soluzioni diverse, ma alla fine è solo una perdita di tempo, la soluzione ideale sarebbe quella con i diodi, diodi in ingressi di carica e diodi in uscita per la scarica, ma i problemi sono 3:
1) correnti elevate in scarica, servono diodi grossi e costosi, non puoi metterli in parallelo.
2) elevata dissipazione di energia in calore specialmente a 12V!!!
3) inverter e regolatori di carica moderni necessitano della bassa impedenza delle batterie per smorzare i carichi induttivi dei loro trasformatori e bobine, il diodo finirebbe per guastarli!

La soluzione dei contatti meccanici pilotati da una logica andrebbero bene ma per sapere in che stato sono le varie batterie bisogna misurarle a circuito aperto per un breve istante periodicamente e la cosa potrebbe interferire con i regolatori di carica e gli inverter che potrebbero spegneri o bruciarsi.

Poi c'è il problema dei corti, se ho in parallelo 10 batteriette da auto e una va in corto mi porta nella tomba tutte le altre prima che me ne accorga, ovvero quando si spegne tutto!!!
Credimi è stata esperienza personale, poi c'è anche il rischio che la batteria che va in corto surriscaldi, faccia elettrolisi, fonda od esploda, poichè se metto in serie 10 batterie da 45Ah e una va in corto gli si riversano sopra i restanti 405Ah di potenza.
Avevo letto da un produttore che è buona norma non fare troppi paralleli a meno di prevedere una buona rete di fusibili, ma non avresi la protezione contro le autoscariche dei corti comunque.

Ad ogni modo visti i pro e i contro e se le batterie sono di recupero a costo 0 ti suggerirei i paralleli diretti e buona notte ai rendimenti/autoscariche, tanto anche se rovini le batterie non hai speso nulla!!! faccine/biggrin.gif
Però tieniti pronto ad avere tutto che si spegne quando meno te l'aspetti, del resto le batterie stesse in questione sono affidabili al 0% faccine/wink.gif

Per concludere: secondo me sistemi di parallelo, semplici o complessi che siano, non sono mai il top, meglio trovare soluzioni alternative se è possibile!

 

Keyosz
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Inviato il: 15/9/2009,07:22

Così per curiosità, per un ipotetico sistema di parallelo a diodi nel campo di quelli a bassa caduta ed elevate correnti guardate cosa ho trovato:

http://www.energialternativa.info/Public/NewForum/ForumEA/3/4/0/3/8/1/5/1252995604.jpg

Chissà cosa costa un diodo del genere e se è reperibile....

 

DOLOMITICO

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Inviato il: 15/9/2009,17:17

Vedo che hai gia fatto lo stesso mio percorso mentale,e logicamente è quello che si pensa in questi casi,ho capito,demolisco una batteria alla volta faccine/smile.gif
Avevo pensato a un commutatore di potenza autocostruito,una sorta di leva da scambiare fra i positivi,ma intanto non mi preoccupo,ho in totale

1 Fiamm da 150A mezza demolita (ha una cella rovinata)
2 tudor da 200A,una rigenerata,l'altra ho solo le celle che devo rimontare in un'altra scatola.
1 Vipiemme completamente scarica da rigenerare da 185A
1 Fiammd da 200A che sembra buona,ma ha una cella bella gonfia sulla plastica.

Queste sono recuperate,costo 0€ a parte il tempo e un po di corrente.

E poi visto che la vecchia stazionaria ha perso totalmente la sua capacita,da 200A è passata a 30A circa,visto che era in garanzia me la sono fatta cambiare con 2 batterie da 6 volt della TROJAN t-125.Queste le ho comprate aimè.ma sono da 240A,sono effettivamente deep cycle,ma sono ancora a piastra piana,il tipo del negozio mi ha raccontato tante di quelle bugie che mi sbellicavo dalle risate,voleva vendermi una tubolare travestita da piastre piane,poi mi ha detto che la Fiamm fa solo batterie da avviamento,e ha lasciato perdere le stazionarie,ecc ecc.

Tutto questo discorso per dire che ho una capacita grossa,ma non posso usarla contemporaneamente.
Provero con il 24Volt,ho un ups da pc da 800Vaa 24 volt,ne collego 2 da 200A e faccio cosi.
AI diodi avevo pensato,ma non sapevo potessero rovinare l'inverter.....
Grazie per l'info.

