Idroelettrico Idraulica
Repertorio di idraulica ,Prodotti e materiali in uso in un impianto di riscaldamento.

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Roero

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Inviato il: 27/04/2015 15:22:52

In uscita dal collettore verso i termosifoni, ogni termo deve essere fornito di un tubo di mandata ed uno di ritorno, di conseguenza un tubo partirà dal collettore fino al termo, collegato nella parte superiore tramite la valvola di apertura e chiusura, mentre il tubo di ritorno sarà collegato al termo nella parte inferiore con interposto un detentore (è sempre una valvola, ma che si apre e chiude solo levando il tappo e usando una brugola), dall'uscita del termo il tubo terminerà al collettore di ritorno.
Gli impianti a collettore offrono la possibilità di creare zone indipendenti, con temperature diverse nello stesso edificio, cosa impossibile da realizzarsi con gli obsoleti impianti a due tubi.



Immagine Allegata: 21ndr28.jpg
 
ForumEA/E/21ndr28_3.jpg



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Roero

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Inviato il: 27/04/2015 15:30:05

Nella foto sopra, esempio di impianto diviso per zone, nel nostro caso ogni zona ha una sua pompa o circolatore, mentre possono esserci soluzioni con una pompa sola a monte del collettore e delle elettro-valvole montate a valle del collettore e comandate dal termostato ambiente della zona interessata.



Immagine Allegata: 618107.jpg
 
ForumEA/E/618107.jpg



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Inviato il: 27/04/2015 15:36:41

Tornando ai nostri tubi che compongono l'impianto, dal collettore ai termosifoni, i tubi di collegamento (a mio avviso) dovranno essere necessariamente in rame e coibentati per protezione da agenti corrosivi tipo calce ed evitare perdite di calore.



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lasalute

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Inviato il: 27/04/2015 20:32:27

CITAZIONE (Roero, 27/04/2015 15:36:41 ) Discussione.php?212596&1#MSG14

Foto collettore:

Il collettore in foto è già predisposto per le testine oppure ci sono modelli diversi?



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L'impianto ha il centro stella spostato illegalmente e quindi soggetto a sanzione amministrativa ...

 

Roero

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Inviato il: 28/04/2015 01:29:55

Si tratta di una foto a caso, il mio ad esempio è in ottone e mandata e ritorno sono separati e sono pure allungabili con altri pezzi, non hanno collegamenti fra loro.



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Inviato il: 28/04/2015 01:45:42

Ultimato il paragrafo tubi, comincerei a parlare di cosa si può collegare ai tubi per il funzionamento dell'impianto, e potremo parlare di valvole, quali, vediamole:
Valvole a sfera, servono a chiudere ed aprire i vari passaggi d'acqua nei tubi, normalmente vengono usate a impianto fermo per riparazioni o variazioni d'impianto, al contrario invece le elettro-valvole, che lavorano con impianto in funzione, comandate elettricamente da termostati.



Immagine Allegata: serie_2000.jpg
 
ForumEA/E/serie_2000_1.jpg


Scarica allegato

3-Sezione-elettrovalvola-1-1.png ( Numero download: 521 )



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Inviato il: 28/04/2015 01:46:54

Elettrovalvolahttp://www.energialternativa.info/public/newforum/ForumEA/E/elettrovalvole_serie800-cut_1.png



Modificato da Roero - 28/04/2015, 23:11:54


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Inviato il: 28/04/2015 01:55:54

Valvole di ritegno o di non ritorno, servono ad indirizzare il flusso dell'acqua in un senso unico, mentre impediscono flussi contrari, inoltre se montate appena dopo una pompa (circolatore), impediscono repentini riflussi di ritorno, quando la stessa si ferma.





Immagine Allegata: valvola-di-non-ritorno-in-bassa-pressione-cdr-7173.png
 
ForumEA/E/valvola-di-non-ritorno-in-bassa-pressione-cdr-7173.png



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Inviato il: 29/04/2015 00:40:07

