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Energia Alternativa ed Energia Fai Da Te > Acqua: come utilizzarla, generarla e sfruttarla


Acqua per riduzione dei consumi dei veicoli
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Phoedus
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Inviato il: 25/4/2012,23:53

Salve a tutti;
ultimamente mi sto interessando all'utilizzo dell'acqua per incrementare le prestazioni della mia auto, e quindi diminuirne i consumi, il sistema consiste nel generare H2 ed O2 tramite elettrolisi di un serbatoio di acqua con disciolto bicarbonato; per poi indirizzarla nel flusso di aria in entrata nel motore.

Vagando per il web mi è sembrato di constatare che effettivamente il sistema adempie al suo dovere, tuttavia, volevo confrontarmi con voi, per sapere cosa ne pensate e sopratutto necessito di un consiglio inerente l'amperaggio ideale da utilizzare...

Infatti puntavo a sfruttare un amperaggio basso anche se chiaramente diminuirebbe la velocità di disgregazione delle molecole di H2O, poiché se così non facessi la temperatura dell'acqua raggiungerebbe dopo poco temperature non accettabili, con un effetto deficitario sul rendimento e generando possibili problemi che invece preferirei evitare... Puntavo dunque all'utilizzo di 2 o più serbatoi con elettrodi su cui far scorrere un basso amperaggio; ma appunto, vorrei sapere da voi quale pensate potrebbe essere ottimale.

Vi ringrazio per l'attenzione faccine/happy.gif

 

Dynoc
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Inviato il: 26/4/2012,13:53

Phoedus, la questione è ampiamente dibattuta sul web e non.
Che il metodo funzioni è tutto da dimostrare!!!

-D-

 

Phoedus
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Inviato il: 26/4/2012,22:49

Grazie Dynoc,
chiedo scusa, prima di scrivere non avevo cercato con attenzione non trovando nulla di rilevante...
Posso allora fare una domanda sempre inerente ma forse di impronta più generale sulle celle elettrolitiche?

Qualcuno saprebbe spiegarmi per quale motivo le celle possiedono una configurazione degli elettrodi del tipo (- n n + n n -) piuttosto che (+ n n n n n - n n n n n + n n n n n - n n n n n +)?
- a cosa servono gli elettrodi neutri?
- perchè spesso e volentieri si vede un numero differente di elettrodi positivi rispetto ai negativi?
- non basterebbero semplicemente due elettrodi uno positivo e l'altro negativo?


Grazie per la pazienza

 

Dynoc
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Inviato il: 27/4/2012,08:29

Phoedus, provo a darti una risposta semplice, di una cosa che non lo è. In più mi sembri un po' a digiuno delle basi di elettrotecnica, quali tensione corrente resistenza,
se è così, cerca un po' di materiale e studia un pochino, perchè altrimenti non capiresti neanche quello che scrivo quà di seguito.

Allora...immaginala così,
in una elettrolisi cc classica, abbiamo tensione e corrente,
la tesione è la "forza con cui gli elettroni passano dal + al - (come una caduta da altezza per una massa, per intenderci, infatti si chiama ddp, differenza di potenziale, mentre l'altezza potremmo chiamarla ddepg, differenza di energia potenziale gravitazionale).
Di consto, la corrente è la velocità con la quale gli elettroni passano che determinano la quantità di acqua scissa, (immagina la velocità di caduta, quindi capisci da te che dipende, dall'altezza, o tensione per noi, e dalla "densità dell'aria", o resistenza elettrica della cella, nel nostro caso).
Per l'elettrolisi dell'acqua servono all'incirca 2 v.
Quindi, poichè le celle sono alimentate solitamente a 12 v, si immettono piastre neutre, cossicchè la reazione viene "spezzata"
in più camere, che idealmente si distribuiscono la tensione.
Sempre idealmente, facciamo 6 camere, +nnnnn- , e otteniamo 2 v cella.
questo perchè, se noi alimentiamo solo una cella +/- con 12 V, tutto il sovravoltaggio, eccedente quello ceh serve per la reazione, si "trasforma in calore", nocivo e buttato.
Chiaramente, non è tutto così bello,
e per fare avvenire la reazione serve un minimo di sovravoltaggio, per superare certe barriere (soprattutto resistenze superficiali degli elettrodi e dei contatti elettrici della cella).
così ce chi sceglie, 4 (+nnn-), chi 5 (+nnnn-), chi 3 (+nn-) celle..

per i fatti numerici e maggior chiarezza, ti invito a leggere:
http://share.dschola.it/ferrarisusa/chimic...I%20ACQUOSE.pdf
scusa se sono stato poco chiaro, ma sono un po' di fretta.

