| falsettigiorgio
| Inviato il: 26/07/2019 13:59:22
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NOTA 109
riflessioni ipotesi e intuizioni su Gravità e Antigravità
Premessa
Riflessioni su Gravità e Antigravità
Esistono tre modi per ottenere un’attrazione o una repulsione.
Come ha intuito Einstein non si tratta di forze ma di deformazioni del tessuto spazio-temporale.
Quindi esistono tre modi per deformare lo spazio-tempo
il campo gravitazionale
il campo magnetico
Il campo elettrostatico
Ogni campo agisce su tutti gli oggetti anche se in diversa misura
A riprova di questo per quanto riguarda il campo magnetico ricordo l’esperimento della rana
La rana che vinse la gravità
Storia di un vero esperimento di antigravità In Articoli 10-01-2006 di Andrea Parlangeli
https://www.cicap.org/n/articolo.php?id=102019
Foto 546
Quel giorno in cui cominciò la storia della rana volante era un giorno come tanti altri, nel Laboratorio degli Alti Campi Magnetici dell'università di Nijmegen (oggi Radboud University), nei Paesi Bassi. Era una domenica mattina del 1997, e il laboratorio era quasi deserto. C'ero io, che effettuavo gli esperimenti per il dottorato, e c'erano il professore Andre Geim, dell'università di Nijmegen, e il suo collaboratore Humberto Carmona, dell'università di Nottingham (Uk).
Io ero assorto nei miei esperimenti, quando a un tratto fui sorpreso dalla voce trionfante di Geim che strillava: "Levita!". Andai a guardare. E vidi, all'interno di un magnete, un pezzo di legno che fluttuava nell'aria, apparentemente libero dall'attrazione gravitazionale. Per riuscirci, Geim aveva generato un campo di ben 16 tesla, cioè trecentomila volte più intenso di quello terrestre.
Dopo il legno, fu la volta di un pezzo di plastica, un frammento di formaggio, uno di pizza e una goccia d'acqua. Si poteva far volare di tutto ed era sorprendentemente facile: bastava mettere gli oggetti nel punto giusto all'interno del magnete, vicino all'estremità superiore della cavità interna. Ma Geim non era ancora soddisfatto. Già nel 1991, i francesi Eric Beaugnon e Robert Tournier avevano fatto levitare oggetti non metallici (e acqua) a Grenoble, in Francia. E così Geim pensò alla rana: con un essere vivente non ci aveva provato ancora nessuno. Ci vide bene: ben presto alla rana volante s'interessarono Cnn, Bbc, Discovery Channel, i quotidiani e i periodici come Focus. Ma anche molti fisici e molte persone comuni.
Antigravità?
Sia ben chiaro: la levitazione magnetica non ha nulla a che fare con l'antigravità. "Le leggi fisiche note escludono che l'interazione gravitazionale possa essere disattivata da alcun mezzo, magnetico o altro" ha scritto su Scientific American Andrew Trupin, del Vassar College di New York. "Si può produrre una forza magnetica uguale e opposta per controbilanciare la spinta della gravità, ma la gravità stessa non può essere disattivata". Fu proprio la forza magnetica a consentire alla rana di levitare nell'esperimento di Nijmegen: la gravità era stata bilanciata, non annullata.
Ma come può un campo magnetico agire su un oggetto non magnetico, come una rana?
La sorprendente risposta è che tutti i materiali reagiscono a un campo magnetico.
Solo che spesso non ce ne accorgiamo, perché per vedere qualche effetto sugli oggetti considerati "non magnetici" sono necessari campi molto intensi.
Gran parte delle sostanze che ci circondano, in particolare acqua, piante e animali, sono infatti "diamagnetiche". In altre parole, sono respinte (anche se debolmente) dalle calamite. Ciò è dovuto al fatto che i loro atomi si deformano e reagiscono come piccoli magnetini che si oppongono al campo esterno. Se il campo esterno è di 10 tesla, il campo di risposta generato dagli atomi della rana è di circa 2 gauss, 50 mila volte più piccolo. Poco, ma misurabile: è un valore perfino maggiore di quello del campo magnetico terrestre, che ha un'intensità media di circa 0,5 gauss.
