| Keyosz
| Inviato il: 13/3/2009,17:00
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Ciao a tutti, oggi curiosando tra le varie tipologie di accumulatori, compresi quelle chimiche costose e rare usate nelle missioni apollo e nei satelliti, mi è venuto in mente di quelle famose pile alkaline ricaricabili che avevo visto in giro qualche anno fà ma che poi qui in zona sono sparite. Dicevano che costavano poco, sopportavano tipo 500 ricariche ed essendo di tipo alkalino davano 1.5V con una capacità superiore rispetto alle Ni-Cd / Ni-Mh....
Ma quale tipo di chimica usano? che metalli per gli elettrodi? Dicono di essere la tecnologia ricaricabile più economica, mi chiedo, allora, esisteranno prodotti di dimensione ragguardevole per uso fotovoltaico/eolico? non ci ha mai pensato nessuno?
Si è vero 500 cicli sono pochi ma se sono veramente economiche come le avevano pubblicizzate allora fa niente se ogni 5-10 anni le cambiamo.... Poi ho trovato questo produttore, che le pubblicizza anche come tecnologia non inquinante, sarà vero? Qualcuno se ne intende di più e magari ne conosce esattamente la chimica o sono segreti industriali?
http://pureenergybattery.com/products.php
| | | | Lupo cattivo
| Inviato il: 20/3/2009,16:02
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Credo, e sottolineo la non certezza, che si tratti delle normali batterie alcaline, quindi zinco carbone con idrossido di potassio come elettrolita e non mi ricordo più cosa come depolarizzante Gli avranno messo qualche accorgimento tipo la non totale ermeticità per poterle ricaricare, oppure, se sono dei furbacchioni, sono le normali pile alcaline che sopportano le ricariche per un po' di volte.
| | | | Keyosz
| Inviato il: 20/3/2009,16:26
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Ma vuoi dire che la reazione nella cella primaria zinco-carbone è reversibile? pensavo usassero una chimica un pò differente...
Così a naso darei un 90% sul fattore "furbacchioni"
| | | | Elektron
| Inviato il: 20/3/2009,18:47
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Per la chimica alcalina http://www.freepatentsonline.com/4957827.html Anche la ZnC è in certa misura ricaricabile, naturalmente a nessun costruttore conviene! La Rayovac (prima produttrice di alcaline ricaricabili) ha recentemente smesso la produzione ... eh! sennò ... come fanno a campare?
| | | | Lupo cattivo
| Inviato il: 21/3/2009,14:17
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CITAZIONE (Keyosz @ 20/3/2009, 16:26) Ma vuoi dire che la reazione nella cella primaria zinco-carbone è reversibile? pensavo usassero una chimica un pò differente... Così a naso darei un 90% sul fattore "furbacchioni" In teoria tutte le reazione di ossido-riduzione (redox) che avvengono in una pila e che producono corrente sono reversibili, nella realtà no perchè taluni componenti vengono sottratti alla reazione perchè van via sotto forma di gas oppure reagiscono con altri componenti estranei alla reazione di ossido riduzione (ad esempio l'assigeno dell'atmosfera) oppure semplicemente evaporano. Le pile alcaline sono blindate ed impermeabili per cui non c'è possibilità di inquinamento con l'atmosfera e neppure perdita per evaporazione Inoltre usano altri accorgimenti che facilitano la ricarica. Il grosso problema è dato dal fatto che la ricarica deve essere a bassa densità di corrente e calibrata per evitare surriscaldamenti ed esplosioni della cella inoltre deve avvenire e batteria non completamente scarica, altrimenti avvengono altre reazioni non reversibili. Ah: ho controllato, il depolarizzante è sempre il biossido di manganese. Comunque continuano a venderle in rete, in questo mio messaggio trovi i collegamenti.CITAZIONE (Lupo cattivo @ 14/1/2009, 17:08) Ahi! Mi hai gia individuato, quel grigio tra parentesi dice che la sai lunga su di me. Oltretutto esistono in commercio pile alcaline ricaricabili QUI ed ho la netta impressione che siano le normalissime pile alcaline senza alcuna differenza. Un po' di retorica ecologica et voilà il poll...pardon il cliente è servito in ogni caso il sito consiglia di caricare le mini stilo a 150 mA e 200mA le altre. Ah! Ho letto meglio. QUI sostiene che occorre caricarle a tensione costante 1,65 volt anzichè a corrente costante come sostenuto in un altra pagina delo stesso sito. Mmmmm...sento odore d'inghippo Comunque sulle capacità in Amp/h ci avevo preso.