 

Pyron

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Inviato il: 15/9/2009,17:50

bel banco di batterie! purtroppo davvero malassortite faccine/tongue.gif !!

è una cosa assurda come i alcuni commercianti prendano in giro i clienti, pensando che siano tutti disinformati o ignoranti...altri ancora sono davvero all'oscuro delle caratteristiche tecniche di quello che vendono. in questo modo purtroppo i fornitori dove materialmente ti rechi a scegliere e comprare spariranno, e la filiera di vendita sarà costretta a contrarsi passando quasi direttamente da produttore, grossista, cliente finale...però non pensate che noi avremo un prezzo migliore, ci guadagneranno semplicemente di più loro...almeno questo è il mio sentimento

 

Keyosz
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Inviato il: 16/9/2009,07:00

La fiamm non fà più stazionarie???? questa è buona!!! da li puoi capire tutte le fregature che ti può rifilare quell'individuo..... faccine/dry.gif

Le Tojan sono a piastra piana però le piastre sono belle spesse, in america pare che le usano tanto in impianti fotovoltaici, ero tentato di prenderle anch'io ma poi quando avevo scoperto che le positive erano a griglia ho lasciato perdere...
Qualcuno qui nel forum aveva postato una foto di una trojan aperta e si vedeva la griglia positiva tutta contorta e che iniziava a briciolarsi, quindi anche per questa marca il fattore limitante sono le positive.

Gli inverter di una volta magari no, ma adesso molti ributtano in batteria i ritorni induttivi e gli sfasamenti quindi c'è una componente "AC" durante il funzionamento tra inverter e batterie e se ci fosse un diodo in mezzo non potrebbe scaricarsi sulle batterie, alzando la tensione dei condensatori e probabilmente danneggiando il circuito o riducendo drasticamente la vita degli elettrolitici, però non ti aspettare che io faccia un esperimento con il mio studer 6000, me lo sono sudato per 3 anni!!! faccine/tongue.gif

Sai Pyron, se bisogna avere a che fare con rivenditori incapaci/ignoranti meglio andare direttamente dal produttore, anche se una mia recente esperienza ha dimostrato che a volte anche il produttore stesso è ignorante in materia, che poi sia per calcolata convenienza o per reale ignoranza non lo sò, ma spero l'ultima!!!

 

Pyron

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Inviato il: 16/9/2009,07:13

...calcolata convenienza...devi sapere che si fanno test di sforzo con i quali, invece di vedere quanto dura la vita di un pezzo, lo si calibra per la sua "scadenza"...

la trojan l'ha postata maxdef se non sbaglio, però sono ottime batterie, si usano anche in campo nautico..anche le yuasa sono eccellenti, loro si sono specializzati in quelle sigillate AGM e ce ne sono di modelli anche ciclabili, tipo quelli per sedie a rotelle, muletti ecc ecc, ma tutte sono piastre piane, penso che sia una scelta che privilegi più la semplicità produttiva

fiamm e tudor tutta la vita, anche io che ho preso una AGM mi sto iniziando a pentire, un giorno quando l'acqua si sarà esaurita ma ci sarà ancora piombo sulle piastre mi mangerò le mani

 

Keyosz
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Inviato il: 16/9/2009,15:26

Sai Dolomitico, da quando ho iniziato a portare a casa batterie usate per il recupero delle materie prime, testandole per scrupolo, prima di aprirle, sono finito ad avere metà di queste batterie, da quelle piccoline da 45Ah fino alle 150Ah da camion, impilate in un angolo, sono batterie solfatate e che hanno perso molta capacità, ma non sono in corto e credo possano fare ancora un discreto numero di cicli prima di essere buone solo come materia prima, così, inerentemente alla discussione, è da qualche mese che penso seriamente ad un sistema per ciclare l'energia in eccesso del mio impianto fotovoltaico in questi rottami di batterie.