Insomma, una calamita attrae un chiodo e repelle una rana. Ma mentre l'attrazione del ferro è evidente, la repulsione della rana è normalmente impercettibile, visto che è circa un miliardo di volte meno intensa.
Il Teorema beffato
Una volta ottenuta la levitazione e compresa la sua causa, Geim si accorse che questo fenomeno sembrava beffarsi di un teorema ottocentesco,
il teorema di Earnshaw, secondo il quale non può esistere alcuna distribuzione di cariche elettriche e di magneti che permetta la levitazione stabile: sarebbe come cercare di far stare in piedi una matita sulla punta.
Geim capì che il teorema vale sì per oggetti come le calamite o il ferro (provate a far levitare un chiodo), ma non per i materiali diamagnetici.
Si può infatti dimostrare che questi ultimi non soddisfano le ipotesi necessarie alla validità del teorema, perché non sono composti da una distribuzione fissa di cariche elettriche, ma le loro proprietà magnetiche nascono dal movimento delle particelle all'interno degli atomi.
Questa eccezione, però, era stata ignorata per più di un secolo.
Treni e astronavi
La levitazione magnetica ha anche alcune applicazioni pratiche (o quasi). Innanzitutto ci sono i treni a levitazione maglev, che non hanno attrito con le rotaie. I prototipi giapponesi sono capaci di superare i 550 km/h, ma le applicazioni commerciali sembrano ancora lontane, a causa soprattutto degli elevati costi per raffreddare i materiali superconduttori usati.
Un'altra applicazione, nel campo della ricerca, è quella di simulare l'assenza di gravità che si verifica nelle astronavi in orbita. Nello spazio, i muscoli si atrofizzano, le ossa perdono minerali, le piante crescono in maniera disordinata e i fluidi si muovono diversamente. Studiare questi fenomeni interessa alle agenzie spaziali come la Nasa e l'Esa, ma anche a università ed enti pubblici. Per esempio, il deterioramento delle ossa nello spazio potrebbe essere legato a malattie come l'osteoporosi, mentre grazie agli studi di fluidodinamica si possono migliorare i processi di combustione e propulsione delle astronavi.
L'ideale sarebbe studiare questi fenomeni nello spazio. Ma le missioni spaziali scientifiche sono rare, brevi e costose. E allora la levitazione diamagnetica offre la possibilità di studiare la microgravità in laboratorio e a costi ridotti.
Levitazione umana
Rimane, però, ancora un dubbio: quali sono le conseguenze dell'esperimento per la salute degli esseri viventi come la rana? Non lo sappiamo, ma Geim precisa che i campi magnetici statici sono verosimilmente innocui per gli organismi viventi, uomo compreso: "In un esperimento, alcuni volontari hanno passato fino a 40 ore all'interno di un magnete da 4 T, senza che fosse rilevata alcuna conseguenza" dice Geim. Bisogna anche notare che campi magnetici di diversi tesla sono usati negli ospedali per visualizzare i tessuti interni tramite la tecnica della risonanza magnetica.
A questo punto ci si può chiedere se sia possibile far levitare un essere umano. E la risposta è positiva: dal punto di vista delle proprietà magnetiche non siamo molto diversi dalle rane... lo aveva capito anche il capo di una setta religiosa in Gran Bretagna (Church of the Latter Day Snakes). Il santone aveva offerto agli scienziati un milione di sterline per una macchina che gli permettesse di levitare di fronte alla sua congregazione, ma ha ottenuto soltanto che la sua richiesta fosse ridicolizzata su internet (www.hfml.science.ru.nl/levitation-pubres.html ).
Se proprio si volesse relizzare la levitazione umana, comunque, sarebbe necessario un magnete molto grande. Secondo gli ingegneri del Laboratorio nazionale degli alti campi magnetici di Tallahassee (Usa) "far levitare un essere umano richiederebbe uno speciale magnete di 40 T e circa 1 miliardo di watt di continuo consumo di potenza". E al momento non è ancora conosciuta una tecnologia capace di raggiungere questi risultati.
Il premio (Ig) Nobel
Dopo tanto lavoro, quali riconoscimenti hanno ottenuto gli scienziati coinvolti in queste ricerche? Oltre alla pubblicazione di articoli scientifici e all'attenzione dei mass media, un premio ironico: l'Ig Nobel, rilasciato dall'università di Harvard (Usa) agli autori delle ricerche più "improbabili".
