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Energia Alternativa ed Energia Fai Da Te > Accumulatori

DISCUSSIONE CASUALE


supercondensatori, fai da te
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paolot
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Inviato il: 26/1/2010,11:44

Vorrei avviare una nuova discussione (se trovo proseliti)
Visto la difficoltà di realizzare accumulatori al piombo fai da te (con i problemi ecologi per lo smaltmento di fanghi acidi con piombo) perchè non provare a fare dei supercondensatori ?
Avrebbero il vantaggio di avere un numero di cicli quasi infinito, alte correnti di scarica e niente emissioni di idrogeno o vapori acidi.
Sicuramenti saranno più grandi (sia delle batterie che dei supercondensatori industriali) ma lo spazio non è un grave problema.
Ho visto che ce ne sono in commercio da 3000 F, a spanne 16 pz equivalgono a 30 Ah

 

Keyosz
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Inviato il: 26/1/2010,17:41

Ciao Paolot,
non credere che non ci abbia già pensato, anni or sono, quando ancora studiavo, volevo ipotizzare una cosa simile, facendo due rapidi calcoli approssimativi, grazie anche all'aiuto di un prof., ero arrivato alla conclusione che per fare una capacità minima di base per tenere accesa casa 1 giorno avrei dovuto occupare quasi tutto il volume di casa mia!!! :O
Poi, tra el altre cose, era anche necessario caricare i condensatori in tensione e sfruttare dei circuiti switching ad alta resa per estrappolare l'energia in forma a tensione stabile, in quanto i condensatori sono un accumulo di cariche elettriche, di conseguenza non appena inizia a prelevare corrente la tensione inizia da subito a scendere un pò per volta in modo proporzionale al carico, di conseguenza per sfruttare tutta l'energia immagazzinata nei condensatori devi avere un convertitore DC/DC che riesca a lavorare con un'ampia variazione di tensione in ingresso.

Al contrario gli accumulatori elettrochimici (come le batterie al piombo) tengono abbastanza stabile la tensione in uscita durante tutto lo sfruttamento della loro capacità, per fare un esempio una batteria da 12V ha una gamma di tensioni che varia da 14V a 10V durante tutto il suo sfruttamento, un condensatore equivalente potrebbe, per esempio, variare da 50 a 10V.

Ad ogni modo se vuoi provare a fare un condensatore elettrolitico fatto in casa prova con due barre di alluminio in bicarbonato di sodio o soda caustica, se li fai con altri dielettrici otterrai capacità veramente irrisorie e allora dovresti sfruttare l'accumulo energetico alzando la tensione, ma lavorare con migliaia di volt non è che sia proprio alla portata fai-da-te sopratutto per la parte elettronica di conversione...

Ad ogni modo i supercondensatori si basano su materiali porosi che aumentano la superfice degli elettrodi in modo considerevole, così da aumentare la capacità, ma è una tecnica molto simile a quella usata per gli elettrodi delle batterie elettro-chimiche, quindi in ammbito fai-da-te non è che andiamo motlo lontani, di fatti, che io sappia, le uniche sostanze che permettono di formare elettrodi porosi, ma con anima conduttrice per raccolgiere e condurre le cariche verso il circuito esterno sono il carbonio, biossido di piombo e alluminio....

Insomma, gira che ti rigira torniamo alle sostanze per gli accumulatori alcalini o piombo-acido, non so se ci sia una vera soluzione rpatica, del resto non abbiamo accesso a tecnologie come le nanostrutture in carbonio o similari usate a livello industriale per i supercondensatori.

 

DOLOMITICO

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Inviato il: 27/1/2010,10:51

CITAZIONE (paolot @ 26/1/2010, 11:44)
Visto la difficoltà di realizzare accumulatori al piombo fai da te....

Non è che ci sia una netta difficolta nel realizzare accumulatori.
Il fatto che ancora nessuno ne ha messo in piedi uno è per lo più mancanza di tempo o altro,ma non problemi tecnici.
Il fatto è che si vuole l'accumulatore perfetto e tutti forse tentennano a mettere in piedi qualsiasi cosa perchè aspettano i risvolti,cosi alla fine siamo tutti un po in parcheggio.
Per un'accumulatore fai da te bastano tutte le negative che riesci a recuperare,ne metti tantissime in una cassa le configuri come positive e negative con i separatori e il gioco è fatto,e qui casca l'asino:LA DURATA
e tutti vogliono che durino tanto e quindi si aspetta.

