Scusate la domanda balzana, ma non capisco una cosa: perchè costruire costosissimi inverter sinusoidali basati su precisissimi chip digitali che costruiscono una sinusoide digitale fatta di "scalini" così piccoli da farla sembrare continua?

Non sarebbe più semplice ed economico mettere un minuscolo alternatore meccanico che crea una vera sinusoide analogica perfetta, e basarsi su quella per creare la sinusoide di potenza?
Va bene, un mini alternatore elettromeccanico non durerà tantissimo acceso 24h, magari andrebbe cambiato ogni 2 anni... ma costerebbe forse 5 o 6 euro! E andrebbe bene per inverter da 100 o da 10.000 W, tanto sarebbe solo un segnale di riferimento.
Per assurdo si potrebbe persino usare lo stesso motore della ventola di raffreddamento per pilotare il microalternatore da 5V.

Oppure no? Quali sono le controindicazioni?

Quindi tu vorresti trasformare l'energia dei pannelli in meccanica per poi ritrasformarla in elettrica. Hai fatto due calcoli sul rendimento?

Lodo l'idea ma ci perdiamo troppo per la strada......

avete frainteso il nostro amico che vorrebbe creare un amplificatore in classe b prendendo il segnale di ingresso da un alternatore...
l'idea non è brutta ed è stata sperimentata diverse volte ma risulta molto sconveniente andare sopra i 100W, vanno meglio meglio invece gli amplificatori in classe d specialmente se lavorano a frequenze molto alte permettono potenze e qualità molto interessanti

Un inverter non funziona come un convertitore d/a e poi esistono i ponti ad H..

Comunque una volta si usavano i dynamotor..
Ma erano rumorosi, poco affidabili e poco efficenti.