Proseguendo nell'esposizione dei componenti dell'impianto idraulico troviamo la:
pompa di circolazione
serve a far circolare il fluido termovettore (acqua tecnica)dalla stufa o caldaia all'impianto fino ai vari termosifoni.
In realtà quelle usate nei piccoli impianti, come nel nostro caso, sono dette circolatori, hanno il motore installato direttamente dentro al corpo della pompa (rotore bagnato), sono installate direttamente sul tubo impianto, sono poco rumorose ed hanno un consumo di energia limitato, in genere hanno 3 velocità corrispondenti a 3 potenze diverse, in genere la prevalenza è quasi costante (varia di poco) nelle 3 potenze, mentre la portata può andare da 3-4 metri cubi/h a 7,5 metri cubi/h a potenza massima.
Poi abbiamo le pompe a giri variabili (elettroniche), la variazione dei giri, ottenuta grazie ad un inverter, permette di modulare a seconda delle condizioni dell'impianto, esempio: se abbiamo un impianto con valvole termostatiche ai termosifoni, ed a temperature nelle varie camere raggiunte la valvola lascia passare meno acqua, tale chiusura nel caso di più valvole comporterebbe un aumento della prevalenza molto elevata, ecco che una pompa a giri variabili è in grado di rilevare l'aumento della prevalenza, causa la graduale riduzione della portata, attraverso un differenziale di pressione, ridurrebbe il numero di giri limitando la prevalenza nel circuito idraulico.
La modulazione dei giri del motore in certi tipi di impianti assume particolare importanza proprio dove sono installate le valvole termostatiche, dove una pompa normale potrebbe in poco tempo deteriorarsi o causare problematiche nell'impianto.



Immagine Allegata: 123.png
 
ForumEA/E/123.png



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Inviato il: 29/04/2015 01:29:28

Un altro componente dell'impianto idraulico che assume particolare importanza è lo:
Sfiato aria automatico:
serve a sfiatare l'aria dall'impianto in modo automatico, l'aria è un grosso problema in un impianto idraulico, tutti i termosifoni devono essere dotati di sfiatini manuali, in quanto la maggior parte dell'aria tende a salire, e dai radiatori non uscirebbe se non ci fossero; però sovente l'aria non sale nei radiatori e quando capita essere aspirata dalla pompa crea una specie di vortice (fenomeno di cavitazione) che impedisce alla pompa di spingere acqua, in quanto gira solo aria, in casi limite la caldaia tende a surriscaldarsi ed andare in allarme in quanto viene a mancare la circolazione, ecco allora che bisogna prevenire dette situazioni installando i cosiddetti Jolly (sfiati aria automatici) in punti chiave (strategici), nel punto più alto sulla caldaia, o sul tubo mandata impianto in uscita dalla caldaia, nei punti in alto dell'impianto dove si pensa possa accumularsi l'aria, e questo è dato dall'esperienza dell'idraulico stesso.
Per descrivere i problemi ed i danni derivanti dalle bolle e in special modo le microbolle d'aria bisognerebbe scriverci un libro, sintetizzo mettendo solo le cose salienti ma utili per comprendere l'importanza di avere un impianto idraulico con meno aria possibile.



Immagine Allegata: untitled.png
 
ForumEA/E/untitled_5.png



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Inviato il: 01/05/2015 02:11:34

Un altro componente importante dell'impianto di riscaldamento è il vaso di espansione, che si dividono in due tipi: vaso chiuso per circuiti chiusi, utilizzabile su caldaie a gas e pellet, vaso di espansione aperto obbligatorio per caldaie e termostufe a legna.
Il vaso di espansione per circuito chiuso va dimensionato in base all'acqua totale contenuta nell'impianto, contiene una membrana esattamente come una camera d'aria, che con la pressione dell'acqua si comprime, permettendo all'acqua, che scaldando aumenta di volume, di espandersi in quanto l'acqua non si comprime, se non ci fosse il vaso di espansione una caldaia scoppierebbe o si aprirebbe la valvola di sicurezza che scaricando acqua leva pressione all'impianto.
L'acqua sottoposta ad una fonte di calore si riscalda aumentando di volume, pertanto per poter dimensionare un vaso a membrana, sapendo che tale aumento di volume (dalla temperatura di 4° ai 90°) e' dello 0,036 dovremmo moltiplicare tale cifra per il numero dei litri presenti nell'impianto, caldaia compresa, però, poi per trasmetterlo su un vaso chiuso serve un calcolo astruso che diventa di difficile interpretazione, semplifico dicendo che moltiplicando il numero dei litri totali dell'impianto per 0,10, ossia il 10% del totale dei litri si ottiene la dimensione del vaso a membrana che dobbiamo installare.
Esempio: impianto con contenuto di acqua da 500 litri=vaso di espansione da 50 litri.
I vasi a membrana vanno gonfiati a 1 bar, quelli incorporati nella termostufa o caldaia, mentre quelli più grandi per l'impianto di riscaldamento devono essere gonfiati a 1,5 bar.
La manutenzione di tali vasi va fatta una volta l'anno ripristinando la pressione della membrana, perché se sgonfio il vaso diventa inutile e permette all'impianto di aumentare la pressione salendo oltre i 2 bar come di norma dovrebbe funzionare un impianto di riscaldamento.
Ricordo che la pressione dell'impianto a freddo deve essere di 1,2 bar, mentre a caldo con caldaia funzionante non dovrebbe superare i 2 bar, se i vasi di espansione sono ben dimensionati.



