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CITAZIONE (qqcreafis, 01/01/2015 22:20:09 )

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Ci proviamo...ci stiamo provando...di più non possiamo!

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ci stiamo provando..

??
che state a combinà

CITAZIONE (qqcreafis, 01/01/2015 23:17:43 )

peccato per l'idruro di litio e alluminio

comunque dovrebbe bastare l'idrogeno

l'idruro è solo una fonte di idrogeno, ad alta temperatura si decompone

CITAZIONE (qqcreafis, 06/01/2015 22:10:42 )

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l idruro genera h2 l idrogeno si dissocia in h mono atomico ad una determinata temperatura tal da rompere l energia di legame
http://beta.fisica.uniba.it/Portals/1/Archivio_tesi/triennale/Cassano_tri.pdf

comunque non si capisce perchè un qualcosa che produce più energia di quanto consuma abbia bisogno di un'alimentazione invece di aver bisogno di solo qualcosa che tolga il calore in eccesso.

Qualcuno ha una ipotesi


nell'ipotesi che casualmente si individui qualche risonanza di assorbimento (un qualcosa simile al grande aumento di sezione d'urto dei neutroni termalizzati dal moderatore nel reattore nucleare) ci dovrebbero comunque esssere x di decadimento, ma nessuno misura alcunchè???

sarebbe difficile replicare l'esperimento di A. G. Parkhomov per qualcuno del forum? potremmo così verificare se ci sono emissioni di x o gamma o eccessi di energia?
Forse il difficile è reperire i materiali preparati con queste granulometrie?

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Mannaggia, per togliermi dei dubbi, se avessi i mezzi collaborerei anche io. Il tempo lo troverei...
cosa servirebbe x iniziare?

nichel in polvere idrogeno resistenze per riscaldare, e la pazienza di fare misure accurate .

la difficoltà è che si formano idruri con scambio di calore quindi sono misure complicate da fare


è un pò come se uno venisse da te e ti dicesse quarda questa batteria al piombo genera più energia di quella che assorbe... tu come faresti a misurare la cosa?

ci provo, magari fino a questo ci potrei arrivare... se intendi veramente e non è solo retorica! (cioè avendo l'accumulatore in mano)

possedendo solo qualche multimetro digitale e non wattmetri; un carico resistivo (lampadina incandescenza?!)..., in CC il calcolo diventa più semplice.
Scaricherei a fondo, poi cercando di misurare istantaneamente i valori di V ed I della sorgente di alimentazione nella fase di carica, fino al raggiungimento della tensione di carica; cercherei di costruire una funzione di potenza nel tempo (integrando troverei la potenza totale)... lo stesso farei per la scarica su carico resistivo... o si potrebbe tentare un metodo calorimetrico per la scarica calcolando la potenza trasformata in calore dal carico su opportuno calorimetro...
premetto che ho solo ragionato su cose che intuisco ma non pratico ogni giorno, uccidimi pure!

più o meno è così,


però io farei più cicli ad es 10 cicli ma (almeno teoricamente)sarebbe meglio 100 cicli carica scarica


per una affare che accumula calore scambia energia elettrica e chimica e calore la cosa si fa oscura

in quanto ingurgita energia elettrica (?) ha energia chimica che scambia calore


occorre un sistema che mantenga la temperatura costante delle polveri piene di H2 ed un sistema che sottragga calore



il problema è sottrarre l'energia chimica e/o quella accumulata che può essere tanta


il metodo più semplice è fare misure lunghe il necessario iniziale eccesso di energia nel tempo ha un impatto sempre minore


ad es è come dire sto facendo una stufa elettrica che combinata con una a legna produce più energia di quella (elettrica) che consuma, è ovvio che la legna bruciando produce calore e da un eccesso di energia . Occorre lasciare acceso il sistema per un mese per capire che consuma solo energia elettrica