| | | | Keyosz
| Inviato il: 29/4/2009,11:50
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Solo una domandina, le normali pile alkaline Zn/MgO2, che possono essere ricaricate, soffrono di qualche effetto dannoso, stile solfatazione nelle piombo, se lasciate in stato di parziale scarica per lungo tempo? (1 mese, 6 mesi....)
| | | | Keyosz
| Inviato il: 29/4/2009,12:37
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Sul sito della Varta ci sono 3 versioni delle normali "zinco manganese", come le chiamano loro, poi c'è la "superlife" che viene detta al "cloruri di zinco", qualcuno conosce questa reazione e i suoi componenti?
| | | | Lupo cattivo
| Inviato il: 29/4/2009,12:46
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CITAZIONE (Keyosz @ 29/4/2009, 12:50) Solo una domandina, le normali pile alkaline Zn/MgO2, che possono essere ricaricate, soffrono di qualche effetto dannoso, stile solfatazione nelle piombo, se lasciate in stato di parziale scarica per lungo tempo? (1 mese, 6 mesi....) In realtà sono delle zinco/carbone dove intorno al carbone c'è del biossido di manganese per depolarizzarle. Io ne possedevo tre grosse come una bottiglia da 0,66 di birra che risalivano a prima della guerra che usavano l'ossigeno dell'aria come depolarizzante, servivano per un citofono. Corrente di corto poche centinaia di mA, di funzionamento discontinuo 20-50 mA però son durate 30 anni. Non certo pile a combustibile, ma banali zinco-carbone. Le moderne alcaline, rispetto alle vecchie Zn/C, hanno sostituito l'elettrolita da cloruro di ammonio a idrossido di potassio No, che io sappia non ci sono effetti dannosi lasciandole scariche, uno dei vantaggi è che hanno bassisima corrente di autoscarica, così possono essere agevolmente conservate. So che per poterle ricaricare non debbono essere completamente scariche.
| | | | Keyosz
| Inviato il: 29/4/2009,14:10
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Hmmm, quasi quasi ci faccio su un pensierino sulle alkaline Zn/MgO2 con elettrolita KOH commerciali, le comuni pile quindi, per un ipotetico accumulo tra giorni di sole e giorni di pioggia, tanto le carico lentamente nei giorni di sole, e le scarico lentamente nei giorni di pioggia per evitare troppi cicli prolungati alle piombo ed evitare che si solfizzano, parlo di cicli che durano dai 3 ai 15 giorni l'uno....
hehe altre ideee matte! Però qualche prova in piccolo anche solo per il gusto di sapere la faccio.....
p.s. Lupo non è che hai uno schemino o qualcosa di come erano fatte queste zinco/carbone ad aria? Solo per curiosità....
Per impostare i parametri di un automazione mi interesserebbe stabilire delle soglie di tensione per ottimizzare al massimo i cicli possibili sulle alkaline: carica 1.65V max? scarica 1.2V min? poi cercerò di calibrare le correnti per una durata di circa 100 ore, per esempio le torcia D della Energizer 100mA circa per stringa/elemento, ma cosa ne dite delle tensioni?
| | | | Lupo cattivo
| Inviato il: 29/4/2009,15:42
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CITAZIONE (Keyosz @ 29/4/2009, 13:37) Sul sito della Varta ci sono 3 versioni delle normali "zinco manganese", come le chiamano loro, poi c'è la "superlife" che viene detta al "cloruri di zinco", qualcuno conosce questa reazione e i suoi componenti? L'uso del cloruro di zinco al posto del cloruro di ammonio fu per evitare che si mangiasse l'elettrodo di zinco, tipicamente usato come involucro, e quindi evitare la fuoriuscita di quella gelatina biancastra che si mangiava tutto. Le prestazioni cambiavano di poco.