Geim, nella cerimonia di premiazione, ha enfatizzato l'interesse ricevuto da moltissime persone nei confronti della loro ricerca: "Le lettere giungevano dagli ingegneri che volevano usare la levitazione per qualsiasi cosa: dal riciclaggio dei rifiuti e dalla lavorazione dei materiali alla levitazione delle scarpe sportive e dei gioielli nelle vetrine dei negozi. Giungevano lettere da colleghi fisici, alcuni dei quali hanno ammesso che dopo aver saputo della rana hanno finalmente capito alcuni dei loro vecchi risultati o artefatti sperimentali. Se ne interessavano chimici e biologi che non volevano aspettare uno Space Shuttle e si sono resi conto che potevano effettuare esperimenti di microgravità in un magnete. Militari e pensionati, carcerati e preti senza alcuna istruzione in fisica hanno scritto perché volevano imparare qualcosa della magia del magnetismo e usarlo. Qualche volta le loro idee erano brillanti e inaspettate, qualche volta erano chiare cantonate, qualche volta ridicole o perfino matte, ma sempre creative".
Andrea Parlangeli
Giornalista, è redattore presso il mensile Focus. Tra i suoi libri "Rane volanti e altre magie" (Edizioni Avverbi).
A riprova di questo per quanto riguarda il campo elettrostatico ricordo una oggetto comune
Foto 547
che agisce su oggetti magnetici e antimagnetici seppur di piccolissima dimensione in base alla sua carica
Foto 548
Questi campi logicamente devono rispondere a leggi comuni
Ipotesi sulla generazione del campo gravitazionale
Il campo magnetico è generato secondo le ultime DEDUZIONI DEGLI SCENZIATI dallo “SPIN” (momento angolare) cioè dalla rotazione su se stesso dell’elettrone e la polarità è sud-nord o nord-sud a seconda che ruoti in un verso o nell’altro con generazione di un campo polare, cioè con un Nord e un Sud
Foto 549
Quando si induce il movimento di elettroni nella spira di un solenoide tramite una differenza di potenziale, gli elettroni generalmente in disordine si orientano
Foto 550
generando un campo magnetico polare Nord e Sud identico a quello generato da un magnete
Foto 551
Anche i protoni e i neutroni ruotano su se stessi, con orientamento disordinato
Quando si orientano i protoni si genera un campo elettrostatico polare
Foto 552
Che nella sua versione sferica diviene
Foto 553
Quando si orientano i neutroni nella versione sferica si genera un campo gravitazionale
Foto 554
Le difficoltà incontrate nel cercare di ottenere la polarità antigravitazionale sono da imputare alla “Labilità”
dell’orientamento dei Neutroni, che non hanno purtroppo nessuna attitudine a mantenere un orientamento.
Quando infatti due masse gravitazionali si avvicinano, invece di repellersi a vicenda, come sarebbe normale,
Foto 555
la scarsissima attitudine a mantenere l’orientamento fa sì che esse cambino il loro orientamento e siano attratte verso un centro comune.
Foto 556
Mi sono quindi bloccato per alcuni anni, non riuscendo a trovare un modo per sviluppare un comportamento polare stabile del campo gravitazionale, stamani 26 luglio 2019 alcuni collegamenti mentali sono andati a posto e ho avuto una illuminazione che ha portato a nuove ipotesi di sperimentazione
illuminazione su Gravità e Antigravità
Perché un elettrone percorrente la spira di un solenoide si orienta e rimane orientato?
Ho finalmente compreso che è un meccanismo naturale che possiamo riscontrare anche nell’orbita della nostra luna.
Foto 557
Quindi
Un oggetto in rotazione, che sia una luna, un elettrone o un neutrone, immesso in una orbita tende ad orientarsi e a rimanere orientato
Non so se sia possibile farlo né che difficoltà ci siano, ma se riuscissimo a far percorrere a dei neutroni un percorso solenoidale dentro un tubo
Foto 558
E’ logico aspettarsi una polarizzazione simile a quella magnetica e la generazione di un campo polare che presenti attrazione gravitazionale ad un estremo e repulsione gravitazionale all’altro
Foto 559
Una ipotetica nave che avesse una forma approssimativa a disco potrebbe contenere alla sua periferia discale un acceleratore di neutroni
Foto 560
in grado , fatti gli opportuni calcoli, di mantenere su tutti i ponti una forza gravitazionale adeguata, presentando su tutti i ponti un attrazione o repulsione verso il basso
Foto 561
Sapete se si è tentato di accelerare neutroni e se per caso si siano riscontrati effetti antigravitazionali?
