| mac-giver
| Inviato il: 8/9/2010,11:58
|
ferooo!! spero che riesci a darci qualche dritta..
allora abbiamo due nuclei ( di spessore 46mm)di lamierini a grani orientati in cui i grani hanno perso l'orientamento..(lavorazioni meccaniche martellate ecc..)
vorremmo ricuocere il nuclei nel forno di kekko.. è un forno per ceramica che arriva a 1200 gradi..
allora per rendere l'atmosfera più inerte possibile che ci consigli? soffiamo azoto nel forno chiudiamo tutto e via?
oppure??
poi.. tempi per la ricottura e temp della ricottura..
dai dai.. che ci inventiamo?
| | | | Ferrobattuto
| Inviato il: 8/9/2010,12:11
|
Ve possino.... Certo che dovete averli maltrattati di brutto. A 1200° sono al "calor bianco", per cui poi li buttate..... Un tentativo potete farlo portandoli al rosso ciliegia, poi lasciandoli raffreddare MOLTO lentamente. Però questo che ti ho detto è un processo di ricottura, il ferro s'intenerisce e diventa lavorabile. Per l'orientamento dei granuli credo necessiti di qualche procedimento diverso, probabilmente magnetico, durante il raffreddamento. Con l'azoto rischiate un processo di cementazione superficiale (nitrurazione), che finisce per rendere dura e cristallina la superfice. L'ideale sarebbe l'argon da saldatura, o l'elio per i palloncini, o della semplice anidride carbonica, che però non so se interviene chimicamente in qualche modo. Ve state a diverti', hè?
| | | | | | | kekko.alchemi
| Inviato il: 8/9/2010,13:34
|
Grande ferro! Io il forno lo posso tarare su qualsiasi temperatura fino a 1200 °C, posso impostare anche i tempi di salita, discesa e mantenimento. Ho un porogramma già impostato che usa mia madre per la ceramica a 940 °C e il ciclo dura circa 15 ore, quindi si raffredderebbero piano piano proprio come consigli te. L'azoto e l'anidride carbonica non essendo gas nobili, come l'argon e l'elio, sicuramente interagiscono, l'anidride carbonica ho paura che mi renda acciaiosi i lamierini facendo penetrare il carbonio nei loro reticoli cristallini.
Ho già trovato l'argon puro, per saldature, quello dovrebbe andar bene!
Hai dei consigli particolari sui tempi di salita e discesa della temperatura? E per quanto tempo dovremo mantenerli sul rosso ciliegia?
PS: ahahahhaha ho letto ora il messaggio mac, gli abbiamo chiesto la stessa cosa nello stesso tempo! Saluti kekko
--------------- L'universo è dominato dagli estremi, l'infinitamente grande e l'infinitamente piccolo. Ma l'equilibrio è ciò che plasma la materia di cui siamo fatti. by kekko
| | | | Ferrobattuto
| Inviato il: 8/9/2010,14:05
|
Ragazzacci! Non maltrattatemi i lamierini di.... Ferro! Se potete tener d'occhio il colore durante la cottura, vi consiglio di non superare il giallo arancio scuro, meglio il ciliegia chiaro. Tutto questo parlar di colori di..... frutta, a "qualcuno" farà venire in mente che siamo "stonati", in realtà ad ogni colore corrisponde una ben definita temperatura, tanto che una volta i vecchi forgiatori sapevano dirtela ad occhio secondo il colore del ferro, e i più bravi con un'approssimazione di 50°C. Tornando ai lamierini, raggiunta la temperatura prestabilita, non importa quanto ci stà, purché il ferro sia ben riscaldato tutto ben uniformemente, al limite bastano pochi minuti, quanto il tempo di discesa fino alla tempertura ambiente. In passato si scaldava il tutto in una cassetta di sabbia (o di cenere pulita setacciata), poi si lasciava raffreddare. L'inerzia termica della sabbia e la sua scarsa conduttività facevano sì che il tempo di raffreddamento fosse di qualche ora. Diciamo 6-8 ore. Per la faccenda dei "colori" dovrei andarmi a consultare il manuale di saldatura che ho in soffitta..... E soprattutto ritrovarlo. Ciao. Ferro
| | | | kekko.alchemi
| Inviato il: 8/9/2010,14:41
|
Grazie mille Ferro! Il tener d'occhio il colore potrebbe comportare dei problemi. Il forno avevo intensione di saturarlo di argon prima di accenderlo, ma se poi apro gli sportelletti per vedere dentro, ho paura che entri dell'ossigeno... Il forno è composto da uno sportello davanti che con guarnizione di lana di vetro garantisce l'isolamento, poi vi sono due fori di ispezione, uno sopra il forno chiuso da un tappo di gesso (che serve a far uscire eventuali gas) e uno sullo sportello che si apre facendo ruotare un disco.