Mi spiego meglio: il sistema funziona con le sue batterie stazionarie nuove e performanti, ma quando entro in fase finale di carica, ovvero quando i regolatori limitano la corrente dei pannelli, oltre che accendere le resistenze dei boilers vorrei anche ricaricare un banco di batterie 12V.
Poi quando le batterie stazionarie principali invertono il ciclo, ovvero quando cala il sole ed iniziano a scaricarsi, inverto il processo e prelevo energia dalle batterie "rottame" aiutando le batterie stazionarie a sostenere il carico nelle ore serali/notturne o magari nei giorni di nuvolo, questo processo dovrebbe ridurre il carico di lavoro, inteso come profondità di ciclo di scarica/ricarica, giornaliero degli accumulatori nuovi pagati.

Il sistema introduce delle perdite di energia per via della doppia conversione, da 48V a 12V con il sole e vice versa da 12V a 48V di notte, mi aspetto una resa finale del 50% a essere contento, ma del resto uso dell'energia in eccesso che comunque sarebbe li a far niente sui pannelli, quindi pittosto che perderla del tutto che si traduce in una resa 0% meglio sempre un 50% no?

Utilità pratica: ridurre la profondità di ogni ciclo di scarica e ricarica delle batterie nuove che potrebbero guadagnare anche anni di vita a scapito di batterie di scarto che erano già nel cassonetto a costo 0 (escludendo il tempo e il trasporto, che comunque faccio durante i normali spostamenti di lavoro).

Ho scritto qui questa mia idea perchè ha in comune con quello da te esposto il fatto di poter sfruttare tutte quelle batterie di scarto con caratterisrtiche diverse per qualcosa di utile fino a che non vanno in corto o sono completamente dissolte internamente, spero di on essere OT...

Per esempio nel mio attuale sistema uso in media 200Ah al giorno del banco a 48V per alimentare casa, delle batterie recuperate, al momento, ho messo in sieme circa 1500Ah di targa, considerando che sono usurate stimiamo pure 400Ah reali? a 12V, tradotti a 48V sono 100Ah con una resa di un convertitore step-up del 80% risulta che quando cala il sole immetto nel sistema 80Ah, un valore di amper ora risparmiato dalla capacità delle batterie primarie, che quindi verrebbero ciclate solo per 120Ah al giorno con un conseguente prolungamento della vita utile.

Non ne ho parlato ancora fino ad ora in quanto non è semplice da realizzare, più che altro per la parte dei convertitori DC/DC a doppia funzione e perchè serve una logica di controllo che non commetta errori del tipo caricare il banco di batterie secondario (le chiamo simpaticamente "schiave" durante la notte o nei giorni di nuvolo a scapito delle batterie primarie....
Ma per quello ho già la cpu che gestisce il sistema che ha tutti i valori sotto mano, tipo tensione batterie, correnti entranti ed uscenti, livello di carica, fase di carica dei regolatori e che può pilotare uscite a piacimento per accendere i relativi apparati DC/DC da definire.

Esempio dei dati trattati:
http://www.energialternativa.info/Public/NewForum/ForumEA/3/4/0/3/8/1/5/1253110536.jpg

Vedo più realistico un uso di questo tipo delle batteriette da avviamento di scarto, ovvero un sistema funzionate con batterie nuove stazionarie come si deve che garantiscono un funzionamento ottimale e stabilità, e poi delle batterie secondarie che fino a quando ce la fanno vengono sfruttate poi si passa ad usare le batterie primarie, quindi le secondarie sarebbero quelle più sfruttate e maltrattate, le prime a scaricarsi e le ultime a ricaricarsi, con conseguente degradazione e solfatazione essendo al piombo, ma chi se ne frega, erano spazzatura!

In questo modo sui regolatori di carica e sui carichi/inverter la tensione è stabile e non viene mai a mancare, non si interrompe l'erogazione di energia alle utenze, e si possono usare più moduli DC/DC in modo da gestire ogni baterietta 12V separatamente, in modo che quando una arriva alla fine dei suoi giorni viene fatto il detect dal sistema e quella batterie resta esclusa con una spia rozza accessa, così che la si toglie e se ne mette sotto un altra recuperata fresca....

Ovviamente è un idea ancora in fase embrionale, mi stò interessando e facendo prove per le parti di potenza con componenti poco costosi, ma se riuscissi a mettere in piedi qualcosa proverò ad illustrarvi il tutto se vi interessa.

