| | | | drmacchi11
| Inviato il: 17/5/2011,11:40
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il cloruro stannoso-bi idrato (CAS n. 10025-69-1) costa (circa) 40 euro + iva al kilo.
| | | | qqcreafis
| Inviato il: 17/5/2011,19:06
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comunque penso di aver capito il mecamismo del SnCl2 , il sale ad alta temperatura si decompone in Sn e SnCl4 che vaporizza e si decompone sul vetro caldo. Sul punto rimangono residui di Sn e ossidi vari
alcuni usano nebulizzare soluzione di aqua e SnCl4 direttamente sul vetro caldo
--------------- ODE AD UNO STUDENTE MERITEVOLE (Sermone)
Allora Xyz è stato bravo! noi dobbiamo riconoscere ...
| | | | | | | qqcreafis
| Inviato il: 1/6/2011,16:14
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a tutti gli esperti ho bisogno di una verifica teorica
si tratta della misura con pirometro dell'emissività
emissività pirometro*A*sigma*Tpirometro^4=emissività superficie*A*sigma*Tvero^4+(1-emissività superficie)*Tambiente^4
da risultati abbastanza coerenti con le tabelle ma la mano sul fuoco...
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Allora Xyz è stato bravo! noi dobbiamo riconoscere ...
| | | | OggettoVolanteI...
| Inviato il: 2/6/2011,00:24
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Ah,stai pirometrando? Leggevo stasera che bisogna attenersi a delle valutazioni particolari,lo strumento in sè può essere preciso ma anche le condizioni operative inficiano sui valori ricavati..... Magari puoi dare una semplice occhiata al sito della Keller,o forse lo hai già letto :
http://www.keller-msr.es/pirometro/emissiv...measurement.php
P.s. (hai qualcosa relativa al nero d'argento? che so,un grafico,due misure..Mi ha sempre incuriosito,quell'ossido)
| | | | qqcreafis
| Inviato il: 2/6/2011,11:43
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mi informo
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| | | | qqcreafis
| Inviato il: 2/6/2011,13:30
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è nero nel visibile ma conduttore almeno in strato su vetro e quindi riflettente nell'infrarosso termico
può costituire una superficie selettiva nera nel visibile e bianca nel termico
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| | | | OggettoVolanteI...
| Inviato il: 2/6/2011,21:12
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Quindi,semplificando,mi assorbe il visibile,lo converte in calore,e successivamente lo riemette? Si comporta,alla fin fine,da specchio per IR e Visibile?
| | | | qqcreafis
| Inviato il: 6/6/2011,15:52
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non è in grado si riemettere perchè è bianco nel termico ha una bassa emissività (per poter emettere nel termico deve essere nero nel termico)
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Allora Xyz è stato bravo! noi dobbiamo riconoscere ...
| | | | qqcreafis
| Inviato il: 6/6/2011,20:48
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il trucco per capire se un oggetto può emettere una certa banda di frequenza è sapere se è nero (assorbe) in tale banda
il parametro è l'emissività dire che l'emissività è il 75% significa che assorbe il 75 % della radiazione elettromagnetica nella banda in cui ha questo valore
se assorbe il 75% significa che riflette il 25%
e poi significa che emette il 75% del massimo possibile in quella banda di frequenza in cui appunto vale lo 0,75
noi siamo viziati dal fatto che siamo convinti che un corpo nero assorba e basta e che sia più luminoso uno bianco, ma uno bianco non emette luce propria !
Per osservare che un corpo nero emette più di uno bianco nel visibile lo dovremmo scaldare alla temperatura del sole, mentre se si parla di infrarosso termico bastano le temperature ordinarie
una superfice selettiva usuale è una superficie che ha una emissività nel visibile ed un'altra nell'infrarosso termico
una superficie di un pannello solare termico ha nel visibile emissività alta (nero) così assorbe nel termico emissività bassa(bianco) così non emette
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Allora Xyz è stato bravo! noi dobbiamo riconoscere ...
| | | | | | | OggettoVolanteI...
| Inviato il: 14/11/2011,13:28
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http://www.lescienze.it/news/2011/11/11/ne...la_nasa-654744/
UN NUOVO MATERIALE più nero del nero.
Realizzato dalla NASA rivestendo un substrato di silicio, nitruro di silicio e acciaio inossidabile con nanotubi di carbonio 10.000 volte più sottili di un capello umano, è in grado di assorbire più del 99 per cento della radiazione ultravioletta, visibile e infrarossa che incide su di esso. Nelle applicazioni spaziali il probabile impiego
Assorbe in media più del 99 per cento della radiazione ultravioletta, visibile e infrarossa che incide su di esso il nuovo materiale “ultra-nero” messo a punto da un gruppo di ingegneri Goddard Space Flight Center della NASA di Greenbelt, nel Maryland, che promette di aprire una nuova frontiera nelle tecnologie per le esplorazioni spaziali.
“I test di riflettenza hanno mostrato che il nostro gruppo ha esteso di 50 volte il range delle capacità di assorbimento dei materiali”, ha spiegato John Hagopian, che ha guidato la ricerca, i cui risultati sono stati resi pubblici durante la conferenza SPIE Optics and Photonics. “Sebbene altri ricercatori abbiano riportato livelli di assorbimento quasi perfetti principalmente nell’ultravioletto e nel visibile, il nostro materiale riesce a raggiungere le stesse prestazioni su diverse lunghezze d’onda, dall’ultravioletto all’infrarosso”.
Il segreto di tali meraviglie è nel rivestimento della superficie del materiale, costituito da un sottile strato di nanotubi di carbonio a multi-parete 10.000 volte più sottili di un capello umano. Questi sono posti in posizione verticale su vari materiali di substrato: è stata sperimentata la “crescita” su silicio, nitruro di silicio e acciaio inossidabile, materiali comunemente utilizzati negli strumenti scientifici che operano nello spazio).
Per riuscire nell’impresa, i ricercatori, e in particolare Stephanie Getty, hanno applicato uno strato di catalizzatore di ferro a un substrato di silicio, titanio e altri materiali, riscalndando poi il tutto a circa 750 °C in presenza di un gas contenente carbonio.
Nei test, il materiale ha dimostrato di assorbire il 99,5 per cento della luce nello spettro ultravioletto e visibile, e del 98 per cento nella banda di lontano infrarosso. “Il vantaggio rispetto ad altri materiali è il grado di assorbimento, da 10 a 100 volte maggiore, in dipendenza dalla specifica banda di lunghezze d’onda” ha concluso Hagopian.
Lo studio sembra indicare che questo materiale nano-strutturato potrebbe essere particolarmente utile in diverse applicazioni aerospaziali, e in particolare per quelle ricerche scientifiche in cui è importante la soppressione del rumore ottico noto come stray-light. I minuscoli spazi esistenti tra i tubi raccoglie e intrappola infatti la luce, impedendo la riflessione multipla lungo le sue superfici.
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Versione Completa!
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