CITAZIONE (Keyosz @ 29/4/2009, 15:10) Hmmm, quasi quasi ci faccio su un pensierino sulle alkaline Zn/MgO2 con elettrolita KOH commerciali, le comuni pile quindi, per un ipotetico accumulo tra giorni di sole e giorni di pioggia, tanto le carico lentamente nei giorni di sole, e le scarico lentamente nei giorni di pioggia per evitare troppi cicli prolungati alle piombo ed evitare che si solfizzano, parlo di cicli che durano dai 3 ai 15 giorni l'uno.... hehe altre ideee matte! Però qualche prova in piccolo anche solo per il gusto di sapere la faccio..... Tieni conto che l'unico neo e la diminuzione della capacità totale in funzione dei cicli di ricarica, dal sito della Alcava ho ricavato che dopo soli 30 cicli la capacità è del 80% quella iniziale, dopo 100 scende al 60%.p.s. Lupo non è che hai uno schemino o qualcosa di come erano fatte queste zinco/carbone ad aria? Solo per curiosità.... Purtroppo no, ero bambino e le ho perse... Ricordo questi grossi cilindri della Superpila sigillati e sopra due buchi in corrispondenza di due tubi che percorrevano tutto il cilindro nel senso della lunghezza. Io ero affascinato, ma non osai mai romperle per vedere come erano fatte.Per impostare i parametri di un automazione mi interesserebbe stabilire delle soglie di tensione per ottimizzare al massimo i cicli possibili sulle alkaline: carica 1.65V max? scarica 1.2V min? poi cercerò di calibrare le correnti per una durata di circa 100 ore, per esempio le torcia D della Energizer 100mA circa per stringa/elemento, ma cosa ne dite delle tensioni? Carica 1.65 max 1,7 scarica massima 0,9 volt. Sempre informazioni ricavate dal sito della ALCAVA che non mi pare dei più affidabili.
| | | | Keyosz
| Inviato il: 30/4/2009,22:00
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Leggendo diversi siti su internet pare che sia comune a tutti il fatto di caricare le normali alkaline (Zn/MnO2) a tensione costante 1.65V, il processo deve essere lento per via del fatto che bisogna evitare elettrolisi e formazione di gas perchè non c'è sfiato per i gas e addirittura su wikipedia c'è scritto che una carica con un pwm all'80% con frequenze comprese tra 40 e 200Hz migliora il processo. Ho anche trovato un produttore di carica-alkaline generico, date un occhiata qui.
p.s. mi correggo, nei messaggi precedenti ho scritto Mg invece che Mn nella sigla chimica delle comuni alkaline.
| | | | Keyosz
| Inviato il: 10/6/2009,09:05
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Ciao a tutti, un breve video su come realizzano le alkaline (in inglese ovviamente):
| | | | Lupo cattivo
| Inviato il: 10/6/2009,09:13
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Molto interessante, grazie keyotto (posso chiamarti così?). Che accento la commentatrice!
| | | | | | | Lupo cattivo
| Inviato il: 10/6/2009,14:03
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Cito per ordine cronologico, ascolto, fermo, scrivo... Grafite per condurre l'elettricità, biossido di manganese, l'ingrediente più importante nel catodo, solfato di bario che fissa (points? ) gli ingredienti del catodo, zinco, l'ingrediente più importante nel anodo, un agente gelatinizzante ed infine idrossido di potassio. Non sono andato avanti nell'ascolto, questi sono quelli che cita per primi. Non sapevo del solfato di bario, scusa le incertezze di traduzione, ma non l'ho mai studiato, l'inglese, vado ad orecchio.
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