Tra l'altro un sistema del genere sarebbe l'ideale per accumulatori piombo-acido fai da te, tipo gli ultimi che ho fatto di tipo sedimentale, molto resistenti alle scarice profonde, ma non abbastanza grossi da garantire l'alimentazione al posto del grosso banco commerciale che uso, perchè per fare delle batterie fai-da-te equivalenti alle stazionarie che uso al momento ci metterei 3 anni e camionate di piombo, quindi è più realistico fare un sistema di accumulo secondario che aiuta il primario, essendo poi quelle fai-da-te massicce e molto resistenti alle scarice profonde sarebbero di lavorare anche per diveri anni in regime di scarica totale giornaliera...

 

DOLOMITICO

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Inviato il: 16/9/2009,17:46

Sai Keyosz che facciamo dei pensieri gemelli?
Io non mi capisco molto con logiche di controllo,per cui tendo piu al manuale,ma un sistema a 24 volt che fa da polmone per spompare quel buono che cè rimasto mi pare anche a me un buon sistema.
Per una stima basterebbe un test di scarica.
Ma da quello che ho capito un desolfatatore tu non ce l'hai vero?
Ti ricordo che il solfato ricopre l'ossido,e la capacita è ovviamente piu bassa,cosa che col desolfatatore riesci a recuperare e quindi incrementare la potenza.
Io ho un trasformatore da 48 Volt (24+24volt 3+3A) che in tutto puo essere usato per caricare un banco da 24 volt 6A,con 2 belve da 200A (ok stimati lo so sigh) sarebbe un'ottimo sistema per accumulare energia in piu da usare quando c'è brutto tempo per molto tempo,è un sistema piu semplice del tuo,ma essendo il mio impianto piu piccolo prediligo l'accumulo,poi l'idea sarebbe di ampliare almeno a 1.5 kw,ma vedremo.
Intanto sè capito che sto multibatteria non è fondamentale,peccato che sei cosi lontano,senno venivo a vedre che cantina hai.
In caso di esplosione nucleare si salviamo dalle radiazzioni con tutte le nostre batterie che corrazzano le case faccine/smile.gif

 

Keyosz
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Inviato il: 17/9/2009,06:36

Saresti il benvenuto Dolimitico faccine/biggrin.gif
faccine/laugh.gif non avevo pensato alle batterie come "mattoni" anti radiazione... allora invece che fare un mucchio in un angolo inizio a disporle sulle pareti incastonate proprio come mattoni! faccine/laugh.gif
Non ho una cantina, ma mentre abbiamo fatto il garage ho fatto fare due stanze grezze, una per le batterie e una per l'elettronica (inverter, regolatori, centraline) con un pò di quei bei tubi rossi grossi che scendono dal tetto, è lì dentro che ho messo tutti i gingilli alieni della mia piccola centrale elettrica fai-da-te, prima li tenevo nel laboratorio ma dovevo sempre tenere la finestra aperta perchè avevo paura di respirare acido di batteria.... faccine/sick.gif

Il tuo impianto è a 24V giusto?
Per correnti di 3-5A posso darti un paio di schemi per uno step-down e uno step-up switching a 50Kz che rendono meglio di trasformatori varii, tanto li accenderesti a mano, ho capito bene?

 

Ferrobattuto

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Inviato il: 17/9/2009,12:18

CITAZIONE
Il tuo impianto è a 24V giusto?
Per correnti di 3-5A posso darti un paio di schemi per uno step-down e uno step-up switching a 50Kz che rendono meglio di trasformatori varii, tanto li accenderesti a mano, ho capito bene?

Bravo! Interessa anche a me, per un futuro impianto personale. Niente di complicato coi processori o gli integrati dedicati. Grazie.
Ferro

 

DOLOMITICO

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Inviato il: 17/9/2009,13:35

ho intenzione di passare ai 24 volt.Mi mancherebbe sono un pannello per avere un secondo impianto a 24 volt pero con un unps da pc,da 800VA.
Pensavo per il momento di usare l'energia in eccesso dell'impianto a 12volt per caricare questo impiantino a 24 volt.
Si quei circuiti mi sembra di ricordare che sono piu efficenti,se puoi postarli sarebbe veramente interessante...

 
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