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Energia Alternativa ed Energia Fai Da Te > Stufe Termostufe Termocamini

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PIROLISI E GASSIFICAZIONE DI BIOMASSA, studio di fattibilità e progetti x autocostruzione
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Il fuochista
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Inviato il: 10/08/2016 14:12:03

Grazie roero. Vero è un signor camino, riesco a scaldare tutta casa. ma consuma un sacco.
oggi ho fatto un nuovo esperimento di combustione, inserendo carta, residui di lavorazione del legno, insomma materiale dal basso valore energetico. Che dire la pirolisi è partita lo stesso superati i 300 gradi e fuso anche il termometro. inoltre ho verificato che si può procedere al rabbocco di materiale anche in corso di combustione, dopo 10-15 minuti di fumata riparte la combustione pirolitica. poi ho fatto una prolunga al comignolo e c'è stato un aumento della temperatura significativo con riduzione dei fumi.

 

Roero

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Inviato il: 11/08/2016 00:17:46

Pirolisi a parte, che poi se funziona è sempre una cosa in più; il tuo bel camino consumerebbe anche poco, però va usato con legni duri che reggono parecchio tempo mantenendo la temperatura, ad esempio prova ad alimentarlo con legna in pezza grande di rovere, vedresti che una volta scaldato bene il camino, con un pezzo unico di rovere vai avanti quasi tutta la nottata, ed al mattino trovi ancora la brace, per cui basta mettere qualche pezzettino di legna fine ed il camino riparte.



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Il fuochista
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Inviato il: 11/08/2016 00:30:53

Dalle mie parti non se ne trova, al massimo ulivo, faggio o quercia o misto bosco.

 

Roero

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Inviato il: 11/08/2016 00:44:36

La legna di rovere è la quercia o se vogliamo ghiandaia, sempre lo stesso legno è.
Altro legno che brucia lentamente è la robinia, da noi chiamata gaggia, inoltre se può aiutarti anche l'ulivo è un legno duro, solo che come anche gli altri, ha bisogno di essere in pezzatura grande, solo in questo modo tali legni possono durare parecchio tempo producendo calore con una lenta combustione.



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Roero

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Inviato il: 11/08/2016 00:53:36

Osservando bene la foto della tua pirolitica mi domando: ma se i fori per l'aspirazione dell'aria li facessi nella parte inferiore della latta, probabilmente la pirolisi migliorerebbe, producendo più gas e meno fiamma, durando molto di più.
Ho modificato la tua foto, ecco dove metterei i fori di aspirazione:



Immagine Allegata: th.jpg
 
ForumEA/M/th_13.jpg



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Il fuochista
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Inviato il: 31/08/2016 18:37:45

Gli esperimenti continuano. I fori in basso ci sono, quelli servono per l'aria primaria. Ho fatto vari tentativi di combustione, quello più riuscito è stato con l'utilizzo di pellet e legna, autonomia 7 ore di completa pirolisi e lo dico perchè il risultato è stato il benedetto biochar o carbone da legna.
Ma ho riscontrato un problema che mi ha bloccato la sperimentazione?
tc uscita aria calda costante a 40°c gradi. ho provato apportando varie modifiche, tipo aumentando aria ingresso nel termocamico, chiudere la valvola di fuoriscita fumi per recuperare calore.

POI HO UNA DOMANDA PEER BIOMASS O PER CHI VOLESSE RISPONDERE, MI CONVIENE FARE UNA MODIFICA PER RECUPERARE IL CALORE DEL PRIMO TRATTO DELLA CANNA FUMARIA IN INOX? LO SO CI SONO MOLTE DISCUSSIONI A RIGUARDO, MA E' STATO MAI FATTO UNA SINTESI SU QUESTO ARGOMENTO?