-D-

 

Phoedus
Watt


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Inviato il: 27/4/2012,16:27

Ti ringrazio moltissimo Dynoc,
tutto ciò che mi hai spiegato mi è ora ben chiaro;
effettivamente non ho alle spalle conoscenze elettrotecniche, ma solo elettrochimiche di base apprese ai corsi di chimica inorganica x_x

Quanto detto è ora chiaro, ma... Ti prego di perdonarmi, non vorrei approfittare troppo della tua gentilezza, ma per quale motivo a volte si osservano configurazioni con più di un elettrodo di un tipo rispetto all'altro, come nel caso (+ n n - n n +) e non semplicemente (+ n n n n n -) ?

E per di più... Come mi comporto con l'amperaggio? dalla formula di Faraday ricordo che la grandezza elettrica impiegata erano gli Ampere, ma in che modo si comportano a seguito della suddivisione degli elettroliti di cui abbiamo parlato? anche loro subiscono una "frazionatura" oppure rimangono tali e quali?

Ti ringrazio infinitamente per la gentile disponibilità e pazienza

Phoedus

 

Dynoc
KiloWatt


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Inviato il: 30/4/2012,15:30

CITAZIONE (Phoedus @ 27/4/2012, 17:27)
Ti prego di perdonarmi, non vorrei approfittare troppo della tua gentilezza, ma per quale motivo a volte si osservano configurazioni con più di un elettrodo di un tipo rispetto all'altro, come nel caso (+ n n - n n +) e non semplicemente (+ n n n n n -) ?

Fondamentalmente perchè non esiste una regola univoca, e molto dipende dalla geometria interna delle piastre e dai collegamenti al circuito di alimentazione.
Ricorda che il metodo di produzione a "piastre" è un po' ibrido e difficilmente si può ricondurre a una trattazione "alla faraday" tradizionale (due elettrodi separati in soluzione acquosa conduttrice.

CITAZIONE
E per di più... Come mi comporto con l'amperaggio? dalla formula di Faraday ricordo che la grandezza elettrica impiegata erano gli Ampere, ma in che modo si comportano a seguito della suddivisione degli elettroliti di cui abbiamo parlato? anche loro subiscono una "frazionatura" oppure rimangono tali e quali?

L'amperaggio in un "pilotaggio" in cc, è determinato dalla resistenza della cella. I=V/R.
No, la corrente non si suddivide...perchè è sempre lo stesso flusso che scorre attraverso tutte le celle (di nuovo immagina un torrente che balza da una cascata ad un altra).

-D-

 

Phoedus
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Inviato il: 1/5/2012,20:44

Grazie ancora Dynoc,
Ok, perfetto, ho racimolato quasi tutti i componenti per poter dare il via alla sperimentazione;
se qualcuno mi sapesse consigliare la configurazione ottimale per la disposizione degli elettrodi è sicuramente ben accetto; per ora penso di fare una semplice (+ n n n n -)...

Necessito però ancora di qualche dritta:
come potrei ridurre l'amperaggio del circuito della cella elettrolitica? pensavo di provare con circa 15 A... Come posso fare? Mi scuso per l'ignoranza...

E vi ringrazio anticipatamente

Phoedus

 

Phoedus
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Inviato il: 4/5/2012,19:40

OK, sono riuscito a trovare le informazioni che cercavo; grazie ad un gentilissimo ed informatissimo ragazzo ho scoperto che per diminuire l'amperaggio che la cella mi assorbirà è possibile percorrere due strade:

o si diminuisce il numero di elettrodi collegati direttamente alla batteria
o si diminuisce la quantità di elettrolita...

Captando anche altre nozioni sui principi che stanno dietro queste affascinanti celle elettrolitiche; sono dell'idea di produrne una con configurazione (- n n n + n n n -) perché mi sembra un buon compromesso fra produzione e richiesta di amperaggio, e spero che con la giusta aggiunta di elettrolita non comporti nemmeno lo sviluppo di ingenti temperature...

 

Dynoc
KiloWatt


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Inviato il: 7/5/2012,10:42

Phoedus,
il fatto è che mettendo meno elettrolita è vero che passa meno corrente (aumenta la reistenza della cella, MA produci anche mooolto meno gas...
+ corrente = + gas a parità di efficienza della cella.

-D-

 

Phoedus
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Inviato il: 9/5/2012,17:53

E qui mi sorge un'altra domanda Dynoc:
soffermandoci un attimo sul calore:

- (Caso con meno Ampere): Maggiore resistenza significherebbe anche maggiore e più veloce sviluppo di calore?
- (Caso con più Ampere): oppure avrei più veloce surriscaldamento della cella a fare in modo che i miei ioni scorrano facilmente grazie alla maggior quantità di elettrolita (maggiori Ampere)?

Grazie anticipatamente

 

Dynoc
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Inviato il: 9/5/2012,18:46

Phoedus,
non è così semplice...
il fenomeno è complesso e poco indagato (forse perchè poco interessante?!)

la quantità di calore (sprecato), è inversamente proporzionale all'efficienza della cella,
Se si parla solo di "quantità" di calore immagina: se ho una cella da 5 kW, iper efficiente, produrrà comunque mooolto più calore, di una cella da 0.5 kW, poco efficiente (al max produce 0.5 kWh di calore faccine/tongue.gif).

-D-

 
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