Foto 562
Chiaramente un Fake, nave troppo piccola,
inoltre oblò in vetro??? Ma siamo pazzi!!! Quale razza intelligente li userebbe mai?
CITAZIONE:
La teoria è quando si sa tutto e niente funziona.
La pratica è quando tutto funziona e nessuno sa il perché.
Noi abbiamo messo insieme la teoria e la pratica: non c'è niente che funzioni... e nessuno sa il perché!
Albert Einstein
Modificato da falsettigiorgio - 29/07/2019, 00:28:24
| | | | falsettigiorgio
| Inviato il: 30/07/2019 16:26:39
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Nota 110
Una definizione fuorviante
Prologo
Nel corso delle pregresse esperienze ho avuto modo di testare il comportamento di un rotore che transiti attraverso le configurazioni a “Margherita” (“C” nella figura sotto) e “Bedini” (“D” nella figura sotto).
I Punti Neutri
Foto 563
Il magnetismo li chiama Punti neutri, ma sono tutt’altro che neutri, attraggono un rotore di metallo o un magnete di polarità contraria ad essi e respingono magneti aventi la stessa polarità.
Considero “neutro” un pezzo di legno quando lo avvicino ad un oggetto di Ferro o a un magnete.
Un punto dello spazio che attrae il ferro non può essere definito “Neutro”.
Visti i risultati dalle mie esperienze li ho definiti invece “Pozzi Magnetici” assimilandoli dal punto di vista magnetico ai “Pozzi Gravitazionali” verso cui tutti gli oggetti soggetti alla gravità vengono attratti.
Sono arrivato a considerare i “Pozzi magnetici” come aree dello spazio in cui si ha una deformazione del tessuto Spazio-Tempo magnetico, allontanandosi da tali aree la forza di attrazione o di repulsione diminuisce.
Si formano in quattro casi
Foto 564
E queste sono le relative Feem
Foto 565
Sono una caratteristica come si evince dalle Femm di due campi magnetici completamente diversi.
Mi riferirò ad essi come ”Margherite” nei casi A e B e “Bedini” nei casi C e D
Foto 566
Ho svolto numerose esperienze con la configurazione a margherita (vedi Nota 036)
Video Margherita
Ne avevo ipotizzato i campi esterni ed interni in Nord dal lato Nord e Sud dal lato Sud, e avevo immaginato che un magnete Sud avvicinandosi dal lato Nord ne fosse attratto per poi uscirne repulso dal lato Sud.
Sono rimasto molto stupito nel riscontrare che tale polarità concordava fino ad un certo avvicinamento, per poi invertirsi in Sud dal lato Nord e in Nord dal lato Sud, appena prima dell’attraversamento.
Il campo risultante generato da un insieme di magneti disposti a Margherita presenta le seguenti caratteristiche, riscontrabili facendo percorrere il tratto A-G ad un indicatore di campo magnetico, non avendone uno si può verificare quanto affermo usando un bastoncino di legno con un ago di bussola fissato all’estremità
Da una distanza (> di 6 cm) dalla mia “Margherita”, da “A” a “B” non si rileva nessuna reazione.
Da “B” a “C” (< di 6,0 cm e > di 1,5 cm) dalla Margherita si muove e l’indicatore segnala Sud.
Da “C” a “D” (< di 1,5 cm e > di 0,0 cm) si capovolge e segnala Nord
Passati sull’altro lato della Margherita
Da “D” a “E” (> di 0,0 cm e < di 1,5 cm) si capovolge e segnala Sud
Da “E” a “F” (> di 1,5 cm e < di 6,0 cm) dalla Margherita si capovolge ancora e l’indicatore segnala Nord.
Da una distanza (> di 6 cm) dalla mia “Margherita”, da “F” a “G” non si rileva nessuna reazione.