Ma dici che è proprio così importante togliere l'ossigeno? Non è che la sabbia magari oltre a fare da "condensatore" di calore, serve anche ad evitare il contatto con l'ossigeno? La cenere sembra interessante come soluzione, ma non è che all'interno rimangono tracce di carbonio che vanno poi nei lamierini??
Kekko
--------------- L'universo è dominato dagli estremi, l'infinitamente grande e l'infinitamente piccolo. Ma l'equilibrio è ciò che plasma la materia di cui siamo fatti. by kekko
| | | | mac-giver
| Inviato il: 8/9/2010,14:47
|
dai ferro.. fidiamoci del termometro
| | | | OggettoVolanteIdentificato
| Inviato il: 8/9/2010,16:15
|
Che isolamento hanno i lamierini,smalto,resine, o a strato di ossido? Se i grani hanno perso la regione d'orientamento,forse si possono allineare di nuovo con 'botte' magnetiche di una bobina avvolta; o forse anche usando un un avvolgimento a induzione di calore (principio dei forni a induzione che causano arroventamento repentino). E poi,non è meglio testare solo un lamierino,che fondere 6 kg di roba?
| | | | qqcreafis
| Inviato il: 8/9/2010,19:00
|
ho visto in giro che ci sono due temperature una intorno ai 700 °C che non deforma l'orientamento(??? ma occorre investigare meglio) ed una intorno ai 900 °C
penso che una ricottura comunque mandi a pallino l'orientamento ottenuta (mi sembra ) con laminazione a freddo
Si potrebbe usare il ferro amorfo ( ottenuto raffreddando il ferro fuso in modo talmente rapido da impedire la formazione del grano) che non da perdite per ciclo di isteresi (ma non so nulla circa le proprieta magnetiche) E' il materiale su cui si basa la rete elettrica di cina ed india
Opure il ferro puro che vanta 2,5T (????tutto da verificare )
oppure "ipotesi folle" mimare ciò che si fa con i magneti permanenti
Scaldare il pacco con intorno un avvolgimento di rame (isolato da ceramica, cementi,ossidi di Al ecc ecc), raffreddare con imponente corrente. Qualche cosa si dovrebbe orientare.
--------------- ODE AD UNO STUDENTE MERITEVOLE (Sermone) Allora Xyz è stato bravo! noi dobbiamo riconoscere che è stato molto bravo, bisogna dirlo ! In un mondo dove tutto SEMBRA uguale a tutto. In un mondo dove chi abbruttisce la dignità dell’intelligenza umana si arroga meriti. In un mondo in cui si dice che i giovani non hanno speranza perché “tanto non troveranno lavoro” perché tanto non “non avranno la pensione”. Xyz è stato bravo! ha capito tutto, ha fatto un compito perfetto. Xyz ci da una SPERANZA. Xyz non ha seguito le falsità che ci circondano. Xyz si è impegnato ed è riuscito nel suo intento.
| | | | Ferrobattuto
| Inviato il: 8/9/2010,20:03
|
Ma certo che ci fidiamo del termometro.... Era tanto per ricapitolare un po', sai l'età..... Certo se c'era la solita finestrella nello sportello, potevate anche vedere. Penso che immettere un gas inerte sia meglio, se le superfici sono isolate con ossido, quello rimane di sicuro. Se sono verniciati nessuno vieta di riverniciarli. Se è un pacco di quelli a "C" preformati di sicuro sono ossidati. La cenere o la sabbia era per dire come si faceva in passato, quando certi forni automatici non c'erano ancora, o come ho fatto io a volte con la forgia però con ferri spessi e massicci. Dubito che cenere e sabbia per fine che siano riescano ad evitare il contatto dell'aria col ferro, infatti i ferri ricotti sono sempre ricoperti di "croste", figuriamoci un lamierino come si riduce..... Non ho ben chiaro come in fabbrica producano l'orientamento dei grani, ma coi trattamenti magnetici ci andrei piano: se il tenore di carbonio non è bassissimo si rischia di fare dei magneti permanenti, magari molto poco magnetici, ma comunque magnetizzati. Questo è (o almeno era....) il metodo con cui si facevano i magneti in acciaio. Conviene informarsi bene su questo punto. Non ho documentazione in merito. Penso abbia ragione OVI, provare prima con poca roba, magari qualche scarto, poi fare il trattamento al tutto.