 

Biomass

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Inviato il: 31/08/2016 21:05:19

premetto che non sono un tecnico...però ho delle domande.

immagino che lo scambiatore del tuo TC sia più grande della fiamma che genera il pirolizzatore..
quindi lo scambio non è mai performante in quanto la superficie riscaldata è minore di quella non riscaldata e quindi la T aria non può essere calda.
In pratica ha molta aria che entra e che esce talquale...

domande:
quanti kg in 7 ore?

quanti di T fumi?

PS
i fumi non devono essere sotto i 100º...

se hai messo 4,5-5kg direi che viaggiava al minimo.



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Roero

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Inviato il: 01/09/2016 00:32:50

Non credo che avrai alte temperature in canna fumaria, visto e assodato che la pirolisi non emette grandi fiamme perchè in realtà brucia solo gas, sarebbe già difficile recuperare calore dalla canna fumaria con il vano del termocamino a fiamma piena figurati quel poco di fiamma che scaturisce dalla pirolisi.



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leo072
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Inviato il: 10/10/2017 12:27:59

Prova a costruire un cestone in rete inox 316 a maglia 5x5 mm circa facendolo in modo di avere 1,5 cm di intercapedine fra la cesta e il refrattario originale del termocamino, con 4 piedini che rialzino 2 cm dal fondo la cesta, poi inserisci 2 camini fatti con la stessa rete arrotolata diametro 30mm sulla linea centrale della cesta a distanza 1/4 della lunghezza della cesta da ciascun lato alti 2cm meno del bordo della cesta. Realizza poi un coperchio che appoggi sui bordi della cesta chiudendo a panino un foglio di fibra ceramica da 1,26 cm fra due fogli di rete inox uguale a quella della cesta.
Riempi di biomassa la cesta fino al pari dei camini, poi accedi la parte alta con 3 inneschi a diavolina, posiziona il coperchio-panino e chiudi il termocamino.
Appena sale la temperatura sulla superficie della biomassa comincia la gassificazione e il coperchio di fibra farà sia da bruciatore catalitico del syngas prodotto sia da spandi caldo. Diventerà rosso e irradierà calore uniforme verso la parte alta del termocamino. Non avrai una fiamma concentrata come in una Lucia Stove ma un flusso di gas caldi combusti lento e costante ok per sfruttare le caratteristiche originali del termocamino, funzionando come una Lucia Stove. E' necessario una piccola intercapedine sia per ottimizzare i flussi di gas nel piro-gas-combustore, sia per portare almeno a 400 gradi tutta la camera del termocamino e sostenere la piro-gas-combustione. Se tutto funziona bene 4 ore di fiamma da syngas ad alta potenza e 4/5 ore di brace di biochar a bassa potenza. Il chè vuol dire 3 cariche al giorno da circa 10 kg per avere 19/20 gradi in una casa da 60 m2 con i soffitti a 3m. Saluti Leo.

 

fabio80
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Inviato il: 17/08/2020 12:06:03

@leo72

CITAZIONE

Prova a costruire un cestone in rete inox 316 a maglia 5x5 mm circa facendolo in modo di avere 1,5 cm di intercapedine fra la cesta e il refrattario originale del termocamino


Ciao a tutti, è il mio primo messaggio, sto studiando la pirolisi per applicarla su biomassa insieme a degli scambiatori di calore (in stile termocamino per intenderci)
Sono rimasto molto colpito dal commento che presenta questo concetto molto diverso dai pirolizzatori che conosco, partendo dalla struttura in rete, per arrivare ai camini interni e alla fibra ceramica, ma mi manca qualche passaggio... Se ne potrebbe riparlare, anche se è passato un po' di tempo?
Qualcuno ha provato questo metodo?
Grazie a tutti!
Saluti
Fabio

 

lasalute

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Inviato il: 18/08/2020 21:14:22

Ciao Fabio80. Di mio ho sempre relegato la pirolisi ad una tecnica di difficile gestione e di poca potenza calorifera. Questo non vuol dire che non sia bello cimentarsi in tale sperimentazione. Ho avuto la (s) fortuna di vedere stufe a pellet che gassificavano parecchie volte ovvero la base della pirolisi.Io comincerei con il cippato.



