| biomass
| Inviato il: 24/9/2013,22:01
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CITAZIONE (gandi @ 24/9/2013, 19:34) Poi vorrei chiedere a biomass nella stufa a cippato non si brucia anche segatura? grazie ciao
....mmmm....
la segatura, non è proprio adatta...
credo ci sia bisogno di qualcosa che abbia "corpo" per
essere trasportata e misurata, dalla coclea.
Io ho preparato i campioni per il test di domani.
Se avete suggerimenti...
io farò cosi:
4 ore a 105° in forno ventilato.
campioni pesati prima e dopo l'essicazione.
Il deltà mi darà la percentuale TOTALE di acqua presente nei cippati.
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| | | | biomass
| Inviato il: 25/9/2013,12:50
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ho i dati parziali dopo 3 ore....
orario pellet latiesse peso iniziale
A peso iniziale 101,0625 dopo 3 ore 93,3339 7,7286delta %7,6473
CIPPATO 1 peso iniziale
A peso iniziale 30,5478 dopo 3 ore 27,5450 3,0028delta %9,8298
CIPPATO 2 peso iniziale
A peso iniziale 37,7972 dopo 3 ore 33,5820 11,152 4,2152delta %11,152
stasera aggiorno tutto, dopo 8 ore di forno...
Dopo le prime 3 ore, ho messo il forno a 130°
Modificato da biomass - 25/9/2013, 16:54
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| | | | | | | stufodelgas
| Inviato il: 25/9/2013,13:32
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Prova molto interessante
| | | | biomass
| Inviato il: 25/9/2013,18:31
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Eccomi con i dati molto interessanti.Premetto che bilancia e forno sono sottoposti a taratura.(non si scappa).Pulito e condizionato tre lattine.Versato la biomassa in ogniuno.Pesato prima del forno, dopo 3 ore e dopo altre 5 ore.I risultati in excel da trascrivere...a più tardi..
Tabella in excel, formule delta peso e percentuale.Colore rosso 1a pesata dopo 3 ore a 105°.Colore azzurro 2a pesata dopo ulteriori 5 ore a 130°.
Modificato da Biomass - 22/06/2014, 11:34:09
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| | | | tgsimo_a
| Inviato il: 25/9/2013,20:26
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Se cercavate l'opinione di un ignorante in materia... mi aggiungo... La riduzione del peso successiva alla "cottura" in forno, indica ovviamente la quantità d'acqua "abbandonata" affinché sia presunibilmente scesa a zero... Il fatto che tu abbia utilizzato un forno domestico in modalità ventilata, non indica che tu abbia "fatto uscire" l'umidità dal forno, ma solo che hai aggiunto un po' di ventilazione... se questo fosse "stagno", la stessa percentuale d'acqua iniziale sarebbe rimasta ugualmente all'interno... ciò che ovviamente cambia è l'umidità relativa (legata alla temperatura). Ritengo che valori di umidità prossimi al 2/5% si possano ottenere solo con l'utilizzo di forni e confezionamenti sigillati... ritengo che essicazioni naturali siano dettati principalmente dall'umidità normalmente presente nell'aria e ovviamente ben superiori...
Citazione wiki: http://it.wikipedia.org/wiki/Legno Il legno fresco può contenere una umidità anche superiore al 100% del proprio peso secco. Il 30% è definito come il punto di saturazione delle fibre (PSF), è un valore formale che tiene conto del fatto che questo valore è in realtà compreso tra il 25 e il 40% a seconda della specie e, principalmente ma non solo, della densità. Il PSF corrisponde all'umidità percentuale del legno per la quale tutti i condotti cellulari (lumi) sono vuoti ma le pareti cellulari sono sature d'acqua. Ciò significa che non ne possono contenere altra al proprio interno e quindi l'acqua in più si riversa nei condotti cellulari. Al di sopra del PSF oltre l'acqua di saturazione vi è anche acqua libera; al di sotto vi è solo acqua di saturazione. Il legno essiccato all'aria contiene ancora il 12%-16% di umidità. L'umidità del legno asciugato in essiccatoio può essere invece portata a valori più bassi (anche fino al 6-8%). Ponendo il legno in ambiente saturo di umidità, ma evitando il contatto con l'acqua allo stato liquido, si raggiunge la condizione di saturazione delle fibre.
Il legno è un materiale igroscopico, l'acqua può legarsi ad esso sotto forma di vapore che interagisce con la parete cellulare o in forma liquida che scorre nei lumen cellulari. Soltanto la prima influenza significativamente le proprietà del legname. L’eliminazione dal tessuto legnoso dell’acqua libera non crea nessuna modifica nel tessuto se non un evidente calo di peso, l’eliminazione dell’acqua legata alle pareti cellulari (essiccazione del legname o stagionatura) crea delle deformazioni e ritiri del legno.
Il contenuto d'acqua del legno viene espresso come rapporto tra la differenza del peso del legno umido e del legno secco, diviso il peso di legno secco. Un semplice metodo detto gravimetrico per misurare il contenuto di umidità consiste nel pesare un campione mu, essiccarlo in stufa a 103±3 °C per un certo tempo oltre il quale il peso diventa circa costante ms e ripesarlo: vale la relazione w_{H_2O} = (m_u - m_s)/m_s. Il valore del contenuto di umidità del legno può quindi essere superiore al 100% qualora almeno metà del peso di un campione di legno sia dovuto all'acqua in esso contenuta.
Si può misurare anche il massimo contenuto d'acqua del legno, eseguendo la misura di contenuto di umidità del legno su un campione immerso in acqua sino a peso costante.
