| Ferrobattuto
| Inviato il: 9/2/2011,09:32
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CITAZIONE (Master Digit @ 7/2/2011, 19:25) Per fare la "sonda di corrente" esistono già costruite a due soldi nei negozi di materiale elettrico (non elettronico) e sono i misuratori di corrente per i tester da quadro. Ce ne sono vari e varie dimensioni (in base alle correnti che devono misurare ) e modelli, con indicati i rapporti di trasformazione.
Master Digit Quì si lavora a frequenza di qualche KHz e con fronti molto ripidi, assolutamente NON in regime sinusoidale, e quelli lì non andrebbero bene sicuramente. Sono dimensionati per la forma d'onda della corrente di rete, ossia poco distorta, e per frequenza di 50Hz e dintorni. Tu li hai provati per l'uso di cui si parla quì?
| | | | Valerio_79
Watt Gruppo:Utente Messaggi:34
Stato:
| Inviato il: 9/2/2011,16:00
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Keyosz e Piero, non so che numero ci sia dopo la T, ma nel caso, quale numero ci deve essere? la versione ADJ non la trovo!! Se fosse la versione LM2576T-15 potrebbe andare bene con il circuito in questione? Keyosz per caso hai avuto modo di constatare l'efficacia del circuito col 555? se il principio di funzionamento è avere un picco di tensione altissimo (25Volts bastano?) seguito da una rapida scarica della batteria si potrebbe usare un oscillatore switching collegato ad un toroide tramite mos-fet (che lavora on-off)? in uscita al toroide avrei un impulso di ampiezza pari al rapporto spire di durata prestabilita e la scarica della batteria avverrebbe tramite la stessa bobina del toroide. Ho detto eresie? ciao a tutti
su ebay ho trovato questo: http://cgi.ebay.it/2x-LM2576T-ADJ-LM2576-L...6#ht_3229wt_822 che ne pensate?
| | | | PinoTux
| Inviato il: 9/2/2011,16:25
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Il numero dopo la sigla indica la tensione di uscita che è fissa per i valori indicati: 3,3 sta per 3,3 volt, 5 sta per 5V, 12 per 12V, 15 per 15V; la sigla ADJ sta per "adjustable" ossia "regolabile" ed è quello che fa al nostro caso. Puoi scaricare il datasheet dalla rete che ti chiarirà i dubbi. Su ebay hai trovato quello giusto...vedi un po' tu. Ciao Pino
--------------- "Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza" http://iv3gfn.altervista.org/ http://pptea.altervista.org/
| | | | | | | kyvan
| Inviato il: 10/2/2011,20:16
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ancora una domanda stupida.... Se l'LM2576 è protetto da corti, il fusibile in uscita è necessario? (ho problemi di posto nel contenitore che ho scelto per l'assemblaggio, dovrei implementarlo all'interno, ma in caso di corto poi dovrei aprire la scatola e non sarebbe comodissimo)
CITAZIONE (Valerio_79 @ 9/2/2011, 16:00) io li ho presi qui, hanno tardato un paio di settimane, ma tutto ok
| | | | PinoTux
| Inviato il: 10/2/2011,22:40
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Il fusibile è sempre meglio metterlo, si da il caso che Murphy è sempre in agguato e se inverti la connessione alla batteria salvi capra e cavoli, a me è successo, ma non ho ancora fatto la prova per vedere cosa sarebbe successo se no lo mettevo, vuoi farla tu? Se l'hai pagato 12 dollari non ti conviene... Ho usato un fusibile da 7,5 A di quelli a lama tipo auto, il portafusibile per detto è fissato su un lato della scatola ed è quindi accessibile dall'esterno, nulla ti vieta di usarne uno volante sul cavo di uscita, forse è la soluzione più semplice.
P.S. Solo adesso ho visto che il prezzo era per 10 pezzi!
Modificato da PinoTux - 10/2/2011, 23:09
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| | | | kyvan
| Inviato il: 11/2/2011,12:01
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Ho il trasformatore che ha diverse prese: 0 - 13,2 - 19,6 - 26,9 Trovo strano che il tester misuri 26,9 fra il primo e l'ultimo capo, visto che se posiziono i puntali fra il capo dei 13,2 e quello dei 26,9 misuro 13,2 (il che mi fa pensare che in realtà la presa dei 13,2 sia una presa centrale e che il tester sia poco preciso). Ad ogni buon conto, secondo vostra esperienza è meglio usare la presa a 19,6 per avere in uscita una tensione maggiore, o parallelare i due avvolgimenti per raddoppiare la corrente? Tutto questo tenendo presente che sto realizzando il progetto che avevo menzionato in precedenza, cioè un alimentatore convenzionale con un paio di 2n3055 in finale che condivide ponte di diodi e condensatori di livellamento con il buon caricabatteria desolfatante (però terminano su boccole diverse). Come alimentatore non credo di avere esigenze che vadano sopra i 13,8 volts. Grazie
addendum alla fiera dell'elettronica di forlì ho preso 2 di questi digital panel meter. Vorrei usarne uno per misurare la tensione e uno la corrente, ma il venditore mi ha detto di non aver portato lo shunt, e che sarebbe stato cmq facile farne uno. Qualcuno sa come aiutarmi?
