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Il nido dell'ape: densamente stipato ,Keplero, l'esagono e il numero perfetto.

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NonSoloBolleDiA...

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PetaWatt


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Msg:13786

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Inviato il: 27/2/2010,00:37

Il nido dell'ape è una semplificazione estrema del ripetersi di una stessa figura:l'esagono. Questa figura (approssimativamente circolare) viene ripetura molte volte ed è un modo molto efficiente per ottimizzare lo spazio.
La natura ottimizza in nodo 'naturale', l'uomo può studiare, capire e poi utilizzare....tutti i più grandi scenziati hanno preso spunto dalla natura...keplero,che ha studiato il problema dei favi, è uno di questi.
Le api e le vespe utilizzano questa formazione per i loro favi e questa operazione è realizzata da più animali che lavorano contemporaneamente. Non utilizzano un progetto...vanno a 'braccio'...quando avviene l'incontro tra due di loro, viene realizzato un rafforzamento delle parti in contatto.
Ma come fanno le api ad essere così brave? Regole complicate per noi, sono semplici per l'universo e per gli esseri che lo popolano.
Bolle

Immagine Allegata: nidodape.jpg

http://www.energialternativa.info/Public/NewForum/ForumEA/1/6/5/3/1/5/7/1267227422.jpg




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Chi sa raccontare bene le bugie ha la verità in pugno (by PinoTux).
Un risultato se non è ripet...

 

Ferrobattuto

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GigaWatt


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Msg:4117

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Inviato il: 27/2/2010,20:48

Per le api è facile: hanno un cervello semplice e altamente specializzato per pochi compiti, mentre il nostro è molto più complesso e senza alcuna specializzazione. Entrambi sono il risultato di milioni di anni di evoluzione, che però ha preso strade molto differenti. La nostra è stata l'evoluzione del singolo, la loro quella del gruppo. Dal nostro punto di vista noi abbiamo un'infinità di possibilità diverse più di loro, dal loro punto di vista...... Non servono! faccine/laugh.gif
Ciao.
Ferro

 

Pyron

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GigaWatt


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Msg:1115

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Inviato il: 27/2/2010,21:52

il nido d'ape o favo viene realizzato dalle api operaie che lo costruiscono stando al centro della cella e depositando a strati sovrapposti un filato di cera che secernono "vomitandolo" dalla loro bocca. La cella parte quindi con una forma cilindrica, non esagonale per poi diventarlo subendo le pressioni della costruzione delle limitrofe. Complice anche il calore all'interno dell'arnia, la cera tende a compattarsi e ad occupare lo spazio minore possibile, con unico vincolo i pilastri di rinforzo creati nei punti di tangenza, dando così vita alla classica forma esagonale di ogni cella.

tale conformazione viene ancora studiata da ingegneri architetti e designer come esempio di ottimizzazione dello spazio, oltretutto con costituente monomaterico strutturale...la natura in alcune cose è davvero imbattibile..e così deve rimanere, noi possiamo solo prendere spunto dalla sua perfezione maturata nei millenni

 
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