Posseggo da almeno una decina di anni un piccolo frigorifero 220/12V ... mi è stato regalato da un mio caro amico ....ed è rimasto sull'armadio praticamente da sempre. Perchè me lo ha regalato? Per non farmi alzare la notte ed evitare di andare in cucina.. . Per farla breve lui si trovava talmente bene con quel frigorifero che me ne ha regalato uno. Io l'ho tenuto acceso una sola notte ed ho notato che: 1. era rumoroso 2. l'acqua all'interno andava a temperature troppo basse E' andato dritto dritto sull'armadio senza passare per il via.
A tanti anni di distanza mi è venuta in mente una cosa...dato che nei week-end 'contadineggio' con tutta la famiglia ( oggi....temperture infernali) l'acqua diventa molto...molto calda...il discorso è molto articolato...tralasciamo per il momento i dettagli personali e passiamo al frigo che esteticamente è molto carino...e questa sera lo ho messo sotto attacco:
Questo è l'interno...la parte metallica c'è collegata la cella di peltier:
Questo è il retro....è visibile una ventola, due attacchi a 12V o 220...e la possibilità di selezionare cold/hot ( caldo 35-50W freddo 40-60W).
Continua....
Modificato da NonSoloBolleDiAcqua - 19/6/2012, 00:50
--------------- Chi sa raccontare bene le bugie ha la verità in pugno (by PinoTux).
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Inviato il: 17/6/2012,21:19
Ho aperto il retro e.....
cos'è tutta questa roba? 1. scheda in alto : convertitore 220-12V 2. ventola 3.aletta di raffreddamento
Sorvoliamo la scheda 220AC-12V (la possiamo anche buttare o mettere da parte 12V 50W...non sono male )...smonto la ventola e vedo che è da 12V e assorbe 2.14 Watt e passo a smontare l'aletta di raffreddamento.
Sotto l'aletta c'è la cella (con un piccolo straterello di pasta conduttiva da entrambe i lati) e sotto la cella c'è un blocchetto di alluminio...bloccato.
Smonto le 4 viti dentro il frigo (parte interna che blocca con 4 viti l'alluminio che è spesso un paio di cm) e ....
noto con estremo stupore che la piastra metallica interna del frigo è a contatto con la plastica tocca l'alluminio ( l'alluminio da una parte è un contatto con la cella dall'altra tocca la plastica) solo con 4 viti...( vabbè)...occorre fare un disegnino per far capire precisamente ...ma per ora sorvoliamo ..
Il blocchetto di alluminio ha un sensore...probabilmente di temperatura...ma è di tipo on/off...e molto probabilemmente stacca (ipotizzo) quando la temperatura è troppo alta...cioè entra in funzione solo se il frigo è in modalità hot, cioè scalda...ma quel sensore per la funzione freddo non serve a nulla.
Quindi il fatto che la ventola è sempre accesa e che le bevande si ghiacciano è dovuto al fatto che quel frigo non ha sensori di temperatura ne dentro ne fuori....quindi cosa si fa?[b r] PPTEA PPTEA delle mie brame..... Un saluto Bolle
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Inviato il: 17/6/2012,21:55
Bello, qualche anno fa acquistai una borsa/frigo, tipo quelle da viaggio che si tengono in macchina a 12V corredata di un alimentatore esterno (swiching) per l'uso casalingo, il sistema di raffreddamento/riscaldamento è montato nel coperchio, ma ha il difetto, oltre al consumo di circa 4A, che quando lo apri l'acqua di condensa cola dentro, infatti si forma internamente dove sta la cella, per il resto le birre stanno fresche. Il tuo rende senz'altro di più data la dimensione del dissipatore... il mio non gela assolutamente. Bella l'idea del PPTEA, utile per ottimizare il funzionamento ed i consumi nell'ottica del risparmio energetico-ambientale.
P.S. Ci monterei pure un display, il sensore, ovviamente, nella parte inferiore...