Immagine Allegata: IMG_0627.JPG
 
ForumEA/E/IMG_0627_1.JPG



Modificato da Roero - 02/05/2015, 19:37:51


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Inviato il: 02/05/2015 20:43:43

Il vaso di espansione aperto:
Si tratta sempre di un vaso per espandere il volume dell'acqua, ma in realtà totalmente diverso da quello a circuito chiuso, in quanto non è un vaso ermetico con una membrana gonfiabile, ma un semplice contenitore in cui confluiscono i tubi di mandata e ritorno impianto.
Nelle caldaie a legna le norme ne obbligano l'installazione, perché tramuta l'impianto in un circuito aperto, pertanto senza rischi di pressioni pericolose in gioco, una caldaia potrebbe anche andare in sovratemperatura, magari creando pure in casi limite del vapore, che in qualsiasi caso sfogherebbe libero nel vaso di espansione, senza creare pressioni di sorta, ha solo la pressione atmosferica creata dall'altezza della colonna d'acqua di 0,1 bar per metro di dislivello dalla caldaia.
La pressione in un impianto a circuito aperto è data dall'altezza ove viene posizionato il vaso, siccome va sempre installato in un punto che sia più alto dei termosifoni, in genere nella soffitta, pertanto come esempio possiamo dire che se il vaso è posizionato a 8 metri di altezza, la pressione dell'impianto risulterà essere di 0,8 bar.
Di norma il vaso aperto viene anche usato come riempimento automatico dell'impianto, tramite un galleggiante tipo quelli da water riesce a mantenere il livello della vasca sempre costante.
Il dimensionamento del vaso aperto deve essere di circa l' 8% del contenuto totale d'acqua dell'impianto, da aggiungere naturalmente una piccola scorta d'acqua per compensare la minima evaporazione ed eventuali piccole perdite.

http://www.energialternativa.info/public/newforum/ForumEA/E/15_61-300x201.jpghttp://www.energialternativa.info/public/newforum/ForumEA/E/caldaia-vaso-aperto_3.jpg



Modificato da Roero - 02/05/2015, 20:49:30


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Inviato il: 02/05/2015 21:28:20

Il gruppo di riempimento automatico:
è un dispositivo composto da un riduttore di pressione a sede compensata, un filtro in entrata, un rubinetto di intercettazione ed una valvola di ritegno, nonché del relativo manometro che segnala la pressione nell'impianto.
Va installato sulla tubazione d'ingresso dell’acqua negli impianti di riscaldamento a circuito chiuso e la sua funzione principale è quella di mantenere stabile la pressione dell’impianto, ad un valore impostato, provvedendo automaticamente al reintegro dell’acqua mancante.
Va regolato a 1,2 bar su impianti medio piccoli che montano la valvola di sicurezza da 3 Bar.



Immagine Allegata: prod_2924_553140.jpg
 
ForumEA/E/prod_2924_553140.jpg



Modificato da Roero - 02/05/2015, 21:33:30


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Inviato il: 02/05/2015 21:59:18

Un componente importante (di norma, ma non sempre installato sulla stufa o caldaia) è la valvola di sicurezza, tale valvola viene considerata valvola di rilascio, per la sicurezza della caldaia e dell'intero impianto, si apre al superamento di una determinata pressione, di norma sui nostri impianti (medio piccoli) per case e alloggi è tarata a 3 bar e funziona grazie ad una molla pre-tarata, si apre al superamento di tale pressione e si richiude al rientro entro tale limite con una tolleranza di circa il 4-7%.
L'installazione è obbligatoria per legge in quanto fa parte dei dispositivi di sicurezza.



Immagine Allegata: 418021_thumb.jpg
 
ForumEA/E/418021_thumb.jpg



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Inviato il: 02/05/2015 22:09:46

Un componente dell'impianto che non tutti gli idraulici considerano importante è il termometro analogico, installato direttamente con il sensore dentro al tubo, rileva la temperatura in modo preciso e indica al conduttore impianto istantaneamente tutte le temperature inerenti il funzionamento del nostro impianto, pertanto nell'impianto dovranno essere installati nella logica quantità,
Inserisco uno schema d'impianto dove si vedono i termometri che dovrebbero essere installati.
http://www.energialternativa.info/public/newforum/ForumEA/E/_DSC0196.JPGhttp://www.energialternativa.info/public/newforum/ForumEA/E/21ndr28_4.jpg



Modificato da Roero - 02/05/2015, 22:23:29


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