Foto 567
Praticamente fra i due lati esiste un dipolo "FANTASMA" immateriale ed invisibile, la cui particolarità è quella di avere polarità contraria a quella riscontrabile a distanza superiore,
Foto 568
che ho rilevato attraverso un indicatore di campo magnetico (vedi Nota 065)
Foto 569
La forza magnetica presenta due “Pozzi” o punti di massima e si azzera fra l’uno e l’altro
Foto 570
La scala dei colori rappresenta bene tramite l’intensificazione dei Rossi, il campo Sud a sinistra e tramite l’intensificazione dei Blu, il campo Nord a Destra.
Non è stato facile comprendere il motivo di tale inversione di campo, che è dovuta all’impossibilità dell’esistenza di un punto dello spazio che sia nello stesso tempo attrattivo e repulsivo, quindi il punto viola nella figura sopra deve per forza essere a zero magnetismo, cioè nè Sud né Nord.
“Scottato” dall’esperienza, per La configurazione “Bedini” ho evitato di farmi un’idea preventiva valutando “con le molle” tutte le possibilità.
Foto 571
Per molto tempo non ho saputo però come procedere per arrivare a capire la sua reale configurazione, rimanendo dubbioso fra le ipotesi che esistesse nel “pozzo” un solo polo o due o tre poli ravvicinatissimi.
Inoltre scoprire come fosse fatto il pozzo magnetico del “Bedini” mi è sembrato inutile se non ne avessi capito anche il perché fosse fatto in quel modo.
Ho quindi deciso di procedere per gradi inclinando i magneti dalla posizione verticale a quella orizzontale valutando i risultati.
Prova inclinazioni coppia magneti
Preparazione
Foto 572
Assemblaggio
Foto 573
Spettri magnetici prove
Foto 574 – 0 gradi
Foto 575 - 20 gradi
Foto 576 - 30 gradi
Foto 577 - 40 gradi
Foto 578 - 50 gradi
Conclusioni
Il pozzo “Nord” si allontana sempre più indebolendosi col quadrato della distanza, fino a scomparire del tutto, il “pozzo Sud” si avvicina sempre più fino a raggiungere la massima potenza
Quindi nel “Punto neutro” del “Bedini” c’è una sola polarità.
Tale progressivo allontanamento di uno dei punti neutri e l’avvicinamento dell’altro al variare dell’inclinazione fra due magneti è riscontrabile anche con una Femm
Foto 579
A cosa serve tutto ciò?
(Nelle esperienze future)
1)A mettere in discussione e probabilmente a sfatare un teorema ottocentesco riguardo al magnetismo
Il teorema di Earnshaw, secondo il quale non può esistere alcuna distribuzione di cariche elettriche e di magneti che permetta la levitazione “Stabile” di un oggetto di ferro: sarebbe come cercare di far stare in piedi una matita sulla punta (sembra facile? provate a far levitare un chiodo).
Si ma in pratica?
Provate ad immaginare un treno che levita su un binario normale, e a quanto meno costerebbe costruire tratti ferroviari a levitazione magnetica
2)A spiegare un fenomeno misterioso e irrisolto del magnetismo, presentatosi nella piramide del Sole in Bosnia e rilevato dal fisico Slobodan Mizdrak nel 2010 il quale usando un misuratore Gauss per rilevare la presenza di campi magnetici e per misurare la loro forza, rilevò un fascio di energia elettromagnetica largo 4,5 metri avente una frequenza di 28 Kherz e un’intensità di 3,9 volt, l’onda è continua e la sua intensità cresce mano a mano che si innalza e si allontana dal vertice dalla piramide.
Questo fenomeno contraddice una legge conosciuta della fisica (Una forza magnetica diminuisce di intensità con il quadrato della distanza).
Fonte https://www.youtube.com/watch?v=Y7nMk6K_fSA dal minuto 6,50
CITAZIONE:
La teoria è quando si sa tutto e niente funziona.
La pratica è quando tutto funziona e nessuno sa il perché.
Noi abbiamo messo insieme la teoria e la pratica: non c'è niente che funzioni... e nessuno sa il perché!