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Inviato il: 18/6/2012,23:48
Ho appena finito il circuito, provato e testato un semplice programmino che permette di mantenere la temperatura della cella di peltier tra 17° e 19°. Ora non so se i frigo fungono così...ma questa era una prova...poi il sensore lo metteremo all'interno del frigorifero. Allora, riassumo il circuito, domani posto lo schema che servirà anche per il regolatore di carica di bassa potenza... il PPTEA mediante il PWM1 controlla un mosfet irf640 ( disaccoppiato mediante un optoisolatore LH1500A) collegato alla cella. Ora inizio a divertirmi anche io con il PPTEA... Variando la percentuale del D.C. ho ottenuto...purtroppo entrava il limitatore di corrente...cmq questi sono i dati: 10% 0.27A 30% 0.96A 50% 1.60A 70% 2.20A 100% 3.17A Bolle
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Inviato il: 19/6/2012,11:17
La birra a 17* non è che sia freschissima... ...ma per l'acqua dei bimbi penso sia ok
CITAZIONE
..purtroppo entrava il limitatore di corrente..
quale limitatore? si, quello dell'alimentatore, non avevo visto il video...
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Inviato il: 19/6/2012,14:03
Questo è lo schema...sarà utile per molte altre cose. Il PPTEA viene alimentato dalla 5 V ( può essere ricavata dalla stessa batteria), il pwm che controlla il MOSFET (irf640) è disaccoppiato mediante l'LH1500 (vanno bene anche i fototransistor ...quello avevo e quello ho utilizzato) , viene utilizzata una batteria da 12V...poi ci occuperemo della parte di carica. Bolle
Immagine Allegata: PPTEA_FRIGORIFERO
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Inviato il: 19/6/2012,14:04
CITAZIONE (PinoTux @ 19/6/2012, 12:17)
La birra a 17* non è che sia freschissima... ...ma per l'acqua dei bimbi penso sia ok
Be si...in effetti 17-19 gradi sono tantini...poi li ho fissati sulla cella...invece il sensore andrebbe messo all'interno del frigo.Ho ancora le idee poco chiare...la cosa che mi ha fatto rimanere a bocca aperta è la rapidità con cui la cella (parte fredda) scende di temperatura...se si lascia agganciata alla batteria arriva in un batter d'occhio a temperature bassissime. Far fungere il frigo con il PPTEA non è una cosa complicata...è veramente di una facilità estrema, trovo veramente interessante lo studio da farci sopra ( sono un ragazzo semplice) ...l'obiettivo è mandare avanti il tutto con un pannello solare da 12V da 30-50W.Sono ben accetti i consigli per aumentare al massimo il rendimento (ancora ignoto).Bolle
Modificato da NonSoloBolleDiAcqua - 03/10/2014, 23:43:25
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Inviato il: 19/6/2012,14:04
CITAZIONE (PinoTux @ 19/6/2012, 12:17)
La birra a 17* non è che sia freschissima... ...ma per l'acqua dei bimbi penso sia ok
Be si...in effetti 17-19 gradi sono tantini...poi li ho fissati sulla cella...invece il sensore andrebbe messo all'interno del frigo.Ho ancora le idee poco chiare...la cosa che mi ha fatto rimanere a bocca aperta è la rapidità con cui la cella (parte fredda) scende di temperatura...se si lascia agganciata alla batteria arriva in un batter d'occhio a temperature bassissime. Far fungere il frigo con il PPTEA non è una cosa complicata...è veramente di una facilità estrema, trovo veramente interessante lo studio da farci sopra ( sono un ragazzo semplice) ...l'obiettivo è mandare avanti il tutto con un pannello solare da 12V da 30-50W.Sono ben accetti i consigli per aumentare al massimo il rendimento (ancora ignoto).Bolle
Modificato da NonSoloBolleDiAcqua - 03/10/2014, 23:44:41
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Utente Msg:1886
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Inviato il: 19/6/2012,16:29
...ghghgh ho appena recuperato due celle di peltier da vecchi emogasanalizzatori una funzia, l'altra devo ancora controllare...
--------------- Tecnico qualificato in clownerie
Windsurfer a tempo perso
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...
PinoTux
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Inviato il: 19/6/2012,16:58
CITAZIONE (MarKoZaKKa @ 19/6/2012, 17:29)
...ghghgh ho appena recuperato due celle di peltier da vecchi emogasanalizzatori una funzia, l'altra devo ancora controllare...
