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Se può essere utile, 5 massima efficacia, 0 nulla:

Però...non pensavo potesse intercettare anche l'arsenico...non molto, ma sempre meglio che niente!

CITAZIONE (calcola, 17/07/2014 10:25:53 )

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Non pensavo che l'osmosi inversa riescisse ad intercettare l'arsenico.
Se è così...posso pensare di mettere un sistemino per l'acqua di casa...

LINK Progetto arsenico ENEA

Risolvi sicuramente, almeno per l'acqua potabile, se poi ne rimane un po' nell'acqua da usare per l'igiene, non penso sia un grosso problema. Quando compri l'apparecchio leggi sulle specifiche della membrana fornita la % d'arsenico rimossa.

Io ne ho due di quei kit, uno a casa lo uso solo per addolcite un po' l'acqua, questo kit è dotato di una valvola di miscelazione e l'ho regolata in modo da dimezzare la durezza dell'acqua e quindi passare da 25°Francesi a 13°F.

L'altro è senza valvola di miscelazione, lo uso in Campagna per generare acqua potabile usando l'acqua di una sorgente, in realtà l'acqua della sorgente sarebbe già accetabile, ma per maggiore sicurezza la tratto. Dopo averla fatta passare a pressione da un filtro meccanico da 20 micron, da un filtro meccanico da 5 micron e da un filtro a carbone attivo, la raccolgo in un serbatoio da 1500 litri, la cloro con ipoclorito per acqua e la uso a casa per tutti gli scopi tranne potabile, i filtri li cambio ogni 10gg circa. Quello a carboni attivi è una cartuccia ricaricabile, compro il carbone a scaglie per acqua e lo ricarico. L'acqua per uso potabile viene ulteriormente trattata attraverso il potabilizzatore ad osmosi inversa. L'apparecchio non ha valvola di miscelazione (l'ho tolta), l'acqua segue il seguente percorso: passa da un filtro meccanico da 1 micron, da un filtro a carbone attivo in scaglie, da un filtro a carbone attivo in blocco, poi dalla membrana osmotica e va nel serbatoio di accumulo. Prima dell'erogazione viene sterilizzata agli UV poi passa in un ultimo filtro a carboni attivi. I filtri del kit li cambio ogni tre mesi, la membrana la tratto 1 volta ogni anno. Controllo la conducibilità, generalmente l'acqua esce a 30 mS ed il pH, spesso effettuo la conta della carica batterica totale a 22°C ed a 37°C e qualche provetta con brodo lattosato.

Interessante...decisamente interessante!

Solo per rendere una vaga idea dell'impegno necessario per potabilizzare l'acqua da impiegare in casa, non è affatto semplice. Non ci si fa caso, ma anche risparmiandola non si consumano meno di 700-750 litri di acqua al giorno, mentre il consumo si acqua potabile è circa 1/10 del totale.

Se si ha la possibilità, meglio l'acquedotto ed insistere affinchè venga erogata acqua idonea al consumo.

Da qualche anno a casa mia (ROMA) avviene questa cosa: i bambini si fanno il bagno nella vasca, ciaf ciaf,l'acqua rimane qualche ora dentro, cioè ci si dimentica di stapparla, entro nel bagno dopo qualche ora sento odore un forte odore di cloro...nonostante saponi etc etc.
Il problema è che siamo alle solite...evito il pippolone...ma il problema sollevato da Marco2014 coinvolge tante persone...vabbè chiudo altrimenti mi infervoro.

Il cloro lo preferiscono rispetto ad altri disinfettanti perchè persistente, continua ad agire anche nei giorni successivi all'immissione in rete, così protegge l'acqua dalle contaminazioni batteriche ed algali. Essendo un gas evapora facilmente, specialmente se l'acqua viene agitata. Però proprio questa caratteristica permette facilmente di liberarsene, è sufficiente lasciare esposta all'aria l'acqua agitandola di tanto in tanto per eliminare sapore ed odore. Un altro sistema è quello di farla bollire, ma poi ha un sapore... di acqua bollita. Meglio il primo sistema. L'uso di caraffe aperte aiuta ad eliminare il cloro.

Io ho risolto cambiando acquedotto, cioè mi sono trasferito altrove...grazie per la dritta...può essere decisamente utile!