il motore ce l'ho in campagna, domenica vado a piantare i cavoletti di bruxel e i broccoli e faccio le foto del motore

per le foto ti posso accontentare subito, per il sapore dovrai attendere dicembre-gennaio ahahahahah

grande wro...ma li pianti tu...oppure dai una mano? li fai per la tua famiglia? cavolo apriamo una discussione....questa cosa è molto interessante.La cosa a cui penso da molto è aprire una sessione dedicata all'agricoltura:anche quella è energia solare trasformata in energia mangereccia...
grande
Bolle

si, faccio io.
Sarebbe bello aprire questa sezione, ci pensi tu ?

io posso parlare di funghi, castagne e frutti di bosco ! roba del freddo nord !

Ciao a tutti, io ho trovato molti motori trifase e sulla targhetta c'er ala configurazione 380V a stella e 220V a triangolo
Mio fratello ha preso una vecchia sega circolare da cantiere per tagliare la legna e montava un motore trifase da 2,2KW con configurazione 380V a stella e 220V a triangolo , 2850 rpm, avevo proposto al tizio dello sfascio di farmelo provare con la 220V se andava bene enon perdevo potenza, allora mi prendevo anche il motore elettrico , ma non ha voluto allora si è tenuto il motorere elettrico e si preso una moltiplica da collegare dietro al trattore, cmq l'intenzioe di mio fratello e quella di usare un motore elettrico anziche collegare il trattore per farla funzionare, infatti un conoscente ci ha dato un trifase a 380V / 220V da 3Kw e volevo fare delle prove.
Ora il mio dubbio è questo :
Se trovo un motore trifase con configurazione 380V a stella e 220V a triangolo e lo collego alla 220V con i condesatori , di quando si ricduce la potenza? c'è una riduzione dei giri? per calcolare il valore del condensatore ho trovato più formule empiriche
C ( microfarad) = 0.55-0.6 * P ( Kw)
Ho visto che il verso di rotazione del motore dipende se colleghi un capo del condensatore alla fase o al neutro della 220V . mi vienie da pensare che per farlo girare sempre nello stesso verso dovrei montarci una presa da 220V di tipo industriale , cosi da evitare che possa invertire il senso di rotazione se uso una presa di quelle usate nelle civile abitazioni?

se il motore è un classico trifase industriale, al diminuire dei giri (all'aumentare dello "scorrimento" tra campo elettromagnetico rotante e rotore trascinato) aumentano le perdite che percepirai come aumento della temperatura;
poi diminuirai la ventilazione, se ottenuta mediante ventola calettata sul retro dell'albero, con conseguente aumento della temperatura;
la corrente massima si ha alla partenza, quando lo scorrimento (di cui sopra) è massimo e la velocità della ventola è minima.
ti necessiterà un contatore elettrico/automatico che regge tale fase iniziale di sovracorrente senza scattare;

nella mia esperienza lavorativa ho visto la soluzione del trifase ricavato dal 220V solo per motori di piccola taglia (a memoria non sopra il CV = 0,7..kW) e quindi carichi "leggeri"; temo che l'applicazione della sega circolare non sia proprio così leggera (ma non ho idea dei volani installati, mi ricordo che quando le ho viste -da lontano- spegnere giravano poi ancora per un pezzo prima di fermarsi completamente).
OK per presa che non puoi invertire: ci vuole per forza.

ho guardato al lavoro, (nei pezzi di recupero da impianti obsoleti), per trovare inverter con ingresso 220 monofase ed uscita 380 trifase: li ho trovati solo da 0,37kW (1/2 CV);
dubito li facciano tanto più potenti, con l'ingresso a 220V (poco potente di suo, normalmente).

La serie Omron 3G3MV comprende inverters con ingresso monofase 230V/uscita trifase 230V fino a 4 kW, mentre ad esempio la Toshiba si ferm a a 2,2 kW. Il collegamento del motore è ovviamente a triangolo, se si tratta di un motore 220/380.
Non mi risulta invece notizia di inverters con elevatore di tensione ed uscita a 400V trifase.

ma il fatto che sono configurabili in 380 a stella e 220 a triangolo mi fà capir eche lla fine non serve molto quest'ultima configurazione? s euno li vuole usare con la 220V , magari solo di piccola taglia? leggevo che per eviater eproblemi di correnti di spunto si usavano dei condensatori di avvio che poi andavano staccati una volta che partiva il motore.