[ENVY] GRRRRRR! [/ENVY]
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MarKoZaKKa
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Utente Msg:1886
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Inviato il: 19/6/2012,17:14
Se funzia, te la spedisco
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PinoTux
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Msg:3509
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Inviato il: 19/6/2012,17:15
Siccome la cella, quando è alimentata, da un lato si raffredda e dall'altro si riscalda, può essere opportuno valutare se mantenere o meno in funzione la ventola che raffredda la parte "calda", penso che se la fermi vada poi a riscaldare per conduzione la parte fredda e viceversa, poi questo diverebbe un punto di "perdita", comunque questo succede se la fermi. Insomma tutto il discorso per valutare se è opportuno che la ventola giri sempre al massimo, anche quando il PWM è al 10%, o se va regolata pure lei... ...immagino sia tutto da provare...
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MarKoZaKKa
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Utente Msg:1886
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Inviato il: 19/6/2012,17:41
Cito da Wikipedia... (non mi ricordavo l'effetto Peltier e le celle...) :
CITAZIONE
Le celle di Peltier hanno alcuni pesanti limiti che ne penalizzano l'utilizzo.
I rendimenti sono bassi, sia nel caso diretto della cella sia nel caso inverso (Seebeck); questo determina una elevata quantità di energia persa sotto forma di calore e inoltre la necessità di dover smaltire il calore stesso. Sostanzialmente il sistema è poco efficiente; l'uso è ragionevole solo se è imperativo ottenere il risultato, trascurando le efficienze. I trasferimenti di calore alla cella e dalla cella, sono spesso molto più costosi e complessi della cella stessa. La cella è un componente elettronico ottenuto da adesione di cristalli e saldatura di conduttori, con precisi limiti di densità di corrente e temperature ammissibili (determinati dal componente più debole); è estremamente facile, con un uso non accorto, uscire dai campi di temperatura ammissibili provocando il danneggiamento irreversibile della cella. Di norma le celle possono sopportare una temperatura massima di circa 75 °C e per tenere sotto controllo la temperatura è opportuno inserire un sensore termico nell'impianto, oppure semplicemente utilizzare un termometro a distanza (i cosiddetti termometri laser). Per evitare il surriscaldamento della stessa cella si può ricorrere a sistemi di raffreddamento ad aria forzata o attraverso dissipatori di calore a circolazione di liquido + radiatore con ventola, gli heatpipe sono inutili in quanto l'efficienza di questi nel trasferire calore è sempre inferiore a quella della cella nel produrne e da smaltire.
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wroclaw
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Utente Msg:1608
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Inviato il: 19/6/2012,18:08
Oppure se fosse possibile, e ce ne fosse bisogno, mettere 2 celle di peltier in serie (lato caldo di una su lato freddo dell'altra) e utilizzare il pwm per regolare la temperatura del lato caldo, in modo che il lato freddo possa scendere di molto di temperatura e raffreddare di più se ce ne fosse bisogno. Il problema delle celle è il punto massimo di temperatura lato caldo prima di rompersi, che se ricordo bene è sugli 80°.
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Inviato il: 19/6/2012,18:18
CITAZIONE (PinoTux @ 19/6/2012, 18:15)
...immagino sia tutto da provare...
Infatti...è tutto da provare.L'idea è mettere inizialmente un sensore anche sull'aletta di raffreddamento e poi vedere se vale la pena far girare sempre la ventola...oppure se conviene attivarla a seconda della temperatura. Il sensore potrebbe bloccare il giocherello se la temperatura dell'aletta si alza troppo.Qualcuno hai mai testato/verificato l'efficienza della cella per quanto riguarda la generazione del freddo?Quanto rende la cella...quella fredda...non quella calda? Allego il codice eabasic del ciclo di isteresi...riutilizzabile per altre applicazioni:
CODICE
100 ' CICLO DI ISTERESI CELLA DI PELTIER112 CONSTANT MIN=16 113 CONSTANT MAX=19120 SET SALITA ' Setto la salita nel ciclo di isteresi125 WAITS 1 130 TEMP = CADS1 * CAD_TO_TEMP ' Prelevo la temperatura in gradi centigradi dall'lm35140 if SALITA THEN 150141 'LA TEMPERATURA SCENDE142 if TEMP>MIN THEN 125 ' NON SI FA NULLA...LA TEMPERATURA DEVE ANCORA SCENDERE143 PWMDC1=0 ' Non alimento piu' la cella 144 GOTO 120 150 'LA TEMPERATURA SALE155 if TEMP
Modificato da NonSoloBolleDiAcqua - 03/10/2014, 23:45:57
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