| | | | Ferrobattuto
| Inviato il: 11/2/2011,13:28
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Se è un piccolo trasformatore (tipo 50W o meno.....) quelle potrebbero essere le tensioni a vuoto, che poi sotto carico diventerebbero le "classiche" 0 - 12 - 18 - 24. O poco più. Fai una prova sotto carico con un paio di lampadine. Se il desolfatatore che devi fare è per batterie a 12V puoi raddrizzare e livellare i 18V (19,6....). In questo modo puoi farci anche il classico alimentatore variabile da 0 a 15V utile per qualsiasi applicazione in bassa tensione. Questa naturalmente è la mia idea, ma senti anche i consigli degli altri..... Saluti. Ferro
| | | | kyvan
| Inviato il: 11/2/2011,13:38
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CITAZIONE (Ferrobattuto @ 11/2/2011, 13:28) Se è un piccolo trasformatore (tipo 50W o meno.....) ho qualche difficoltà a definire la grandezza, posso fornire le misure del pacco lamellare, sperando che con esso si possa desumere la potenza: è largo 5 cm e alto 10, mentre non riesco a misurare il setto centrale
| | | | PinoTux
| Inviato il: 11/2/2011,14:16
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Se il pacco è formato da lamierini ad " E ", è importante sapere la larghezza del settore centrale che deve essere il doppio della larghezza di uno di quelli esterni, e lo spessore totale che risulta dai vari lamierini accostati.
CITAZIONE alla fiera dell'elettronica di forlì ho preso 2 di questi digital panel meter. Vorrei usarne uno per misurare la tensione e uno la corrente, ma il venditore mi ha detto di non aver portato lo shunt, e che sarebbe stato cmq facile farne uno. Qualcuno sa come aiutarmi? Scarica il manuale dal sito indicato, trovi le spiegazioni. Per eventuali dubbi... come al solito!
--------------- "Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza" http://iv3gfn.altervista.org/ http://pptea.altervista.org/
| | | | Ferrobattuto
| Inviato il: 11/2/2011,21:22
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Sono misure un po' strane..... Le dimensioni da vedere sono tre: spessore del pacco, altezza e larghezza. Se "100" è la misura più lunga del nucleo probabilmente la dimensione della colonna centrale è 32 o 34. Che moltiplicata per 5cm dello spessore lordo potrebbero portare a circa 100 o 120W di potenza.
| | | | kyvan
| Inviato il: 11/2/2011,21:33
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scusate per l'imprecisione cmq lo spessore è 5 cm, l'altezza 10 e la profondità circa 12.
Stasera ho acceso per la prima volta il mio cablaggio, sembra che vada tutto bene, anche se non avevo un relais in alternata e sono dovuto ricorrere a un ponticello di diodi e una resistenza da 470 ohm per abbassare i 19 volts e rotti a 12
Sembra che vada tutto bene, sia nel reparto alimentatore che nel desolfatatore (anche se non ho strumenti per leggere l'onda in uscita, e quindi non so se il risultato è corretto).
Adesso dovrò risolvere il problema della resistenza da 15 ohm che, pur essendo da 50 w corazzata, scalda in modo infernale (e senza ventola la vedo durissima)
GRazie delle risposte
Paolo
| | | | Ferrobattuto
| Inviato il: 11/2/2011,22:08
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Se quella resistenza è una di quelle corazzate con contenitore rettangolare, puoi fissarla su un'aletta di raffreddamento, anche un lamierino di alluminio ripiegato ad "U", che ne dissipi il calore. Oppure sostituiscila con una lampadina da 20W di quelle per le frecce anteriori della macchina..... Allora: il trasformatore che hai tu ha la colonna centrale da 4cm (12 : 3), che coi 5cm dello spessore danno circa 20cmq. Equivale ad una potenza di 200 - 220W. Dalla presa dei 18V in teoria potresti prelevare anche 10 o 12 ampere senza scaldarlo un granché. Fammi sapere se ci ho azzeccato.
| | | | kyvan
| Inviato il: 12/2/2011,08:30
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CITAZIONE (Ferrobattuto @ 11/2/2011, 22:08) Se quella resistenza è una di quelle corazzate con contenitore rettangolare, puoi fissarla su un'aletta di raffreddamento, anche un lamierino di alluminio ripiegato ad "U", che ne dissipi il calore. Oppure sostituiscila con una lampadina da 20W di quelle per le frecce anteriori della macchina..... Allora: il trasformatore che hai tu ha la colonna centrale da 4cm (12 : 3), che coi 5cm dello spessore danno circa 20cmq. Equivale ad una potenza di 200 - 220W. Dalla presa dei 18V in teoria potresti prelevare anche 10 o 12 ampere senza scaldarlo un granché. Fammi sapere se ci ho azzeccato. dunque, la resistenza è questa, e potendo la piazzerei esternamente, su uno dei 2 dissipatori che ho attaccato lateralmente all'involucro dell'alimentatore per dissipare i 2 2n3055; sono dissipatori di recupero che avevano i fori per i transistor spostati entrambi verso un lato, quindi hanno una parte libera; sono lunghi 13,5 cm, alti 10, con 8 alette profonde 3 cm, quindi non proprio piccolini; il problema è sapere se la resistenza può essere allocata lontano dal circuito o si creano dei problemi con interferenze etc etc. Sul trasforatore non ti so dire di più, è un bel trasformatore, di recupero da un caricabatterie per auto, quindi credo che la tua previsione sia azzeccata
| | | | Ferrobattuto
| Inviato il: 12/2/2011,22:14
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Immagino che dieci centimetri di più o di meno sui reofori della resistenza non portino differenze sostanziali, che si possa sicuramente metterla sul dissipatore. O magari metterne uno solo per lei.
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