| | | | mac-giver
| Inviato il: 8/9/2010,20:14
|
allora il pacco è isolato con strato di ossido..
è un classico ferro silicio a grani orientati.. si l'orientamento è superficiale e non ho mai capito come lo si ottiene..
ma se dopo la ricottura si trasforma in un grani non orientati ma con la permeabilità e il ciclo di isteresi migliore di adesso già va bene..
il prob è che quando i grani si intoppano.il lamierino diventa peggio di un pezzo di plastica.. frena ogni passaggio di flusso...
si qualche prova con lamierino singolo si può fare..
avete qualche metodo per paragonare la permeabilità tra il prima e il dopo?
tipo.. avvolgere un x spire sul nucleo dare x corrente ad x frequenza e vedere ? che? boh!
un metodo spicciolo per vedere se è migliorato insomma.. dai dai qualche idea..
| | | | Ferrobattuto
| Inviato il: 8/9/2010,20:27
|
Ma per qualche motivo vi serve proprio quel pacco, o quel pacco ricotto, oppure è tanto per riutilizzarlo? Perché tra trattamento, gas e corrente mi sa che vi conviene acquistarne un altro. Altro se invece dovete rigenerare un pezzo specifico costruito....
| | | | mac-giver
| Inviato il: 8/9/2010,20:34
|
dobbiamo rigenerare un pacco statorico.. perchè rifarlo ci costerebbe quasi 400 eur..tra master fotografico e taglio lamierini.. un botto.. stamo senza una lira.. se lo rigeneriamo la corrente del forno la paga il padre di kekko
dai è l'unica soluzione ridargli una sistemata..
| | | | Ferrobattuto
| Inviato il: 8/9/2010,20:42
|
Immagino che per vedere la differenza di permeabilità del materiale prima e dopo basi avvolgerci intorno molte spire e farci passare la corrente alternata, anche di rete, misurandone l'intensità. La differenza tra prima e dopo, se l'avvolgimento è sempre lo stesso e il nucleo anche, ti darà la differenza di permeabilita. La resistenza induttiva è in funzione dell'induttanza, che a sua volta è funzione della permeabilità, variando uno di questi parametri varia anche la corrente. Se l'avvolgimento ha molte spire e transita poca corrente, ogni minima variazione di induttanza darà proporzionale variazione di corrente. Metodo empirico ma possibile con pochi mezzi e qualche formula.
| | | | kekko.alchemi
| Inviato il: 8/9/2010,20:52
|
Non possiamo ricomprarlo perchè non è un nucleo di un trasformatore, ma è lo statore di un motore che abbiamo tagliato e progettato noi, quindi ricomprarlo costerebbe come dice mac più di 400 eur
Cuocerlo al forno elettrico, costa meno di 5 euro di corrente!!
Per testatre la permeabilità useremo il metodo più classico e veloce, ovvero la misurazione dell'induttanza di una bobina con X spire avvolta sul nucleo.
Faccio un esempio, la formula dell'induttanza è: L= u x (NxN x S) / l
u= sarebbe la permeabilità del mezzo, quindi del nucleo ferromagnetico, perciò se il nucleo cambierà la sua permeabilità dopo la ricottura, con un semplice induttanzimetro saremo in grado di ricalcolare la nuova permeabilità.
PS: Ferro ho letto ora il tuo msg, si cmq anche il tuo metodo è validissimo, è più o meno la stessa cosa!
Modificato da kekko.alchemi - 8/9/2010, 21:58
--------------- L'universo è dominato dagli estremi, l'infinitamente grande e l'infinitamente piccolo. Ma l'equilibrio è ciò che plasma la materia di cui siamo fatti. by kekko
| |
| | |
|
Versione Mobile!
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|