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lupocattivo

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Inviato il: 20/08/2020 08:11:00

Purtroppo, come al solito, mi sento in dovere di dissentire... La pirolisi domestica di biomasse non la vedo di buon occhio, anche perche' la CO2 occorrerebbe diminuirla e non aumentarla... Ricordo a tal proposito che la reazione chimica che avviene e' quella tra Carbonio (fissato nelle biomasse e simili) e l'Ossigeno dell'aria.
Sotto il profilo strettamente chimico abbiamo un atomo di Carbonio (pa = 12) e due atomi di Ossigeno (pa = 16), quindi con 12 di Carbonio risulta una molecola di CO2 12+16+16=44 che sono 3,6 volte il peso del Carbonio di partenza. Considerato che mediamente il Carbonio netto di questi combustibili e' pari al 50% del peso, per ogni unita' di biomassa (in peso) avremo una produzione di CO2 pari a 0,5 x 3,6 = 1,8 volte il peso della massa impiegata.
In parole povere per 1,0 quintali di biomassa ottengo 1,8 quitali di CO2...

Per questi processi credo sarebbe piu' opportuno che fossero utilizzati da grandi strutture provviste di sistemi di "Sequestro" della CO2...

Faccio notare sommessamente che l'utilizzo degli Idrocarburi (CH....), ove gran parte dell'energia termica si ottiene dall'ossidazione dell'Idrogeno (pa = 1) con 1(H)+1(H)+16(O) come prodotto finale produce 18 (H2O) che preso in qualsiasi proporzioni e' un ottimo "rifiuto"... ACQUA PURA....

Come pure dice il buon Piero Angela, probabilmente piu' che bruciare biomassa sarebbe meglio farla aumentare (piu' boschi e foreste).

Tutto questo non e' un'opinione... E' Chimica!



Modificato da lupocattivo - 20/08/2020, 08:14:38
 

Claudio

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Inviato il: 20/08/2020 18:25:41

Possiamo però dire che la CO2 che la biomassa cede in atmosfera durante la combustione è ne più ne meno quella che nel corso della sua vita ha sottratto all'ambiente 1.8-1.8=0

Io non sono amante del riscaldamento per combustione di biomassa, scalda troppe volte ma solo per pigrizia, e se ben combusta lascia veramente pochi residui in cenere, dallo 0.5% del faggio al 2% del salice, un quintale di pioppo 1.8Kg di cenere fertile e restituisce in atmosfera la CO2 sottratta nella sua vita.



Modificato da Claudio - 20/08/2020, 19:00:51


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lupocattivo

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Inviato il: 20/08/2020 19:56:32

CITAZIONE (Claudio, 20/08/2020 18:25:41 ) Discussione.php?213891&4#MSG57



...e restituisce in atmosfera la CO2 sottratta nella sua vita.




Concordo con il ragionamento, ma nella situazione attuale non credo che il pareggio sia auspicabile. La cosa che maggiormente mi preoccupa e' che questa pratica e' propagandata come "ecologica" e lasciata a una miriade di piccoli impianti (domestici) che per quanto siano sofisticati, con tutte le loro ventole, termometri, debimetri e altre diavolerie non possono certo competere con un impianto di grandi dimensioni... Altra cosa sarebbe convertire le biomasse in Biometano. Con il concorso di quattro atomi di Idrogeno probabilmente si potrebbe puntare alla fatidica riduzione della CO2... Sono molto affascinato dalle "Centrali Elettriche in Co-Generazione", ma sembra che vadano di moda soltanto in montagna, dove non credo che le condotte per il Tele-Riscaldamento non sia poi una cosa tanto semplice posarle...

 

lasalute

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Inviato il: 22/08/2020 14:57:41

A livello amatoriale comunque sarebbe una bella esperienza fare delle prove.



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