Il massimo contenuto d'umidità del legno può essere inoltre usato come un indice dello stato di degrado di un elemento ligneo. Infatti al crescere del degrado delle cellule il contenuto d'acqua, soprattutto di imbibizione, tende ad aumentare e quindi si può stimare il livello di degrado in funzione del contenuto massimo di umidità del legno. Nel caso del legno archeologico bagnato (o immerso) si sono riscontrati valori di contenuto massimo di umidità anche superiori al 600%, indice di un quasi totale degrado della parete cellulare del legno.
A voi...
--------------- Signore dammi la pazienza... perché se mi dai la forza spacco tutto!!!
| | | | biomass
| Inviato il: 25/9/2013,20:49
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CITAZIONE (tgsimo_a @ 25/9/2013, 21:26) Il fatto che tu abbia utilizzato un forno domestico in modalità ventilata, non indica che tu abbia "fatto uscire" l'umidità dal forno, ma solo che hai aggiunto un po' di ventilazione... se questo fosse "stagno", la stessa percentuale d'acqua iniziale sarebbe rimasta ugualmente all'interno... ciò che ovviamente cambia è l'umidità relativa (legata alla temperatura). Ciao tgsimo_a non mi trovi daccordo... Il forno non è domestico...ma è da laboratorio, messo dentro ad una cappa chimica. https://www.google.it/search?q=cappa+chimi...2&bih=626&dpr=1 Cappa chimica ovviamente accesa. Il forno ventilato lo intendo come forno a scambio aria con l'esterno. Noi, lo usiamo come essicatore..
Un dato di fatto è che il pellet non è misurabile con lo strumento cinese. Ho provato a frantumare il pellet in segatura. Misurato con lo strumento, dà 0. Ovvio che 0 non può essere visto che in forno, ha perso quasi l8% di acqua.
Rimane comunque il dubbio sui dati generati dal forno. Non tanto sul pellet...quanto sul cippato. Il pellet, infatti, ha dato un risultato scontato. il cippato,no. Mi chiedo allora se si possa testare il cippato per più ore e per più gradi. Non so....200° per 24 ore. Qualcuno può rispondere a questo quesito? Quale test, porta il cippato in forma anidra? A disposizione...
Modificato da biomass - 25/9/2013, 23:14
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| | | | biomassoso
| Inviato il: 25/9/2013,22:52
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continuare a 105 °C (+ o - 2 °C) fino a raggiungere lo stato anidro
ma non a T° superiori che subentrebbero altri cambiamenti chimico-fisici
| | | | biomass
| Inviato il: 26/9/2013,06:26
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Grazie Bio.... Sempre puntuale e dettagliato.
Allora direi che sono sulla strada giusta....
Potrei fare 105º per 8-9 ore. Prima pesata dopo 3 ore e le seguenti ogni ora, fino al termine.
Mi procuro un bel contenitore leggero e capiente. Ripeterò il test.
Grazie
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| | | | tgsimo_a
| Inviato il: 26/9/2013,07:28
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&st CITAZIONE (biomassoso @ 3/7/2013, 21:07) Ciao tgsimo_a non mi trovi daccordo... Il forno non è domestico...ma è da laboratorio, messo dentro ad una cappa chimica. Come non detto... in effetti mi era anche sembrato un po' "particolare" per essere domestico... Per le info wiki, invece... nessun dubbio...
--------------- Signore dammi la pazienza... perché se mi dai la forza spacco tutto!!!
| | | | | | | gandi
milliWatt Gruppo:Utente Messaggi:9
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| Inviato il: 28/9/2013,10:36
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Se uno volesse ricavare del materiale da pellettare dal cippato deve svolgere un'altro passaggio su di molino . è possibile passare al cippatore materiale già secco .Quale è la differenza tra trituratore e cippatore
Grazie ciao
| | | | biomass
| Inviato il: 28/9/2013,13:40
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CITAZIONE (eldrago69 @ 27/9/2013, 20:59) sto progettando una specie di carriola che si puo mettere sotto il bio.. altezza circa 40-50 cm .... cippatura direttamente dentro secchi oppure cassete..ok Ottimo.... Anch'io deciso di provare ad alzare il cippatore in modo da avere più autonomia e cippare senza dovermi preoccupare di spostare il materiale. Poi pala e carriola.
Fammi sapere come va...
CITAZIONE (gandi @ 28/9/2013, 11:36) Se uno volesse ricavare del materiale da pellettare dal cippato deve svolgere un'altro passaggio su di molino . è possibile passare al cippatore materiale già secco .Quale è la differenza tra trituratore e cippatore
Grazie ciao ....ci sono due strade.... Cippare veloce e ripassare con vaglio fine.
Cippare meno velocemente con vaglio fine, da subito.
Io cippo e setaccio per depolverare il cippato. Quello che ne risulta sarà materiale da pellettizzare. Passare al molino, il cippatino è un vero delitto.
Per la differenza....credo sia di lingua. Entrambe significano affetta/tritura. (Chip/chipper)
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| | | | leoesperanza
| Inviato il: 3/10/2013,15:18
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sto per acqusitare un igrometro come il tuo, identico e preciso, ma ci sono 2 modelli, 2 pin e 4 pin , quale mi consigli?
Modificato da biomass - 3/10/2013, 20:03
| | | | biomass
| Inviato il: 3/10/2013,18:05
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.....mmmmmm...... bella domanda.... non saprei rispondere. Quasi quasi, per 10 euro, mi prendo quello a 4 pin. così posso confrontarli in lettura...
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