Albert Einstein
Modificato da falsettigiorgio - 30/07/2019, 16:42:33
| | | | falsettigiorgio
| Inviato il: 08/06/2020 09:27:10
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Nota 111
Lo stato delle cose (Der Stand der Dinge)
Contatto
Buongiorno sig. Falsetti. Non ci conosciamo. Ho letto i suoi post sul forum www.energialternativa.info. Ho ritrovato l'idea smot multipli più"utilizzatore" a cui ero arrivato autonomamente giorni addietro. Mi chiedevo, dal momento che i suoi aggiornamenti alla discussione sì sono interrotti a luglio 2019, se avesse finalizzato e realizzato l'esperimento completo. Cordiali saluti.
(Un appassionato che vuol restare anonimo)
Risposta
Buongiorno, Per prima cosa mi scuso , non sono molto esperto di Facebok , e non ho visto finora il suo messaggio, proprio stamani dovrei ordinare i magneti per il percorso dimostrativo a 4 rampe del 21-11-2018 (post fra nota 108 e nota 109).
Infatti, Il primo passo da fare riguardo lo SMOT è dimostrarne la ciclicità (nota 099) con continuazione del moto in barba agli attriti e quindi dimostrare un apporto di energia "sconosciuto" al sistema.
Ho smesso di scrivere non perchè mi sia passata la passione, ma per non mettere troppa carne al fuoco e sembrare un matto, (va pubblicata la dimostrazione).
Ho nel frattempo disegnato gli altri 4 prototipi, basati sullo stesso principio, (nota 24-06-17) ma di diverso aspetto, con sempre maggiore potenza, le cui note sull' aspetto pubblicherò una volta dimostrato il principio.
Il problema è che il"motore perpetuo-FREE ENERGY MACHINE" non è la sola stranezza che porto avanti.
Le mie intuizioni maturate dopo 20 anni di esperienze fallimentari, mi hanno portato a molte cose:
C' è il MUA (nota 008) per cui ho comprato un alimentatore stabilizzato appena arrivatomi (60 euro) con cui intendo dimostrare la possibilità di costruire uno "Space Shuttle" magnetico e mandare in pensione tutti i razzi.
C'è una versione magnetica dell "Alcubierre Drive", quella gravitazionale "velocità warp comandante sulu" non è oggi tecnologicamente realizzabile, la magnetica, si.
C è il prototipo a pozzo magnetico prigioniero tipo "Tractor beam magnet" (cercare su You-Tube) levitazione su semplici rotaie di acciaio.
C'è ed è di questi giorni L "antigravità" su cui mi sono scervellato negli ultimi due anni , trovando infine come generarla in due diversi modi:
Uno per la gravità artificiale su una nave (creazione della gravità senza massa nota 109)
Uno per togliere la gravità ad una massa (antigravità nota ancora da pubblicare) +
Per l antigravità ho provveduto nei giorni 5 e 6 giugno 2020 agli ordini del materiale, naturalmente in Cina (fanno tutto in Cina) e mi dovrebbero arrivare ad agosto, idem per i magneti che ordino oggi, quindi per i prototipi si va minimo a settembre.
+
Ho inolre ordinato i cuscinetti in plastica con sfere in vetro che mi serviranno per realizzare il secondo prototipo migliorato dello SMOT 2.0, il quale non sarà solo dimostrativo del movimento "perpetuo", ma sarà la prima FREE ENERGY MACHINE a produrre corrente.
🙂
C' è poi quello che non intendo pubblicare mai, la bomba "fotonica" (siluri fotonici della Star Trek) stessi danni delle bombe atomiche , ma senza radiazioni e "fallout nucleare", troppo semplice da realizzare e quindi troppo pericolosa per essere divulgata
CITAZIONE:
La teoria è quando si sa tutto e niente funziona.
La pratica è quando tutto funziona e nessuno sa il perché.
Noi abbiamo messo insieme la teoria e la pratica: non c'è niente che funzioni... e nessuno sa il perché!
Albert Einstein
Modificato da falsettigiorgio - 08/06/2020, 21:17:09
| | | | falsettigiorgio
| Inviato il: 12/04/2021 19:00:38
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Finalmente una data certa, andrò in pensione a settembre 2022 , dopodiche avro il tempo e la concentrazione necessaria per completare i prototipi
e spero, sorprendere tutti. | |
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Versione Mobile!
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