Per i condensatori tuttavia io la penso in maniera più morbida,è come l'aria compressa,non è che SOLO quella tecnologia ti salva la vita,ma forse un mix di queste tecnologie può essere una soluzione.
Es:se nel momento che l'inverter tira molto si possono collegare i condensatori per livellare l'assorbimento,oppure in caso di eccesso di corrente dai pannelli usare i condensatori per una carica extra.
Mettila come si vuole siamo sempre nel campo dei vettori energetici,e quindi non fonti primarie ma sistemi di accumulo.

Sarebbe curioso se qualcuno spiegasse come fare un condensatore casalingo,per noi profani in materia.

 

qqcreafis

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Inviato il: 9/4/2010,23:12

ci sono condensatori da 2,7 volt 3000Farad, 5 sono grandi circa come una batteria al piombo
per fare 10KWh ce ne vogliono 5000 (3292 se si scaricano completamente)

tuttavia il loro utilizzo e per l'elevata corrente di scarica

Sfruttano carbone attivo ed un elettrolita non acquoso(?) (sarebbe interessante sapere quale) ed in pratica funzionano come due condensatori in serie metallo-C-elettrolita-C-metallo
www.maxwell.com



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ODE AD UNO STUDENTE MERITEVOLE (Sermone)
Allora Xyz è stato bravo! noi dobbiamo riconoscere che è stato molto bravo, bisogna dirlo !
In un mondo dove tutto SEMBRA uguale a tutto.
In un mondo dove chi abbruttisce la dignità dell’intelligenza umana si arroga meriti.
In un mondo in cui si dice che i giovani non hanno speranza perché “tanto non troveranno lavoro” perché tanto non “non avranno la pensione”.
Xyz è stato bravo! ha capito tutto, ha fatto un compito perfetto.
Xyz ci da una SPERANZA.
Xyz non ha seguito le falsità che ci circondano.
Xyz si è impegnato ed è riuscito nel suo intento.

 

Keyosz
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Inviato il: 12/4/2010,08:47

Che io sappia l'unico materiale ad uso casalingo per realizzare un condensatore è l'alluminio poichè sull'elettrodo positivo forma un sottilissimo strato di ossido altamente isolante creando quindi le due armature el condensatore tra il metallo dell'elettrodo positivo e l'elettrolita stesso messo elettricamente a contatto tramite l'elettrodo negativo, e il dielettrico è il sottilissimo strato di ossido che per via del suo spessore micrometrico garantisce una discreta capacità, prova tu stesso con fogli o lamiere di alluminio in un elettrolita di acqua distillata e bicarbonato di sodio per iniziare, mi ricordo di averne realizzato uno mentre sperimentavo con le celle elettro-chimiche, di fatti lo caricavo a corrente costante e la tensione saliva fino a 20V che era il massimo del generatore di corrente e quando staccavo restava carico in tensione, io pensavo ad una reazione redox invece era un accumulo di cariche, difatti mi teneva acceso un led per meno di un secondo e poi si ricaricava, credo che avvolgendo fogli sottili di alluminio si riesca a realizzare un buon condensatore elettrolitico fatto in casa, ovvio che per accumulare energia utile nell'arco di almeno 1 giorno siamo decisamente fuori ordine di grandezza faccine/wink.gif

Altri materiali che formano sottilissimi strati isolanti non ne conosco e i carboni attivi, anche se porosi e quindi di grande superfice, restano conduttivi, servirebbe un agente ossidante che li risopra a livello molecolare di un sottile strato isolante...

 

qqcreafis

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Inviato il: 12/4/2010,15:21

quando si mettono a contatto due materiali quello più elettronegativo si carica negativamente e l'altro positivamente , un pò come un diodo, e la corrente non passa fino a che non si distrugge questo doppio strato. Lo spessore del doppio strato è piccolissimo (molecolare) è la superficie è enorme, quindi la capacità arriva fino a 3000 Faradl

contatto metallico carbone+- elettrolita +-carbone metallo



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